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11th Lug2018

Before Sunset – Paura Del Futuro

by Marcello Zinno

Before Sunset - Paura Del FuturoPaura Del Futuro è il nuovo lavoro dei Before Sunset, combo rock molto affiatato che seppur con una produzione non laccatissima piazza delle tracce che meritano più di un ascolto. Con loro si viaggia in ambito rock, di quello compatto che arriva come un treno ma che vuole essere classico (e distorto quanto basta) nei suoi suoni. Brani come Condizionale o Legnaia sono i momenti giusti in grado di far pulsare gli ormoni ai ragazzi in tenera età ma anche dissetare chiunque si aspetta riff decisi e incalzanti. Rock da garage, di quello che i volumi andavano alzati sempre di più durante le prove, tante prove nonostante la scrittura dei pezzi sia ridotta all’osso, come il vero rock esige (e per certi versi anche il punk rock a cui questo album sembra essere cugino). Molto belle le linee vocali, apprezziamo davvero tanto i testi in italiano che rendono la proposta molto più vicina a noi. Affascinanti Dammi Un Cielo e La Colpa È Mia, brani che progressivamente lasciano spazio a degli arpeggi di chitarra durante le strofe capaci di ammorbidire il music style e farlo apprezzare ad un pubblico che è abituato ad altre sfumature di rock. Diverso invece il discorso per Playmobil, brano dai testi un po’ stupidini purtroppo non compensati dalla musica.

Quindi siamo di fronte a schitarrate e grida a suon di rock?! Non del tutto perché in alcuni frangenti la band si diverte ad aggiungere qualcosa in più o a cambiare direzione (come sul finale di Welsh o di La Colpa È Mia) e queste dosi di coraggio sono apprezzatissime anzi sono queste le soluzioni che il quartetto dovrebbe adottare per rendere ancora più personale la propria proposta. Una prova per certi versi semplice ma interessante, soprattutto per chi come noi non rinuncia mai a del buon rock.

Autore: Before Sunset

Titolo Album: Paura Del Futuro

Anno: 2018

Casa Discografica: InLoopMusic

Genere musicale: Rock, Punk Rock

Voto: 7

Tipo: CD

Sito web: https://www.facebook.com/BeforeSunsetBand/

Membri band:

Alessandro Demaria – chitarra, voce

Matteo Carenzo – basso, voce

Luca Civitillo – chitarra

Luca Ansaldi – batteria, voce

Tracklist:

  1. Intro / Congiuntivo

  2. Condizionale

  3. Welsh

  4. Dammi Un Cielo

  5. La Colpa È Mia

  6. Playmobil

  7. Legnaia

  8. 1985

  9. Prima Del Tramonto

Category : Recensioni
Tags : Rock
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10th Lug2018

Boxes – Swinging Is Nothing

by Marcello Zinno

Boxes - Swinging Is NothingI Boxes ritornano, dopo quell’album d’esordio che avevamo messo sotto la nostra lente di ingrandimento a questa pagina. Tornano con un EP di sei brani che sfiorano il pop rock cercando di darne, in misura diversa, concretezza e spessore. In I‘m Just Looking At ad esempio ci riescono bene, inserendo un sapore funky in un riquadro che sa molto di radio americane e di produzioni di alto livello, nella titletrack invece la sei corde acquisisce cattiveria e nella strofa abbraccia un rock più incisivo per poi abbandonarsi ad una certa eleganza soft nel ritornello; ricetta quest’ultima seguita anche in All Is Still. Questi sono sicuramente i momenti più interessanti dell’EP. Non mancano spesso aperture melodiche che aprono a nuove opportunità d’ascolto pur risultando tutto sommato delle soluzioni piacevoli anche per chi non apprezza il genere. Unica eccezione è Lara: un brano che cede troppo all’ambiente pop ed un brano nel quale avremo preferisco un diverso equilibrio tra i diversi suoni ed effetti (l’intro e la scelta produttiva della chitarra sono decisamente migliorabili).

Come in passato, nonostante qualche cambio in line-up, i Boxes non hanno puntato su un unico contesto musicale ma cercano di personalizzare la propria offerta cercando di renderla originale, sforzo che apprezziamo anche per un risultato complessivo tutto sommato buono, seppur non sia chiarissima la direzione artistica del combo. Un tentativo questo Swinging Is Nothing nel trovare la giusta identità futura della band; la strada giusta si intravede e i ragazzi sono vicini dal percorrerla.

