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14th Feb2012

Kiss – Revenge

by Gianluca Scala

All’inizio degli anni ‘90 i Kiss decisero di assumere di nuovo un produttore, dato che gli ultimi tre album li aveva prodotti lo stesso Stanley con o senza l’aiuto del compagno Gene Simmons, album che raggiunsero comunque ottimi risultati in classifica e che li fece tornare di nuovo popolari. Così chiamarono Bob Ezrin e si apprestarono alla lavorazione di un nuovo album, Revenge. Le registrazioni subiscono una brusca battuta d’ arresto nel marzo del 1991 , quando venne diagnosticato un cancro al cuore al batterista Eric Carr. Dopo avere subito un’intervento chirurgico con successivo periodo di chemioterapia che lo avrebbe fatto guarire in breve tempo a settembre il batterista venne ricoverato per due emorragie cerebrali, Eric Carr non ce la farà e si spegnerà il 24 novembre dello stesso anno lasciando un vuoto sia all’interno del gruppo che tra i fan sparsi per il mondo. Passato lo shock della sua scomparsa i Kiss chiamarono il batterista Eric Singer a coprire il posto lasciato vuoto da Carr, Singer aveva già militato in diversi gruppi heavy metal tra cui i Black Sabbath ed i Badlands ed è tuttora il drummer della band sin da quei giorni. Con la nuova line up ripresero i lavori per il disco avvalendosi della collaborazione dell’ex chitarrista Vinnie Vincent nella stesura dei testi, e pubblicano nel maggio del 1992 Revenge.

Robusto e massiccio come non accadeva da anni, Revenge è un lavoro di un‘intensità unica caratterizzato da sonorità prettamente heavy metal e verrà ben accolto dal pubblico. Riuscirà fin da subito a guadagnarsi un disco d’oro e la band fa partire immediatamente una tournée che li porterà dappertutto e le cui registrazioni finiranno nel terzo capitolo dal vivo: Alive 3. La  produzione del ritrovato Bob Ezrin esalta canzoni come l’opener Unholy, brano robusto e pieno di energia come non accadeva da tempo, con un chorus centrale davvero accattivante; non mancano brani anthemici come Heart Of Chrome, Take It Off e la grandiosa God Gave Rock’n’roll  To You II, capace di diventare un vero inno cantato in tutte le arene americane calcate dai Kiss. Simmons scrive brani pieni di groove come Domino e Thou Shalt Not mentre Stanley tira fuori l’ennesima perla dal suo forziere, la dolce ed intensa ballad Every Time I Look At You, capace davvero di far emozionare con delle lyrics davvero molto belle. Memorabile il chorus: “But, every time i look at you, no matter what I’m going thru, it’s easy to see. And every time I hold you, the things I never told you seem to come easily, ‘cause you ‘re everything to me”. Poi c’è da menzionare il grandissimo assolo di Bruce Kulick durante spit dove viene citato in un fraseggio addirittutra l’inno nazionale.

L’album si lascia ascoltare e anche a distanza di anni la produzione non ha perso minimamente la partita col tempo visto che ne sono passati 20 dalla sua pubblicazione. Alla fine del disco i Kiss omaggiano lo scomparso Eric Carr con Carr Jam 1981, strumentale composto in quell’anno da quel grande batterista che Carr era.

Autore: Kiss Titolo Album: Revenge
Anno: 1992 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – voce, basso

 Paul Stanley – voce, chitarra

 Bruce Kulick – chitarra

 Eric Singer – batteria, voce

Tracklist:

  1. Unholy
  2. Take It Off
  3. Tough Love
  4. Spit
  5. God Gave Rock ‘N Roll to You II
  6. Domino
  7. Heart Of Chrome
  8. Thou Shalt Not
  9. Every Time I Look At You
  10. Paralyzed
  11. I Just Wanna
  12. Carr Jam 81
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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07th Feb2012

