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08th Mar2022

Frank Fear – Salvation

by Cristian Danzo
Cos’è la musica se non manipolazione? Di suoni, ottenuta attraverso effetti e distorsioni. Di rumori, attraverso i campionamenti ed il noise. Di parole e voci, grazie a registrazioni multitraccia ed ai famosi reverse che dovrebbero nascondere odi a satana e messaggi subliminali vari, tra i quali quelli che ammetterebbero la morte di Paul McCartney. Frank Fear concentra ed estremizza tutti questi concetti in un album che si intitola Salvation e che di salvezza, in realtà, ha ben poco. Nel senso che tutte le contraddizioni della società moderna vengono condensate in questa opera frenetica, elettrica e che è uno scontro di suoni nel quale ad emergere è il caos. Caos non compositivo, si badi bene. Il caos è quello del frastuono dei media, del bombardamento continuo di apocalissi che cambiano a seconda di dove si decida di guardare, delle persone che scattano mille foto per popolare le stories dei loro social per dimostrare di esistere e cercare l’approvazione nel fuori invece che nel recinto privato.

Ed ecco che Mortal Man diventa l’attualizzazione manipolata e riplasmata di Symphony Of Destruction deiMegadeth o Daddy Cool dei Boney M che prende il messaggio di spensieratezza della disco music per diventare il vuoto cosmico che tutti le attribuivano nella sua decade d’oro. Frank Fear non lancia un messaggio ottimistico con Salvation ma si mette di traverso. Coadiuvato dal chitarrista Thomas Lee, fa quello che la musica ha sempre fatto: fare riflettere, contestare e fotografare un determinato periodo storico. Più della politica, più delle istituzioni, più di tutto. Se pensate che in copertina c’è Giuditta e Oloferne di Caravaggio ed è stata censurata dagli online store perché incita alla violenza, capite anche cosa questa release significhi.

Autore: Frank FearTitolo Album: Salvation
Anno: 2021Casa Discografica: Hellbones Records
Genere musicale: Electro RockVoto: 6,75
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/frankfear2
Membri Band:
Frank Fear
Thomas Lee
Tracklist:
1. State Of Confusion
2. Salvation
3. Dr. Hagen
4. Mortal Man
5. I’m A Robot
6. In To The Void
7.Six Milion Always To Die
8. Daddy Cool V2.2 (Frank Fear Remix)
9. Brain Wash (Damned Brothers Remix)
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock, Nuove uscite
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01st Mar2022

Giudah! – Failures

by Marcello Zinno
5 anni, nell’epoca dei nostri tempi, sono un’infinita. Un periodo in cui accadono milioni di cose, non come mezzo secolo fa in cui la vita passava al rallentatore. Nei 5 anni che separano il precedente omonimo lavoro e questo Failures, Giudah! è cambiato, artisticamente ma probabilmente anche come persona. Gli scenari elettronici e per certi versi avanguardistici (anche se non del tutto sperimentali) dell’esordio sono cambiati, non sono completamente spariti ma hanno mutato forma. Evoluzione?! In parte, perché ascoltando Failures ci sembra che l’artista stia cercando ancora la propria forma espressiva, tentando strade diverse dopo un periodo complesso, alla ricerca appunto di un proprio percorso. Le radici non sono per nulla stravolte, anzi questo alone soft electro rock (You Can’t Stop Me Now) che in alcune tracce sposa un certo indie pop (Ballerina) c’è ancora, probabilmente nell’ultimo album c’è una maggiore “forma canzone” (buono il singolo Doggerel, seppur per nulla rappresentativo dell’intero lavoro), ma si percepisce ancora uno stile estremamente vago, che non incide né lascia alcuna traccia. Tentativi di costruire ma senza collocare mattoni, elementi rappresentativi di una identità musicale, tutto resta vagamente un passo indietro, nella confusione della ricerca, nella confusione dei nostri tempi.

