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04th Lug2019

Kiss@Ippodromo Snai (MI)

by Desideria Fogliata
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Live del 2 luglio 2019

Per acquistare le foto scrivi a Desideria Fogliata

Category : Foto Report
Tags : KISS
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03rd Lug2019

Kiss+David Garibaldi@Ippodromo Snai (MI)

by Marcello Zinno
Ultima data italiana. Ultimo tour. I Kiss sono arrivati al fatidico addio alle scene e non a caso hanno intitolato il tour “End Of The Road Tour”. Non ci sono equivoci e, nonostante quanto accaduto ad altre band (Judas Priest, Scorpions, Black Sabbath…) la sensazione è che questo sia davvero il saluto finale ad una band che ha fatto del rock (e del rock’n’roll) la sua bandiera fin dal 1973, anno della nascita del progetto. Dodicesima data dei Kiss in terra italica organizzata dalla Barley Arts che ancora una volta si è dimostrata all’altezza di gestire un evento così mastodontico, una nota negativa per quanto invece riguarda la parte bar visto che 7€ per una birra e 3€ per una bottiglia piccola di acqua (facendo consegnare prima dell’ingresso l’acqua che le persone avevano portato con sé) sono davvero eccessive. L’Ippodromo era gremito, già al nostro arrivo (alle ore 19:00) il pubblico era tantissimo ed è accresciuto molto nell’ora successiva; l’area era completamente piena, un pubblico eterogeneo, di tantissime età diverse, a partire dai 4 anni fino ai 60 (almeno per le persone che abbiamo intravisto noi).

L’opener del live è stato un artista un po’ anomalo: David Garibaldi. Molti si aspettavano un musicista, magari un cantautore, ma in realtà si sono trovati davanti un pittore che con bombolette e vernici dipingeva su tele nere  veri e propri ritratti dei protagonisti del rock e del metal internazionale, partendo da Steven Tyler, passando a Ozzy Osbourne e arrivando ovviamente ai 4 Kiss. Le sue capacità sono indiscusse ma la sua collocazione all’interno di un tour di addio della band più scenografica della Terra è sicuramente opinabile: diciamo che il posto più idoneo di Garibaldi sarebbe stato in un talent o in uno spettacolo di arte visiva…non certo ad un concerto rock! Ma, come ha detto il nostro Cristian Danzo, con tutta probabilità nel tour di addio tutta l’attenzione andava riposta sui Kiss e non era il caso di inserire una band che poteva distogliere il pubblico da loro.

Poche chiacchiere, ore 21:00 e come da copione i Kiss fanno breccia sul palco, un copione che loro conoscono benissimo e che mettono in pratica da anni. Non era il nostro primo concerto di questa fantastica band quindi molte delle loro esuberanze erano a noi già note ma come diciamo spesso “se non lo hai mai fatto, almeno una volta nella vita devi assistere ad un live dei Kiss”. Un peccato quindi per chi non potrà più farlo. Apertura con l’immancabile Detroit Rock City che ha infiammato il pubblico, proposta a parere del sottoscritto leggermente più lenta in termini di bpm ma comunque potente per il suo effetto sul pubblico. Subito dopo Shout It Out Loud e soprattutto Deuce che ci ha riportati ai fasti degli esordi. Fuochi di artificio fin da subito e pannelli al di sopra del palco con mini schermi e luci: effetti incandescenti da show sfarzoso, in classico stile made in USA, come da sempre ci hanno abituati. Say Yeah è stata cantata da tutto il pubblico, aiutata dal maxi schermo e dalla band che ha incitato tutti, i momenti più incandescenti della prima parte della setlist sono stati sicuramente War Machine e Lick It Up; Paul Stanley ha intrattenuto il pubblico con i classici intermezzi dedicati a Milano, a incoraggiare parti di pubblico ad urlare più forte e mettere in luca la sua voce, da sempre particolarissima. Immancabili Cold Gin e God Of Thunder con lo spettacolo horror di Gene Simmons che si è portato in cima alla struttura del palco, a circa 20 metri da terra, stavolta su uno degli schermi che i è tramutato in piattaforma (non con l’imbracatura usata qualche anno fa). Instancabili, i Kiss hanno eseguito tutta la set list senza grosse pause: con Love Gun, Paul come di consueto si è fatto trasportare dalla “liana” fino alla piattaforma centrale dell’arena, incitando il pubblico a cantare. Anche la storica I Was Made For Lovin’ You è stata eseguita lì, con in pratica tutto il pubblico che cantava strofa e ritornello. Sul finale spazio al batterista Eric Singer che ha cantato Black Diamond e Beth (intervallati da una brevissima pausa) e sul finire l’attesissima Rock And Roll All Nite con tanto di coriandoli e ambientazione da party. Un party che ci ha emozionato ancora una volta ma che per la prima volta nella nostra vita sentiamo di non poter vivere più, almeno non con loro dal vivo. Grazie Kiss, per tutto quello che avete regalato al rock.

