Bathory: la band che cambiò l’heavy metal

Traspare tra le righe tutta la passione di Fabio ma anche un importante lavoro di ricerca in quanto sono numerose le chicche ma anche i riferimenti degli album e delle singole tracce alla cultura norrena. Un libro che è una via di mezzo tra una lunga recensione della discografia dei Bathory (passando anche per i discutibili album solisti di Quorthon) e un cortometraggio (il libro conta “sole” 130 pagine) della storia di chi ha piantato le radici di un sound promulgato da centinaia di formazioni in giro per il mondo per i decenni a venire. Nel libro sono presenti anche delle foto dell’artista, pubblicate in ordine cronologico in ciascun capitolo, ognuno di questi dedicato ad un album della discografia: questo strutturazione dei contenuti sembra accompagnare il lettore nella breve storia di una band che, realizzando anche album con produzioni scarne e con strumenti suonati in garage, ha riscritto le pagine dell’heavy metal. Davvero un peccato che Quorthon sia morto a soli 38 anni, chissà quale direzione avrebbe preso il progetto ai giorni nostri (di sicuro avrebbe dichiarato di non essere a conoscenza delle band da cui aveva saccheggiato qualche riff).
Un plauso quindi a Fabio Rossi e il consiglio di leggere questo libro. Unica critica è l’aver inserito degli eventi o delle considerazioni di assoluta importanza nelle note bibliografiche mentre la maggior parte di queste meritavano lo spazio centrale del libro. Un motivo in più per leggerlo con la massima attenzione.