Kiss – Hot In The Shade

by Gianluca Scala

Osannati e acclamati da nuovi e rinnovati fan e tornati ad occupare le parti più alte delle classifiche americane, i Kiss si godono questo momento propizio che ormai va avanti da alcuni anni. E la loro casa discografica, la Mercury, mentre la band è in studio a registrare quello che diventerà il loro quindicesimo studio album, decide di battere il ferro finché e caldo pubblicando e dando in pasto al pubblico in attesa, una raccolta intitolata Smashes, Thrashes & Hits che contiene oltre ai singoli di maggior successo della band anche due brani inediti: Let’s Put The X In Sex e Rock Hard (You Make Me), più una gradevole versione del brano Beth cantato da Eric Carr. Hot In The Shade esce nell’ottobre del 1989 ed è l’album più lungo in durata mai registrato dai Kiss, contenendo quindici brani per 58 minuti di musica. È inoltre l’ultimo disco con Eric Carr alla batteria prima della sua morte avvenuta nel 1991. Inflessibili ed inerti ad ogni tipo di critica, i Kiss offrono un’altra prova di compattezza, pubblicando un album sul versante hard rock con brani come Cadillac Dreams, Read My Body, Silver Spoon, You Love Me To Hate You, Hide Your Heart e la splendida ballad Forever.

Alla composizione dei brani parteciperanno diversi personaggi noti come Tommy Thayer, all’epoca ancora membro dei Black’N’Blue ed ora in pianta stabile nel gruppo, che suonerà le parti di chitarra in Betrayed ed The Street Giveth And The Street Taketh Away, due brani scritti dal chitarrista insieme a Gene Simmons. Compare anche Michael Bolton che scrisse la bellissima ballad Forever (maggiore hit dell’album) insieme a Paul Stanley, nonché Vini Poncia che aveva prodotto in precedenza lavori come Dynasty e Unmasked. Con i brani Forever, Hide Your Heart (di cui artisti come Bonnie Tyler, Molly Hatchet e addirittura Ace Freheley nel suo album Trouble Walkin’ realizzeranno una cover) e Rise To It sono stati realizzati dei videoclip. E durante quello di Rise To It , compaiono per la prima volta dopo il 1983 (in un piccolo cameo) Gene Simmons e Paul Stanley in trucco e costume.

L’album oltre a conquistare nuovi fan, vola alto nelle classifiche e guadagnerà il disco d’oro in America. La copertina del disco è una delle più particolari della loro carriera, infatti rappresenta il monumento della sfinge egiziana che indossa dei vistosi occhiali da sole, chiaro riferimento al titolo dell’album.

Autore: Kiss Titolo Album: Hot In The Shade
Anno: 1989 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce

Paul Stanley – chitarra, voce

Bruce Kulick – chitarra, basso, voce

Eric Carr – batteria, voce, basso

Tracklist:

  1. Rise To It
  2. Betrayed
  3. Hide Your Heart
  4. Prisoner Of Love
  5. Read My Body
  6. Love’s A Slap In The Face
  7. Forever
  8. Silver Spoon
  9. Cadillac Dreams
  10. King Of Hearts
  11. The Street Giveth And The Street Taketh Away
  12. You Love Me To Hate You
  13. Somewhere Between Heaven And Hell
  14. Little Caesar
  15. Boomerang
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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31st Gen2012

Kiss – Crazy Nights

by Gianluca Scala

“They try to tell us, we don’t belong but that’s alright. We’re millions strong you are my people you are my crowd this is our Music WE LOVE IT LOUD!!!” Recita così uno dei versi centrali del grandissimo brano Crazy Crazy Nights magistrale opener del quattordicesimo album dei Kiss! È un segnale di ritrovata vitalità, anche grazie alla produzione solida di Ron Nevison, ma molti fan non gradirono la sua eccessiva dose commerciale. Crazy Nights uscì nel settembre del 1987, l’album doveva tuttavia essere registrato nel 1986, ma a causa di un’indisposizione del produttore le date di pubblicazione slittarono all’anno successivo. Assieme ad Animalize rappresenta il maggior successo del gruppo negli anni ’80; l’album si presenta maggiormente melodico rispetto ai precedenti Animalize ed Asylum. Notevoli brani entrarono a far parte di questo lavoro come My Way, Reason To Live e Bang Bang You, con interpretazioni vocali di uno Stanley maturo e sempre più ‘macho’.

L’ album si divide nelle parti scritte da Paul Stanley e Desmond Child (famoso paroliere di molti successi) che si avvicinavano di più al genere AOR, e in quelle scritte da Gene Simmons che risultavano più ruvide e meno ispirate. Dal vivo i Kiss durante quella tournée ritrovarono entusiasmo e fan, proiettandosi alla conquista di nuovi mercati, come i paesi Asiatici e l’Australia. Segnerà anche un parziale ritorno al successo in Europa grazie soprattutto ai singoli estratti, ossia la stessa Crazy Crazy Nights che si isserà al quarto posto della Top Ten britannica ed a canzoni come Turn On The Night e Reason To Live che contenevano tutti gli ingredienti giusti per scalare le classifiche. Ritornelli azzeccati, solos di chitarra eccezionali, eseguiti da un Bruce Kulick ormai ben inserito con il resto della band. Il lavoro dietro ai tamburi da parte di Eric Carr era come sempre di alti livelli tecnici, capace di dare il sostegno giusto a tutte le tracce.