Autore: Giudah!Titolo Album: Failures
Anno: 2022Casa Discografica: Sisma, È un brutto posto dove vivere, Alienated Records, Consorzio etichette indipendenti, Indiemood
Genere musicale: Electro RockVoto: 5
Tipo: CDSito web: www.facebook.com/Giudah!
Membri band:
Giudah!
Maurizio De Salvo
Alessio Ruggeri
Tracklist:
1. Wendy Arnold
2. Colors Empire
3. Ballerina
4. You Can’t Stop Me Now
5. Cȏte De Nuit
6. Doggerel
7. Swallow
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock, Nuove uscite
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17th Gen2022

Noalter – Come Dorothy Nel Vento

by Marcello Zinno
All’interno della scena dedicata ai duo project potrebbero comparire anche i Noalter: una coppia nella vita e nella musica che rappresentano (ecco la novità) chitarra/voce e basso; ad accompagnarli una inevitabile batteria suonata da un terzo elemento, Sam Punkrazio, definito “droide inanimato” (esisterà davvero?). Come Dorothy Nel Vento, loro primo full-lenght, è esattamente come quei film che dal trailer sembrano già dei premi Oscar annunciati ma poi dopo averli visti lasciano parzialmente delusi. La band tocca un tema secondo noi fondamentale: “che fine ha fatto la “generazione X”? Dove sono e cosa fanno adesso gli adolescenti degli anni ’90? Sono alle prese con il cambiamento climatico e la pandemia? Si sono trasformati nell’odierno Uomo Medio? Organizzano le cene di natale e le feste comandate che dicevano di odiare da ragazzi? Hanno trovato la loro strada, hanno ancora spazio per sognare o si sentono spaesati e trascinati come Dorothy, la protagonista del Mago di Oz?”. Domande cruciali e delicatissime che se in decenni fa non trovavano risposta, perché c’è sempre stato un buon ricambio generazionale, oggi si diventano non solo attuali ma importantissime per la scena punk, una scena non (ancora?!) morta ma che intorno a sé avrebbe un’enormità di motivazioni (dalle ingiustizie ai drammi sociali) per poter esplodere e mettere a soqquadro il mondo, ma che invece preferisce stare in silenzio. E allora se i “giovani” trovano altri modi per manifestare questo disagio (la trap?! Il rap?!), che fine hanno fatto quelli che un tempo lo facevano? Quindi le domande del duo secondo noi sono pertinentissime.

A questa “incazzatura” avrebbe potuto trovare risposta uno stile musicale molto punk, in grado di creare uno scossone e cercare di svegliare le coscienze, di chiedere davvero “ma dove sono finiti i punker?!”, invece spesso ci si imbatte in brani molto melodici (Anche A Te E Famiglia, Nel Groove) o tracce con buone basi ma su cui si sarebbe dovuto lavorare di più (Contea). Fa piacevole eccezione Spazio Tempo che ha un po’ di verve, le linee di basso di Polvere, l’incedere di Chupito Wendy (i testi invece tralasciabili) ma è troppo poco per una proposta che non decolla. Inoltre la produzione di Come Dorothy Nel Vento è abbastanza essenziale, la voce (oltre che migliorabile, basti ascoltare brani come Spazio Tempo) non è valorizzata in termini sonori, ma questo vale in generale sull’album, in quanto la loro musica avrebbe meritato molta più attenzione ai suoni. Buone quindi le intenzioni ma l’impressione è che i Noalter siano i primi a dover trovare la risposta alla domanda sulla “generazione X”.

