Emerson, Lake And Palmer – Pictures At An Exhibition
Niente da dire…più ascolto vecchi album più mi rendo conto di quanto il mondo sia cambiato (in peggio). Come diceva la mia professoressa di latino del liceo “o tempora o mores”! E vabbè sfogo iniziale fatto, frase classica per impressionare le masse detta…e andiamo avanti: nel 1971 una band si permette il lusso di presentare dal vivo (si avete capito bene, stiamo parlando di un album live) un’opera inedita e per di più un arrangiamento di “quadri di un’esposizione” del compositore russo Modest Musorgskij, ed è anche diventato un classico del rock prog! (ora capito il “o tempora o mores”? vallo a presentare ora un album così, ma chi lo ascolterebbe?). Come al solito via la lacrimuccia, torniamo nel 2011, e vediam di cosa si tratta. Allora, anno domini 1971 Keith Emerson, vero Deus ex machina dei Emerson Lake & Palmer, decide di dare vita ad un suo vecchio pallino, portare la musica classica alle masse nel modo a lui più congeniale, ossia filtrato dai suoi moog modulari e dai suoi organi hammond (regolarmente “accoltellati” dal vivo). Un pò per la sua esperienza con i Nice, un pò perché, parliamoci chiaro, la colonna sonora di Arancia Meccanica dell’anno prima era stata un successone (a proposito piccola curiosità: il primo a voler portare il libro di Burgess su pellicola non fu Stanley Kubrick, bensì Tinto Brass ed in più anche a Brass, come poi a Kubrick, venne l’idea di chiamare i Pink Floyd per le musiche. Non lo sapevate? Ora sì) quindi i tempi erano maturi. Giustamente poi, quando nella tua band militano due virtuosi dei propri strumenti come Lake e Palmer, beh viene tutto più facile!
Così come l’opera originale di Mussorgsky consiste in una sorta di “visita” ad una esposizione di quadri, lo stesso è nel disco in oggetto. La prima traccia che introduce l’opera è Promenade (che ritroveremo altre due volte), una strumentale simboleggiante il movimento del compositore tra le varie tele; la prima versione è solo per organo (in Italia la conosciamo come accompagnamento musicale de La Corazzata Potionkin ne’ Il Secondo Tragico Fantozzi) e ci introduce al primo vero “quadro” ossia The Gnome. Magistrale lavoro percussivo di Carl Palmer in duetto con Keith Emerson (con Lake a reggere il tutto con il suo basso). Come terza traccia torna Promenade in una versione per organo e voce che, essendo molto meno marziale della prima versione, fa dimenticare facilmente Fantozzi e le sue corazzate. Il vero capolavoro del disco è la successiva The Sage: struggente ballata per chitarra acustica e voce. Da sottolineare il bellissimo assolo di chitarra acustica di Greg Lake, forse uno dei più sottovalutati chitarristi della sua generazione (e anche sottovalutato bassista, diciamo la verità): quinta traccia è The Old Castle: la traccia inizia con un delirio di moog per poi evolversi in un lungo assolo di synth ben sostenuto dal basso di Lake che sfumerà in Blues Variation, un’improvvisazione rock blues utilizzante la melodia di The Old Castle,a ben vedere un pò fuori contesto dal disco originale.
Giriamo il vinile (si!!!) e riascoltiamo la Promenade questa volta condotta da Palmer, che ci introduce il secondo capolavoro del disco The Hut Of Baba Yaga piccola suite composta da tre parti: la prima frenetica condotta da Emerson; la seconda, The Curse Of Baba Yaga, più cupa introdotta dal basso con il wah di Lake, ed opera originale del trio, presenta un’andamento simile a ciò che ascolteremo successivamente in Karn Evil 9; la terza (di nuovo The Hut Of Baba Yaga) nuovamente frenetica introduce l’ultimo brano appartenente all’opera originale del Maestro Musorgskij (in realtà molti brani non furono riarrangiati, bensì solo una piccola parte) ossia The Great Gates Of Kiev, brano epico nella sua struttura, con un Lake al top della forma canora e un Emerson al top della forma di sperimentatore (ascoltarsi il solo di moog prego!).
“Volete ancora un pò di musica?” urla Greg Lake al termine e quindi via di Nutrocker un arrangiamento (di Kim Fowley) del celebre tema del balletto Lo Schiacchianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij. In realtà poco più di un divertissement per Emerson e soci (e che forse poco lega con tutto il disco in precedenza) che si divertono a suonarlo anche a tempo di swing. Insomma sicuramente una pietra miliare del genere prog, se non altro per capire quali siano le radici, culturali oltre che musicali, di tutto quel periodo fantastico (e ovviamente parliamo dei ’70) che ha sfornato dischi da conservare nella cassaforte di casa (e ovviamente intendiamo in vinile).
Autore: Emerson, Lake & Palmer | Titolo Album: Pictures At An Exhibition |
Anno: 1971 | Casa Discografica: Cotillon |
Genere musicale: Progressive Rock | Voto: 7 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.emersonlakepalmer.com |
Membri band:
Keith Emerson – organo, synth Greg Lake – voce, basso, chitarra Carl Palmer – batteria, percussioni |
Tracklist:
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