Blind Guardian – Nightfall In Middle Earth
Non si più di certo dire che i tedeschi Blind Guardian abbiano negli anni proposto sempre lo stesso genere musicale. Dalle radici quasi thrash al loro trademark power/epic, il guardiano cieco ne ha fatta di strada ma in un paio di punti il sipario ha davvero lasciato spazio a scene musicali di notevole valore. Nightfall In Middle Earth è una di queste. Ad un soffio dal nuovo millennio i Nostri escono con un concept album; l’obiettivo dei quattro era molto sfidante: mettere in musica la complessa opera fantasy Silmarillion dell’ “ovvio” maestro J.R.R. Tolkien. Missione compiuta egregiamente! I Blind Guardian riescono a tradurre ogni singolo passaggio bellico, epico, come se fosse proprio un menestrello a raccontare la storia ad un banchetto di corte mentre tutti sono intenti ad affogare i loro peccati nel cibo e nel vino degli infiniti otri. Molte però sono le emozionanti descrizioni del regno, delle sensazioni provate in uno stato di guerra, enfatizzate dal power tipico Blind Guardian, praticamente inconfondibile; descrizioni tanto precise da farci sentire parte integrante del racconto così come se stessimo vivendo (ops…leggendo) il libro. L’opera si articola in 22 pezzi che letti separatamente risulterebbero un’ostinazione al genio che li ha prodotti e per questo vanno assaporati nel loro concetto di interezza, nella sua essenza di storia da vivere, nel racconto che ci porta indietro nel corso della storia. Solo un ascolto superficiale potrebbe far risultare del tutto inutili e fuori dal contesto le tracce di intermezzo tra un racconto e l’altro, della durata di dozzine di secondi (The Dark Eld dura solo 23 secondi ad esempio) ma è la narrazione il punto centrale del concept.
Dal punto di vista tecnico, l’album è ineccepibile. I brani centrali alzano il sipario di un power tiratissimo, lucido, trascinante, arricchito da una serie di cori dal gusto delizioso e che vanno sempre a braccetto con l’epicità del contesto (questa volta portata all’esasperazione anche grazie a delle tastiere quasi uniche, diffidate invece dalla stessa band in passato – vedi Imaginations From The Other Side). The Curse Of Feanor, compatta quasi istituzionale, affascina per le parti vocali, marchiate a fuoco sull’intero album, che riescono talvolta a fare ombra sugli affilatissimi riff, forgiati dalla mente e dall’esperienza di Flemming Rasmussen (già noto per lo splendido ed epocale lavoro svolto con i Metallica). Arrangiamenti di platino per questi 65 minuti, che affiorano come idee in un centro di ricerca, e sono perfettamente combinati con l’istinto ed il gusto degli artisti (le spaziature in Mirror Mirror dimostrano un’apertura mentale incredibile, pur non cambiando genere, senza tralasciare gli accenni prog nel bridge di Noldor).
Gli assoli non sono dei semplici passaggi dell’Andrè Olbrich di turno, ma delle vere e proprie escursioni tra le corde emotive che il brano può toccare, dei piccoli viaggi, veloci ma incandescenti che mirano ad esaltare i riff salienti e donando loro delle vesti immortali. Non mancano strascichi cupi ed introspettivi rappresentati dalla pseudo-ballad Thorn e dalla operistica The Eldar che con un pennello imbevuto di pittura nera affonda nel blu medievale dei nostri pensieri, traspirati durante l’ascolto. Il punto debole di quest’album? Non ascoltatelo una sola volta, potrebbe risultarvi asciutto ed insapore. Ma al contempo questo è anche il suo punto di forza.
Autore: Blind Guardian | Titolo Album: Nightfall In Middle Earth |
Anno: 1998 | Casa Discografica: Virgin Records |
Genere musicale: Power Metal | Voto: 9 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.blind-guardian.com |
Membri band:
Hansi Kursch – voci Andrè Olbrich – chitarre Marcus Siepen – chitarre Thomas Stauch – batteria e percussioni |
Tracklist:
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