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04th Mar2022

Mustan Kuun Lapset – Ei Sävyjä Pimeässä

by Marcello Zinno
Alcune band con diverse decadi di attività alle spalle si sono talmente stufate di sentirsi dire dai loro fan “erano più belli i primi album”, oppure “vi siete venduti”, che hanno deciso di pubblicare delle antologie che raccolgono le prime pubblicazioni, magari dei b-side o dei singoli rimasti nel cassetto e cercare di dimostrare quanto avevano da dire all’epoca dei loro esordi. Sarà stato lo stesso movente che ha spinto i Mustan Kuun Lapset, band finlandese e con ormai uno solo dei membri storici ancora in line-up (Pete Lehtinen), a pubblicare l’impronunciabile Ei Sävyjä Pimeässä. Questa uscita pesca proprio dai primi anni, dai demo risalenti agli anni 90 e da pubblicazioni particolari, omaggiando un sound che in quella decade andava molto, il (true) black metal volutamente prodotto in modo scarno. Il growl è sovrastato del ronzio delle chitarre e da un incedere ritmico che però meriterebbe più muscoli a livello di produzione e che invece anch’esso perde rispetto alla rumorosità delle chitarre; insomma tutti gli ingredienti giusti per appassionare i fan del true black metal.

Ma c’è di più, perché i Mustan Kuun Lapset osano inserendo degli spaccati quasi acustici in alcune tracce, con arpeggi di chitarra, intermezzi quasi psichedelici (addirittura un brano intero, Isfri) e incedere più pacato, elementi questi che negli anni 90 sicuramente erano un elemento di rottura rispetto ad una scena black che voleva scandalizzare sempre di più, osando con estremismi senza fine. Oggi non risulta molto originale perché è una proposta già sentita, ma va riconosciuto alla band un notevole coraggio nel proporlo in quell’epoca, tanto più che in alcuni frangenti la creatività viene a galla (come i cori di Tuonela, tutta la parte strumentale di The Dream About Dying Angel, l’epicità di Veritanssi). Si sentono le differenze in termini di produzione, Viha è un esempio lampante ma anche il rullante di Ei Sävyjä Pimeässä, ma questo è un risultato inevitabile in prodotti di questo genere. Un album quindi solo per gli amanti di queste sonorità.

Autore: Mustan Kuun LapsetTitolo Album: Ei Sävyjä Pimeässä
Anno: 2021Casa Discografica: Inverse Records
Genere musicale: Black MetalVoto: s.v.
Tipo: CDSito web: www.facebook.com/mustankuunlapset
Membri band:
Kari Kinnunen – basso
Pete “Speedu” Tamminen – voce, chitarra
Mikko Hautala – batteria
Pete Lehtinen – voce, chitarra, tastiera
Tracklist:
1. Talven Kylmää Valoa
2. Taivas ja Maa
3. …Kunnes Loppuu Yö
4. Isfri
5. Tuonela
6. The Dream About Dying Angel
7. I Shall Wither
8. Valkoiseen
9. Laulu Mustan Variksen
10. Viha
11. Maailmani Yössa Henkien
12. Veritanssi
13. Ei Sävyjä Pimeässä
14. Minä Olen Ensilumi
15. Kuka Palvoo Saatanaa
16. Lilith
Category : Recensioni
Tags : Black metal, Nuove uscite
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09th Feb2022

Gomorran – Excerpts From The Dark Age

by Marcello Zinno
Dal freddo del Nord Europa arriva un nuovo progetto, Gomorran, che riesce a mescolare la cupidigia e il freddo tipici del black metal allo spirito horror e all’estremismo musicale del death metal. L’opener suggerirebbe lande orchestrali mentre subito con Black Plague si abbraccia il metal estremo; la sezione ritmica è spesso instancabile, pattern fittissimi, accompagnati da un growl oscuro e profondo…gli ingredienti ci sono tutti. Interessante Sermon che inserisce degli schemi quasi math e degli ottimi arrangiamenti sul finale, ma solo in alcuni passaggi, negli altri ci si muove nel black metal già noto. E qui entra in gioco un lato negativo della proposta, quello di ancorarsi ad uno stile nordico non nuovo; seppur gli ingressi quasi sinfonici di Hopless Endeavor siano davvero spessi all’ascolto, si avverte davvero poco che faccia pensare a qualcosa di innovativo e più che curiosità spinge ad andare a riascoltare i capisaldi di questi suoni ,come i Septicflesh. I ragazzi però dimostrano caparbietà e tecnica, elementi fondamentali per un debut albu e che fanno ipotizzare grandi cose se le idee possono svilupparsi verso un qualcosa di più originale.

