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17th Feb2021

Muna∞B – Sankalpa

by Marcello Zinno
EP d’esordio per i Muna∞B che aprono il sipario sul proprio sound e presentano al pubblico la loro visione di rock. Una visione che dall’opener, anche titletrack dell’EP, ci piace molto, piena di energia ma anche di ricercatezza; essere diretti e allo stesso tempo stratificati non è da tutti, di solito si sceglie l’una o l’altra strada, ma trovare il giusto connubio che li rappresenti entrambi è evidenza rara. Un altro brano che dà la carica è Dispositivo Mobile in cui tutte le corde usate (basso e chitarra) si fondono alla perfezione offrendo un risultato davvero da apprezzare. In realtà però, ad ascoltarli bene, è il forte desiderio di uscire dai solti schemi che muove i Muna∞B e li spinge a scrivere musica: nel brano Pop vi sono delle strofe pop rock volutamente ordinarie, un ritornello che approda al funky e delle piccole parti strumentali che strizzano l’occhio ad una certa sperimentazione. E così si procede tra una base che sa parlare il linguaggio del pop rock su cui vengono inseriti taluni strumenti che “escono fuori”, come il basso in Fango o la chitarra in Sospesa In Volo.

Quello che esce fuori da questo breve ma convulso EP è che la band è un tumulto di idee e cerca di non smussarle bensì di usarle tutte all’interno di una cornice che noi chiamiamo canzone. Un buon vagito che potrebbe appagare chi ama l’alternative rock ma si aspetta qualcosa di attuale e fresco.

Autore: Muna∞B Titolo Album: Sankalpa
Anno: 2021 Casa Discografica: Seahorse Recordings
Genere musicale: Rock, Funky, Alternative Rock Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: www.munab.it
Membri band:
Marco Bellone – voce, chitarra, synth
Aldo Vallarelli – chitarra
Fabrizio “Joker” Patella – basso
Nicola “Drum” Tortorella – batteria
Tracklist:
1. Sankalpa
2. Pop
3. Fango
4. Sospesa In Volo
5. Dispositivo Mobile
6. Posso Darti
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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07th Feb2021

Erika Skorza – I’m A Big Bluff

by Raffaele Astore
Dopo la scrittura nel 2009 del suo primo EP Emerald, che si muove tra un rock metal e blues, le collaborazioni da corista con Dalla e Zero, la creatività e la forza di Erika Skorza viene finalmente tutta fuori con una voce versatile e potente che con I’m A Big Bluff esplode in tutta la sua forza. Il disco interamente cantato in inglese, ci ricorda (personalmente almeno) certe tonalità della grande Amy, e lascio a voi immaginare quale, anche se qui la voce di Erika Skorza è prestata a musicalità a volte estreme che dimostrano quanto le sue siano corde vocali adattabili a qualsiasi pentagramma strumentale. Già dall’apertura del disco con Breathless la delicatezza con la quale Erika si presenta fa subito pensare che quella che stiamo ascoltando è una voce potente con un cantato che è anche leggibile, un pezzo che parla di quanto spesso si debba combattere contro i continui stati d’animo che ogni giorno contribuiscono a rendere la nostra vita una continua lotta. A far la sua parte anche un rock che non lascia scampo ad interpretazioni di genere ma che sostiene saldamente l’incredibile “ugola” che in questo disco fa di tutto. Certo che come esordio Skorza si presenta davvero bene, e qui statene certi “le rose fioriranno”. Il secondo pezzo, Criminal,è probabilmente quello che personalmente è piaciuto di più, ma si sa che nella musica tutto è soggettivo, e comunque giocare con la voce come fa la toscana in questione non è da tutti.

