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09th Mar2022

Sugar For Your Lips – Spleen

by Marcello Zinno
Dagli anni 90 sembrano essere arrivati i Sugar For Your Lips, quartetto originario della Calabria che sceglie l’ambivalente alternative rock come linguaggio di espressione. Un alternative che ha tante anime al suo interno: quella distorta, volutamente sporca e non raffinata in fatto di suoni; quella pacata e intimista; quella fuori dai classici cliché che ha un odore di emergenze e di sfrontatezza immatura. Insomma tutti i crismi di un esordio rock con carattere e ciò che più ci piace del loro Spleen sono proprio questi cambi di ambientazione, passaggi da momenti rudi a strofe cantabili, orecchiabili che però non fanno perdere mordente al loro stile; compaiono anche talvolta delle partiture soft-prog che fanno intravedere uno spiraglio tecnico interessante e la voglia di non appoggiarsi troppo su chorus radiofonici (anch’essi non mancano). Il sapore anni 90 si tocca con mano in maniera evidente in brani come A Metà, dove a differenza degli altri momenti nei ritornelli il sound diventa più potente e la distorsione cresce, reminiscenza di quel disagio giovanile figlio del grunge e che nel nostro Paese trovò proprio una casa sotto l’etichetta di alternative rock.

Partire dal singolo Idea è la migliore scelta per apprezzare il potenziale di questo quartetto rock calabrese che dimostra un potenziale molto alto.

Autore: Sugar For Your LipsTitolo Album: Spleen
Anno: 2022Casa Discografica: Overdub Recordings
Genere musicale: Alternative RockVoto: 7
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/SugarForYourLips
Membri band:
Antonio Belmonte
Vincenzo Maria Campolongo
Gianpasquale Blefari
Domenico Bellizzi
Tracklist:
1. 3, 2, 1…
2. 0-
3. Idea
4. Il Gramo
5. A Metà
6. Salvami
7. Ombra Sul Muro
8. Io, Fantasma
9. Tu Sei Lì
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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26th Gen2022

Gli Incubi Di Freud – Sistole

by Marcello Zinno
Allacciate le cinture perché con Gli Incubi Di Freud si inizia un viaggio e per viaggio intendiamo uno spostamento nel tempo più che nello spazio visto che il loro EP d’esordio abbraccia un alternative rock molto novantiano. Dietro però questa cornice che viene a galla dopo diversi ascolti vi sono numerose influenze diverse: una certa elettronica e a volte un gusto quasi progressive, le linee vocali e le tastiere che addirittura guardano agli anni 80, il tutto in un forte desiderio di sperimentazione che viene però velatamente messo in sottoscala da una intensa ricerca di melodia. Davvero difficile da inquadrare come lavoro perché proprio quando un brano si apre con un refrain o con un passaggio dal sapore radiofonico, subito dopo la band ti piazza un passaggio arguto, una scelta anticonvenzionale o un suono ricercato. Un esempio perfetto è Fly che possiede alcuni passaggi davvero di gran gusto ma che ascoltata nel suo complesso non potrebbe che essere presentata come una alternative rock song e niente più.

Probabilmente il profilo in cui si esprimono meglio è proprio quello legato al prog rock (Santità O Demenza) e a nostro parere è su queste coordinate che dovrebbero sviluppare la propria proposta musicale.

Autore: Gli Incubi Di FreudTitolo Album: Sistole
Anno: 2021Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Alternative RockVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: https://www.facebook.com/incubidifreudmusic
Membri band:
Joshua McFarrow – voce
Alessandro Camela – batteria
Edoardo Graziani – basso
Andrea Piermarteri – chitarra
Mirko Fermani – chitarra
Tracklist:
1. Ta
2. L’incubo Di Freud
3. Brinderemo
4. Fly
5. Santità O Demenza
6. Migliore Attore Non Protagonista
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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24th Gen2022