Setlist Kiss:

Detroit Rock City

Shout It Out Loud

Deuce

Say Yeah

I Love It Loud

Heaven’s On Fire

War Machine

Lick It Up

Calling Dr. Love

100.000 Years

Cold Gin

God Of Thunder

Psycho Circus

Let Me Go, Rock’n’roll

Love Gun

I Was Made For Lovin’ You

Black Diamond

Beth

Crazy Crazy Night

Rock And Roll All Nite

Live del 2 luglio 2019

Category : Live Report
Tags : KISS
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19th Dic2018

Il meglio dei Kiss

by Marcello

KISSWORLD - The Best of kissCome molti di voi già sapranno, i Kiss hanno annunciato l’inizio del loro tour di addio alle scene chiamato The End Of The Road Tour. La band non vuole però lasciare i tanti appassionati che non potranno assistere ai loro live a mani vuote e ha annunciato la pubblicazione il 25 gennaio prossimo di un’uscita speciale, un best of (che sarà disponibile anche in vinile a partire da marzo) dal titolo Kissworld – The Best Of Kiss con 20 tra i brani che hanno fatto la loro storia. La data non è stata scelta per caso in quanto proprio a gennaio 2019 cadono i 45 anni di attività dal primo show della band, quel 30 gennaio del 1973 in cui i Kiss si esibivano a New York al Popcorns. Di seguito la tracklist e a fianco trovate la copertina.

 

 
Kissworld – The Best Of Kiss

1. Crazy Crazy Nights
2. Rock And Roll All Nite
3. I Was Made For Lovin’ You
4. God Gave Rock ‘N’ Roll To You II
5. Detroit Rock City
6. Beth
7. Lick It Up
8. Heaven’s On Fire
9. Tears Are Falling
10.Unholy
11.Hard Luck Woman
12.Psycho Circus
13.Shout It Out Loud
14.Calling Dr. Love
15.Christine Sixteen
16.Love Gun
17.Shandi
18.I’m A Legend Tonight
19.Modern Day Delilah
20.Hell Or Hallelujah

Category : News
Tags : KISS
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10th Nov2012

Kiss – Monster

by Gianluca Scala

Per tante persone il 2012 è l’anno in cui finirà il mondo come previsto da antiche profezie arrivate sino a noi, invece per altre milioni di persone questo sarà l’anno in cui la più grande rock’n’roll band di tutti i tempi ha pubblicato il suo ventesimo capitolo musicale. Stiamo parlando di Monster, il nuovo album dei Kiss, band che non accenna minimamente ad avvicinarsi alla pensione. Fenomeno questo che viene bene evidenziato anche da tutti i programmi previsti che la band sta portando avanti con la stessa vitalità di sempre, senza limitarsi nel pubblicare una nuova release e basta: infatti il tutto coincide con la pubblicazione di un libro con lo stesso titolo che è stato distribuito in ogni nazione del mondo, accompagnato anche dalla promessa dell’imminente uscita del quarto capitolo della saga Kissology. Attualmente la band è in tournée insieme ai Motley Crue in America pronta ad intarprendere il giro del mondo col suo carrozzone rock. Ma parliamo di questo nuovo capitolo musicale che i Kiss lasciano ai posteri e che non tarderà ad entrare nei vostri cuori: Monster è il disco che i Kiss scriveranno in eterno e che non deluderà le aspettative di tutti gli innumerevoli fan. L’album comprende 12 canzoni una più bella dell’altra, 12 gemme che brillano di luce propria e che dal momento che pigerete il tasto play e le note del primo brano Hell Or Hallelujah, anche primo singolo estratto dal disco, usciranno dagli altoparlanti dello stereo sarete invasi dalla carica esplosiva sprigionata.