E la conferma arriva con I’m A Big Bluff,il pezzo che dà il titolo all’album e che racconta di quella corruzione ed imbroglio così costanti purtroppo nella nostra quotidianità, soprattutto a livello politico ed affaristico. Ed è quanto mai azzeccata l’introduzione di questo brano che conduce la voce di Erika a diventare il gioco di uno splendido fraseggio dove, mi scuserà di sicuro la Skorza, ma a me sembra di sentire alcuni passaggi della grande Winehouse. Già perché ora la Skorza si è trasformata in una rocker che esprime potenza e delicatezza allo stesso tempo. Piece Of Cake è un pezzoche parla del passato dell’artista e lo fa con una bellezza struggente grazie a quella voce unica ed emozionante che sovrasta anche la bella chitarra elettrica che le fa da “sfondo”; perché ad una voce così gli strumenti possono solo essere da sfondo, nulla di più. Il rullo di tamburi iniziale introduce quasi ad una musica da film e ad un pezzo che potrebbe essere la colonna sonora di un film 007 e non solo, un pezzo che fa brillare ancor di più la potenza di un cantato come pochi in giro e badate che qui stiamo parlando di un disco d’esordio che ci lascia completamente basiti. Potenza, stile, testi, musica ed una grande voce sono gli ingredienti di I’m A Big Bluff un disco destinato a molto. Con Sweet Soul l’artista affronta il tema delle diversità e dell’amore tormentato il cui testo scivola prima di tutto su una chitarra acustica per poi finire sulla potenza tutta di un alternative rock da invidiare.

Chiude The Cactus Song che con un bel gioco di basso iniziale, spinge la brava Erika ad un duetto tutto da ascoltare, una sorta di sfida tra strumenti, sì perché la voce di Erika è un vero e proprio strumento che ci fa dire: se questo è l’esordio, allora Erika sbrigati a pubblicare il seguito.

Autore: Erika Skorza Titolo Album: I’m A Big Bluff
Anno: 2020 Casa Discografica: Delta
Genere musicale: Indie Rock, Alternative Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito: https://www.facebook.com/erikaskorza
Membri band:
Erika Skorza – voce
Stefano Ciuffi – chitarra
Tracklist:
1. Breathless
2. So You Go On
3. Criminal
4. I’m A Big Bluff
5. Piece Of Cake
6. Sweet Soul
7. The Cactus Song
8. You Can Save Me
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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27th Gen2021

Bom Lulu – Uuteen Satamaan

by Raffaele Astore
Nati nel 2019 i Bom Lulu incarnano appieno il rock finlandese e lo fanno ampiamente con la musica, non tanto invece nel cantato a causa dell’uso della madre lingua nelle canzoni. I tre si presentano sul mercato con questo accurato lavoro che soprattutto nelle parti ritmiche trova tutta la sua fantastica essenza. Fatto sta che i tre musicisti, tutti provenienti da generi diversi, hanno capito che la loro poteva essere una collaborazione proficua ed è così che è venuto alla luce questo loro primo lavoro, Uuteen Satamaan, carico di rock allo stato puro. Muovendosi tra groove, nu metal, rock alternativo e grunge, questo disco è una miscela esplosiva di suoni dove trovano spazio anche momenti delicati, ma non troppo, che portano un po’ di serenità uditiva come accade ad esempio con la quarta traccia, Poissa Taas che, in confronto alle altre, sembra un docile cagnolino che si è acquietato per riposare nel suo cantuccio. Tutto comunque passa attraverso un bel rock da “stadio” perché lì sarebbe davvero libero di dimostrare tutto il suo valore, anche se non è che su disco non lo faccia, ma la mancanza di quel contatto con le band e la mancanza di quei profumi da concerti nelle grandi arene si fa sentire eccome. Certo il solo pensare che le partite di calcio si possano giocare ed un bel concerto negli stadi, con il pubblico in diretta streaming magari, potrebbe anche essere un toccasana per la musica la dice lunga su come l’arte viene considerata.

Comunque sia a noi basta anche un semplice lettore e la buona musica, anzi il buon rock, anche quello finlandese che come lingua madre è un vero e proprio interrogativo. Anche qui la musica si fa sentire eccome ed è facile passare dalla leggerezza iniziale di Todista (limitatamente all’introduzione) che si trasforma in rock puro e tosto con una Kakki Ovet poi che apparentemente leggera diventa un vero battito di rock ad alta tensione. Praticamente come se i Bom Lulu giocassero con i nostri sensi e ci prendessero in giro; in realtà questa è solo la sensazione che un bel rock alternative infarcito di grunge è capace di dare. E speriamo che dalla redazione non mi infarciscano ancora di tali lingue.