The Nuv – Belgian Hop(e)

by Cristian Danzo
I brianzoli The Nuv (acronimo di The New Ultraviolet Vanish) giungono al loro terzo lavoro, dopo i precedenti Top Model Superfashion del 2010 e The Nuv Sucks del 2014, intitolato Belgian Hop(e) e che ci perviene in un sontuoso vinile. Difficilmente inscatolabile in un genere questo terzetto, non perché si fatichi a capire in che lidi si muovano, ma perché nel dipanarsi delle 11 tracce c’è un bell’excursus di generi diversi che vengono toccati. Ci troviamo di fronte ad un alternative che cerca di combinare in modo magistrale i Kyuss con influenze meramente british. Prendete come esempio l’opener Check Out e comparatela subito a Supervisor durante il vostro ascolto e capirete subito il motivo di quanto stiamo affermando. È questo continuo alternarsi di influenze ed atmosfere diverse che fa di Belgian Hop(e) una release davvero interessante e di respiro sicuramente internazionale. Il contaminare diverse ispirazioni per saper poi creare uno stile completamente personale è ciò che riesce in maniera magistrale ai The Nuv (e a tante altre band italiane di cui scriviamo da diversi anni, a dimostrazione che la scena è completamente viva e che l’asticella si è alzata in maniera positivamente imbarazzante).

Il saltare tranquillamente da un mood all’altro mantenendo comunque una coesione all’interno dello stesso prodotto non è da tutti. Ci vuole capacità e coraggio, soprattutto per mantenere la coesione del prodotto ed una linea che non renda l’esito finale sfilacciato e con una apparenza di compilation e di canzoni messe insieme a casaccio. Oltre ai due titoli sopra citati, a fare da manifesto a ciò che abbiamo scritto portiamo anche Pulp!, Dead Frog e Buena Suerte che chiude Belgian Hop(e). La prima citata, ad esempio, si muove in ambiente disco in maniera davvero eccellente. Non resta che a voi decidere se scoprire la variegata proposta musicale ed il mondo libero dei The Nuv.

Autore: The NuvTitolo Album: Belgian Hop(e)
Anno: 2021Casa Discografica: Moquette Records
Genere musicale: Alternative RockVoto: 7
Tipo: LPSito web: https://thenuv5.wixsite.com/bhpress
Membri Band:
Denis Maloy Tripodi – voce, chitarra
Dante Brin – basso
Andrea Caristo – batteria  
Tracklist:
1. Check Out
2. The Wolf Of Green Street
3. Clockhurt
4. Gold Digger
5. Pulp!
6. Spillover
7. Plasma
8. Red Carpet
9. Supervisor
10. Dead Frog
11. Buena Suerte  
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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18th Gen2022

Nifty Sea – Nifty Sea

by Marco Pisano
Esordio in grande stile per la band anconetana Nifty Sea che debutta con un album dal titolo omonimo, pubblicato ad ottobre 2021 dall’etichetta Red Cat Records e distribuito da Audioglobe/The Orchard. Un biglietto da visita davvero ottimo e convincente, nel quale i Nifty Sea sono riusciti a condensare ed alternare con grande maestria sonorità moderne e pop con sonorità rock e aggressive, mostrando inoltre grande bravura tecnica e spunti davvero pregevoli, sia dal punto di vista strumentale e vocale, sia dal punto di vista del songwriting e degli arrangiamenti. Un percorso sonoro che si snoda attraverso 10 brani, passando attraverso momenti hard rock, segnati da chitarre aggressive e ruggenti in stile anni 70, sempre in grado di esaltare e far divertire, fino ad arrivare a ballate d’amore decisamente più sentimentali e struggenti. Uno dei punti di forza dell’album è sicuramente la voce di Filippo Micucci, sempre espressiva e perfettamente in grado di destreggiarsi e alternarsi tra linee melodiche e timbri vocali puliti e timbri più aggressivi e sporchi.

Anche i riff di chitarra sono certamente da considerare tra i punti di forza di questo album, in grado di spaziare tra sonorità anni 70 e hard rock dure, taglienti e incisive, e i momenti più delicati e intimi dei brani ballad. Un album d’esordio quindi davvero ben fatto, maturo e che dimostra nitidamente tutto il talento della band marchigiana, degna candidata ad occupare un posto di rilievo nella scena rock underground del nostro Paese.

