Blackdahlia – Fragments
Amy Lee con i suoi Evanescence aveva dato uno scossone al dark metal internazionale. Il loro merito era quello di convertire la scena gothic metal e symphonic metal ad un pubblico più vasto aprendo le porte delle grandi classifiche senza svendersi del tutto. Se consideriamo le grandi band con voce femminile del genere (Nightwish, Epica, Within Temptation, After Forever…) hanno tutte come grande nemico (discografico) quello di non riuscire ad approdare al pubblico dei grandi numeri. Nonostante gli enormi successi, nessuno riesce a conquistare una radio commerciale né un’emittente come Mtv, seppur nell’ultimo decennio sia fin troppo affine ai successi da Top 10. Invece gli Evanescence (e solo in seguito i Lacuna Coil) sono riusciti a rendere appetibile questo suono e diffonderlo con risultati ciclopici.
Parliamo di loro perché gli emergenti Blackdahlia, scritturati dall’Areasonica Records, con il loro album Fragments si avvicinano molto alla proposta musicale di Amy Lee e soci. Voce femminile in assoluta prima linea accompagnata da un piano che regala quella veste di epicità e di oscurità tanto cara a questo sound; anche qui Samuela, come Amy, è l’autrice delle linee vocali e di piano, fatto questo che prova la comunanza ideativa dei due strumenti, pensati per fondersi all’unisono. Ma si tratta pur sempre di rock duro, infatti le due chitarre si appropriano del proprio ruolo e giocano in attacco grazie ad una scelta produttiva che non le fa passare inosservate. Il loro sound è volutamente poco pulito, in modo che possa piacere anche a chi è più avvezzo al metal, e questa è una scelta che può affascinare o far discutere alla luce della eccellente pulizia di voce e piano.
Fragments non è però un album di brani sempliciotti ma cela capacità ideative che si colgono in vari frangenti: ad esempio Wounds (e in parte Fly) è sì caratterizzata da un ritornello popolare seppur duro alla sei corde, ma non nasconde arrangiamenti e sprazzi di iniziative fuori dal concetto di rock anthem che ne rendono più particolare l’ascolto. Nel brano Lost In The Daylight si toccano con mano le similitudini rispetto agli Evanescence e la capacità di abbracciare gusti più da pubblico americano: una sorta di rock ballad che entra nella mente e si confà a situazioni di tristezza come di romanticità senza alcun problema di sorta.
Un lavoro che più che la pura personalità mette in luce delle doti di alto livello e lo fa con una semplicità (almeno percepita) che pochi sono in grado di tradurre in un album.
Autore: Blackdahlia | Titolo Album: Fragments |
Anno: 2014 | Casa Discografica: Areasonica Records |
Genere musicale: Gothic | Voto: 7 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.blackdahliaofficial.com |
Membri band:
Samuela Fuiani – voce, piano Ruggero Doronzo – chitarra Gianlica Raio – chitarra Antonio Petito – basso Ludovico Massariello – batteria |
Tracklist:
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