Autore: Bom Lulu Titolo Album: Uuteen Satamaan
Anno: 2020 Casa Discografica: Inverse Records
Genere musicale: Alternative Rock, Grunge Voto: 7
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/bomlulumusic
Membri band:
Jukka Ruottinen – voce
Mikko Pakanen – chitarra
Janne Riikola – batteria, basso
Tracklist:
1. Todista
2. Uuteen Satamaan
3. Kaikki Ovet
4. Poissa Taas
5. Viimeinen Tyo
6. Muistan Kuinka Meilla Oli Ennen
7. Ei Turvapaikkaa
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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19th Gen2021

Il Pretesto – Distratta-mente

by Marcello Zinno
Il Pretesto è una rock band che ormai festeggia la decade di attività anche se con questo Distratta-mente firma praticamente l’esordio discografico, grazie anche alla Alka Record Label. Nonostante tanti anni a coniare un sound, va detto che le coordinate di questo album (che dura quanto un EP, sfiorando i 30 minuti di ascolto complessivi) sono tutt’altro che univoche: in diversi momenti si sentono echi alla Management e Voina (l’opener è emblematica in questo, l’ingrediente personale è il basso che qui finalmente c’è!) e anche lo stile canoro, un po’ dannato, un po’ tanto alternativo di Raffaele Doronzo sembra legato alla scuola di Lanciano. Poi si apprezza una impronta indie rock, con quel sapore britannico nelle chitarre (Magnum) e un po’ fresco, molto giovanile, che ci dà la sensazione di quanto sia attuale la proposta del trio (ai tempi quartetto); ed è qui che probabilmente Il Pretesto si gioca il futuro perché, come hanno fatto le band prima citate, il rischio è quello di farsi conquistare troppo da synth e melodie pop (Vorrei Cambiare Canale Alla Tua Voce) per strizzare l’occhio ad un certo pubblico molto giovanile e alle playlist sulle piattaforme di streaming. Speriamo quindi che per il prossimo album non ci sarà da attendere un’altra decade, ma soprattutto che il sound costruito sia deciso, rock e intenso senza cedere a lusinghe troppo orecchiabili.

Autore: Il Pretesto Titolo Album: Distratta-mente
Anno: 2020 Casa Discografica: Alka Record Label
Genere musicale: Alternative Rock Voto: 6,75
Tipo: CD Sito web: www.facebook.com/ilpretestoband
Membri band:
Stefano Doronzo – batteria
Raffaele Doronzo – voce, chitarra
Alessio Luigi Dastoli – basso
Tracklist:
1. Fiori Di Fenice
2. Gente Distratta
3. Condanna
4. Magnum
5. Vorrei Cambiare Canale Alla Tua Voce
6. Novembre
7. Eclissi
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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24th Dic2020

Viadellironia – Le Radici Sul Soffitto

by Marcello Zinno
Una line-up rosa con tanta energia rock e una profondità stilistica canora non comune, questo il riassunto social-democratico del progetto Viadellironia che dopo un EP giunge all’agognato debutto dal titolo Le Radici Sul Soffitto, un lavoro che suona melodioso e orecchiabile ma che è così solo in apparenza. Le Viadellironia giocano nel creare un proprio marchio di fabbrica e lo fanno con una produzione davvero di alto livello (dietro c’è Cesareo degli EELST) che valorizza gli strumenti ma soprattutto colloca in risalto la voce di Maria Mirani, elemento distintivo del progetto, a metà tra la nostalgica e cadenzata timbrica in stile Baustelle e una rocker di denuncia con tutto il peso delle sue battaglie sulle spalle (Mannoia apprezzerebbe). Sicuramente è lì che si poggiano la maggior parte delle orecchie che si avvicineranno a questo lavoro, noi però cerchiamo di vedere oltre e ci concentriamo sul loro profilo musicale. Non c’è corsa da parte loro per dimostrare le loro capacità, come spesso avviene con band emergenti, ma anzi si apprezza una saggezza compositiva ed espressiva (Canzone Introduttiva ma soprattutto Ho La Febbre) che sicuramente appartiene a band ben più mature, sicuramente figlie di una certa scena cantautorale (Architetto ma anche Bernhardt). Ma le ragazze sanno anche essere più rock, nel senso musicale del termine: Stampe Giapponesi è uno dei brani che incalza e riesce a pareggiare i conti con certo rock italiano mainstream che (sembra) gira(re) in questa epoca (chi ha detto Zen Circus?!).