Autore: Nifty SeaTitolo Album: Nifty Sea
Anno: 2021Casa Discografica: Red Cat Records
Genere musicale: Alternative RockVoto: 7,5
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/NiftySeaOfficial
Membri band:
Filippo Micucci – voce, chitarra
Tommaso Conti – basso, cori
Riccardo Frati– batteria
Tracklist:
1. Such Like A Refuse
2. Back From Greece
3. Crazy
4. Hype
5. Margot
6. I Wish I Could
7. The One
8. Change My Desire
9. What Should I Do
10. I Was Right
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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09th Gen2022

Labasheeda – Old Traditions

by Marcello Zinno
Il progetto Labasheeda è un pilastro storico della scena di Amsterdam. La band infatti è attiva da diversi anni e la seguiamo con costanza (a questa pagina avevamo parlato dell’ultimo Status Seeking ma troverete anche le precedenti uscite sul nostro sito). Un progetto cross-border che si muove all’interno del rock con una scioltezza tale da proporre brani così diversi per suoni ma dalla medesima intensità. Arrivano sul finire del 2021 con un EP di sole 4 tracce che si apre con una soave titletrack, che ci riporta ai momenti leggeri ma per nulla superficiali di Elusive Girl. E sono proprio queste le ambientazioni scelte per Old Traditions, un EP che dice molto già dal titolo: vengono abbandonate le rumorose distorsioni del passato a vantaggio di un suono più da camera che ricorda per certi versi gli Eels e che offre più spazio alla voce di Saskia van der Giessen. Ma conoscendoli questo EP è come un brano interlocutorio, nell’attesa che arrivi un nuovo album nella loro discografia, più rock ed altrettanto coraggioso.

Autore: LabasheedaTitolo Album: Old Traditions
Anno: 2021Casa Discografica: Presto Chango Record
Genere musicale: Alternative RockVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: http://www.labasheeda.nl
Membri band:
Saskia van der Giessen – voce, chitarra, violino, viola
Arne Wolfswinkel – chitarra
Renato Cannavacciuolo – basso
Jan Tromp – batteria
Tracklist:
1. Old Traditions
2. Fireworks
3. Cold Days
4. In Reverse
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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01st Gen2022

Willy Wonka Was Weird – Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito

by Marcello Zinno
Il seguito di 022016032019 (coraggiosissimo titolo del precedente lavoro di Willy Wonka Was Weird di cui avevamo parlato qui) si chiama Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito ed ha una durata da EP, quasi dimezzata rispetto al suo predecessore. Paolo Modolo, l’artista che c’è dietro questo progetto, prosegue nel suo percorso di stampo cantautorale anche se in queste nuove tracce cerca una forma musicale più completa, distaccandosi dal concetto di sola chitarra (acustica o elettrica che sia) e voce; la stessa Cala La Nebbia A Sedriano presenta una certa attenzione negli arrangiamenti e nella costruzione atmosferica, pur presentando un ritornello eccessivamente ripetuto, caratteristica quest’ultima evidente anche in altri brani. A livello compositivo c’è un uso diverso degli strumenti, un ampliamento del range musicale, che dà un significato diverso alla proposta delle “4W”, ma in generale resta comunque un album in superfice, che non incalza mai, che pone un po’ troppo l’enfasi sulle melodie orecchiabili (Nato Sotto Il Segno Di Nessuno, Sorridere A Berlino) e che non costruisce una personalità decisa.

Autore: Willy Wonka Was WeirdTitolo Album: Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito
Anno: 2021Casa Discografica: (R)esisto
Genere musicale: Alternative RockVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: https://www.facebook.com/willywonkawasweird
Membri band:
Paolo Modolo – voce, chitarra
Tracklist:
1. Il Suicidio Della Note
2. Cala La Nebbia A Sedriano
3. Di(o)dio
4. Nato Sotto Il Segno Di Nessuno
5. Sorridere A Berlino
6. Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock, Nuove uscite
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31st Dic2021

Feel In The Void – In Etere

by Marco Pisano
A 5 anni dal precedente album Flogisto, la band pugliese ma bolognese d’adozione dei Feel In The Void pubblica il suo nuovo lavoro In Etere, uscito a fine ottobre 2021 e disponibile su tutte le piattaforme di streaming e digital download. Come il suo predecessore Flogisto, anche il nuovo album prosegue sul cammino artistico che la band ha inaugurato col precedente lavoro: In Etere è un’altalena continuamente oscillante e in bilico tra sonorità rock/progressive, contaminazioni elettroniche e forti richiami allo stoner. Come la teoria del Flogisto fu uno dei primi tentativi nel XVII secolo di spiegare i processi di combustione, così l’Etere fu imputato di essere il materiale presente nel vuoto, capace di permeare tutti gli spazi tra Terra e cosmo, tra spirito e natura. Tutte immagini evocative di una fisica antica e ricca di senso artistico, che possono ricondurre alle sensazioni che i brani di questo album possono trasmettere. 12 tracce che tracciano un percorso uditivo che fa della contaminazione e della sperimentazione sonora le sue caratteristiche principali; un sound che cattura e fonde alla perfezione differenti anime sonore, trovando un ideale punto d’incontro tra moderno e classico; tanto per fare qualche esempio, le chitarre taglienti, possenti e incisive ricordano molto il sound di molte band del filone stoner anni 90 e primi anni 2000, quali Queens Of The Stone Age, Monster Magnet e Clutch, giusto per citarne alcune; il brillante uso dei sintetizzatori, che conferiscono al sound profondità e spazialità, creando anche atmosfere sognanti e eteree in alcuni passaggi, richiama per certi versi le sonorità sia dei Muse, sia dei Dream Theater, specialmente nei momenti in cui la band pugliese si avvicina maggiormente a momenti di stampo progressive metal.