Impossibile rimanere fermi ed indifferenti davanti ad un album del genere, qui troverete tutto l’universo Kiss fatto di riff memorabili, ritornelli eccezionali senza sbavature e cori che riportano indietro negli anni. Al microfono si alternano Paul Stanley e Gene Simmons che si dividono il ruolo di vocalist da un brano all’altro, ed è un continuo susseguirsi di anthem di altri tempi, davvero molto belli. Non potrete fare a meno di canzoni come Wall Of Sound, Back To The Stone Age, Long Way Down per non parlare di uno degli assoluti highlight di questo disco, stiamo parlando di Eat Your Heart Out, in grado di trasportarci su un altro pianeta con quelle sue atmosfere anni ’70, e quel giro di chitarra iniziale che segue al coretto intonato dai quattro membri della band che è semplicemente sublime, con i Kiss che cantano versi godarecci come “Eat your heart out baby, won’t you get me somthing sweet. Eat your heart out baby, a hot mess is just what i need“. Gene Simmons interpreta come suo solito i brani che sembrano scritti appositamente per il suo personaggio mascherato, e una canzone come The Devil Is Me ne è l’esempio lampante, altro brano ben strutturato che farà la gioia di molti nonchè l’inno assoluto All For The love Of Rock’n’Roll, perfetto sotto ogni punto di vista e degno del nome della band che lo ha scritto. Leggetevi il testo e capirete perchè migliaia di ragazzi al mondo incominciano ad imbracciare uno strumento e decidono di dedicare la propria vita alla musica, brano da antologia che entrerà a pieno merito a far parte nei classici di questa band.

Non mi sento di aggiungere nient’altro, credo di essere stato molto chiaro nell’aver descritto l’ennesimo capolavoro di questa grande band che da quasi 40 anni contribuisce a scrivere pagine indelebili della storia del rock. Un ultimo consiglio: leggete attentamente il booklet con i testi delle canzoni, creano dipendenza da rock’n’roll.

Autore: Kiss Titolo Album: Monster
Anno: 2012 Casa Discografica: Universal Music/Kiss Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 9
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Paul Stanley – chitarra, voce

Gene Simmons – basso, voce

Tommy Thayer – chitarre, voce

Eric Singer – batteria, voce

Tracklist:

  1. Hell Or Hallelujah
  2. Wall Of Sound
  3. Freak
  4. Back To The Stone Age
  5. Shout Mercy
  6. Long Way Down
  7. Eat Your Heart Out
  8. The Devil Is Me
  9. Outta This World
  10. All For The Love Of Rock’n’Roll
  11. Take Me Down Below
  12. Last Chance
Category : Recensioni
Tags : KISS
2 Comm
27th Mar2012

Kiss – Sonic Boom

by Gianluca Scala

Dopo undici anni passati in tournée da un continente all’altro, con date sold out praticamente ovunque, i Kiss si rinchiudono con la nuova e ormai rodata line-up per dare vita a quello che diventerà il loro 19° studio album. Nel marzo del 2009, col beneficio della pubblicazione prima in Europa e poi negli States e nel resto del mondo, viene dato alle stampe Sonic Boom, questo il titolo del disco che ancora una volta ha fatto smuovere le viscere della terra, undici grandi rock songs che profumano di classici ancor prima di aprirne la confezione appena usciti dallo store di fiducia. Sonic Boom è stato prodotto dallo stesso Paul Stanley aiutato alla consolle dall’esperto producer Greg Collins: il prodotto finale risulta essere un buon disco con forti richiami al loro periodo fine anni ‘70 a livello di sound, come se l’intento sia stato quello di riabbracciare quelle sonorità accattivanti e kitch che hanno fatto saltare migliaia di fan ai tempi di Love Gun, Rock’n’roll Over ed Alive II. L’album si apre con il killer riff di Modern Day Delilah e tutto il brano si muove tra hard rock, glam, accenni ai Motorhead ed un assolo di chitarra come ormai ce ne sono pochi eguali. Altissima comunque la qualità della prima parte dell’album, che presenta brani molto belli e ricercati nelle melodie, vi basta ascoltare Russian Roulette e Never Enough per farvi venire voglia di fare baldoria in un grande party improvvisato tra le mura di casa vostra.

