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28th Lug2021

Bathory: la band che cambiò l’heavy metal

by Marcello Zinno
Una premessa a questo libro è d’obbligo: chiunque ama il metal dovrebbe essere grato ai Bathory (o meglio a Quorthon, mente del progetto) e a Fabio Rossi che, almeno per quanto ne sappia il sottoscritto, è il primo italiano ad essersi cimentato nella scrittura di una biografia di questo fondamentale progetto musicale. Dico fondamentale per l’influenza che i Bathory hanno prodotto sulla scena ’80-90: parliamo sia per gli esordi black metal che hanno fomentato l’esplosione della “scena nera”, sia per gli anni successivi che hanno forgiato il viking metal e, perché no, anche per i brani thrash metal. I Bathory saranno per sempre ricordati come band culto più che come progetto dal grande successo di mercato (anzi a dir il vero si trattava di un progetto anomalo, le cui esibizioni dal vivo si contano sulle dita di una mano) e Fabio ha fatto benissimo a raccogliere aneddoti noti e accadimenti meno conosciuti in questo libro davvero prezioso.

Traspare tra le righe tutta la passione di Fabio ma anche un importante lavoro di ricerca in quanto sono numerose le chicche ma anche i riferimenti degli album e delle singole tracce alla cultura norrena. Un libro che è una via di mezzo tra una lunga recensione della discografia dei Bathory (passando anche per i discutibili album solisti di Quorthon) e un cortometraggio (il libro conta “sole” 130 pagine) della storia di chi ha piantato le radici di un sound promulgato da centinaia di formazioni in giro per il mondo per i decenni a venire. Nel libro sono presenti anche delle foto dell’artista, pubblicate in ordine cronologico in ciascun capitolo, ognuno di questi dedicato ad un album della discografia: questo strutturazione dei contenuti sembra accompagnare il lettore nella breve storia di una band che, realizzando anche album con produzioni scarne e con strumenti suonati in garage, ha riscritto le pagine dell’heavy metal. Davvero un peccato che Quorthon sia morto a soli 38 anni, chissà quale direzione avrebbe preso il progetto ai giorni nostri (di sicuro avrebbe dichiarato di non essere a conoscenza delle band da cui aveva saccheggiato qualche riff).

Un plauso quindi a Fabio Rossi e il consiglio di leggere questo libro. Unica critica è l’aver inserito degli eventi o delle considerazioni di assoluta importanza nelle note bibliografiche mentre la maggior parte di queste meritavano lo spazio centrale del libro. Un motivo in più per leggerlo con la massima attenzione.

Category : Articoli
Tags : Libri
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