Autore: GomorranTitolo Album: Excerpts From The Dark Age
Anno: 2021Casa Discografica: Inverse Records
Genere musicale: Black Metal, Death MetalVoto: 6
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/gomorranmetal
Membri band:
Perttu Laamanen – voce, chitarra
Joonatan Wiitasalo – chitarra
Panu Nykänen – basso
Olli Lappalainen – batteria
Tracklist:
1. Tavern
2. Black Plague
3. Sermon
4. Hopeless Endeavor
5. Esaiah
6. Hail Caesar
Category : Recensioni
Tags : Black metal, Nuove uscite
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05th Feb2022

Stellar Void – Chrysalis

by Marcello Zinno
Partiamo da dove il symphonic black metal, quello pomposo e non quello horror, ebbe inizio: i Dimmu Borgir. Da lì i russi Stellar Void partono (per la precisione da Enthrone Darkness Triumphant) per poter proporre una loro interpretazione del genere, in cui la parte sinfonica resta molto forte ma risulta altrettanto importante la batteria incessante, blast beat e doppio pedale (Hellhammer ci ha abituati benissimo in passato). Da qui quindi ne esce una fusione che, seppur già nota, richiede enormi capacità non tanto tecniche ma in fatto di suono e di produzione per dare ad ogni elemento la sua valida identità. Tante band emergenti falliscono in questo passaggio, mentre va detto che gli Stellar Void ci riescono egregiamente. In più associano ad un cantato in growling anche delle linee vocali femminili, quasi ancestrali, che rendono il tutto più variegato e trasformano Chrysalis in un EP che non può mancare tra i fan che amano questo genere.

La violenza sonora e la spigolosità della proposta non cessano mai, tranne quando il duo decide di inserire una strofa più cadenzata, spesso in palm mute, ma quasi la totalità di questi circa 20 minuti rappresenta una visione sinfonica di metal estremo condotto ad altissima velocità.

Autore: Stellar VoidTitolo Album: Chrysalis
Anno: 2021Casa Discografica: Inverse Records
Genere musicale: Symphonic Black MetalVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: https://www.facebook.com/stellarvoidofficial
Membri band:
Melaer – voce, basso
Sigmund – voce, chitarra
Tracklist:
1. Shifting Sands
2. Chrysalis
3. The Oath
4. The Seer
Category : Recensioni
Tags : Black metal, Nuove uscite
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02nd Feb2022

Anima Hereticae – Ov Behest

by Marcello Zinno
Un esordio con un EP di 3 tracce non si può certo definire un lavoro completo, piuttosto un assaggio di quello che una band potrebbe regalare in futuro. La particolarità dell’EP degli Anima Hereticae è che le “sole” tre tracce raggiungono i 25 minuti di ascolto quindi ci si può fare un’idea davvero concreta della proposta del terzetto. Siamo nelle lande più horror del black metal, di quello con piccoli spiragli sinfonici che però non prendono il sopravvento; ma c’è dell’altro, perché la band punta ad una sezione ritmica che nelle strofe opta per passaggi cadenzati, presente il blast beat ma non sempre, solo in alcuni momenti utili a dare violenza al brano. Questa scelta stilistica rende appetibile Ov Behest anche a chi ascolta un certo death metal, al tempo stesso abbiamo però trovato un po’ troppo piatto il songwriting: l’opener ad esempio dura 7 minuti ma presenta 2-3 pattern che si ripetono e si spera sempre che il brano decolli ma non ci riesce.

Molto più incisiva la titletrack, il growling è molto più d’impatto e la traccia parte già con uno slancio maggiore, una prova che promette molto bene; in particolare a metà brano vengono collocati degli arrangiamenti orchestrali molto epici che danno un altro taglio a tutta la composizione, purtroppo poi ripetuti un po’ troppo nella seconda parte della song. Constellation Of Capricorn è un’opera più complessa a livello di scrittura, sembra quasi una colonna sonora di un film epico e l’inserimento in un EP che ha praticamente una durata doppia rispetto alla sola traccia sembra un po’ troppo audace. Buoni quindi i presupposti, da perfezionare lo stile. Infine un plauso alla copertina dell’EP, molto bella.

