Note Per Salvare Il Pianeta

Ma il libro è interessante anche da altri punti di vista. Innanzitutto perché tratta di “piccoli disastri”, se così possiamo definirli, che non tutti conoscono e che si sono verificati nel passato. Nessun disastro può definirsi “piccolo” ma nella società in cui viviamo oggi nella quale un’informazione di due giorni prima è già considerata vecchia, è fondamentale tenere viva la memoria. Di conseguenza anche i piccoli avvenimenti del passato ricordati da Matteo Ceschi, e che hanno dato vita ad azioni di protesta nei giorni successivi così come a brani molto ispirati, vanno raccontati e ricordati. Inoltre il libro è impostato come una continua intervista tra curiosi e l’autore in modo da approfondire da diversi profili il tema e spaziare non solo da un periodo storico all’altro (in questo sono ripartiti i macro capitoli) ma anche da un Paese all’altro. Matteo Ceschi non è esordiente in scritti dedicati a questo tema e ci fa piacere che, in un anno come quello appena trascorso nel quale a causa delle restrizioni mondiali il pianeta abbia respirato di più, si sia tenuta alta l’attenzione grazie a questo suo libro. Il consiglio che possiamo dargli, magari per un’altra futura stesura di un libro analogo, è quello di approfondire ancora di più l’epoca recente che vede un dispiegamento di artisti a livello mondiale ben maggiore rispetto al passato (remoto) anche sul tema dell’ambiente (Billie Eilish, The 1975, Thom Yorke solo per citarne alcuni).