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22nd Mag2020

Lizi And The Kids – Life’s Too Short For Guitar Solos

by Marcello Zinno
Lizi And The Kids è un progetto punk rock, nato da Elisa che si fa accompagnare dai “suoi” due ragazzi. L’EP di debutto, dopo tanti live e cover, ha questo enfatico tiolo Life’s Too Short For Guitar Solos. Al suo interno ci sono tutti i canoni del punk rock da band emergente: chitarre graffianti, riff grezzi poggiati su accordi canonici, incedere veloce ma comunque calibrato e la voce di Lizi che punta a differenziare la resa finale. Ad ascoltare queste sei tracce noi ci troviamo tanto i Green Day, fin dall’opener Crazy Eyes, ma anche un po’ di retrogusto irish (Sunday Without Arms) frutto forse di un alone un po’ amaro che caratterizza il loro sound: chiariamoci, non ci riferiamo allo stato festaiolo dell’irish punk, anzi al contrario nella musica dei Lizi And The Kids si percepisce una cerca espressività non positiva, come se la musica fosse anche una sorta di veicolo di disagio personale o espressivo. L’esordio è comunque buono anche se non stuzzica nulla di nuovo, ma si sa che il punk rock emergente poggia (giustamente) sulle orme lasciate dai mostri sacri. Qualcosa di diverso si assaggia in Miracle Drug (accordi e riffing) ma troppo poco, speriamo che questo power trio possa mettersi in gioco con una proposta originale. Comunque la loro musica è fatta per essere gustata di fronte ad un palco.

Autore: Lizi And The Kids Titolo Album: Life’s Too Short For Guitar Solos
Anno: 2018 Casa Discografica: 1053367 Records
Genere musicale: Punk Rock Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: https://www.facebook.com/LiziAndTheKids
Membri band:
Elisa Gionangeli – voce, chitarra
Alessandro Galeti – basso
Luca Chianella
Tracklist:
1. Crazy Eyes
2. Drugs In Your Blood
3. Sunday Without Arms
4. Nothing To No One
5. Miracle Drug
6. Make It Better
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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20th Apr2020

Andead – Old But Gold

by Federico Fondrini
Ritorna sulle scrivanie della nostra redazione una delle punk band più attive di questo ultimo decennio. Gli Andead sono un quintetto milanese nato dalle sagge mani del frontman, nonché poliedrico personaggio della nostrana scena musicale e mondana, Andrea Rock. Dopo diversi album da studio e molteplici performance live di forte richiamo, gli Andead hanno deciso di regalarci questo EP davvero molto interessante, non solo per la validissima qualità delle sei tracce presenti, ma anche per il modo in cui la band prende atto delle proprie capacità e si rimette in discussione. Questi brani, al contrario di quello che ci vogliono far credere, non sono affatto “old”, anzi profumano di nuovo e di fresco, ed è proprio di questo che abbiamo tanto bisogno. Gli Andead sono arrivati a un ottimo livello di consapevolezza e le loro creazioni lo dimostrano. I sei brani di questo EP hanno grinta, appeal, e non sono mai banali. La personalità nel suonare e cantare queste tracce è un po’ quello che mancava nei primi anni di vita di questa band.

La maturazione artistica e compositiva è lampante e la voglia di impressionare il pubblico è evidente, anche a scapito di sfociare in alcuni rari casi, in un eccesso di melodie “pop” che risulta un tantino stucchevole, soprattutto ai palati più esigenti e puristi. In cima alla lista dei nostri personalissimi gradimenti posizioniamo Gratification Breakdown, un acuto esempio di californian punk rock molto valido, interpretato con una cattiveria invidiabile. Molto ben riuscita anche la titletrack Old But Gold. Strofe accattivanti e ritornelli potenti e ariosi. Tutto quello di cui noi punkster abbiamo bisogno.

Gli Andead con questo EP si sono guadagnati il nostro apprezzamento più sincero, nella speranza che Old But Gold non sia un punto di arrivo ma di partenza. Intanto noi ci scateniamo sulle note di questo validissimo EP.