Russian Roulette viene cantata da Gene Simmons, comincia con un mega riffone e contiene un ritornello assai melodico, Paul Stanley gli strappa il microfono dalla bocca per cantare la successiva Never Enough e per ricordare a tutti che per fare buona musica bastano solo una piccola manciata di accordi e dei ritonelli melodici che ti si appiccichino in testa (lezione che impararono negli anni anche i Ramones). Con Yes I Know (Nobody’s Perfect) ci avviciniamo al genere boogie rock con tanto di coretti accattivanti e con un assolo di Tommy Thayer capace di strapparti la pelle dal corpo. Su Sonic Boom le parti vocali erano state divise abbastanza equamente dato che alcuni brani li canta Paul Stanley, altri Gene Simmons; Stand è cantata da entrambi mentre When The Lightning Strikes la canta Tommy Thayer e All For The Glory viene lasciata al drummer Eric Singer. Più si va avanti nell’ascolto e più ci si innamora di questo incredibile album, lasciatevi avvolgere anche voi dalle vibrazioni sonore di Stand, chiaramente creata per farla cantare ai fan sotto il palco, e che chorus (“Stand by my side I’ll be next to you! Stand by my side and we’ll make it through, I’m next to you”), altro brano adatto per i nostalgici del buon vecchio rock degli anni ’70.

Con All For The Glory cantata da Eric Singer troviamo ancora un’ottima canzone da cantare ai concerti, pezzo tirato e coinvolgente dall’inizio alla fine. E così si entra nella seconda parte del disco che non ci riserva grosse sorprese, ma continua sugli stessi binari hard rock vecchio stile come solo i Kiss sanno fare. Gene Simmons canta la sua carta d’identita’ in I’m An Animal, grandi cori, bel ritornello ed assolo di chitarra commovente con un Tommy Thayer sugli scudi. Assolutamente belle anche Danger Us, la grande When Lightning Strikes cantata da Thyer e che contiene l’ennesimo riffone che vorremmo sentire finché campiamo. E che assolo! L’ultima Say Yeah meriterebbe non una ma dieci note a parte, inno dedicato a tutti, e quando dico tutti intendo proprio tutti, nessuno escluso; qui Paul Stanley saluta la platea cantando “Who knows where we’ll be in the morning, I know we’re here tonight! Get uptight and it all gets so boring, it takes two to make you come alive. Take my hand, kiss your fears goodbye. There’s something here that we can’t deny! Let me hear you say it, let me hear you say Yeah!” Un inno divino che i Kiss hanno lasciato per le generazioni future che verranno, un messaggio a crederci sempre e non mollare mai nella vita. Let me hear you say it…

Autore: Kiss Titolo Album: Sonic Boom
Anno: 2009 Casa Discografica: Roadrunner Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 8
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce

Paul Stanley – chitarra, voce

Tommy Thayer – chitarra, voce

Eric Singer – batteria, voce

Tracklist:

  1. Modern Day Delilah
  2. Russian Roulette
  3. Never Enough
  4. Yes I Know (Nobody’s Perfect)
  5. Stand
  6. Hot And Cold
  7. All For The Glory
  8. Danger Us
  9. I Am An Animal
  10. When Lightning Strikes
  11. Say Yeah
Category : Recensioni
Tags : KISS
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20th Mar2012

Kiss – KISS Symphony: Alive IV

by Gianluca Scala

Eccoci giunti al quarto album della saga Alive dei mitici Kiss, il disco sinfonico della band pubblicato anche in versione DVD che testimonia il concerto tenuto alla Telstra Dome di Melbourne in Australia il 23 febbraio 2003, dove i nostri quattro eroi mascherati presenteranno in quell’occasione il nuovo chitarrista Tommy Thayer, che prenderà definitivamente sino ai nostri giorni il posto di guitar-man della band. Questo album è il risultato della registrazione di un’esibizione mista, dove i Kiss alternano brani in versione elettrica ad altre accompagnate dalla Melbourne Symphony Orchestra, che per l’occasione si presenta sul palco con tutti i musicisti truccati come i Kiss, bambini del coro compresi. Dopo trent’anni di carriera non sono più solo un gruppo musicale, qui siamo al cospetto di una fede, un credo che non conosce né pause né tradimenti. Eterni, intoccabili, amati e odiati, ma in una sola parola si può descrivere cosa sono realmente, un mito. È davvero emozionante sentire Paul Stanley nelle interviste dell’epoca affermare che lui e Gene Simmons sono riusciti ad edificare come sognavano, la più grande rock band del mondo. E questo disco ne è la prova tangibile, dove una band come loro si può permettere il lusso di produrre un lavoro davvero mastodontico e con dietro un progetto che poche altre band avrebbe davvero potuto realizzare.

