Il Colle – Dalla Parte Dello Scemo
Sul colle o sulla collina ci sono gli invasori. In silenzio arriva il passo del soldato e poi in silenzio resta fermo a sentire il fiume che passa lento… anche lui… troppo lento però per trascinare al mare un albero abbattuto da qualche temporale di stagione. Non sto vaneggiando. Ho reso in metafora quel che penso di questo primo disco de Il Colle dal titolo Dalla Parte Dello Scemo. Attualità di una deriva sociale in cui va di moda comprarsi la droga e dove ormai gli ultimi siamo tutti noi, drogati anche dai social e sui social, figli di una decadenza e di una ineluttabile pochezza culturale espressa in ogni dove. E gli artisti che sono chiamati alla rivoluzione? Dove sono? I nostri toscani guidati dalla voce di Fabio Cillo Picchiotti non sembrano affatto portare alta la bandiera di una controcultura e come tanti si adagiano su una forma canzone assai omologata, standard, ricca di belle frasi di circostanza che inneggiano alla denuncia politica (in senso di comunità e di popolo)… dove il pop non arriva con i ritornelli facili, ci pensa l’aria folk, di quella scanzonata di una giornata al mare, di quella che fa venir voglia di abbassare il finestrino e godersi l’aria in faccia. Il Colle ci propone un disco rionale, di bella provincia italiana, un disco appunto solare con quel tocco alla francese che sulle prime mi rimanda a Scarda di Smetto Quando Voglio. C’è dentro Rino Gaetano malamente ispirato, c’è dentro De Gregori quando i Nostri ci vanno assai vicini in Tammi Tamon (ascoltate L’Agnello Di Dio con le dovute differenze). Il picco massimo è la bellissima Mamma Ti Prego Comprami La Droga (dove i Nostri toccano le corde di Gianni Morandi) che non solo riassume in una trovata geniale tutto il leitmotiv di questo disco ma lo fa con una forma canzone assai efficace, snella e di impatto.
Per il resto questo lavoro manca di sostanza, di idee, manca di ritornelli che ricordi, mancano di messaggi che arrivano a destabilizzare – con una timida eccezione in Io Ti Amo Calimero (Parigi) e in Forse Ha Ragione Francesco. E se i giovani Pablo e il Mare avevano indovinato per molti tratti il cocktail di questo genere, Il Colle ha ancora molto da lavorare anche per la caratterizzazione di un timbro vocale che chiede, anzi pretende musica assai particolare e con un piglio assai più snello e meno “pop” nei suoni. Mi piacerebbe sentire più polvere e meno didattica che poi è esattamente la formula che ha portato un genere assai vintage nell’olimpo degli ascolti che ancora oggi contaminano tantissime cose. Dai Beatles a Gianni Morandi attraversando il surfing dei Beach Boys e via così citando mari e citando monti. Meno pop scolastico e più libertà. Le carte ci sono e sono pronte per essere giocate. Ultima cosa: nei video non fate gli attori. Se non siete attori…se non avete un regista…se non c’è l’esperienza e la competenza non fate il mestiere. Non bastano le idee, ci vuole un mestiere. Perché alla fine il risultato è assai elementare come il video di Io Ti Amo Calimero (Parigi) e così fate il gioco di chi si improvvisa a fare qualcosa…esattamente la parte di chi sui social insegna fisica quantistica e sa sempre tutto di politica e di economia. Cantate bene quando dite che oggi va di moda la droga. Io aggiungere anche che va di moda l’improvvisazione. Perchè se stiamo giocando ok…giochiamo…ma se state facendo seriamente allora ci sono grosse incongruenze tra quello che cantate e quello che mettete in scena.
In soldoni l’esordio gira, ha un equilibrio che molti neanche si sognano ma manca ancora di crescita, spiritualità e una scrittura efficace. Sempre e solo per il mio piccolo ed umile punto di vista.
Autore: Il Colle |
Titolo Album: Dalla Parte Dello Scemo |
Anno: 2017 |
Casa Discografica: Produzioni Accademia dei malinconici cronici |
Genere musicale: Pop Folk |
Voto: 6 |
Tipo: CD |
Sito web: https://soundcloud.com/il-colle |
Membri band: Fabio Cillo Picchiotti – voce, armonica Francesco Cecco Cecchi – batteria, cajon, percussioni Giacomo Giacomino Volterrani – chitarra Dario Dorione Lotti – basso Matteo Guasti – cori, tastiere, programmazione Alessandro Mascatelli – chitarra Valerio Saini – fisarmonica, programmazione Mario Marmugi – percussioni |
Tracklist: 1. Intro |