Autore: NoalterTitolo Album: Come Dorothy Nel Vento
Anno: 2021Casa Discografica: Fil1933 Group
Genere musicale: Electro PunkVoto: 5
Tipo: CDSito web: www.facebook.com/noalterofficial
Membri band:
Nicholas Balteo – voce, chitarra
Alice Pondrelli – basso, voce
Sam Punkrazio – batteria
Tracklist:
1. Dorothy
2. Animale Sociale
3. Anche A Te E Famiglia
4. Nel Groove
5. Spazio Tempo
6. Nel Giardino Di Jo
7. Polvere
8. Contea
9. Uomo Medio
10. Chupito Wendy
11. Deserto
12. Neil
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock, Nuove uscite
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04th Gen2022

10000 Russos – Superinertia

by Cristian Danzo
Il trio portoghese 10000 Russos giunge al quinto album con questo Superinertia composto da soli cinque pezzi ma che arriva ad una durata superiore ai 40 minuti. Fanno dell’ostinazione e della ripetitività il loro tratto marcato, dato che riff e soluzioni vengono proposte come se fossero delle loop infinite su trame intessute, in passato, dai Suicide, a cui, se levassimo la chitarra ed aumentassimo la violenza del cantato, sembrano direttamente ispirarsi, ma solo dal punto di vista dell’ossessività musicale. Andando a scavare in profondo, in realtà chi scrive ci vede molta più vicinanza ai The Residents, come sensazioni suscitate e risultato finale, rispetto al duo newyorkese o ai citati Neu! nell’allegato promozionale pervenutoci dalla casa discografica. Forse l’inerzia evocata nel titolo sta proprio in questa ripetitività voluta, che ritrae il mondo tecnologico e dipendente dalle macchine nel quale viviamo, dove si ripetono gli stessi riti e le stesse cose in un loop infinito di cui non ci rendiamo nemmeno pienamente conto. Va dato merito alla title track di vedere inseriti suoni che provengono direttamente dagli arcade anni 80 i quali, in realtà, sembrano impregnare tutto il sound che ispira i lusitani. Sembra proprio di trovarsi dentro un gigantesco video game distopico a 64 bit la cui colonna sonora che ci accompagna è Superinertia.

Difficile esprimere in altre parole il lavoro dei 10000 Russos i quali si fanno summa totale di no wave, post-punk, elettronica, e di tutta quella corrente di rock sperimentale che a partire dagli anni 70 vide la sua più grande scuola fiorire in Germania. Consigliatissimo a chi abbia voglia di esplorare sonorità nuove e minimali e a chi voglia trovare nuove frontiere sonore diverse da quelle a cui è normalmente abituato. Non per tutti i palati.

Autore: 10000 RussosTitolo Album: Superinertia
Anno: 2021Casa Discografica: Fuzz Club Records
Genere musicale: Electro Rock, SperimentaleVoto: 7
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/10000Russos
Membri Band:
João Pimenta – voce, batteria
Pedro Pestana – chitarra
Nils Meisel – synth
Tracklist:
1. Super Europa
2. Saw The Damp
3. Super Inertia
4. A House Full Of Garbage
5. Mexicali / Calexico
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock, Nuove uscite
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30th Nov2021

Underworld Vampires – Mondo Parallelo

by Marcello Zinno
Underworld Vampires rappresenta un progetto molto particolare, potremo definire strano. Una line-up che ufficialmente non presenta strumenti a meno del synth, collaborazioni con diverse altre band e musicisti…e all’ascolto del loro esordio Mondo Parallelo sembra percepire una band completa con un sound pieno. Certo, quel synth ben presente in line-up si sente, collocandosi al centro della proposta sonora della band, ma c’è dell’altro: Distrazioni H20 ad esempio è un brano potente, incisivo che spinge sul rock e accarezza un alternative moderno, anche la titletrack potrebbe piacere a chi ha sete di musica da ascoltare sotto ad un palco, con il giusto habitat. Per il resto la band suona come dei Subsonica dell’epoca moderna, meno ammaliati da un certo senso di rock ballabile (ad eccezione di Immobili) e più immersi in una new wave dal facile ascolto. Musica creata per un pubblico esterofilo, o meglio per l’estero e cercare di raccogliere consensi nei Paesi in cui i numeri ci sono: questa la dimostrazione che giunge a mani basse da brani come Six Falling Stars, concept anglo-americano intriso di elettronica e che ha poco da spartire con il rock, anche e soprattutto quando vira verso testi rappati.