Uno spettacolo che sarebbe stato davvero complesso portare in giro per il mondo, diviso in tre atti dove nei primi sei brani i Kiss suonano solamente con gli strumenti elettrici, nelle successive cinque con strumenti acustici e con una parte dell’orchestra, mentre nei brani restanti che occupano tutta la seconda facciata del disco B finiscono il concerto con strumenti elettrici e con tutti i sessanta membri dell’orchestra. Orchestra guidata dal direttore David Campbell truccato di tutto punto con la maschera simile a quella del bassista Gene Simmons che si sarà divertito un mondo a dirigere viole, violini e violoncelli al ritmo di questa rumorosa e roboante rockband. Che cosa si può aggiungere nel descrivere questo splendido progetto, composto da venti delle canzoni più belle del loro smisurato repertorio? Che forse potevano evitare di seguire l’idea divenuta oramai un trend tra le band del metallo pesante di abbinare la propria musica con la musica classica con l’ausilio di un orchestra sinfonica (Metallica, Deep Purple, Scorpions…)?? Che un’opera del genere potrebbe essere una mera mossa di marketing? Niente di tutto questo, perché i Kiss non avevano e non hanno nulla da dimostrare al mondo, perché loro sono e saranno sempre la più grande rock’n’roll band di tutti i tempi.

Autore: Kiss Titolo Album: KISS Symphony: Alive IV
Anno: 2003 Casa Discografica: Sanctuary Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7,5
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce

Paul Stanley – chitarra, voce

Peter Criss – batteria, voce

Tommy Thayer – chitarra

Tracklist:

Disc 1

  1. Deuce
  2. Strutter
  3. Let Me Go, Rock’n Roll
  4. Lick It Up
  5. Calling Dr. Love
  6. Psycho Circus
  7. Beth
  8. Forever
  9. Goin’ Blind
  10. Sure Know Something
  11. Shandi

Disco 2

  1. Detroit Rock City
  2. King of the Night Time World
  3. Do You Love Me
  4. Shout It Out Loud
  5. God of Thunder
  6. Love Gun
  7. Black Diamond
  8. Great Expectations
  9. I Was Made for Lovin’ You
  10. Rock and Roll All Nite
Category : Recensioni
Tags : KISS
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13th Mar2012

Kiss – Psycho Circus

by Gianluca Scala

Dopo aver annunciato al mondo intero la notizia della loro reunion con i quattro membri storici, i Kiss sono partiti con la mega tournée denominata Alive Worlwide Tour ‘96/97, spettacoli il cui incasso finale risulterà il più alto registrato sia durante l’anno, sia nella storia del gruppo. Era scoppiata la nuova Kiss-mania, tre generazioni di fan si incontrano ai loro concerti e il merchandising torna a fatturare milioni di dollari nei soli U.S.A.; i Kiss nel settembre del 1998 pubblicano questo grandissimo album, il 18° della loro storia e lo intitolano Psycho Circus, come se con il titolo volessero descrivere come vedono la realtà intorno a loro, un grande circo psicotico. Dieci nuove canzoni tutte degne dei fasti degli anni migliori, dove i nostri eroi tornano in scena con un’energia pari a quella degli anni d’oro degli inizi della loro carriera. Tuttavia come era accaduto nei primi album dati alle stampe negli anni ‘80, Psycho Circus è stato registrato session men non accreditati e con la formazione incompleta. Peter Criss suonerà addirittura in un solo brano, negli altri suona il batterista Kevin Valentine che darà una mano alla band in studio, ed Ace Frehley in due, nelle altre si alterneranno durante le registrazioni Tommy Thayer dei Black n’Blue e l’ex chitarrista Bruce Kulick, che scriverà a due mani anche il brano Dreamin’.

