Lunar Clock – The Scream Of Nature

Dallo scampanellio di Frieze che mi ricorda un Tubular Bells di anziana memoria, ai cori sovrapposti dello stesso brano che mi riportano ai lirismi della regina Queen ed ai primi New Trolls mi introduco, pian piano, al rumore dell’acqua che anticipa Skrik, coacervo iniziale di tocchi e ritocchi prima che il synth faccia il suo ingresso in questo già favoloso album che non lascia scampo e mi tiene sveglio. E così, mentre mi sembra di viaggiare, l’arrivo di Sadness Under The Bel Venus che sa già di sinfonismo puro, mi accompagna lentamente in un’atmosfera da sogno battente grazie ad un bel fraseggio della chitarra sulla quale, ad un certo punto, si adagia il pianoforte dello stesso Roben Bear che canta sostenuto da Shardan Stream fino allo giungere del flauto (magico) che, in chiusura, è come il tocco vellutato di una fata. Che dire poi di A Winter Storm On Spring Blossoms che è un vero e proprio dipinto in note, con il jazz rock che si appropria dei passaggi prog fin qui ascoltati mentre di soppiatto va a fondersi con il predominio di tastiere, synth e campionature lasciando però sfogare la chitarra di Stream in un grande assolo. Ascoltare per credere, e se non ci credete peggio per voi! Ed è ancora peggio per voi se la dolcezza di Equal Adoration non riesce ad avvolgervi nonostante i suggerimenti che vi abbiamo fin qui dato, perché è davvero difficile in un disco rock, che è anche impegnato culturalmente, riuscire a trovare delle carezze musicali così ben congegnate e concepite, con gli strumenti che sembrano essere le voci di centomila angeli che oggi, mentre scriviamo, ci hanno detto che sono andati via per sempre.
La musica di Bridge Of Anxiety è basata sul dipinto Ansia, una delle tre opere che Munch realizzò con un ponte quale sfondo ed è così avvolgente che quando arriva la successiva Despair, siamo ormai dentro i dipinti del pittore, insieme ai cori che sentiamo svettare sopra un piano accarezzato, ed una chitarra appena sfiorata. Poi, in chiusura, le tre sezioni di Metabolism, una vera e propria suite come prog comanda giocate tar mellotron, chitarra acustica, assoli di chitarra elettrica, i bei cori di Matebolism II: Mother Nature’s Sanctuary che, insieme a Metabolism III: Spring mettono i sigilli a questo splendido album che ha colpito così tanto. È difficile trovare esordi così, ma se son tulipani fioriranno. Già il primo è sbocciato in tutta la sua bellezza ed è di una qualità rara, infatti c’è solo un modo per raggiungerlo: sintonizzarsi sull’ora lunare.
Autore: Lunar Clock | Titolo Album: The Scream Of Nature |
Anno: 2020 | Casa Discografica: Clock Towwers Records |
Genere musicale: Symphonic Prog | Voto: 9 |
Tipo: CD | Sito web: https://lunarclock.nl/ |
Membri band: Robin Boer – tastiere, voce Shardan Stream – chitarre, campionatore, voce Karsten van Straten – batteria, percussioni Thefar Side – basso | Tracklist: 1. Frieze 2. Skrik 3. Sadness Under The Belt Of Venus 4. A Winter Storm On Spring Blossoms 5. Equal Adoration 6. Bridge Of Anxiety 7. Despair 8. Metabolism I: The Tree of Life 9. Metabolism II: Mother Nature’s Sanctuary 10. Metabolism III: Spring |