Tutto ciò senza disdegnare la ricerca dell’orecchiabilità e della melodia, che da sempre ha accompagnato nel suo percorso artistico la band pugliese, come testimoniato anche dalla scelta del cantare in italiano, caratteristica che rimanda immediatamente alla lezione dell’alternative rock nostrano degli anni 90 e 2000 e di band quali Timoria, Subsonica, Verdena, giusto per citarne qualcuna. In Etere è un album energico, vibrante, intenso, un perfetto trait d’union tra un sound vintage e sonorità più moderne ed elettroniche, creando così un tessuto sonoro accattivante, gradevole e sostanzioso allo stesso tempo, in grado di soddisfare un’ampia varietà di ascoltatori, anche quelli più esigenti e attenti.

Autore: Feel In The VoidTitolo Album: In Etere
Anno: 2021Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Alternative RockVoto: 8
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/feelinthevoidofficial
Membri band:
Michele Nardella – voce, chitarra, synth
Paolo De Santis – chitarra, cori
Giuseppe Vinelli – basso, cori
Ottavio Buttacchio – batteria, percussioni, cori
Tracklist:
1. Chiamami Isterico
2. Amore, Denaro E Vendetta
3. Tutto Il Resto
4. Cosa Sei
5. Clyde
6. Mezzaluna
7. Formidabile
8. Bluff
9. Himalaya
10. Pace Termica (Reprise)
11. Mai Così Nitido
12.  Prendimi Se Ci Sei
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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14th Dic2021

Temple Factory – It’s Time

by Marco Pisano
La band bresciana Temple Factory ha pubblicato il suo primo album dal titolo It’s Time, prodotto da Simone Piccinelli presso La Buca Recording Club e disponibile a partire dal 15 ottobre su tutte le piattaforme digitali e in formato CD. Un album d’esordio senza dubbio efficace e consistente, che mette in luce ottime capacità e spunti pregevoli sia dal punto di vista della composizione, del songwriting, testuale e anche dal punto di vista della produzione. Dodici tracce nelle quali si mescolano sonorità rock anni 90, influenze più moderne e alternanze atmosferiche che variano da passaggi lenti e malinconici a momenti più aggressivi e taglienti. Tutto questo senza rinunciare ad una certa cura stilistica nella composizione e alla ricerca di una identità sonora e artistica propria. Il susseguirsi di atmosfere malinconiche e sognanti e di passaggi più aggressivi e incisivi rappresenta a nostro avviso il punto di forza di questo album, consentendo anche agli ascoltatori più esigenti di godere appieno di un’esperienza di ascolto gradevole e gustosa, senza mai correre il rischio di essere ripetitivi o dispersivi.

Anche nei testi la band riesce a trovare uno spessore lirico all’altezza dei brani composti: si affrontano argomenti di una certa attualità e rilevanza, quali religione, filosofia, crisi ambientale e disagio sociale, tematiche sicuramente rilevanti, collegate al quotidiano e che contribuiscono a rendere questo lavoro ancor più contemporaneo e connesso alla vita di tutti i giorni. It’s Time si rivela quindi nel complesso un ottimo album d’esordio, ambizioso e ricco di ottimi spunti, in grado di catturare l’attenzione anche dell’ascoltatore più esigente, grazie al suo sapiente equilibrio e dosaggio di ingredienti musicali ben azzeccati e sviluppati; lavoro che lascia intravedere il grande potenziale della band bresciana, soprattutto in un contesto live.

