Queensrÿche – The Warning
Siamo agli albori della carriera dei Queensrÿche, la band che potrebbe essere definita un vero e proprio camaleonte dell’heavy metal tanta è stata la loro capacità di cambiare genere ad ogni uscita e creare sempre (o quasi) album di grandissimo spessore musicale ed artistico. Forti dei consensi ottenuti con il loro EP di debutto, la formazione volò a Londra per registrare il primo full-lenght della propria carriera, The Warning, a cui seguì Rage For Order, album da molti visto come il vero primo album (in termini di maturità) per i Queensrÿche (e da noi recensito a questa pagina). The Warning mette subito le cose in chiaro: non state ascoltando una musica qualsiasi creata da una band qualsiasi, ma un heavy metal di qualità a cui viene aggiunta una dose molto forte di progressive (che nell’EP non c’era). Certo, la produzione non è all’altezza, lo sarà molto di più nei successivi capitoli discografici, ma il songwriting e il pathos di pezzi come En Force o Take Hold Of The Flame sono di spessore impareggiabile. Quando si parla di pathos non si può non fare riferimento alla voce di Geoff Tate che non solo spicca per estensione ma fa mangiare la polvere a tantissimi colleghi in quanto ad interpretazione; non è un caso che per anni dal vivo i pezzi assumeranno sembianze molto diverse e le linee vocali saranno un contributo essenziale in queste rivisitazioni. Se non è chiaro cosa si intenda per “interpretazione vocale” si ascolti l’intermezzo di Child Of The Fire o la suadente Roads To Madness, due dei punti inarrivabili dell’album e forse della carriera di Tate.
La coppia di chitarristi è assolutamente solida e compatta, al tempo stesso riesce a creare momenti davvero inaspettati (come la parte finale di En Force, l’intermezzo di No Sanctuary con il supporto del resto della band, o ancora il finale di Roads To Madness quasi una ghost track), d’altra parte il contributo di ChrisDe Garmo nella prima parte della discografia della band è indiscutibile. Come dicevamo i suoni risultano spesso ovattati, anche nella versione remastered di The Warning, e questo conferisce un sapore molto vintage all’uscita; ciò nonostante l’irruenza viene fuori in ogni istante. Deliverance e Child Of The Fire fanno impallidire la nascente scena NWOBHM d’oltreoceano, la cybertecnica N M 156 fa sognare mondi di secoli a venire, Before The Storm è un esercizio di prog che disseta tutti gli amanti del genere.
Il brano che ha avuto più successo è Take Hold Of The Flame, una traccia che parte come una ballad intensa e cupa per poi esplodere lenta e cadenzata in cui ciascuno strumento e agli apici della propria espressività; nella versione remastered di The Warning è anche presente una versione live di questo brano che risulta ancora più veritiera e muscolosa: consigliato l’ascolto. Nel complesso The Warning è un album fondamentale per comprendere l’evoluzione dei Queensrÿche da heavy metal band a prog metal band, ovvero per capire il loro periodo del decennio ’80.
Autore: Queensrÿche |
Titolo Album: The Warning |
Anno: 1984 |
Casa Discografica: EMI |
Genere musicale: Heavy Metal, Prog Metal |
Voto: 8 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.queensryche.com |
Membri band: Geoff Tate – voce Chris DeGarmo – chitarra Michael Wilton – chitarra Eddie Jackson – basso Scott Rockenfield – batteria |
Tracklist:
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