Piccola curiosità: il titolo dell’album doveva essere originariamente Who Dares Wins, dietro proposta dello stesso Carr in riferimento al fatto che il gruppo avesse dovuto attendere la disponibilità del produttore Nevison per registrare l’album, ma è stato in seguito cambiato in Crazy Nights. In poche parole questo era l’ennesimo capolavoro che questa magnnifica band regalava ai milioni di fan sparsi per il mondo, con undici canzoni eccezionalmente orecchiabili che si possono ascoltare e ri-ascoltare con estremo piacere. E permettemi di chiudere con un’altra citazione: “If life Is A Radio, Turn Up To Ten!”.

Autore: Kiss Titolo Album: Crazy Nights
Anno: 1987 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 8
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce, chitarra

Paul Stanley – chitarra, voce, basso, tastiere

Bruce Kulick – chitarra, basso, voce

Eric Carr – batteria, voce

Tracklist:

  1. Crazy Crazy Nights
  2. I’ll Fight Hell To Hold You
  3. Bang Bang You
  4. No, No, No
  5. Hell Or High Water
  6. My Way
  7. When Your Walls Come Down
  8. Reason To Live
  9. Good Girl Gone Bad
  10. Turn On The Night
  11. Thief In The Night
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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24th Gen2012

Kiss – Asylum

by Gianluca Scala

Il tredicesimo album dei Kiss era stato definito insieme ad Animalize, come l’album più duro inciso dai 4 ‘baci’ negli anni ‘80. Infatti presentava brani con sonorità prettamente heavy metal come l’opener King Of The Mountain, I’m Alive, Love’s A Deadly Weapon, ma era evidente che la brillantezza compositiva non era più quella di un tempo. Difatti erano presenti anche altre canzoni di più facile ascolto come Who Wants To Be Lonely e Tears Are Falling, che risultò essere il brano più famoso dell’ intero disco e che venne trasmesso molto in radio in quei anni. C’è da mettere in evidenza il chitarrista Bruce Kulick, musicista dotato di grande tecnica che nel settembre del 1984 aveva sostituito lo sfortunato Mark St.John. Asylum si differenziava dall’album precedente per il sound leggermente più pulito e convenzionale, ma pur sempre più duro rispetto ad Animalize. Se ascoltate l’attacco di batteria di Eric Carr all’inizio di King Of The Mountain capirete di cosa sto parlando, dove il batterista riccioluto mettava sugli scudi una tecnica eccelsa, seguito da quel grandioso riff iniziale che avrebbe trainato poi tutto il brano suggellato da un bellissimo chorus.

Il “boogie woogie” di Any Way You Slice It ha fatto sculettare e ballare ragazze di mezzo mondo, altro pezzo che contiene un riff davvero molto bello. Con Who Wants To Be Lonely si arrivava ad una di quelle tracce prettamente pop che tanto piaceva scrivere a Paul Stanley cercando l’hit da piazzare nelle classifiche rock mainstream e lo stesso si può dire della più ritmata Trial By Fire. La durezza dell’album la si notava negli arrangiamenti e nella velocità di esecuzione di brani come i sopracitati I’m Alive e Love’s A Deadly Weapon, brani in cui era presente una certa durezza anche nelle parti cantate, per non parlare degli assoli di Kulick nei quali c’è una tecnica sempre bene in evidenza. Ottima invece la melodia di Tears Are Falling, brano che trascinò l’album nei primi posti delle classifiche americane facendogli guadagnare l’ennesimo platino. L’album si chiude con un altro brano a metà strada tra l’easy listening radiofonico e la durezza hard rock che i nostri comunque erano ancora in grado di sfoggiare, in poche parole: fu l’ennesimo successo.