Le Radici Sul Soffitto è l’emblema che la scena emergente merita molto più spazio perché non ci sono solo capacità ma potenzialità evidenti. Peccato che sono in pochi ad accorgersene. O forse no.

Autore: Viadellironia Titolo Album: Le Radici Sul Soffitto
Anno: 2020 Casa Discografica: Hukapan
Genere musicale: Alternative Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/Via.d.Ironia/
Membri band:
Maria Mirani – voce, chitarra
Giada Lembo – basso
Marialaura Savoldi – batteria
Greta Frera – chitarra
Tracklist:
1. Bernhardt
2. Le Radici Sul Soffitto
3. Ho La Febbre
4. La Mia Stanza
5. Canzone Introduttiva
6. Come Vene Del Marmo
7. Stampe Giapponesi
8. Architetto
9. Simile A Un Morente
10. Figli Della Storia
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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04th Dic2020

Demetrica – Demetrica

by Marcello Zinno
Demetrica è una one man band ideata e sviluppata da Enrico De Michele che è uscita da poco con l’album omonimo, un album importante perché ci aiuta a spiegare bene i confini del rock. Si tratta infatti di un album di confine, un album elettrico ma pieno di melodie, che ricalca spesso le strutture del pop rock ma lo fa rompendo gli schemi e inserendo nella maggior parte dei brani degli elementi distintivi (le linee di basso in Tu Chi Sei, la chitarra che sfocia in assolo in Volerei e in Vorrei, un retrogusto alla Verdena in Senza Te). Ma a nostro parere l’elemento di rottura più imponente sta tutto nella voce di Enrico, una voce che ad un ascolto disattento sembrerebbe proprio ricalcare molte interpretazioni pop, ma che ascoltata con attenzione lascia di stucco e si colloca miglia avanti a quelle di tanti interpreti e cantautori dei nostri anni. Non è solo questione di intonazione (di cantanti intonati ce ne sono a centinaia) ma proprio di personalità vocale, di come Enrico riesce a raggiungere le coordinate su cui i brani si giocano il piano emotivo (attenzione solo alla fonetica); anzi ad essere sinceri pure troppo visto che spesso finisce per canalizzare tutta l’attenzione su di sé, probabilmente complice anche del fatto che la parte musicale è stata concepita per intero dalla stessa mente che ha tracciato le linee vocali (manca quindi la presenza di più menti, di più musicisti che uniscono le loro influenze e creano uno stile).

Il rock arriva con Aria, il brano che detiene una base musicale più incisiva, ma anche in questo caso la voce punta a prevalere, perfino come scelta produttiva le parole prendono il sopravvento sulla musica; un po’ meglio con Stella in cui i riff e la base riescono ad uscire di più. Il progetto Demetrica ha un grande potenziale, se riuscisse a livello compositivo ad inserire delle spigolature, delle vene ancora più personali e rendere musicalmente la quasi unicità di cui dispone a livello vocale, allora farebbe il grande salto.