L’inizio del disco è affidato alla stessa title track che parte con quella musichetta che si può sentire all’ingresso dei luna park o appunto ai botteghini di un circo, per poi esplodere letteralmente in un insieme di riff al fulmicotone dove Paul Stanley esordisce urlando “Hello! Here I am here we are we are one, I’ve been waiting for this night to come, get up!”. Un inizio davvero col botto senza alcuna ombra di dubbio e mentre la band ci saluta venendoci incontro dicendo a noi fan “welcome to the show” nel ritornello del primo brano Gene Simmons ci introduce nel secondo Within, scritto e cantato da lui, il demone del rock. Mentre Ace Frehley lascia ai posteri una bella interpretazione nel brano Into The Void, You Wanted The Best viene cantata da tutti e quattro, autocelebrandosi alla grande nei versi del brano. Ci sono almeno due canzoni che meritano da sole l’acquisto del disco: We Are One e Raise Your Glasses, il primo cantato da Gene Simmons è un vero e proprio inno alla vita, la nostra vita; solo leggendo le lyrics e ascoltando il brano ci si emoziona per le parole dei Kiss dedicate a tutti noi; il secondo è invece l’ennesima dimostrazione di classe nel scrivere pezzi anthemici che rimarranno per sempre impressi nella memoria del rock. E quando parte il pianoforte che introduce I Finally Found My Way cantato da Peter Criss ci si emoziona ancora una volta, sperando che un disco così bello non finisca davvero mai e che ci accompagni fino alla fine dei nostri giorni.

L’ennesimo capolavoro e grazie al cielo non l’ultimo, dato che loro ci sono ancora, anche se con la line-up diversa, ma l’importante è che il nome Kiss rimanga per sempre alto e presente nei nostri cuori.

Autore: Kiss Titolo Album: Psycho Circus
Anno: 1998 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 8
Tipo: CD Sito web: http://kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, chitarra, voce

Paul Stanley – chitarra, basso, voce

Ace Frehley – chitarra, voce

Peter Criss – batteria, voce

Tracklist:

  1. Psycho Circus
  2. Within
  3. I Pledge Allegiance To The State Of Rock & Roll
  4. Into The Void
  5. We Are One
  6. You Wanted The Best
  7. Raise Your Glasses
  8. I Finally Found My Way
  9. Dreamin’
  10. Journey Of 1,000 Years
Category : Recensioni
Tags : KISS
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06th Mar2012

Kiss – Carnival Of Souls: The Final Sessions

by Gianluca Scala

Dopo la piacevole parentesi acustica dell’album registrato durante lo show di MTV nel 1995, la band attraversò un periodo alquanto confuso, perlomeno per i fan e per l’ambiente musicale in generale. Nello stesso periodo dove si vociferava di un’imminente reunion della formazione storica con il ritorno in pianta stabile dei membri storici Ace Frehley e Peter Criss, cosa per altro fatta presagire dopo l’apparizione dei due musicisti durante lo show acustico, i Kiss danno alle stampe un nuovo lavoro con ancora in formazione i due fidi compari della line up del periodo, ossia Bruce Kulick ed Eric Singer. Il disco evidenziò sonorità molto distanti dal classico stile della band, con la presenza di elementi grunge che irrobustirono ancor di più la loro musica. Tuttavia questo tentativo di innovazione si tradusse in un fallimento commerciale e viene considerato dalla maggior parte degli addetti ai lavori come il punto più basso della loro produzione. Si tratta di registrazioni dei primi anni del decennio (gli anni ‘90) quando imperava il grunge nelle classifiche con gruppi come i Nirvana, Pearl Jam, Soundgarden ed Alice In Chains che la facevano da padroni, ed i Kiss ne erano stati contaminati. La band diede un’altra svolta alla loro musica, dando così prova di saper assorbire uno stile estraneo al loro, ma capaci di asservirlo al loro credo, fatto come sempre di puro e semplice hard rock.

L’album è composto da dodici brani dove la presenza di elementi grunge dicevamo, si fa sentire eccome, anche con abbondanti dosi di musica elettronica che di fatto stravolsero la proposta musicale del gruppo. Anche questa volta fu molto folta la lista di ospiti che parteciparono alla stesura delle canzoni: I Confess venne scritta a quattro mani da Gene Simmons con Ken Tamplin, ex membro degli Shout; Childhood’s End porta la firma ancora di Simmons insieme a Bruce Kulick e del futuro chitarrista della band Tommy Thayer, che già aveva colaborato con i Kiss nell’album del 1989 Hot In The Shade; il cantante dei Black’N Blue scrisse In My Head assieme a Gene Simmons, quindi anche la presenza di artisti prettamente vicini alla scena metal contribuì al cambiamento che radicò lo stile di Carnival Of Souls: The Final Sessions. Questo è anche l’unico album dove il chitarrista Bruce Kulick si mette al microfono, cantando l’ultimo brano in scaletta I Walk Alone, cosa che non avvenne mai sugli altri dischi dove c’era lui in formazione. L’album partiva con un riffone pesante ed il cantato cavernoso di un Simmons quasi irriconoscibile nel brano Hate, carico di cattiveria come forse i Metallica provarono anni dopo nel loro St.Anger e credetemi il paragone non è per niente un’esagerazione. Provate ad ascoltare la rabbia sonora che si respira in Master & Slave, in Childhood’s End sembra di sentire gli Stone Temple Pilots, con quel giro di chitarra che è allo stesso tempo così grunge, ma anche dannatamente così “loro”, dove ai Kiss piace sperimentare a tal punto da inserirci anche un coro gospel femminile.