Autore: Kiss Titolo Album: Asylum
Anno: 1985 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, chitarra, voce

Paul Stanley – chitarra, basso, voce

Bruce Kulick – chitarra, voce

Eric Carr – batteria, voce

Tracklist:

  1. King Of The Mountain
  2. Any Way You Slice It
  3. Who Wants To Be Lonely
  4. Trial By Fire
  5. I’m Alive
  6. Love’s A Deadly Weapon
  7. Tears Are Falling
  8. Secretly Cruel
  9. Radar For Love
  10. Uh! All Night
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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17th Gen2012

Kiss – Animalize

by Gianluca Scala

Quando uscì Animalize i Kiss avevano appena assoldato il chitarrista Mark St. John, chiamato a sostituire Vinnie Vincent che era stato licenziato senza mezzi termini dai due leader Simmons/Stanley. Questa sarà la prima ed unica apparizione all’interno della band per St.John, visto che alla fine della registrazione di questo album sarà costretto ad abbandonare il gruppo a causa di alcuni problemi di salute, avendo contratto la sindrome di Reiter. Favorì così l’ingresso in line up di Bruce Kulick, musicista che aveva già partecipato alla lavorazione di Animalize registrando alcuni solos di chitarra. L’album questa volta venne prodotto dallo stesso Paul Stanley, scelta che alla fine porterà fortuna ai Kiss, dato che Animalize è uno degli album più venduti del gruppo (si pensi che fu premiato con ben due dischi di platino riportando così la band al successo che non riusciva più a riscuotere dal 1979).

Il disco si presentava con un sound molto più duro rispetto al precedente Lick It Up che guardava più al pop metal. Animalize partiva a tutta potenza con I’ve Had Enough (Into The Fire), brano che riportava i Kiss su binari più hard rock grazie a delle sonorità potenti e dei chorus di tutto rispetto. La seguente traccia risultò essere un ottimo singolo che trascinava alla grande il disco in classifica, parliamo del grande Hit Heaven’s On Fire che conteneva uno di quei ritornelli super che difficilmente ti escono dalla testa. Il lavoro e la tecnica di Eric Carr su questo disco faceva da motore a reattore ed in tutti i brani si poteva sentire nitidamente la presenza di un batterista che era tre spanne sopra i suoi conterranei dell’epoca. E così canzoni come Burn Bitch Burn, Under The Gun, Get All You Can Take avevano tutte il tiro giusto da potersi considerare tutte possibili hits radiofonici da dare in pasto ai fan.

Un disco senza cedimenti, senza rock ballad strappa lacrime, pieno di solos al fulmicotone e di ritmiche sostenute, chorus irresistibili da cantare sotto il palco durante i concerti. Un album da riscoprire con piacere ascoltandolo a volume alto in macchina o rompendo i timpani ai vicini di casa che così saranno convertiti al sacro verbo rock’n’roll.

Autore: Kiss Titolo Album: Animalize
Anno: 1984 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7,5
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce

Paul Stanley – chitarra, basso, voce

Mark St. John – chitarra

Eric Carr – batteria, voce

Tracklist:

  1. I’ve Had Enough (Into The Fire)
  2. Heaven’s On Fire
  3. Burn Bitch Burn
  4. Get All You Can Take
  5. Lonely Is The Hunter
  6. Under The Gun
  7. Thrills In The Night
  8. While The City Sleeps
  9. Murder In High Heels
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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10th Gen2012

Artisti Vari – I’m A Legend Tonight – An Italian Tribute To Eric Carr

by Gianluca Scala

Da grande fan dei Kiss per me è un grandissimo onore poter parlare di questo album sotto forma di recensione, album nato dall’iniziativa di Emiliano Nanni, general manager dell’etichetta discografica Bologna Rock City Records, insieme ad un gruppo di musicisti uniti sotto il  nome di Kiss Web All Star. Insieme hanno messo in piedi questo bel progetto chiamando in causa anche altre band italiane, gruppi di spicco del panorama hard rock nostrano mischiati a gruppi magari meno conosciuti e tribute band. Fa piacere quindi vedere band come i Markonee, i Crying Steel, i Noise Pollution, H.A.R.E.M. , Deadly Tide, SuperHorrorFuck insieme a band come le Kissexy, i Live 4 Win ed i Gunsmake. Ha partecipato al progetto anche Michele Luppi, attuale singer dei Killing Touch che precedentemente aveva militato anche nei Visions Divine, nonchè nel suo progetto chiamato Los Angeles, qui  presente in coppia con Roberto Priori. Non ci resta che descrivervi il disco pezzo per pezzo in modo da permettervi di immedesimarvi come hanno fatto sicuramente tutti gli artisti citati che si sono cimentati nel riproporre queste grandi song dei Kiss, pescate esclusivamente dagli album dove naturalmente era presente con la sua immensa tecnica l’immortale Eric Carr.