Il Mistero E La Ninfa è il brano più sperimentale dell’album, avanguardistico, un esercizio che ben rappresenta il caos compositivo scelto come percorso imboccato dalla band; tante direzioni diverse che anziché risaltare il melting pot di fonti da cui gli autori attingono, spesso ampliano troppo il panorama musicale finendo per accontentare davvero pochi ascoltatori. Va benissimo non circoscrivere la propria creatività all’interno di paletti predefiniti, ma nemmeno divagare finendo per perdersi in un mare infinito di sonorità.

Autore: Underworld VampiresTitolo Album: Mondo Parallelo
Anno: 2021Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Electro Rock, New WaveVoto: 5
Tipo: CDSito web: www.facebook.com/underworldvampires
Membri band:
Nicola Catino – voce
Domenico Capobianco – synth
Francesco Valentino – voce
Tracklist:
1. Orso Bruno
2. Foskia
3. Distrazioni H2O
4. Immobili
5. Six Falling Stars
6. Mondo Parallelo
7. Il Mistero E La Ninfa
8. Anglo Strano
9. Non Posso Farne A Meno (Mare)
10. Cado In Su
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock
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29th Nov2021

Panda Clan – Circumvention

by Marcello Zinno
Il collettivo Panda Clan esordisce con un EP e non divulgano la propria identità, percorso perfetto che li porterà sicuramente, qualora avranno successo in futuro, a svelare volti e nomi al grande pubblico (almeno così accade). Molto difficile inquadrare il loro stile che è un melting pot di generi: pescando per lo più dall’elettronica rompono gli schemi proponendo brani che a volte sono rock e altre sono dub o visioni sperimentali. Ma la band vuole inviare messaggi forti legati ai fatti che accadono nel mondo: l’opener dice tutto già dal titolo, ispirata alla battaglia sociale contro il razzismo in America e ad uno degli importanti accaduti che l’ha fomentata; Ashtray (che cela vagamente qualche riff metal, prima di una parte cantata molto morbida) tratta dei fatti del G8 di 20 anni fa; così anche gli altri brani passano da una critica del mondo d’oggi alla psicoanalisi. Ma il fatto è che la musica e questi messaggi viaggiano su coordinate non solo diverse ma completamente all’antitesi indebolendo il messaggio stesso. Per fare un esempio è come se una band organizzasse un concerto per manifestare contro una dittatura proponendo brani in bossa nova.

Musicalmente la band forgia una proposta che per alcuni potrebbe risultare stratificata per altri inconsistente, ma è questa mancanza di sostanza che si scontra con la forma invece molto dura delle idee che intendono portare avanti. A parere nostro va cercata un’altra forma se questa è la sostanza che intende caratterizzare il progetto.

Autore: Panda ClanTitolo Album: Circumvention
Anno: 2021Casa Discografica: Maldito Records, Primal Box edizioni
Genere musicale: Electro RockVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: https://www.facebook.com/pandaclan.ch/
Membri band:
n.d.
Tracklist:
1. I Can’t Breathe
2. Ashtray feat. Start A Riot
3. Mono feat. Juankar Boikot
4. Masquerade feat. Mars
5. Claim
6. I Can’t Breathe (Garka Remix)
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock
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27th Mag2021