Autore: Demetrica Titolo Album: Demetrica
Anno: 2020 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Alternative Rock, Indie Rock, Pop Rock Voto: 6,75
Tipo: Digitale Sito web: www.demetricamusic.com
Membri band:
Enrico De Michele
Tracklist:
1. Cometa
2. Tu Chi Sei
3. Volerei
4. Sognare
5. Brividi
6. Senza Te
7. Aria
8. Cogito
9. Confusione
10. Stella
11. Libero
12. Vorrei
13. Melodia Muta
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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30th Nov2020

Alberto Milani – Cracks

by Marcello Zinno
Messa in stand-by l’esperienza con i Sicko (di cui avevamo parlato a questa pagina), Alberto Milani decide di sfruttare questo periodo di chiusura mondiale per dare alla luce un EP solista autoprodotto. Il titolo è Cracks e dal punto di vista della produzione bisogna riconoscere che si tratta di un album invidiabile: suoni e missaggio sono davvero compiuti ad opera d’arte, difficile trovare un livello qualitativo simile in un EP d’esordio. Passiamo allo stile: Alberto ha prevalentemente puntato su un art rock, ovvero un rock emotivo che non sfrutta la componente elettrica per innalzare i decibel, piuttosto creare partiture di rock da camera per ammaliare l’ascoltatore, pescando comunque dal rock/grunge anni 90 (come fatto nei Sicko) ma con una dolcezza e una vena espressiva completamente diverse. Così la morbida ma non banale Still Around si lascia ascoltare, complice anche le linee vocali raddoppiate insieme ad Arianna Pegoraro; in Home Again c’è un retrogusto grunge vestito però da ballad, mentre con Please Dream si finisce sul pop. L’opener è probabilmente il miglior esercizio di art rock di Milani, un esercizio breve e leggero ma con intrecci di chitarra e note particolari.

Discorso diverso invece per Scared Of My Free Time che è un omaggio ai Nirvana, ne segue le orme in ogni dove, dal basso alla batteria che esplode solo nel ritornello, alla linea vocale e infine per Grip Your Gun che suona molto Queens Of The Stone Age e probabilmente è utile in sede live a caricare di più il pubblico. Cracks è un EP sicuramente non banale. Certo, di Jeff Buckley ne nascono uno ogni cento anni, però Alberto ha viaggiato su quei solchi per ideare e registrare questo suo primo EP.

Autore: Alberto Milani Titolo Album: Cracks
Anno: 2020 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Alternative Rock Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: https://www.facebook.com/alberto.milani.372
Membri band:
Alberto Milani – voce, chitarra
Daniel Bestonzo – synth
Andrea Lombardini – bass
Phil Mer – batteria
Martina Rover – chitarra
Giovanni Gorgoni – basso
Jessica Birsa- batteria
Gabriele Cannarozzo – basso
Andrea De Marchi – batteria, percussioni
Arianna Pegoraro – voce
Tracklist:
1. Death Of Lovers
2. Grip Your Gun
3. Please Dream
4. Scared Of My Free Time
5. Still Around
6. Home Again
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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18th Ago2020

Weg – 90 Degrees

by Marcello Zinno
I Weg sono un duo finlandese di fresca formazione che esce con un mini EP composto fondamentalmente da due tracce più una rivisitazione del principale singolo in chiave acustica. Chiaramente si tratta solo di un assaggio ed è difficile capire come si svilupperà il progetto, quello che percepiamo è che il duo deve ancora trovare una forma precisa: nonostante infatti la produzione sia più che valida e il singolo suoni maturo, i ragazzi optano per una forte dose di melodie molto parenti al pop anche se vorrebbero suonare più rock; lo conferma Grandmother, brano più potente, groove e dal mood più incisivo (le note stoppate fanno tanto) rispetto alla titletrack che riesce a catalizzare la nostra attenzione optando per un rock dalle sponde estive. Belli anche i tempi dispari nella parte strumentale ma che non rendono ostico l’ascolto. Probabilmente la band ha scelto come singolo il brano più orecchiabile per cercare di massimizzare gli ascolti e la platea ma a nostro parere questa non è la strada vincente; piuttosto suggeriamo loro di uscire allo scoperto con uno stile personale e magari più forte così da crearsi un pubblico preciso e fedele.