Così il primo pezzo è una bella cover di Crazy, Crazy Nights proposta dai Danger Zone, molto fedele all’originale, per poi approdare ad una Lick It Up suonata dai Crying Steel e riarrangiata in maniera leggermente diversa. I Markonee fanno loro Who Wants To Be Lonely che inizia con un piccolo medley di Tears Are Falling ad introdurre il pezzo, altra perla di questo lavoro. Under The Gun è suonata dagli H.A.R.E.M. , mentre i Midnite Sun eseguono War Machine, entrambe le canzoni sono molto trascinanti e ben suonate, ottime versioni. La sesta traccia è la bellissima ballad Forever pescata dall’album Hot In The Shade qui proposta dai Deadly Tide; non molto affascinante quanto ad esecuzione ma comunque grintosa la cover di I Love It Loud rifatta dai Neurasthenia, che stona leggermente con la qualità proposta dalle altre band. Arriva il turno di Creatures Of The Night rifatta da questa band che si fa chiamare con l’acronimo Sange Main Machine dove traspare tutta la grinta del pezzo originale. Le Kissexy giocano un bel poker d’assi riproponendo una bella versione di I’m A Legend Tonight, che è anche il titolo scelto per questo tribute album, canzone ben suonata da una delle tribute band dei Kiss più gettonate e conosciute sia qui in Italia che all’estero.

I Noise Polllution rifanno King Of The Mountain, altro pezzo rock di rilievo del panorama Kiss, i Superhorrorfuck invece si presentano con una grande versione di Heaven’s On Fire tratta da Animalize. Michele Luppi e Roberto Priori hanno scelto invece A World Without Heroes, una delle canzoni più controverse dei Kiss rivalutata negli anni un po’ da tutti, che i Kiss stessi ripropongono spesso e volentieri dal vivo. Poi è il turno dei Gunsmake che optano per Rock And Roll Hell sbattendoci in faccia una versione davvero molto bella di questo classico; i Live 4 Win hanno scelto Hide Your Heart che ha un feeling reso particolarmente kitch non lontano dalla versione originale, un altro pezzo da 90! Il tributo si chiude con questa Uh! All Night rifatta dalla Kiss Web All Star che altro non è che il nome scelto da questi musicisti che insieme hanno ideato e reso possibile la realizzazione di questo disco.

Di seguito mi sembra doveroso riportare il messaggio di ringraziamenti presente all’interno del booklet dell’album firmato dalla sorella del nostro grande amico Eric Carr (1950-1991): ” Dear Emiliano Nanni, Bologna Rock City + our good friend Barbara Caserta! My family wants to thank you for keeping Eric’s memory alive! I’m sure your new Eric Cd will be super! Thank you also for helping us with (unfinished business) We love the Italian fans! All the best…” Chiudo la recensione con un mio pensiero  personale: “Riposa in pace Eric e non smettere mai di suonare per i tuoi fan. E se vuoi, gettaci le tue bacchette da lassù, noi saremo sempre qui ad aspettarle”.

Autore: Artisti Vari Titolo Album: I’m A Legend Tonight – An Italian Tribute To Eric Carr
Anno: 2011 Casa Discografica: Bologna Rock City Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: s.v.
Tipo: CD Sito web: http://www.bolognarockcity.com
Membri band:

Artisti Vari

Tracklist:

  1. DANGER ZONE – Crazy, Crazy Nights
  2. CRYING STEEL – Lick It Up
  3. MARKONEE – Who Wants To Be Lonely
  4. H.A.R.E.M. – Under The Gun
  5. MIDNITE SUN – War Machine
  6. DEADLY TIDE – Forever
  7. NEURASTHENIA – I Love It Loud
  8. SANGE MAIN MACHINE – Creatures Of The Night
  9. KISSEXY – I’m A Legend Tonight
  10. NOISE POLLUTION – King Of The Mountain
  11. SUPERHORRORFUCK – Heaven’s On Fire
  12. M. LUPPI / R. PRIORI – A World Without Heroes remix
  13. GUNSMAKE – Rock And Roll Hell
  14. LIVE 4 WIN – Hide Your Heart
  15. KISS WEB ALL STAR – Uh! All Night
Category : Recensioni
Tags : KISS
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03rd Gen2012