I Will Be There è una ballad che riesce ad inseririsi bene nel contesto duro e puro del resto del disco, impreziosita da quei giri di chitarra classica conditi dall’assolo di Kulick che comunque non è assolutamente roba da buttar via. Certo è che questo disco spiazzò davvero tantissime persone che non si sarebbero mai aspettate un album così diverso da una band che alla fin fine aveva contribuito alla scrittura della storia della nostra amata musica; sinceramente non lo troviamo poi così male nel suo stile, ma bisogna amare la musica in tutta la sua bellezza e saperne cogliere i diversi stili esistenti. Solo così si può imparare ad apprezzare davvero anche un lavoro come questo che i Kiss diedero alle stampe nel ’97. Provate a riascoltarlo e a riscoprirlo insieme a noi, magari proprio partendo da questa recensione.

Autore: Kiss Titolo Album: Carnival Of Souls: The Final Sessions
Anno: 1997 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce

Paul Stanley – chitarra, voce

Bruce Kulick – chitarra, basso, voce

Eric Singer – batteria, voce

Tracklist:

  1. Hate
  2. Rain
  3. Master & Slave
  4. Childhood’s End
  5. I Will Be There
  6. Jungle
  7. In My Head
  8. It Never Goes Away
  9. Seduction Of The Innocent
  10. I Confess
  11. In The Mirror
  12. I Walk Alone
Category : Recensioni
Tags : KISS
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28th Feb2012

Kiss – MTV Unplugged

by Gianluca Scala

Nel 1995 i Kiss parteciparono allo show Unplugged della rete televisiva MTV America, da cui venne tratto questo bellissimo live album pubblicato dalla Mercury Records divenuto storico per tanti motivi. Innanzitutto perchè riuniva sopra lo stesso palco la formazione originale composta da Paul Stanley, Gene Simmons, Ace Frehley e Peter Criss, e poi perché fu l’unica volta dove i membri originali della band apparvero senza costumi e senza il trucco. Erano comunque regolarmente presenti all’esibizione anche i due membri del gruppo del periodo, e mi riferisco al chitarrista Bruce Kulick ed al batterista Eric Singer, e c’è da aggiungere che durante lo show, tutti suonarono degli strumenti acustici per l’occasione ad esclusione di Eric Singer. La scaletta dello show era composta dai brani tra i più famosi del loro repertorio, in tutto vennero registrati ben 15 tracce mentre alcune vennero scartate per questioni di spazio (vennero esclusi dalla registrazione finale Heaven’On Fire, Spit, C’mon and Love Me, Hard Luck Woman e God Of Thunder). L’album venne pubblicato in diverse versioni, in commercio tutt’ora si riescono a trovare sia la versione video (VHS e DVD) sia quella in vinile LP con una traccia in più(Got To Choose) rispetto a quella in digitale.

Bellissima l’atmosfera che si respira quando i nostri attaccano a suonare circondati dall’affetto del pubblico presente e poco alla volta anche chi si cimenta all’ascolto del disco viene avvolto dalla magia che i Kiss sprigionano dai loro strumenti. Si parte da brani presi dai primi grandi album come Comin’ Home, Plaster Caster, la ballad Goin’ Blind, l’eterna Do You Love Me, Sure Know Something. Dal più recente lavoro Revenge vennero proposte la ritmata Domino dove il buon Gene si scorda momentaneamente il primo verso della canzone, per poi ricominciarla d’accapo dopo le ironiche scuse date alla platea, e la splendida Everytime I Look At You. Quando arriva il momento di presentare gli altri membri della famiglia ecco salire on stage il grande Ace Frehley che canta una bella versione di 2,000 Man dei Rolling Stones che già interpretava sull’album Dynasty, seguito da Peter Criss che invece interpreterà la sua Beth.