Autore: Anima HereticaeTitolo Album: Ov Behest
Anno: 2021Casa Discografica: My Fate Music
Genere musicale: Black MetalVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: https://www.animahereticae.com
Membri band:
Ville Rutanen – voce, basso
Taneli Jämsä – chitarra, voce
Teppo Ristola – batteria
Tracklist:
1. Stone That Burns
2. Ov Behest
3. Constellation Of Capricorn
Category : Recensioni
Tags : Black metal, Nuove uscite
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25th Gen2022

Moorah – Marnost Nad Marnost

by Marcello Zinno
Solitamente le band dell’est Europa dedite ad alcuni sottogeneri metal poco melodici danno il meglio puntando su lande estreme e questo ci viene dimostrato dalla grande scena dell’Est in ambito black e death metal. I cechi Moorah si presentano come una post-black metal band e la catalogazione ci affascina molto perché c’è un enorme bisogno di band che traghettino il black metal nel futuro e che mettano da parte il filone orrorifico-pagano che sembra ormai essere relegato ad un passato che non c’è più; peccato che non saranno i Moorah a portare avanti questa missione. L’opener del loro debutto lascia poco spazio all’immaginazione: Radiant è una sfuriata black con tanto di produzione scarna tipica degli esordi del genere, soprattutto di fine secolo precedente. E questo approccio black (sporco, ruvido, veloce e incessante) non aggiunge nulla alla scena, anzi rimanda a quando ormai più di 20 anni fa è stato detto e stradetto nel black metal.

Purtroppo però il forte lato negativo di Marnost Nad Marnost è un altro: l’eccessiva ripetitività di vari pattern, tanto che alcuni brani avrebbero potuto durare la metà offrendo i medesimi contenuti all’ascoltatore. Questo non significa avere un approccio “post”, questo vuol dire reiterare la medesima ricetta pensando che possa essere vincente ma, se non caratterizzata da genio o da originalità, la ripetizione è spesso non apprezzata. La seconda metà dì Vyvrátíme Modly (che nel complesso supera gli 8 minuti) e Okem Bouře (nonostante il buon incipit) dimostrano bene questo concetto, se poi aggiungiamo che anche in brani come Sigillum Septima la proposta non spicca, allora il suggerimento è ristudiare il proprio stile per tornare sul mercato in maniera più convincente.

Autore: MoorahTitolo Album: Marnost Nad Marnost
Anno: 2021Casa Discografica: Art Gates Records
Genere musicale: Black MetalVoto: 5
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/MoorahMusic
Membri band:
Count Hroozah – chitarra, voce
Des Troyan – chitarra
Seveřan – basso
Ferenc Fečo – batteria
Tracklist:
1. Radiant
2. Vyvrátíme Modly
3. Sigillum Septima
4. Okem Bouře
5. Vstávej
6. Marnöst
7. Nic Není
8. Slunovrat
Category : Recensioni
Tags : Black metal, Nuove uscite
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24th Gen2022

Erzsebet – The Blasphemous Lady

by Marcello Zinno
Gli Erzsebet, moniker difficilissimo da leggere per noi italiani, si presenta al pubblico con un EP (la durata totale è di 22 minuti) completamente dedicato alla contessa Bathory, la stessa a cui si ispirò la band omonima diretta dallo storico Quorthon. Il contesto però è diverso dalla band scandinava, qui ci troviamo in un black metal sinfonico, dove il black metal giova di una produzione molto moderna quindi lontana dal black rude e grezzo: patinato ma con linee vocali in growl (i Dimmu Borgir hanno fatto scuola in questo) e delle tastiere/orchestrazioni che non la fanno da padrone, più che altro per una questione di scarsità di risorse a disposizione che non di stile. Siamo pronti a scommettere che se questa band crescerà, la parte sinfonica prenderà il sopravvento nel sound visto che già in questo The Blasphemous Lady è molto presente ma con una produzione che per scelta non ha voluto offuscare la parte chitarristica e più metal (ascoltare ad esempio Darvulia’s Eye).

L’approccio orrorifico (Wraiths Behind The Mirror) e anche molto teatrale è il cuore del sound della band che però non aggiunge nessun elemento innovativo nella scena di appartenenza. Pur dotati di tecnica esecutiva e di grande convinzione nella proposta creata, il quartetto dovrà ingegnarsi per sviluppare qualcosa di suo perché di band symphonic black metal ne è piena l’Europa. E non solo.