Kiss – Lick It Up

by Gianluca Scala

Tenetevi forte, perchè Lick It Up é stato, almeno musicalmente parlando, un disco importantissimo, a carattere storico per la band. Dico questo perchè i Kiss per la prima volta faranno ingresso sulla scena senza trucco e senza i costumi che li caratterizzavano fino ad allora; inoltre segnerà l’inizio del periodo “pop metal” della band che li accompagnerà per tutti i restanti anni ’80. Premiato con un disco di platino, con questo disco i Kiss intraprendono un nuovo percorso musicale, dimostrando che è solo il grande rock al centro dei loro pensieri. Lick It Up risultò essere un disco potente e variegato, suonato con classe ed energia. Ancora con Michael James Jackson alla produzione (lo stesso di Creatures Of The Night) e freschi di un nuovo contratto discografico siglato con la Mercury Records, la band si presenta ai propri fan per la prima con un’immagine trasparente, fattore evidenziato anche sulla copertina del disco. Un lavoro privo di patina e che avvolge canzoni come Exciter, Not For The Innoncent, la title track, A Million To One e And On The 8th Day, degne del loro ingombrante passato.

Lick It Up può essere considerato l’album del gruppo che più si rifà al pop, forse portando avanti le stesse idee già intraviste con album come Dynasty ed Unmasked, ma con un ottica nettamente più vicina all’heavy metal (battezzato appunto pop metal dalle riviste dell’epoca dato il fiorire in quegli anni di band molto vicine a quelle sonorità. La line-up che pubblica questo eclettico disco è la stessa del precedente lavoro, dove al fianco degli storici Paul Stanley e Gene Simmons troviamo Eric Carr alla batteria e Vinnie Vincent alla chitarra solista, ormai entrato in pianta stabile a sostituire Ace Frehley e che firmerà anche buona parte dei brani presenti. Tuttavia alla fine del tour seguente all’album, Vincent se ne andrà a causa di forti incrinature con i due leader storici, Stanley e Simmons, anche se lo stesso bassista dichiarò che venne cacciato a causa del suo comportamento immorale. Al suo posto arriverà Mark St. John con cui i Kiss nel settembre del 1984 pubblicheranno Animalize, album dove St.John suona quasi tutte le parti ritmiche e soliste e che risulterà essere anche il più venduto del decennio. Con Lick It Up i Kiss hanno intrapreso una nuova strada musicale all’inizio della quale ha procurato loro non poche soddisfazioni.

Autore: Kiss Titolo Album: Lick It Up
Anno: 1983 Casa Discografica: Mercury Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce

Paul Stanley – chitarra, voce

Vinnie Vincent – chitarra

Eric Carr – batteria

Tracklist:

  1. Exciter
  2. Not For The Innocent
  3. Lick It Up
  4. Young And Wasted
  5. Gimme More
  6. All Hell’s Breakin’ Loose
  7. A Million To One
  8. Fits Like A Glove
  9. Dance All Over Your Face
  10. And On The 8th Day
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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27th Dic2011

Kiss – Creatures Of The Night

by Gianluca Scala

Creatures Of The Night venne pubblicato nell’ottobre del 1982 e non venne subito accolto calorosamente dai fan (anche a causa della perdita di fiducia da parte di molti dopo le ultime due uscite fallimentari) e si tradurrà all’inizio in un parziale insuccesso commerciale. Con il tempo però l’album venne rivalutato anche perché segna il ritorno da parte dei Kiss a delle sonorità più pesanti dovute all’apporto di Vinnie Vincent, che suonerà in gran parte dei brani presenti e di Eric Carr che ormai è entrato in pianta stabile nella band. Nonostante in copertina ci sia Ace Frehley, in fase di registrazione tutte le parti di chitarra sono suonate da Vinnie Vincent, che di fatto entra nel gruppo ad album terminato. Questo fu anche l’ultimo album dei Kiss in studio con il make-up, e per il restante decennio ottantiano daranno una svolta al loro stile musicale avvicinandosi al genere glam metal che imperversava nelle classifiche di mezzo mondo (tra l’altro si tratta di un filone che loro stessi hanno contribuito a far nascere).