Autore: Boxes

Titolo Album: Swinging Is Nothing

Anno: 2018

Casa Discografica: (R)esisto

Genere musicale: Rock

Voto: s.v.

Tipo: EP

Sito web: http://www.boxesband.wordpress.com

Membri band:

Paolo Brandani – voce

Francesco Pucci – chitarra

Mirko Catalano – basso

Francesco Corsi – batteria

Tracklist:

  1. Graffiti

  2. I’m Just Looking At

  3. Lara

  4. Swinging Is Nothing

  5. A Million Thoughts

  6. All Is Still

Category : Recensioni
Tags : Rock
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30th Giu2018

Black Circus – Black Circus

by Marcello Zinno

Black CircusArrivano da Trento i Black Circus, un power trio che si dice molto ispirato dalla scena blues ma che noi troviamo più vicino ad un heavy rock molto esterofilo. Al di là delle classificazioni, il loro EP d’esordio è bello diretto e carico; essenziale per strumenti, privo di stregonerie o sperimentalismi, tratta di rock compatto che arriva al primo ascolto e che si prepara per conquistare in sede live, attirando anche le orecchie delle persone più disattente (quelle che di solito dicono “panino e birra e me ne frego di chi suona”). C’è un’impronta alternative che si intravede in strofe e alcune composizioni ma possiamo dire che il rock, quello classico e diretto come un treno, è il caposaldo del loro sound. A noi piace molto anche Tell Me Please All About You che alle chitarre distorte predilige nella strofa una sei corde tagliata che conferisce un nuovo animo al brano e all’EP in generale, accoppiato poi da un ritornello molto orecchiabile. Buona la ballad Many Tiny Worlds che per fortuna non punta sui soliti tre accordi ma anzi prevede degli ottimi arrangiamenti (violino) e uno studio del brano nel complesso davvero interessante. Promosso anche il riff di After Midnight, grezzo e croccante, che lascia poi fare tutto al basso con linee suadenti e ricercate, salvo poi far rientrare la sei corde in maniera aggrazziata; tanto White Stripes e tanto rock di classe.

Il vero blues non può che arrivare con Mississippi, una traccia che dice tutto già dal titolo: slide, armonica, piede che batte a tempo e via. Black Circus è un progetto decisamente interessante che va tenuto sott’occhio. Ve lo consigliamo.

Autore: Black Circus

Titolo Album: Black Circus

Anno: 2018

Casa Discografica: Autoproduzione

Genere musicale: Rock

Voto: s.v.

Tipo: EP

Sito web: https://www.facebook.com/blackcircustn

Membri band:

Denis Rossi – chitarra, voce

Luca Bertoldi – voce, batteria, chitarra

Andrea Casna – basso

Tracklist:

  1. Fear Is The Brightest Gun

  2. Something’s Left

  3. Tell Me Please All About You

  4. Many Tiny Worlds

  5. Mississippi

  6. After Midnight

Category : Recensioni
Tags : Rock
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22nd Giu2018

Ministri – Fidatevi

by Marcello Zinno

Ministri - FidateviI Ministri sono tornati e il loro ormai grosso seguito ha raggiunto lo stato di grazia sapendo che la band è tornata ad esibirsi dal vivo. Una band per certi versi difficile da criticare, in fondo sono tra i portabandiera del rock italiano, riuscendo ancora con dignità a graffiare con i loro sound proponendo testi nella nostra lingua e riempiendo venue di una certa grandezza, tre fattori questi davvero rari da rintracciare in altre formazioni tricolore. Ma la loro abilità (punto di forza o di debolezza, a seconda dei gusti), almeno quella degli ultimi anni, sta nell’inserire una forte componente melodica che parte proprio dalla parte vocale e avvolge anche gli arrangiamenti dei brani; così in questo Fidatevi compaiono brani morbidi e accessibili come Tienimi Che Ci Perdiamo, una canzone d’amore che sconfina nel pop rock più radiofonico, Memoria Breve, un pezzo che ha un retrogusto cantautorale ma che poi scade nel pop piuttosto banale, o Un Dio Da Scegliere che a parer nostro potrebbe essere riproposta con un’orchestra al completo (in parte alcuni arrangiamenti in quella direzione si sentono) e proiettare i Ministri verso nuove frontiere. Noi ovviamente apprezziamo i momenti più decisi come Mentre Fa Giorno o Usami, brani energici, che di certo non contribuiranno ad accrescere il successo del power trio all’estero ma che metteranno nuova carne sul fuoco per chi si è appassionato all’animo più rock dei Ministri.