Autore: Andead Titolo Album: Old But Gold
Anno: 2020 Casa Discografica: IndieBox Music
Genere musicale: Punk Rock Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: www.facebook.com/AndeadOfficial
Membri band:
Andrea Rock – voce
Gianluca Veronal – chitarra
Joe la Jena – basso
Casio – batteria
Macca – chitarra
Tracklist:
1. Old But Gold
2. Lust For The Road
3. Confortably Weak
4. Downtrodden
5. Gratification Breakdown
6. The Company Regime
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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15th Apr2020

Gaetano Nicosia – Senza Storia

by Federico Fondrini
La band di Gaetano Nicosia ci propone un punk rock genuino, pulito ed elegante, ben suonato, e in parte cantato in italiano. Questo non può che farci piacere, in primo luogo perché la bellezza della nostra lingua viene troppo spesso ignorata dai più; inoltre la probabilità di incorrere in scivoloni linguistici è molto più alta rispetto alle maccheroniche versioni della più facilmente gestibile lingua inglese. In questo Gaetano non sembra avere mai problemi, i testi stanno in piedi egregiamente, e il lavoro di studio che c’è dietro si sente. Tutta un’altra questione è invece il tema riguardante il songwriting. Intendiamoci, tecnicamente non c’è nulla da eccepire, i musicisti e lo stesso Gaetano hanno tecnicità all’altezza del lavoro, e questo è sicuramente positivo (i pregevoli assoli di chitarra lo testimoniano). La struttura delle canzoni però è eccessivamente scarna e prevedibile. La linea vocale non si stacca quasi mai dalle armonie della chitarra creando quasi un unisono costante e monotono, e questo rende l’ascolto poco coinvolgente. La piattezza di queste composizioni grava pesantemente sul risultato finale di questo album, rendendolo decisamente poco accattivante.

Senza Storia è un album incompleto, quello che abbiamo ascoltato in queste 9 tracce è troppo poco per essere apprezzato, non possiamo e non dobbiamo accontentarci di questo. Gaetano e la sua band hanno le carte in regola per fare bene in futuro e ne siamo tutti convinti. La strada è lunga ma l’impegno e la forza di volontà certo non mancano.

Autore: Gaetano Nicosia Titolo Album: Senza Storia
Anno: 2020 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Punk Rock Voto: 4,5
Tipo: CD Sito web: www.facebook.com/gaetanonicosiamusic
Membri band:
Gaetano Nicosia – voce, chitarra
Francesca Zanini – basso, cori
Martino Carminati – batteria
Luigi Schiavone – chitarra
Paolo Rebellato – chitarra
Tracklist:
1. Senza Storia
2. Help Me
3. Six Million Dollar Drummer Man
4. Skazzo
5. You’re Wonderful
6. Mama
7. Io Non Mi Sposto
8. Obsession
9.Tu Non Sei Più
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
0 Comm
12th Apr2020

THT – Inception

by Marcello Zinno
Progetto di recente formazione ma musicisti di assoluto spessore che capiscono che le cose fanno fatte nel modo giusto. Ok punk rock ma la produzione, la composizione non vanno fatte più come i golden years in cui tutto sembrava realizzato in lo-fi e diy. E così Inception suona davvero bene, breve perché in fondo si tratta di un EP di 16 minuti di musica totale, ma un album maturo che colloca subito i THT tra le formazioni da tenere sott’occhio. I brani funzionano davvero bene, Not Ready ci piace particolarmente, c’è tanta cura nel chorus e addirittura nell’assolo, sorprendente per una band punk rock che però ci suggerisce volersi avvicinare ad ambienti più rock oriented. In questa direzione si muove anche Pluto, un brano che non sfigurerebbe in una playlist rock anche se il riff un po’ heavy (impostazione rilanciata anche da Run Away) nella strofa e il refrain molto punk rock caratterizzano il brano; ma per ristabilire l’ordine arriva Friendship For Rent un pezzo da cantare ai loro live e che ti cattura fin dal primo ascolto.

Una band che potrebbe nel prossimo futuro fare il salto da piccola punk rock band a rock band con enorme seguito. E non dite che non vi avevamo avvisati.

Autore: THT Titolo Album: Inception
Anno: 2020 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Punk Rock Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: https://www.facebook.com/THTpunk/
Membri band:
Leb – voce, chitarra
Paul – chitarra, voce
Chicco – batteria,
Joe – basso
Tracklist:
1. Hero
2. Not Ready
3. Pluto
4. Friendship For Rent
5. Run Away
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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07th Apr2020

Back One Out – Reborn

by Federico Fondrini
Reborn è il quarto album della band livornese. Un concetto, quello della rinascita, tanto caro a gran parte dei pensieri religiosi e filosofici di mezzo mondo. Come una araba Fenice, che dalle proprie ceneri torna alla vita col suo piumaggio color oro a risplendere nel cielo, così i Back One Out si ridestano dalle macerie di una band rimasta con solo Alberto a scuotere le pelli della propria batteria. Nuova formazione, nuova grinta e nuovo album a sancire la rinascita dei Back One Out. La nuova line-up ha deciso di ricominciare dalle proprie certezze, ovvero dall’esplosività del sound, dai riff di chitarra prepotenti e dal groove di batteria che svolge un ruolo preponderante. I Back One Out affondano le proprie radici nel punk americano old school e i ragazzi certo non lo nascondo. La facilità con cui il quartetto riesce a dare un’impronta propria ai brani è di tutto riguardo. La band ha personalità, nonostante tutte le vicissitudini interne riesce a distinguersi dalla massa, creando qualcosa di molto interessante.