Autore: ErzsebetTitolo Album: The Blasphemous Lady
Anno: 2021Casa Discografica: Art Gates Records
Genere musicale: Symphonic Black MetalVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: https://www.facebook.com/erzsebetofficial
Membri band:
Cerbervs – batteria
Angelvs – chitarra, tastiere
Erzsébet – voce,
Ngldogma – basso, voce
Tracklist:
1. Örgdög’s Moon
2. Erzsébet
3. Wraiths Behind The Mirror
4. Cachtice
5. Darvulia’s Eye
6. The Blasphemous Lady
Category : Recensioni
Tags : Black metal, Nuove uscite
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01st Dic2021

EvilSpell – Padre Vostro

by Marcello Zinno
Gli EvilSpell hanno una lunga storia così come questo Padre Vostro ha una gestazione molto lunga. Difficoltà, ostacoli…diciamo che la vita si è messa di traverso fino a quest’anno in cui finalmente l’album vede la luce. Padre Vostro è un album di metal estremo viscerale che lancia un’ancora verso il lago rosso del black metal ma senza chiudersi del tutto all’interno di queste mura nere, anzi sconfinando quando possibile in pattern death e ritmiche thrash (la stessa titletrack presenza influenze di vari generi e anche il brano Pain). Ma l’immaginario estetico di questo quartetto è incentrato indiscutibilmente su una visione black e non è un caso che diverse tracce dell’album omaggino quello stile, una per tutte Masonic Scum e il suo instancabile incedere ma anche la funambolica Antisocial Satan. Tutto quadra nella visione black primordiale che se da un lato resta fissa sugli schemi sonori potremo dire old school, dall’altra cerca l’ausilio di una produzione che comunque non tradisce il genere ma che viene agevolata dai tempi moderni.

Un lavoro sicuramente genuino, di una band che ci crede e che aderisce a quell’epoca musicale, un’epoca che oggi è ancora più di nicchia del passato e che valorizza solo chi davvero riesce ad aggiungere qualcosa di nuovo alle tante proposte troppo aderenti ai cliché del genere. È questo il suggerimento che lasciamo agli EvilSpell per il loro futuro.

Autore: EvilSpellTitolo Album: Padre Vostro
Anno: 2021Casa Discografica: Blasphemous Records, Music For The Masses Records
Genere musicale: Black MetalVoto: 6,5
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/EvilSpell666
Membri band:
Filo – voce, chitarra
Paul – chitarra, voce
Gigi – basso, voce
Igor – batteria, voce
Tracklist:
1. Horrid
2. Padre Vostro
3. Masonic Scum
4. Cardinal Rapist
5. Necrology
6. Antisocial Satan
7. Pain
8. Sacrifice
9. Evil Slaughter
Category : Recensioni
Tags : Black metal
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26th Ott2021

Teitan – Vàkuum

by Marcello Zinno
Guardando all’estero tante sono le realtà emergenti (ma sempre con una bella carriera alle spalle) che cercano di rivedere alcuni generi per dar loro nuova linfa. Questo è ancora più sorprendente se ci si riferisce a generi per certi versi stantii, come il black metal in cui ogni tipo di innovazione viene visto come un tradimento alle radici e alle band che hanno forgiato questo movimento. E proprio per questo accogliamo con grande entusiasmo il ritorno sulle scene del progetto Teitan, condotto da Devi Hisgen, che abbraccia proprio le sonorità black ma con un approccio quasi avantgarde senza però perdere la violenza ritmica che il genere richiede (potremo dire obbliga). E proprio la sezione ritmica è l’elemento che più ci stupisce della band olandese, perché anziché puntare su dei suoni secchi e viscerali si orienta con decisione verso un approccio iper moderno, con tanti trigger e un appeal (soprattutto per il rullante) assolutamente morbido, quasi elettronico, in assoluta contrapposizione con gli strumenti a corde che osannano lande black (The Grinding Teeth Of The Wheel Of Time).

Da qui vanno elogiati anche gli arrangiamenti, che senza cedere alle lusinghe sinfoniche, aggiungono tantissimo colore alle tracce portandoci vicino a certi Septicflesh (da ascoltare Je Vois la Fin). Ma al tempo stesso i Teitan si spingono in aree davvero avanguardistiche come Metempsychosis la cui prima parte può essere apprezzata dai fan degli Arcturus; oscuro anche il finale di questo EP con il brano strumentale Description Of The Passing. Una prova che, insieme a tanti altri esperimenti, getta un seme in un genere fermo e che ha bisogno di innovazione per vivere a lungo.