Snobbato da molti dicevamo, Creatures Of The Night è invece un disco che reinventa il suono di batteria rock, merito anche del produttore Michael James Jackson che non  nasconde i tamburi, piatti e rullanti in sottofondo, ma li amplifica e li mette in primo piano. Un’intuizione che cambierà le sorti dell’hard rock dando corpo a brani vulcanici come la title track, I Love It Loud e la superba ballad I Still Love You. Al disco collaborerà anche il cantautore canadese Bryan Adams, che insieme alla band firmerà due dei brani migliori del disco, Rock’N’Roll Hell e la grandissima War Machine, cantata da un Gene Simmons ritornato finalmente sugli scudi. Un discorso a parte va fatto anche perchè da qui in avanti le cose non saranno più le stesse per la band, dove si presenteranno opportunità parallele al discorso prettamente musicale, come il fatto che Gene  Simmons parteciperà a diverse pellicole cinematografiche, cedendo così alle lusinghe di Hollywood perpetrate negli anni, Ace Frehley intraprenderà una nuova carriera prima con il monicker Frehley’s Comet e poi col proprio nome, avendo altalenanti fortune commerciali, mentre Peter Criss non combinerà nulla di eclatante fino a quasi alla reunion dei Nostri nel 1996.

Accontentiamoci del fatto che con questo album si erano risollevate le sorti di una band che sembrava giunta al tramonto,  ma che navigherà in mezzo al decennio successivo tra alti e bassi, sia a livello di popolarità che a livello commerciale.

Autore: Kiss Titolo Album: Creatures Of The Night
Anno: 1982 Casa Discografica: Casablanca Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, voce, chitarra

Paul Stanley – chitarra, voce

Ace Frehley – chitarra (accreditato ma non presente nelle registrazioni dell’album)

Eric Carr – batteria, basso, voce

Tracklist:

  1. Creatures of the Night
  2. Saint And Sinner
  3. Keep Me Comin’
  4. Rock and Roll Hell
  5. Danger
  6. I Love It Loud
  7. I Still Love You
  8. Killer
  9. War Machine
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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20th Dic2011

Kiss – Music From The Elder

by Gianluca Scala

Mentre il batterista Peter Criss abbandona la band che si ritroverà ad attraversare un periodo di transizione nella propria storia, i Kiss decidono di assumere Eric Carr che da lì in avanti apparirà nelle foto ufficiali della band con una maschera che han l’aspetto di una volpe. Pubblicheranno questo album avvalendosi ancora della produzione di Bob Ezrin e della preziosa collaborazione del cantautore Lou Reed. Nonostante il gruppo avesse assicurato ai fan un ritorno alla musica hard rock con la quale riscosse il successo, la scelta di assumere alla produzione ancora Ezrin nonché alcuni membri dell’orchestra sinfonica statunitense, portò non poche perplessità nel mondo musicale. I Kiss erano infatti convinti che un cambio di genere drastico avrebbe potuto far tornare il gruppo al successo. Tuttavia a questa decisione non fu concorde Ace Frehley, che registrò le sue parti vocali e strumentali lontano dal gruppo. Per questo motivo Frehley venne allontanato dalla band, sia a causa dei dissidi con Simmons e Stanley sia a causa delle dipendenze da alcool e droghe. Come rimpiazzo all’inizio venne scelto il solito turnista Bob Kulick, ma poi venne ingaggiato in maniera ufficiale tale Vinnie Vincent.

Tornando all’album, che venne pensato come colonna sonora per un film che poi non venne mai prodotto, si tratta di un lavoro sperimentale molto lontano dallo stile dei Kiss: sono presenti infatti strumenti mai usati dal quartetto come sintetizzatori, corni medioevali e archi ed è l’album che registrò meno vendite. In realtà il disco musicalmente parlando è il più impegnativo da loro registrato ed infatti negli ultimi anni alcuni brani sono stati rivalutati e riproposti dal vivo, come A World Without Heroes, la bellissima Just A Boy ed Only You. Questo insuccesso peggiorò la situazione commerciale già precaria del gruppo, ed il fallimento commerciale del disco fece prendere alla band la decisione di non intraprendere nessuna tournée limitandosi solo ad alcune apparizioni in TV (parteciparono addirittura al festival di Sanremo di quell’anno, in qualità di ospiti stranieri; per quell’occasione i Kiss si esibirono in collegamento via satellite da New York assieme ad altri personaggi della musica come i Bee Gees, Village People e Van Halen, esibizione nota anche perché per la prima volta i Kiss suonarono in formazione da tre elementi, in questo caso senza Ace Frehley). Tuttavia il disco ebbe un discreto successo in Italia, ma questa nota storica sicuramente non cambia il discorso fatto fino ad ora.