Una nota sui testi in quanto spesso è davvero difficile capire il significato delle parole usate nella singola traccia, cosa che al giorno d’oggi nessuno dice perché criticare un artista per le parole scritte è come dire ad un poeta che non si capisce la sua poetica…in pratica fa un po’ “da sfigati” e sembra un problema di chi ascolta. Ma io personalmente, che sono anche un appassionato di comunicazione, penso ancora che se non capisco un messaggio il problema è anche di chi quel messaggio l’ha formulato. Se invece vi interessa solo la musica allora avete solo da scegliere quale delle due anime apprezzate di più della band, Fidatevi è ben bilanciato su entrambe.

Autore: Ministri

Titolo Album: Fidatevi

Anno: 2018

Casa Discografica: Woodworm

Genere musicale: Rock, Pop Rock

Voto: 6

Tipo: CD

Sito web: https://fidatevi.com

Membri band:

Davide Autelitano – voce, basso

Michele Esposito – batteria

Federico Dragogna – chitarra

Tracklist:

  1. Tra Le Vite Degli Altri

  2. Fidatevi

  3. Spettri

  4. Crateri

  5. Tienimi Che Ci Perdiamo

  6. Mentre Fa Giorno

  7. Memoria Breve

  8. Usami

  9. Un Dio Da Scegliere

  10. Due Desideri Su Tre

  11. Nella Battaglia

  12. Dimmi Che Cosa

Category : Recensioni
Tags : Rock
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17th Mag2018

LeSigarette – La Musica Non Serve A Niente

by Marcello Zinno

LeSigarette - La Musica Non Serve A NienteSeconda prova per il duo LeSigarette che torna con il suo stile pacatamente incentrato sullo humor, sufficientemente imbrattato di nonsense a livello musicale e fortemente sui generis per l’approccio alternativo. Ma parlare di rock alternativo non rende bene l’idea del loro stile, perché il loro rock è più che altro essenziale, non solo per il limitato numero di strumenti adottati, ma anche per il loro uso che solo in alcuni momenti prende vie impervie (come nella titletrack). Tendenzialmente ci si trova dinanzi a brani di rock indipendente e giovanile ma che creano curiosità, conditi molto bene da testi speziati, allegri e che si prendono gioco della quotidianità e della vita in generale, senza ovviamente calarsi in analisi pesanti che non si sposerebbero bene in un album estivo come questo. Siluro è la sottolineatura del nonsense e dello humor nello stesso brano, a noi piace Bicicletta che sembra un pezzo dei Primus rivestito di indie italiano con tanto di fischio al seguito per facilitarne l’accessibilità. Si osa con gli effetti alla sei corde in Vaffanculo, e si torna al nonsense.

Un plauso anche alla grafica interna del booklet, davvero originale, molto giovanile e anch’essa essenziale. Molto in linea con il concept musicale dei ragazzi. Leggeri e zuccherini.

Autore: LeSigarette

Titolo Album: La Musica Non Serve A Niente

Anno: 2018

Casa Discografica: ‘N Etichetta

Genere musicale: Rock, Alternative Rock

Voto: 6,5

Tipo: CD

Sito web: https://lesigaretteband.bandcamp.com

Membri band:

Jacopo Dell’Abate – chitarra, voce

Lorenzo Lemme – batteria, voce

Tracklist:

  1. Muoversi

  2. La Musica Non Serve A Niente

  3. Siluro

  4. Capovolto

  5. Bicicletta

  6. Non Peso Niente

  7. Appena Svegliato

  8. Vaffanculo

Category : Recensioni
Tags : Rock
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04th Mag2018