Durante l’ascolto delle 12 tracce, molte buone idee sono però spesso intervallate da momenti un po’ confusi, che penalizzano il risultato finale. Inoltre, alcune scelte tecniche risultano quantomeno discutibili, l’eccessivo uso di effetti, soprattutto nelle linee vocali rischia di essere troppo invadente per l’orecchio dell’ascoltatore. In questi casi, quando si vuole colpire l’attenzione del pubblico con l’effettistica bisogna stare molto attenti alle calibrature, bisogna quindi lavorare come un piccolo chimico per non cadere nell’eccesso. Come spesso si dice, la regola del “less is more”è sempre valida e attuale. In sintesi, Reborn è un album interessante, con un gran tiro, e con molti brani molto accattivanti. Su tutti citiamo il brano scelto dalla band come primo estratto, dal titolo Are You Dying All Your Life Now?

I Back One Out Ripartono con ottimi propositi, avranno il tempo di affilare i propri artigli e affinare la tecnica, e siamo sicuri che ne sentiremo molto parlare, perché le potenzialità, fidatevi, ci sono.

Autore: Back One Out Titolo Album: Reborn
Anno: 2020 Casa Discografica: Ammonia Records, Nerdsound Records
Genere musicale: Punk Rock Voto: 5
Tipo: CD Sito web: www.facebook.com/backoneout
Membri band:
Alberto – voce, batteria
Alessio – basso, cori
Luca – chitarra, cori
Manuel – chitarra
Tracklist:
1. Pull The Ripcord
2. Last Chapter
3. Are You Dying All Your Life Now?
4. Smooth Seas Don’t Make Good Sailors
5. Burning Lullaby
6. The Wishpered World
7. Hereafter
8. Voices of War
9. Just Look Up To The Skies
10. Holding
11. Road To Madness
12. Statements
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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22nd Mar2020

Bull Brigade – Stronger Than Time

by Marcello Zinno
Un colpo dritto in faccia il nuovo EP dei Bull Brigade, combo punk rock/street punk che piazza due sole tracce, meno di 10 minuti ma con un sound che ci piace tantissimo. Stronger Than Time è fatto di chitarre potenti e sezione ritmica accesa che fanno il pari con chorus incisivi ed orecchiabili allo stesso tempo, un connubio che poche band in circolazione riescono a raggiungere. Una produzione davvero molto curata che valorizza il sound della band e farà sicuramente alzare i pugni in sede live; bella anche la resa in inglese, che permetterà alla band di entrare in playlist al di fuori dei confini nazionali, perché queste due tracce si addicono perfettamente alle playlist punk rock, di quelle da mettere alle feste ma anche di quelle da pogare con il sorriso sulle labbra. Certo 8 minuti sono pochi, soprattutto quando il livello è così alto viene voglia di ascoltare subito altro materiale ma siamo certi che i Bull Brigade, oltre a tante date in giro, ci regaleranno presto nuova musica. E noi siamo qui ad aspettarli.

Autore: Bull Brigade Titolo Album: Stronger Than Time
Anno: 2020 Casa Discografica: Demons Run Amok
Genere musicale: Punk Rock Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: https://www.facebook.com/bullbrigade/
Membri band:
Eugy – voce
Gigi – chitarra
Alessio – chitarra
Ste – basso Mark – batteria
Tracklist:
1. Stronger Than Time
2. Circle In A Square
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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22nd Feb2020

T-Rex Squad – #resistiallestinzione

by Marcello Zinno
Dalle ceneri di alcune punk band italiane nascono i T-Rex Squad, un po’ per gioco ma ora potremo dire con maggiore “serietà”, vista la pubblicazione del primo EP e i lavori che fermentano per un full-lenght. Quartetto tutto all’insegna del punk/hardcore melodico (più punk rock), con una voce graffiante che è perfettamente adeguata al sound della band: iconico il nome T-Rex usato dalla band con una serie di significati, dall’autodefinizione “punk rock giurassico” all’inserimento del personaggio nei testi dei brani (simpatico Salvare). Chorus scanzonati sì ma i T-Rex Squad suggeriscono proposte interessanti, sia come dicevamo per la timbrica vocale sia per l’ottimo tiro che fa pregustare grandi rese in sede live. L’Asteroide, Pt. 2 è davvero un colpo ben riuscito, mentre in Salvare il chorus è ripetuto all’eccesso (troppo).