Resta doverosa una citazione, ossia raccontarvi la trama principale di questo Music From The Elder, che narra dell’assunzione e dell’addestramento di un giovane eroe da parte del Consiglio Degli Anziani che fanno parte dell’ordine della Rosa, un gruppo impegnato nella lotta contro i Demoni. Il protagonista è guidato da una persona chiamata Morpheus. L’album descrive le sensazioni che il giovane eroe prova durante lo svolgimento della vicenda. Curiosità: l’unica sequenza parlata dell’album è alla fine dell’ultima traccia, in cui Morpheus proclama al Consiglio degli Anziani che l’eroe ha finito l’addestramento.

Autore: Kiss Titolo Album: Music From “The Elder”
Anno: 1981 Casa Discografica: Casablanca Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 5
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Paul Stanley – chitarra, voce

Gene Simmons – basso, voce

Ace Frehley – chitarra, voce

Eric Carr – batteria, percussioni, voce

Tracklist:

  1. The Oath
  2. Fanfare
  3. Just A Boy
  4. Dark Light
  5. Only You
  6. Under The Rose
  7. A World Without Heroes
  8. Mr. Blackwell
  9. Escape From TheIsland
  10. Odyssey
  11. I
  12. Finale
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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13th Dic2011

Kiss – Unmasked

by Gianluca Scala

Unmasked é stato il primo vero passo falso di una carriera fino a questo punto impeccabile, esso segnò anche l’inizio di un periodo di vera crisi all’interno della band. Il 16 dicembre del ’79 , data dell’ultimo concerto del Dynasty Tour, fu anche l’ultima apparizione in concerto di Peter Criss come membro dei Kiss prima della reunion. L’ultima apparizione del batterista con il gruppo sarà invece quella nel video promozionale del brano Shandi che verrà incluso proprio nell’album Unmasked di imminente uscita. Come già accaduto nell’album Dynasty le parti di batteria vennero suonate da Anton Fig, sebbene Peter Criss sia raffigurato nella copertina e accreditato come batterista. Unmasked continuava il percorso artistico intrapreso col disco precedente nel quale i Kiss suonano un pop-disco senza ottenere lo stesso successo di Dynasty alienando sempre di più le simpatie del pubblico hard’n’heavy.

Diventati quasi il monumento di se stessi, i Kiss sulla copertina dell’album giocano con il desiderio dei fan di vederli senza maschere ma a livello compositivo mancano di idee e freschezza. Ciò nostante in realtà non tutto sia da bocciare, come la splendida Naked City e l’energica Two Sides Of The Coin, rispettivamente di Simmons e Frehley, senza tralasciare la grande prova dietro ai microfoni di Frehley durante Talk To Me. L’apporto di Stanley é molto AOR con brani come Tomorrow, Is That You? e What Makes The World Go ‘Round, che per quanto ben confezionate sono veramente molto lontane dal loro stile. Il gruppo cominciò a perdere popolarità negli Stati Uniti anche quando Ace Frehley si presentò completamente ubriaco durante un’apparizione televisiva della band ed i litigi non tardarono ad arrivare con Simmons contrariato dal comportamento del collega che si era dato agli eccessi non solo in privato ma anche in pubblico e sul palco durante i concerti.

Bisognerà aspettare qualche anno prima di rivedere i Kiss in netta ripresa, anche a livello di vendite discografiche. E intanto nel giugno del 1980 arriverà Eric Carr a far parte della formazione del gruppo definitavamente al posto dell’uscente Peter Criss.

Autore: Kiss Titolo Album: Unmasked
Anno: 1980 Casa Discografica: Casablanca Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 6
Tipo: CD Sito web: http://www.kissonline.com
Membri band:

Gene Simmons – basso, chitarra

Paul Stanley – chitarra, voce

Ace Frehley – chitarra, voce

Peter Criss – batteria

Anton Fig – batteria

Tracklist:

  1. Is That You?
  2. Shandi
  3. Talk To Me
  4. Naked City
  5. What Makes The World Go ‘Round
  6. Tomorrow
  7. Two Sides of the Coin
  8. She’s So European
  9. Easy As It Seems
  10. Torpedo Girl
  11. You’re All That I Want

 

Category : Recensioni
Tags : Album del passato, KISS
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