NaGa – Distanze

by Marcello Zinno

NaGa - DistanzeLa distanza che ci separa dal precedente album dei NaGa, Voglie Diverse, è tanta (quasi 4 anni) ma abbiamo ancora in mente gli echi di un album che, almeno artisticamente, aveva fatto breccia nella scena musicale italiana seppur a livello di plausi ed esposizione avrebbe meritato molto più. Ma i ragazzi tornano con una nuova prova dal titolo Distanze, laddove le distanze a cui fa riferimento il quartetto sono tante, non solo quelle geografiche. La prima è proprio rispetto all’album precedente, perché analizzarli mettendo in relazione i due lavori non renderebbe giustizia al gradino superiore su cui i NaGa hanno spostato la loro musica. Se in Voglie Diverse i brani erano volutamente diversi, per mood e per interpretazione vocale, in Distanze troviamo una particolare intensità che fa da collante tra tutti i brani. Certo, resta sempre molto incisiva la componente musicale che in alcune tracce caratterizza il tutto (Sarò Danza O Cigno, giusto un esempio) ma l’intero album sembra trasferire un senso di profondità seppur passando per argomentazioni diverse (si transita dall’avere una seconda possibilità di Un Altro Ciak, alla attualissima questione siriana di Salutami Damasco, passando per la solitudine di Profumo Di Nessuno e l’amore in Le Distanze Che Ci Allungano Le Anime). Provate ad ascoltare A Volte Sì, una canzone non rappresentativa dell’album (già solo per il fatto di essere strumentale) ma che rende perfettamente l’idea di quella dimensione alternativa e saggiamente ricercata in cui i NaGa si collocano, seducendo il rock moderno e abbracciando gli ascolti di palati davvero diversi tra loro.

Chiaro che anche in questo capitolo non si può ignorare il contributo di Lela, vera arma seduttiva dei NaGa, ma più di tutti ciò che affascina è la sua interpretazione vocale che è al di sopra della stragrande maggioranza delle cantanti italiane. Questo è vero sia in momenti come Animale che si collega a doppia mandata alle esplosioni del passato, ma anche in Profumo Di Nessuno, un pezzo che rimarca il concetto di profondità a cui alludevamo prima e che le nostre parole non potrebbero mai trasmettere abbastanza rispetto a quanto riesca la musica.

I NaGa con Distanze confermano lo spessore musicale della loro proposta che, a rigor di merito, dovrebbe collocarli tra i grandi artisti del nostro Paese, senza nessuna titubanza di sorta.

Autore: NaGa

Titolo Album: Distanze

Anno: 2018

Casa Discografica: Autoproduzione

Genere musicale: Rock

Voto: 7,75

Tipo: CD

Sito web: http://www.nagaband.com

Membri band:

Lela Cortesi – voce

Claudio Flaminio – chitarra, piano, programmazioni

Roberto Dragonetti – basso

Marco Parano – batteria

Shadi Ali – voce su Salutami Damasco

Majen Rajab – chitarra su Salutami Damasco

Domenico Mamone – sax baritono su La Distratta

Mattia Boschi – violoncello su tracce 1, 6, 8

Fabio Visocchi – programmazioni su Salutami Damasco

Tracklist:

  1. La Distratta

  2. Salutami Damasco (feat. Shadi Ali)

  3. Le Distanze Che Ci Allungano Le Anime

  4. Sarò Danza O Cigno

  5. Un Altro Ciak

  6. A Volte Sì

  7. Animale

  8. Profumo Di Nessuno

Category : Recensioni
Tags : Rock
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18th Apr2018

Superba – Non Seguo La Cura

by Francesco Mureddu

Superba - Non Seguo La CuraBravi i Superba, sotto tutti i punti di vista, hanno composto delle belle canzoni, messo assieme un bell’album e trovato il giusto equilibrio tra collera e serenità, il tutto con la consapevolezza dei propri mezzi e in maniera del tutto personale. Salta subito all’orecchio l’atteggiamento perseverante e motivato della band, sostenuto da una convinzione personale più forte delle mode e che li fa distinguere tra centinaia di altri gruppi che scimmiottano i trend del momento alla disperata ricerca di una fetta di mercato che non conquisteranno mai. Merito delle decine di talent show che inevitabilmente portano a selezionare di volta in volta imitatori di altri cantanti alla disperata ricerca di un profitto, niente di più lontano dalla brava Keti Pertegato che con il suo stile si distacca dal coro delle urlatrici, utilizzando un timbro più orientato su registri bassi che lavora sull’interpretazione più che sulla tecnica fine a se stessa. A tratti i Superba ricordano i Bluvertigo dei tempi doro (La Maschera) più che altro per gli arrangiamenti e l’uso non scontato delle chitarre, mentre in altri frangenti si avverte l’influenza della musica leggera italiana (Sulla Mia Pelle) con testi ben costruiti e mai banali che dipingono scene di vita quotidiana alternate a divagazioni introspettive.