Autore: TeitanTitolo Album: Vàkuum
Anno: 2021Casa Discografica: Zwaerdgevegt Records, Void Wanderer, Onism Productions
Genere musicale: Black Metal, AvantgardeVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: www.facebook.com/theblackteitan
Membri band:
Devi Hisgen
Tracklist:
1. The Grinding Teeth Of The Wheel Of Time
2. I Become The Lunar Sky
3. Je Vois La Fin
4. Metempsychosis
5. Description Of The Passing
Category : Recensioni
Tags : Black metal
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15th Set2021

Withered Land – The Endless Journey

by Marcello Zinno
I Withered Land sono una nuova emergente band dedita ad un symphonic black metal presentato con il nuovo EP The Endless Journey. La band è nelle mani di Olga Kann, anche se dal sound creato l’impressione è che ci siano numerosi musicisti nella fase ideativa ed esecutiva; sicuramente la componente sinfonica è quella preponderante (forse anche troppo), acuita da growl e scream che rendono la proposta molto estrema e per gli amanti delle lande black. Drumming incessante, costruzioni in stile horror, blast beat a tratti costanti e growl la fanno da padrone in un copione che in realtà abbiamo già ascoltato molto spesso in band ormai datate. La proposta dei Withered Land quindi non spicca per originalità, probabilmente l’elemento sinfonico vuole essere il carattere distintivo della loro ricetta e in alcuni brani lo è, come in Through The Misty Mountains, mentre in altre tracce la band ha puntato maggiormente sulla vena estrema (Mournful Story Never Ends). La parte iniziale di Death Was Always Near crea un’atmosfera forestale per poi lanciarsi nella classica sfuriata black che non aggiunge nulla a quanto già sentito.

A nostro parere il songwriting necessità di maggiore personalità per uscire fuori dai cliché e proporre qualcosa di davvero innovativo.

Autore: Withered Land Titolo Album: The Endless Journey
Anno: 2021 Casa Discografica: Naturmacht Productions
Genere musicale: Symphonic Black Metal Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: https://www.facebook.com/WitheredLand
Membri band:
Olga Kann – basso
Alexander Rabets – voce
Koliopanos Filippos – chitarra
Tracklist:
1. Through The Misty Mountains
2. Wraiths Surround Us All
3. Mournful Story Never Ends
4. Over Distant Shores
5. Death Was Always Near
Category : Recensioni
Tags : Black metal
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31st Ago2021

Phallosopher – (I)

by Cristian Danzo
Provengono dalla Finlandia, esattamente da Tampere, e debuttano con questo (I) i Phallosopher. Un moniker che nel mondo del metal estremo non crea tanto scandalo o scompiglio ma che sicuramente li farà ricordare sin da subito. Duo dedito al black metal che abbraccia un po’ tutta la storia del genere e le sue diramazioni: i padri fondatori della corrente true norwegian ma anche ciò che li ha ispirati (Venom, Celtic Frost e Bathory) e la derivazione symphonic atmosferica. Manca solamente il depressive e davvero Fra. Kailash avrebbe dato vita ad un album che è anche un compendium del genere nero per eccellenza. C’è da dire che il dominio principale vira più verso Venom e Bathory, tanto che i passaggi preponderanti ed il genere dominante al primo ascolto sono più un death veloce e fatto di blast beat incessanti. Anche l’utilizzo della voce preferisce soluzioni raw più che growl e latrati tipici del black nato sotto l’egida di Euronymous & Co. da cui però sono presi molti riff che vengono usati come base per la composizione.

Ed ecco che grazie a questo mélange e al mettere insieme più componenti che fanno parte tutte della stessa corrente filologica di un genere, si ottiene un prodotto originale e mai fine a se stesso, che non si perde in citazioni a quell’artista o a quel gruppo ma che crea uno stile che, se non è strettamente personale o originale, comunque è marchio di fabbrica (se così si può dire già di una sola release) che caratterizza i Phallosopher.

In conclusione possiamo dire che in mezzo a tante produzioni black che popolano il sottobosco del genere, qui il bersaglio viene centrato in pieno.

Autore: Phallosopher Titolo Album: (I)
Anno: 2021 Casa Discografica: Inverse Records
Genere musicale: Black Metal   Voto: 7
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/phallosopherfin
Membri Band:
Fra. Kailash – voce, chitarra, basso, synth
Risen –  batteria
Tracklist:
1. Death Is The Crown Of All
2. I-PHALLO-O-SOPHER
3. Bring Me The Head Of Your Prophet 
4. What Have You Buried In Here
5. Malkuthian Cunt
6. Black Light Of Creation
7. Death Is The King And The King Has Returned
8. Night Of Pan
9. Whore And The Beast
Category : Recensioni
Tags : Black metal
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