Ulysse – Ulysse

by Marcello Zinno
Il rock, soprattutto quello moderno, ha la capacità di muoversi su diversi confini e tende spesso ad abbandonare le proprie radici, quelle più classiche. Il lavoro degli Ulysse, progetto di Mauro Spada (già Oslo Tapes), si evolve ingurgitando grandi porzioni di rock elettronico ma lo fa con un approccio alternative: per capire come si combinano queste due dimensioni relativamente diverse suggeriamo l’ascolto della strumentale HWHAP, un brano con profonde incursioni elettroniche ma con un basso e una chitarra che restano fedeli alla loro essenza, pur optando per un’espressione sui generis: affascinante. Ed infatti è proprio il basso che spesso si ancora al concetto di rock, pestando fortemente e scendendo in profondità nella composizione: Patroclo è un pezzo oscuro e lisergico, in cui sembra si voglia dare concretezza al post-rock portando appunto il genere in un’epoca futura, abbandonando per una volta i lunghi intermezzi psichedelici tipici di chi si propone come nuova realtà post. Deciso anche il brano Fino Al Sangue, sicuramente il potenziale singolo dell’album a nostro parere, meno di impatto Nel Torbido Scorrere, dal sapore Bluvertigo.

A noi personalmente alcuni inserti elettronici spiazzano, sembra un osare ma un po’ troppo, digitalizzando quello che in altri momenti ha invece il sapore analogico della musica. Saremo rimasti su architetture più prettamente elettriche, sviluppando comunque dimensioni toccate in questi brani che risultano assolutamente proiettati in avanti. Davvero buona la produzione, un po’ meno l’artwork e il lavoro grafico che avrebbero potuto valorizzare di più il concept musicale (magari giocando sulle diverse nature musicali insite in Ulysse).

Autore: Ulysse Titolo Album: Ulysse
Anno: 2021 Casa Discografica: DeAmbula Records, We Work Records, Vasto Records
Genere musicale: Electro Rock, Alternative Rock Voto: 6
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/ulysse2021
Membri band:
Mauro Spada – basso, voce, loop
Raffaello Zappalorto – basso, synth, piano, samples, loop, voce
Francesco Politi – chitarra
Silvio Spina – chitarra
Gino Russo – batteria, percussioni
Fabio Fly – batteria, percussioni, pad
Andrea Di Giambattista – chitarre su Fino Al Sangue
Sergio Pomante – sax su L’ Ascesa Dei Dementi
Tracklist:
1. Vetro
2. L’ Ascesa Dei Dementi
3. HWHAP
4. Patroclo
5. Nel Torbido Scorrere
6. Fino Al Sangue
7. L’ Alba Di Sapporo
8. Sontuosa Solitudine
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock
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16th Mag2021

Alan+ – Anamorfosi

by Aldo Pedron
Anamorfosiè il nuovo album dei fiorentini Alan+ che esce questa settimana in formato LP e digitale. Un LP anticipato dal singolo/video Ancòra pubblicato su tutti gli stores digitali lo scorso 19 marzo. Alan+ è un duo composto da Tony Vivona e Alessandro Casini. Tony si cimenta con basi elettroniche, synth, basso, piano e voce mentre Alessandro Casini alle chitarre acustiche ed elettriche, dissonanze e seconda voce. Alessandro Casini è stato membro fondatore dei Deadburger, band indie che unisce la fisicità e l’immediatezza comunicativa del rock con la sperimentazione. Membro della Deadburger Factory con al suo attivo La Fisica Delle Nuvole (Snowdonia / Goodfellas 2013) e La Chiamata (Snowdonia / Goodfellas 2020). Membro della nuova line-up della band Le Jardin Des Bruits. Tony Vivona è stato invece il fondatore dei Verde Matematico, una band indie rock attiva dal 1996 al 2001. Autore dei libri di poesie e immagini Puro Nylon 100% e No Panico (editi da Urto/GallerySix), fondatore e compositore principale del gruppo Le Jardin Des Bruits (Assoluzione / distr. Goodfellas 2017).

