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22nd Ott2020

Robbè – Vecchie Cicatrici

by Paolo Tocco
Difficile navigare a vista dentro un disco ricco e prezioso di vita. Difficile lasciarsi andare a semplici impressioni rischiando opportunamente di perdersi in cliché e retoriche da bar. Difficile perché la sensazione del tanto già sentito è imperante in ogni traccia che si dipana dentro questo primo lavoro di Roberto Dodo, in arte Robbè, dal titolo Vecchio Cicatrici. Quello che stride assolutamente è il perenne rifacimento di forme conosciute, dai Modena City Ramblers e tutto quel mondo irlandese fino a Rino Gaetano con quel modo libero di far andare la voce sempre senza troppa educazione. Da una parte il mood di viaggio a cui però mancano violini e fisarmoniche, flauti e quel certo respiro live rotto forse da un drumming poco definito che spesso mi porta fuori da un equilibrio estetico di pace e libertà che cerco istintivamente quando il suono si presenta in un certo modo. Dall’altro stride forte questa voce che sento poco educata al canto, con le chiuse per niente gestite con mestiere e anzi spesso poco intonate e decise nelle soluzioni che cerca. Stride questo corpo lirico di parole che, se da una parte non si distaccano dal quotidiano cercando chissà quale forma poetica, dall’altra sono “tante”, troppe e poco snelle a rendere altrettanto snello e funzionale il metabolismo dell’ascolto.

Se da una parte Vecchie Cicatrici mi piace per quest’aria classica di strade e di viaggio dolcemente sospese in aria fresca, dall’altra riesco a seguirlo poco, provo fatica e distrazione di fronte l’enorme corpo di contenuti che richiedono tempo, maledettissimo tempo per assorbire tutto come si deve, con la giusta dedizione e il dovuto rispetto. Dunque penso che Vecchie Cicatrici non sia un disco per il mercato di oggi dove la critica – spesso “banale” e perentoria come la mia – si basa su tempi di fruizione stretti e violentemente superficiali. Non è un disco superficiale, non può esserlo e lo dimostra in ogni sua parte.  L’esordio di Robbè però paga un debito di forma che non posso tacere: troppe soluzioni già sentite, troppe melodie già scritte, troppi cliché già vissuti. Certamente, si darà, non è scritto da nessuna parte che sia un dovere quello di generare sempre cose nuove – e sono d’accordo in pieno soprattutto visto che ormai tanto è stato fatto e anche quel che crediamo originale si poggia su basi ampiamente viste e vissute. Ma quel che cerco di originale è la personalità che mi viene a mancare: ho come l’impressione che il tutto sia poco lavorato in tal senso, che un gusto didattico di un genere sia stato messo al servizio di quell’estro che ha saputo scrivere testi e musica senza troppo ricercare, non tanto nell’estetica quanto nella sua spiritualità e nella sua individualità, un posto unico e riconoscibile. Come a dire che se prendo queste canzoni, le metto in bocca a Cisco e le faccio suonare anche meglio da Cottica e compagni, non trovo quella differenza che mi porta a dire: questa è una canzone di Robbè.

Ripeto: ho bisogno di un tempo maggiore, di un tempo lungo e disteso per entrare dentro un’opera che sembra porsi con troppi vizi e troppi muri a coccolare pregiudizi, alcuni dei quali troppo radicati, per colpa nostra s’intenda, da essere scavalcati con un semplice colpo di spugna. In tutto questo resta il suono di un disco sincero, pulito, senza quei dannati fronzoli ridondanti della finta canzone d’autore digitale che abbiamo oggi. Solo per questo, Vecchie Cicatrici merita un plauso di onestà e credibilità.

Autore: Robbè Titolo Album: Vecchie Cicatrici
Anno: 2020 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Folk Voto: 6
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/robbe.94/
Membri band:
Robbè – voce, chitarra
Simone Lamusta – fisarmonica
Elena Mirandola – violino
Fausto De Bellis – chitarra, basso
Francesco Praino – batteria
Tracklist:
1. Gli Animi, I Sensi E La Pelle
2. Lontano
3. Vecchie Cicatrici
4. Ilenia
5. Artigiano Della Musica
6. Ancora Una Sera
7. Canzone Per Me
8. Venerdì Santo
9. Vorrei Vivere Al Mare
10. Bucolica
11. Criatur
12. La Fine Del Mondo
Category : Recensioni
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