Ogni brano fa storia a sé, con momenti più tirati e rock come in Felici E Ccontenti con belle idee di Riccardo Bittante e altri più melodici e sognanti come in Le Stelle Ci Parlano in cui Keti Pertegato sfodera una prestazione calda e intensa, ovviamente anche i brani scelti come singoli Anestesia e Splendido sono esemplari e forniscono un’idea concreta e chiara delle varie sfaccettature del disco. Infine anche l’immagine di copertina risulta essere azzeccata, mettendo in primo piano una macchia ispirata al test di Rorschach (noto per la sua complessità interpretativa) la band sembra voglia lanciare un messaggio all’ascoltatore, lasciando intendere che le informazioni e le reazioni generate dall’analisi di un contenuto sono spesso più importanti del contenuto stesso e che quindi interrogandoci sul significato di una cosa apriamo la nostra mente distinguendoci dagli altri…quelli che seguono la cura.

Autore: Superba

Titolo Album: Non Seguo La Cura

Anno: 2017

Casa Discografica: Alka Record Label

Genere musicale: Rock

Voto: 7

Tipo: CD

Sito web: http://www.superba.info

Membri band:

Keti Pertegato – voce

Riccardo Bittante – chitarra

Matteo Piccolo – basso

Stefano Urbani – batteria

Tracklist:

  1. Io Sono Perfetta

  2. La Maschera

  3. Felici E Contenti

  4. Le Stelle Che Parlano

  5. Anestesia

  6. Splendido

  7. Ancora Tutto È Possibile

  8. Sulla Mia Pelle

Category : Recensioni
Tags : Rock
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17th Mar2018

Misfatto – L’uomo Dalle 12 Dita

by Marcello Zinno

Misfatto - L'uomo Dalle 12 DitaPer farvi intuire l’intensità di questo album potremo raccontarvi la storia dei Misfatto, lunga almeno tre decadi, o dirvi che queste dodici tracce sono state composte negli ultimi dodici anni, ma probabilmente non renderemo bene il concetto. Chi non conosce la band immaginerebbe riff polverosi e uno stile indietro nel tempo, tutt’altro: L’uomo Dalle 12 Dita è un album che suona assolutamente moderno, anzi sbalordisce in quanto a produzione e suoni; non esageriamo nel dire che ad ascoltare questi brani tra 5 o anche 10 anni risulterebbero ancora attuali. Cura, attenzione, in una forma canzone che varia ma che non fa perdere mai la bussola. Uno stile che offre tanto ma che non intende sperimentare, soluzioni a prova di chiunque, una medicina che ha un sapore dolce e che come tale entra dentro il nostro organismo con una semplicità incredibile; pochi sono gli ascolti necessari per fare proprio questo lavoro, appunto intenso.

Spettacolare l’uso dell’elettronica: a parte qualche momento in cui la band intende disintegrare le frontiere dei generi e quindi vi ricorre a mani basse, l’elettronica non intende invadere i brani ma resta sempre al servizio di una digeribilità sonora (potremo dire melodica) che rende ancora più familiari le tracce. In quanto a commistione di generi non è un caso che la strofa di Apapaia sembra cedere alle malizie del pop (come in realtà poi avviene in Le 10 Lune), ma in realtà non fa altro che fungere da apertura per un ritornello fortemente elettrico, un brano deciso che piazza una zampata nel rock contemporaneo. Fantastico il doppio senso di 51 States Of America e “stati uniti”, nel senso di essere stati una coppia, un brano in cui gli arrangiamenti risultano davvero oro colato in un duetto vocale che solo poche band possono permettersi con questo spessore. A dover scegliere, segnaliamo Oltre Il Mare, un pezzo dalle tinte hard rock che indurisce il sound e ci conquista; degna di nota anche la titletrack dalle tinte prog in cui ci avremo visto bene una tastiera in evidenza, giusto per confermare le riminiscenze purpliane, ma i suoi 4 minuti dicono già tanto così.

Torna il tema del tempo e del viaggio, citati in vari momenti, segno questo a parer nostro che L’uomo Dalle 12 Dita non può essere letto in maniera statica, piuttosto una intima e profonda apertura verso un modo di scrittura trasversale ma essenziale. Risultato: capolavoro.