Il progetto Alan+ (musica e poesia) ha radici piuttosto profonde. La cifra stilistica del duo si ispira ai reading inaugurati in nord America con la beat generation ma poi emulati in tutto il mondo nei circuiti culturali alternativi. Spoken word music, quindi: un testo narrato su una trama musicale. Gli artisti internazionali di riferimento sono Nick Cave, Grindermann, Einstürzende Neubauten, Low. Tra gli italiani di certo i Massimo Volume. Un album inciso alla Tony’s House (a casa di Tony Vivona), negli studi di ArteStudio53 di Sesto Fiorentino e ai WhiteSound di San Casciano (FI). Il testo è il punto di partenza di tutto il lavoro e descrive a volte in modo antropologico altre in modo epico, i comportamenti umani all’interno dell’habitat urbano e l’emotività che li pervade. La struttura sonora è basata sul basso di Tony e le chitarre elettriche disturbate di Alessandro con un mix di suoni elettronici, analogici e interventi di strumenti acustici. Non una colonna sonora ma una musica che vive di vita propria ed ha una sua grande forza evocativa. La discografia degli Alan+ (sono in due) oltre al nuovo Anamorfosicomprende: Il Suono Di Soho (Micropop/Jestrai 2010), Delavega 2020 in digitale/wondermark (gennaio 2021) ed una nuova edizione del singolo/video originariamente pubblicato nel 2010.

Sicuramente una sorsa di rock alternativo italiano. La loro peculiarità è una narrazione cruda e diretta, che affida a brevi tratteggi la definizione di racconti personali o altre storie che divengono universali. Le elucubrazioni con il synth e le dissonanze oltre alle chitarre sono accompagnate dallo spoken word, il parlato e le liriche sono compatte, lucide e taglienti. Post-rock, letteratura, citazioni. Ma che cosa è la anamorfosi: l’anamorfismo è un effetto di illusione ottica per cui un’immagine viene proiettata sul piano in modo distorto, rendendo il soggetto originale riconoscibile solamente se l’immagine viene osservata secondo certe condizioni, ad esempio da un preciso punto di vista o attraverso l’uso di strumenti deformanti. Anamorfosiil brano che dà il titolo all’album è davvero azzeccata e sorretta da un tessuto sonoro per pianoforte. Un mix di suoni elettronici, analogici, alcuni interventi acustici, musica, racconti e poesia. Post-rock, spoken word, alternative music.

Autore: Alan+ Titolo Album: Anamorfosi
Anno: 2021 Casa Discografica: Urtovox Rec
Genere musicale: Electro Rock Voto: 7,5
Tipo: LP Sito web: www.alanmusicpoetry.it
Membri band:
Tony Vivona – basi elettroniche, synth, basso, piano, voce
Alessandro Casini – chitarre, vibroplettri, disturbi ambientali, dissonanze, voce
Tracklist:
1. Ancora
2. Anamorfosi
3. Collisione
4. Effimero Inganno
5. Musa Del Momento
6. Come Non Mai
7. Tengo Traccia
8. Fino All’ultimo Respiro
9. A Wonderful Side Of You
10. In Viaggio
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock
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11th Mar2021

The Shape – Morning, Paradiso

by Marcello Zinno
Il sapore angloamericano si sente forte ascoltando il nuovo album dei The Shape, arrivato dopo un lungo periodo di silenzio che probabilmente è servito alla band anche per ricalibrare il sound. E il sapore è anche molto forte tanto da carpire che a livello di mercato italiano il target di riferimento è proprio chi ama queste sonorità, nettamente diverse da quanto solitamente ascoltiamo dalle nostre (e nostrane) band emergenti. Di per sé questo non è un fattore né positivo né negativo, perché al di là dell’impostazione del proprio sound sono i contenuti quelli che finiscono per determinare il messaggio che una band intende dare: in Morning, Paradiso le linee vocali sono a cavallo tra il pop e un certo modo di concepire la new wave, new wave che viene intercettata anche dal synth e dai suoni meno canonicamente rock e su tutto un rock elettronico che aleggia negli asclti. Questo connubio offre degli abiti molto mainstream ai The Shape i quali, grazie anche ad una buona produzione, candidano l’album a vette molto alte nelle classifiche internazionali (stiamo parlando di grandi ascolti).