Certo un EP di 10 minuti è solo un assaggio. Vedremo la resa al prossimo capitolo discografico, nel frattempo speriamo di “resistere all’estinzione”.

Autore: T-Rex Squad Titolo Album: #resistiallestinzione
Anno: 2020 Casa Discografica: Duff Records
Genere musicale: Punk Rock Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: https://www.facebook.com/trexsquad666
Membri band:
Angelo – voce
Vittorio – basso, voce
Tommy – chitarra, voce
Tom – batteria
Tracklist:
1. Urss
2. Salvare
3. L’Asteroide, Pt. 2
4. Caduta
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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21st Gen2020

Punk Ducali – Proiettili Nella Testa

by Piero Di Battista
Che la scena punk italiana arranca non è una novità, anzi di sicuro qualcuno avrà da obiettare sull’uso del termine “scena”, sostantivo più legato a quella dei 90’s e a chi ne ha fatto parte, al limite di custodire gelosamente questo termine. Ma, seppur sono passati due decenni, qualcosa si muove un po’ in tutto lo stivale; partiamo dal Nord, arriviamo al Centro e fermiamoci in Abruzzo, precisamente ad Atri, provincia di Teramo, dove troviamo i Punk Ducali, band attiva da più di dieci anni. Il nome prende spunto dal Pan Ducale, dolce tipico della loro zona, ma ad un primo ascolto di dolce c’è ben poco anzi. Parliamo del loro ultimo lavoro, Proiettili Nella Testa, disco con dieci brani, tutti cantati in italiano, dove l’attitudine punk dei quattro abruzzesi non tarda a farsi notare; i pezzi hanno una durata media di tre minuti, dove le ritmiche incalzanti e la velocità tipica dell’hardcore melodico fanno da padroni; è punk ma non è pop-punk, è punk ma non è neanche un hardcore melodico, nonostante le influenze risultino evidenti, come vengono risaltate le chitarra, in particolare nella opener Sorrido Anche Senza Te, dove vi è una tendenza più metal.

Influenzati dai Blink 182 o dai The Offsrping del nuovo millennio i Punk Ducali, volendo citare band nostrane, ricordano a tratti i Peter Punk, con meno irriverenza, o, ancor di più, i Marsh Mallows, in particolare quando riescono a creare quel giusto mix tra melodia e sound più graffiante. Proiettili Nella Testa è un buon lavoro, senza pretese e senza la presunzione di voler portare quell’aria fresco di cui, alcuni, sentono tanto bisogno. I Punk Ducali mostrano coerenza, e non c’è nulla di più punk di questo.

Autore: Punk Ducali Titolo Album: Proiettili Nella Testa
Anno: 2019 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Punk Rock Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: www.facebook.com/punkducali.atri
Membri band:
Francesco Crispi – basso, voce
Francesco Prosperi – batteria
Giuseppe Di Ridolfo – chitarra, voce
Simone Medori – chitarra, voce
Tracklist:
1. Sorrido Anche Senza Te
2. Come Fosse Un Re
3. Ironia Di Un Gatto
4. Proiettili Nella Testa
5. La Ragazza Della Prima C
6. Ho Sbagliato
7. Lesionato
8. Politici
9. Anche Le Puttane Hanno Bisogno di Affetto
10. Brivido
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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18th Dic2019

The Ferrets – Sick Sad World

by Federico Fondrini
Sick Sad World è il secondo album dei piacentini The Ferrets, band punk rock di stampo americano, scarno ed essenziale, con quella vena melodica molto italica che tanto ci ricorda le grandi punk band del decennio scorso. I sette brani che compongono questo lavoro arrivano subito al nostro orecchio con tutta la loro vivace grinta. L’estrema orecchiabilità rende questi brani estremamente godibili, la voglia di pogare è già al massimo dopo il primo ritornello. Benché i The Ferrets siano, senza ombra di dubbio, capaci di farci esaltare con il loro scanzonato punk rock, di contro dobbiamo segnalare una certa pochezza a livello strutturale e compositivo. Alcuni passaggi melodici, soprattutto nei ritornelli, risultano un tantino scontati e monotoni. Diciamo che ascoltando Sick Sad World non siamo rimasti colpiti da particolari arrangiamenti o passaggi musicali degni di nota. Solo un gran muro sonoro compatto e violento, quel che basta per farci divertire. Non che ciò sia un difetto, band come i The Ferrets ne abbiamo sempre bisogno, per passare 30 minuti di felicità punk e dimenticarci tutti i nostri problemi.

