Secret Sight – Borders

Ascoltando Borders non sfugge la presenza di un bel new wave capace di unirsi ad un acre pop, completato in maniera considerevole dalle capacità canore dell’intera band. I dieci brani che compongono il lavoro sono cantati tutti in inglese, tra musica che a volte sprigiona malinconia mentre a volte viaggia su un pop rock che qui, potremmo definire, d’autore. Infatti a conferma di quanto detto la band passa da momenti malinconici a vere e proprie sferzate percussive portando così il sound ad essere esplosivo; ne è un esempio la bella To Stand Myself che ha i piedi nella migliore new wave. E non manca di sentire in Borders musicalità e stilettate tipiche di quegli anni ottanta che, chi scrive, ha vissuto in prima persona. Ma al di là di una “istintiva” opinione personale, è davvero complicato riuscire a decifrare il genere che i Segret Sight ci propongono, un genere che naviga a vista tra una new wave ed un post-punk in grado, comunque, di mantenere quell’inclinazione al british. Borders è comunque, come i precedenti dei Segret Sight, un album destinato al “futuro”.
Autore: Secret Sight | Titolo Album: Borders |
Anno: 2020 | Casa Discografica: Seahorse Recordings |
Genere musicale: Post-Punk, New Wave, Dark | Voto: 7 |
Tipo: CD | Sito: https://secretsight.bandcamp.com/album/borders |
Membri band: Lucio Cristino – voce, basso, synth Tommaso Pompili – chitarra, synth, voce Enrico Bartolini – batteria, pad | Tracklist: 1. Taxi Dreamer 2. To Stand Myself 3. There Must Be A Way 4. By The End 5. Men Oh Men 6. Awake Me 7. Puddles 8. Inner Borders 9. Say Words (Unspoken) 10. Signs B |