Il finale del concerto è di quelli da panico, dove i Kiss suonano le immortali Nothin’ To Loose e Rock’n’Roll All Nite in un crescendo di entusiamo generale. Questo album aumentò le certezze per una reunion della band con i due membri originali Frehley e Criss, ma si trattò solo di un’ospitata d’eccezione per questo show acustico, anche se non ci sarà da aspettare a lungo per l’annuncio che ha fatto gioire milioni di fan nel mondo.

Autore: Kiss Titolo Album: MTV Unplugged
Anno: 1996 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce

Paul Stanley – chitarra, voce

Bruce Kulick – chitarra, voce

Eric Singer – batteria, voce

Ace Frehley – chitarra, voce

Peter Criss – batteria, voce

Tracklist:

  1. Comin’ Home
  2. Plaster Caster
  3. Goin’ Blind
  4. Do You Love Me
  5. Domino
  6. Sure Know Something
  7. A World Without Heroes
  8. Rock Bottom
  9. See You Tonight
  10. I Still Love You
  11. Every Time I Look at You
  12. 2,000 Man
  13. Beth
  14. Nothin’ To Lose
  15. Rock and Roll All Nite
  16. Got To Choose (versione in vinile)
Category : Recensioni
Tags : KISS
2 Comm
21st Feb2012

Kiss – Alive III

by Gianluca Scala

Il terzo capitolo della saga Alive è sicuramente uno dei più amati da tutti i fan della musica a 360°: questo è uno degli album dal vivo più belli mai pubblicato da un gruppo hard rock nel corso degli anni ’90. Uscito nel maggio del 1993 contiene delle registrazioni di ben quattro show tenuti dalla band durante il Revenge Tour a Cleveland, Indianapolis e Detroit tra il 27 ed il 29 novembre del 1992. Alla produzione dell’album troviamo oltre alla band al completo l’esperto producer Eddie Kramer: il suo tocco e la sua pulizia la si riconosce subito nei solchi di questo lavoro composto da 17 tracce che includono molti estratti dall’ultimo studio album Revenge, brani ormai entrati nella loro storia come l’anthemica I Just Wanna, la grande heavy song Unholy, la bella Domino, Take It Off, la sempre splendida Forever (che dal vivo non muta l’atmosfera che sa creare) e alla fine del concerto, quel grande inno dedicato a tutti i fan che risponde al titolo di God Gave Rock’N’Roll To You II, con tanto di proposizione dell’inno americano The Star Spangled Banner nel finale. Questo album vinse un disco d’oro nell’ottobre dell’anno successivo dalla sua pubblicazione, segnale forte che dimostra come in America i Kiss siano sempre stati circondati dall’immutato affetto dei suoi seguaci.

Qui ci sono canzoni che dal vivo prendono nuova potenza e che danno la carica giusta per affrontare la giornata: Heaven’s On Fire, Rock’N’Roll All Nite, Lick It Up, l’immortale Detroit Rock City che non potrà mai mancare in un loro concerto. Un album che io stesso non ho mai smesso di amare e di ascoltare saltuariamente durante la mia vita e che non poteva assolutamente mancare dalla mia collezione privata. Dopo la morte del grande Eric Carr dietro ai tamburi si è seduto un altro grande batterista, Eric Singer, per il quale voglio evitare paragoni o giudizi di circostanza. Non c’è da discutere se sia in grado o meno di sostitutire Carr alla batteria, se i Kiss lo hanno scelto un motivo ci sarà ed a noi fan va bene così. Vi auguro di riscoprire la magia di questo grande live album come l’ho riscoperta io negli anni ed inutile dirlo per chi non ne fosse ancora in possesso, acquisto obbligato.

Autore: Kiss Titolo Album: Alive III
Anno: 1993 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7,5
Tipo: CD Sito web: http://kissonline.com
Membri band:

Paul Stanley – voce, chitarra

Gene Simmons – voce, basso

Bruce Kulick – chitarra, voce

Eric Singer – batteria, voce

Tracklist:

  1. Creatures Of The Night
  2. Deuce
  3. I Just Wanna
  4. Unholy
  5. Heaven’s On Fire
  6. Watchin’ You
  7. Domino
  8. I Was Made For Lovin’ You
  9. I Still Love You
  10. Rock And Roll All Nite
  11. Lick It Up
  12. Forever
  13. I Love It Loud
  14. Detroit Rock City
  15. God Gave Rock ‘N’ Roll To You II
  16. The Star Spangled Banner
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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