Autore: Weg Titolo Album: 90 Degrees
Anno: 2020 Casa Discografica: Inverse Records
Genere musicale: Alternative Rock Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: http://www.facebook/wegfinland
Membri band:
Mikko Järvenpää
Antti-Jussi Valkama
Tracklist:
1. 90 Degrees
2. Grandmother
3. 90 Degrees (acoustic)
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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15th Lug2020

Alangrime – Colpogrosso

by Fabio Loffredo
Alangrime è un artista pisano, cantautore ma anche abile nella pittura. Faceva parte dei Nervovago, ma dopo lo scioglimento ha deciso di continuare per la propria strada e Colpogrosso è il suo primo album da solista. C’è una voglia di essere al passo con i tempi nella scrittura di questi nuovi brani e al rock unisce anche la musica elettronica, un po’ di rap e una vena cantautorale però tutta sua e molto particolare. Come indica la sua bio, “Colpogrosso è un titolo che ha un triplice significato, una componente erotica sempre molto presente nei suoi testi e un riferimento alla famosa trasmissione televisiva “Colpo Grosso” degli anni 80 condotta da Umberto Smaila, un gioco di parole per tutti i ‘colpi grossi’ sia belli che brutti in questi anni e la speranza di fare il ‘colpo grosso’ con questo disco”. Un triste pianoforte introduce Marziana, brano però scandito dalla voce decisa di Alangrime ma ci sono anche linee più rock e il pianoforte malinconico è anche in @Valenappi, brano più particolare e con testi più diretti e forti, con inserti rap e più moderni. Da segnalare anche brani come Dreamramen, sempre più elettronico e interessato e seguire correnti musicali più odierne e Crudimècruditè, dove nuovamente le linee melodiche sono molto malinconiche e nostalgiche e sempre dettate dal suono di un pianoforte.

Discovolante è invece più in linea con un cantautorato moderno e la voce è accompagnata da una chitarra acustica, mentre Plutone è un brano più magnetico e avvolgente per le sue strane sonorità, vibranti e anche trasgressive. In chiusura Massera, con ancora testi forti e un sound molto elettronico e Unicorn, dove rimane il sound elettronico e anche molto spaziale. Un artista che ha un suo mondo ben definito e ricco di riferimenti impegnati ma anche piccanti e in copertina ha anche il suo fascino di vedere un gustoso donut tra le stelle.

Autore: Alangrime Titolo Album: Colpogrosso
Anno: 2020 Casa Discografica: (R)esisto
Genere musicale: Alternative Rock Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/AlanGrimeOfficialPage
Membri band:
Alangrime – voce, programmazione  
Tracklist:
1. Marziana
2. @Valenappi
3. Dreamramen
4. Crudimècruditè
5. Metti Che Nevica Solo Per Noi
6. Discovolante
7. @Emrata
8. Plutone
9. Guernica
10. Massera
11. Unicorn
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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25th Giu2020

Darman – Necessità Interiore

by Raffaele Astore
Dario Mangiacasale giunge a questo suo terzo lavoro con la pubblicazione, avvenuta il 3 aprile scorso, del suo terzo albumdal titolo Necessità Interiore e sempre sotto lo pseudonimo di Darman. Dieci brani del bravo cantautore calabrese, ma che vive a Torino, che viaggiano tra distorsioni di chitarra e strumentazione elettronica giocando su alternative rock ed elettronica quasi classica. Sul totale dei dieci brani presenti in Necessità Interiore solo due sono propriamente strumentali, ma andiamo con ordine. Il pezzo di apertura, Pubblicità Riflesso, colpisce subito per il rock con cui si presenta dove la chitarra di Darman è protagonista assoluto insieme al basso di Tommaso Donato che nell’introduzione sprizza potenza da tutte le parti, come accade poi successivamente per la chitarra. E se questa è la presentazione provate ad immaginare cosa potrebbe accadere in seguito; ed infatti sembra che qui ci aspetti rock ad alto potenziale dannoso. Viaggio Miraggio parte alla Subsonica, almeno per la voce, mentre il testo induce a pensare a tutto ciò che si chiede alla vita di positivo, eliminando per quanto possibile quelle inconsce paure che ci opprimono. In Splash invece, che racconta l’amore di un musicista per una pittrice, siamo in presenza di un’energica musicalità che sa mantenere vivo quanto di bello può esserci in una storia d’amore artistica. E non a caso dopo aver pubblicato il primo singolo con Pubblicità Riflesso tocchi poi proprio a Splash fare la parte del secondo estratto.