Insomma, i The Ferrets sono proprio questo, una band utile allo scopo che si sono prefissati di raggiungere. Suonare per il piacere di chi ascolta, senza seghe mentali di sorta o preziosismi da nerd. Ci sentiamo di segnalare, ad uso e consumo della band, i due punti più alti che, a nostro avviso raggiunge questo album, esattamente nella titletrack Sick Sad World, e nell’impronunciabile Ghevdet.Questi due brani potrebbero essere un buon punto di partenza per una maturazione artistica che potrebbe portare questa band molto lontano. Nel frattempo, ci godiamo questa pogata offerta dai punk rocker piacentini.

Autore: The Ferrets Titolo Album: Sick Sad World
Anno: 2019 Casa Discografica: Monster Zero Records, Lostdog Records, Manifest Records
Genere musicale: Punk Rock Voto: 5,5
Tipo: CD Sito web: http://www.facebook.com/T.Ferrets/
Membri band:
n.d.
Tracklist:
1. Tonight
2. Sick Sad World
3. Responsability
4. The Party Is Not Over
5. Ghevdet
6. It’s All Up To You
7. Good Fight
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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19th Nov2019

Madbeat – Luci Rosse

by Marcello Zinno
Ci sono ancora punk rock band baricentrate non su riff (e ritmi) pop punk bensì su testi affilati (in italiano) che raccontano storie di giovani alle prese con la vita? Esistono, ma ciò che più conta è che nascono anche nuove formazioni, come i Madbeat, e che giustamente sfruttano il fatto di essere ormai nella seconda decade del nuovo millennio optando per una produzione pulita e di qualità, a dispetto di chi dice che il punk (rock) deve essere ruvido e sporco, tre accordi non di più. Così esce Luci Rosse, album di debutto, genuino ma che ha un forte sapore di album maturo: non ha bisogno di angoli smussati, di modifiche stilistiche, di correzioni su estri o passaggi dettati dallo sfogo giovanile. Tutt’altro, in alcuni brani compaiono dei chorus e dei pattern (come in Casa) che avvicinano la proposta della band al pop rock, non tanto come categoria di genere ma come appetibilità in termini di (vasto) pubblico. Ma non c’è da temere perché i Madbeat ripristinano subito la loro rabbia con brani come Durerai Stanotte, brano che attinge all’hardcore melodico e che parla del mondo del lavoro e di tutte le difficoltà che ancora oggi i giovani (e spesso purtroppo anche i non giovani) si trovano ad affrontare…pezzo assolutamente consigliato. Energia profusa anche nella titletrack, perfetto brano per le occasioni live, con tanto di canonici cori ad impreziosire il ritornello

Non stanchi ci stupiscono perché Luci Rosse è tutt’altro che un album a senso unico: Familia abbraccia il folk punk con la sua ritmica capace di essere assaporata con una Guinness tra le mani o anche Sotto Processo che probabilmente rappresenta in pieno il Madbeat pensiero, la filosofia di vita che la band porterà avanti anche per i prossimi album. Infine Notti Punk e Passo E Chiudo sono buone tracce di veloce punk rock. Bella e azzeccata l’idea di inserire vari featuring nell’album, cosa già vista in altre band (vedi i Viboras) ma sicuramente non banale considerando che si tratta di un debut album, una scelta che li aiuterà a farsi conoscere. Bravi Madbeat!

Autore: Madbeat Titolo Album: Luci Rosse
Anno: 2019 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Punk Rock, Hardcore melodico Voto: 7
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/madbeatpunk rock
Membri band:
Matteo Fissolo – voce, chitarra
Giulio Bolzonello – chitarra, voce
Dario Zoin – basso, voce
Christian Agostino – batteria, voce

Francesco Cornaglia – batteria
Tracklist:
1. Amica Mia Feat. Pablo (Uguaglianza)
2. Casa
3. Durerai Stanotte Feat. Gippy (L.E.I.S.F.A. / CGB)
4. Familia Feat. Path
5. Luci Rosse Feat. Eugy (Bull Brigade)
6. Notti Punk
7. Passo E Chiudo
8. Sotto Processo
9. Specchio
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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