Per fortuna esce fuori anche una chitarra in alcuni brani (come in Sweet Devotion) che tenta di dare corposità al tutto ed evitare che sembrino brani evanescenti, ma purtroppo si parla di pochi momenti; da citare anche Every Time You Go, un pezzo interessante, con un chorus affascinante che fa trasalire le emozioni sprigionate nella strofa. Per lo più la sei corde è sommersa da un basso che suona più elettronico che elettrico, dall’overdose di tastiere ed effetti, nonché da una batteria che non incide mai. Un esempio è Oh, Angelo! che è in pratica un brano ambient, ma anche Double Vision che non presenta strumenti elettrici in vista e da 70-99, lontanissima dal mondo del rock. A noi l’ “indie lounge rock” dei The Shape non conquista, pur essendo maturo e pronto ai grandi ascolti. Non graffia, non resta, non incide. Resta in superficie.

Autore: The Shape Titolo Album: Morning, Paradiso
Anno: 2021 Casa Discografica: LaCantina Records
Genere musicale: Indie Rock, Electro Rock Voto: 5
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/theshapeofficial
Membri band:
Francesco Lucchese
Nicola Ciccarelli
Davide Grandi
Andrea Scamperle
Alessandro Bussola
Tracklist:
1. After This
2. Sweet Devotion
3. Slower, Slower, Slower
4. I Will Not Be There
5. Double Vision
6. Oh, Angelo!
7. Every Time You Go
8. 70 –99
9. We Can’t Have It All
10. Falling From The Atmosphere
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock
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04th Feb2021

Simone Cicconi – Cosa Potrebbe Mai Andare Storto?

by Marcello Zinno
Il rock del futuro molto probabilmente non sarà quello di oggi, al netto delle band che ripercorrono i binari di band del passato. Difficile ipotizzare una forma, una direzione, il nuovo album di Simone Cicconi potrebbe tracciare delle coordinate possibili, coordinate che ci convincono ma non del tutto. La sua scelta, anche a causa del suo background di sound designer, è di affiancare strumenti tradizionali a forti dosi di elettronica creando un melting pot che veste dei panni diversi da brano a brano. Un esempio lampante ce lo offre Non So Più Stare Senza Te, un brano che non passerà per la storia per i suoi testi, ma che unisce un synth molto ben presente ad una ritmica incalzante, soprattutto nel ritornello. Altro elemento che troviamo spesso sta nella scelta di parlare/rappare, soprattutto nelle strofe per poi aprire il brano nel ritornello orecchiabile e che si presta al riascolto (Lontano Da Qui, Cover Band). Poi in alcuni frangenti vi sono dei passaggi che si legano maggiormente al rock e che a noi sembrano più riusciti, per l’energia che riescono a sprigionare: Me Lo Dicevano ad esempio è un brano che ti si attacca alla pelle.

Di sicuro la proposta di Simone Cicconi si avvicina ad un pubblico molto giovane, non è un caso il brano Il Paradosso Di Fermi che vede la partecipazione di Riccardo “Elettrone” Cofanelli o anche i brano rap Un’altra Come Te (anche qui escluso il ritornello). Insomma chi ama il melting pot troverà tanta carne in questo Cosa Potrebbe Mai Andare Storto?, noi vediamo un buon potenziale nelle tracce che spingono più nella direzione del rock, ma sarà la nostra deformazione professionale.

Autore: Simone Cicconi Titolo Album: Cosa Potrebbe Mai Andare Storto?
Anno: 2020 Casa Discografica: Art Media Music
Genere musicale: Electro Rock, Crossover Voto: 6,25
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/simonecicconirock/
Membri band:
Simone Cicconi
Tracklist:
1. Il Vuoto
2. Non So Più Stare Senza Te
3. Lontano Da Qui
4. Cover Band
5. Me Lo Dicevano
6. La Pioggia Scenderà
7. Il Paradosso Di Fermi
8. Un’altra Come Te
9. Indietro Non Si Torna
Category : Recensioni
Tags : Electro Rock
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