Con Dora E Picasso siamo sempre dentro l’arte, un pezzo in cui il riferimento è fatto al ritratto che Picasso fece di Dora Maar; infatti Darman qui lascia andare la mente su ciò che abbia potuto provocare la realizzazione dell’opera con un bel rock ritmato e libero che coinvolge chi ascolta. E mentre con Mayday il rock diventa inquieto come gli artisti che si son piegati ad altro evitando i racconti e le scritture di canzoni sugli amori, con Ardhanarishvara si racconta della donna e dell’uomo e delle loro unioni, anche sessuali, con sullo sfondo un corale giocoso ed un rock altrettanto stimolante già dall’apertura che musicalmente, sembra quella dei primi Black Sabbath, band che ha probabilmente dato esempio anche a Darman. E mentre l’artista calabrese con questo pezzo si lascia alle spalle un rock stimolante, la proposta di Silenzi Dimenticati diventa forse la traccia più interessante di Necessità Interiore perché, nel mentre si narra della necessità di beneficiare spesso del silenzio, probabilmente perché tutti ne abbiamo davvero un po’ di bisogno, la quiete diventa il fondamento di ognuno di noi per riscoprire in realtà quello poi che siamo.

Con Tangibile sembra di risentire quei lenti blues del Mississippi elettrici di una volta, un pezzo molto intimista che determina in maniera ben definita la ricerca di ciò che in passato abbiamo vissuto con le persone a noi più care. Ed anche qui, in questo bel pezzo cadenzato, con l’uso dell’elettronica e di un rock che dà puro smalto, Darman riesce benissimo ad intrecciare un testo significativo con una scrittura musicale di tutto rispetto, un brano da ascoltare e riascoltare allo stesso modo di Quotidianità Distorta, un passaggio in cui si parla di donna ed aspirazioni, di voglia di crescita e di lotta con la voce di Caterina Borrelli che, ospitata per l’occasione, riesce ancor di più a fare di questo brano un pezzo forte. E per chi ama i suoni chitarristici questo brano potrebbe essere un incoronamento rock per la presenza di molti riff semplici elementari che Darman propone per innalzare il livello della proposta. Tocca a Deformazioni Assiali la chiusura di questo terzo lavoro di Darman nel quale il cantautore calabrese non si è risparmiato per le proposte diverse presenti in Necessità Interiore. Ed infatti anche questo pezzo di chiusura, pur mancando di un testo, recita il rock e la proposta che Dario Mangiacasale propone al pubblico e che, secondo noi, è ben concepito e realizzato. Ecco perché riteniamo che il voto assegnatogli debba per ora fermarsi lì perché ci aspettiamo nuove sorprese per il futuro.

Autore: Darman Titolo Album: Necessità Interiore
Anno: 2020 Casa Discografica: Ayawasca Sciamani
Genere musicale: Cantautorato Rock, Alternative Rock, Indie, Psychedelic Rock, Avant-Garde Voto: 8
Tipo: CD Sito: https://www.facebook.com/darman.it
Membri band:
Darman – voce, chitarra, tastiere, synth, campionamenti
Roberto Stella – batteria, tamburello
Tommaso Donato – basso
Christian Lisi – basso in Splash e Deformazioni Assiali
Tracklist:
1. Pubblicità Riflesso
2. Viaggio Miraggio
3. Splash
4. Dora E Picasso
5. Mayday
6. Ardhanarishvara
7. Silenzi Dimenticati
8. Tangibile
9. Quotidianità Distorta
10. Deformazioni Assiali
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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