Autore: Temple FactoryTitolo Album: It’s Time
Anno: 2021Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Alternative RockVoto: 7
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/templefactory
Membri band:
Roberto Pedrotti – batteria
Diego Pardo – voce
Andrea Zuelli – chitarra, cori
Renato Montini – chitarra
Stefano Sina – basso
Tracklist:
1. Intro
2. Little Monkey
3. Drug Dose
4. Anne
5. Nobody Knows
6. Red Line
7. Deus
8. Black Hole
9. Wake Me Up
10. Save The World
11. Fade To White
12. Blue Moon
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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06th Dic2021

Stain – Kindergarten

by Marcello Zinno
Gli italianissimi Stain (anche se ad ascoltare la loro musica forse quasi nessuno scommetterebbe sulle loro origini pugliesi) arrivano alla seconda fatica che, seppur più breve del loro esordio, rappresenta un cambio di passo importante. Infatti se Zeus mostrava il fianco ad un rock diretto, capace di arrivare subito all’ascoltatore strizzando l’occhio agli Stereophonics, questo Kindergarten si spinge verso orizzonti introspettivi, per certi versi sperimentali. Come se il rock un po’ indie dei loro esordi si fosse mescolato con un certo approccio electro wave, il tutto però non nella direzione dell’abbandono della musica suonata a favore di una idea digitale di musica, bensì mettendo tutte le idee a fattor comune per dare alla luce un art rock intricato ma affascinante. Difficile entrare a primo colpo in questi brani, in arpeggi o effetti che sembrano essere stati costruiti per essere masticati con calma e digeriti dopo tante ore. Nonostante questo il rock c’è, i ragazzi infatti non mollano sulla componente elettrica e sfoggiano una Thanks Mama che è tutto tranne che dolce.

Una strada la loro inversa a quella che di solito percorrono le “normali” band emergenti. Difficile da comprendere la forma a cui gli Stain sono giunti oggi, altrettanto complesso immaginare dove li porterà ma a loro va il nostro plauso per il coraggio stilistico.

Autore: StainTitolo Album: Kindergarten
Anno: 2021Casa Discografica: Puglia Sounds Record
Genere musicale: Alternative RockVoto: 6,75
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/staintuned
Membri band:
Francesco Lagioia – voce
Michele Tangorra – chitarra
Dario Ladisa  – basso
n.i.c.h.o. – batteria
Tracklist:
1. Clay
2. Swinging ‘Till Boom
3. Merry Go Round
4. Nap
5. Thanks Mama
6. Erik Woodman
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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02nd Dic2021

The Dead Man In L.A. – Allineamento Caotico

by Marcello Zinno
I The Dead Man In L.A. hanno la grande capacità di unire mondi apparentemente molto diversi. Ascoltando il loro Allineamento Caotico ci sentiamo il rock viscerale e potente degli Smashing Pumpkins (periodo Ava Adore) ma anche le influenze di un certo alternative rock italiano, ci sentiamo delle scelte sonore vicine allo stoner ma anche un ripescaggio di gran parte della scena grunge anni 90. È esattamente a questa decade che sembra ispirato il lavoro e gli amanti di quel periodo storico della musica potrebbero amare questo album, un album compatto, di sole 6 tracce ma in cui ci sono sufficienti riff per regalare un live pieno di esplosioni. Oltre le distorsioni e la sei corde la band riesce ad inserire anche delle parti meno emotive, come se non bastassero già le tante influenze, riuscendo in un compito molto difficile ovvero quello di dare il giusto respiro ai brani per poi entrare a gamba tesa con un ritornello o un pattern che fa drizzare le orecchie.

Questa notevole irruenza sonora finisce talvolta per oscurare i testi e questo è un peccato perché le idee espresse tramite le liriche sono a volte non facilmente identificabili. Il loro habitat è comunque il palco e sicuramente è lì dove i The Dead Man In L.A. riescono a dire la loro e giocarsi le proprie carte: Allineamento Caotico è un album da ascoltare a volume altissimo.

Autore: The Dead Man In L.A.Titolo Album: Allineamento Caotico
Anno: 2021Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Grunge, Alternative Rock, StonerVoto: 7
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/thedeadmaninla
Membri band:
Francesco Favre Ippoliti – voce, chitarra
Alberto Croce – batteria
Daniele Carbonelli – basso
Tracklist:
1. Regressivo
2. Retrogrado
3. Spettro
4. Il Giorno Di Polvere
5. Notte Al Neon
6. Viver Nel Deserto
Category : Recensioni
Tags : Alternative Rock
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