Autore: Misfatto

Titolo Album: L’uomo Dalle 12 Dita

Anno: 2018

Casa Discografica: Orzorock Music

Genere musicale: Rock

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://www.misfatto.it

Membri band:

Gabriele Finotti – chitarra, piano, synth

Melody Castellari – voce

Andrea Farinelli – batteria

Alberto Zucconi – voce

Simone Cavallaro – basso

Marco Cusenza – chitarra

Daniele Zucca – synth, elettronica

Tracklist:

  1. Alla Ricerca Delle 10 Lune

  2. Io E Il Tempo

  3. Gocce Di Tango

  4. 51 States Of America

  5. Ossessione Baudelaire (ft. Dargen D’amico)

  6. Apapaia

  7. Le Notti Delle Streghe

  8. Inverno 99

  9. Oltre Il Mare

  10. Trasgressione

  11. Le 10 Lune

  12. L’uomo Dalle 12 Dita

Category : Recensioni
Tags : Rock
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09th Feb2018

Safari – La Gente Non Sta Bene

by Marcello Zinno

Safari - La Gente Non Sta BeneArrivano i Safari, band che in sede live ha avuto già diverse occasioni di farsi conoscere. Ora si presentano con un EP, quattro tracce e una manciata di minuti a suon di rock. Il titolo è tutto spiegato nell’opener, una pop rock song con dei suoni maggiormente distorti rispetto a quanto si possa immaginare e dei testi affilati che più che il classico sfottò lasciano spunti su cui ragionare. Ma lo spirito dei Safari è più punk che rock, musicalmente invece puntano sempre su ritmiche sostanzialmente caute: un esempio è Niente Di Speciale che se fosse accelerata a dovere sarebbe una punk rock song perfetta, in questa veste resta comunque interessante ma perde un po’ della sua carica emotiva, pur sfiorando parti interessanti dal sapore Voina. Non è detto che non sia questa comunque la veste più adatta da presentare al pubblico, infatti la successiva traccia ci arriva con intensità, una sorta di ballad ma che non disconosce il graffio della chitarra elettrica, a tratti una b-side del periodo grunge degli anni 90 con delle liriche facili anche per il “pubblico generalista”. Solo con l’ultima Tu si arriva al cuore del rock, con riff sporchi e stoppati e liriche incastrate in una ricetta appunto rock al 100%; qui i Safari spingono e forse anticipano un sound più robusto verso il quale si stanno evolvendo.

Probabilmente con una seconda chitarra si potrebbe ambire a costruzioni più interessanti ma il sound della band ci piace anche così, nella sua essenzialità.

Autore: Safari

Titolo Album: La Gente Non Sta Bene

Anno: 2018

Casa Discografica: Autoproduzione

Genere musicale: Rock

Voto: s.v.

Tipo: EP

Sito web: https://www.facebook.com/safarirockband/

Membri band:

Daniele – batteria, voce

Sergio – basso, voce

Davide – voce, chitarra

Tracklist:

  1. La Gente Non Sta Bene

  2. Niente Di Speciale

  3. Solo L’amore Ci Salverà

  4. Tu

Category : Recensioni
Tags : Rock
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03rd Feb2018

The Danger – The Danger

by Massimo Volpi

The Danger - The DangerRock duro made in Italy dai The Danger che sono in giro per i palchi da diversi lustri ormai. L’esperienza c’è tutta, come anche la composizione e la struttura dei brani. Purtroppo testi e cantato non sono per nulla eccezionali e trascinano tutto il prodotto in un limbo che è difficile anche da definire. Dopo diversi ascolti, continua a sembrare un album tratto da un musical. Un musical dedicato al rock e al metal. In questi undici brani si parla proprio di tutto ciò che riguarda questo genere; chitarre, bar, ragazze e giacche di pelle. Schitarrate e assoli impeccabili si alternano, con buoni risultati, con sonorità a volte blues, a volte heavy. Fila tutto per il meglio. Ma allora perché sembra tutto così poco reale? So bene di avere nel lettore un CD fatto da chi sa suonare e da molto tempo lo fa ma, ripeto, la sensazione è quella di uno di quegli sketch comici dove vengono scimmiottati i metallari; Metallari che è anche il titolo di una delle canzoni dell’album. Autoironia o convinzione estrema?

La scelta dell’artwork, un “Gesù in croce” in versione femminile, non mi aiuta a comprendere meglio, anzi mi porta ancora di più a pensare al musical, con l’accostamento naturale a Jesus Christ Superstar, che conteneva però delle vere e proprio perle della storia delle soundtrack. Tornando ai nostri rockers romagnoli, il CD è, come detto, un album di 11 pezzi rock tra il serio e il faceto che non prende una direzione precisa e si ritrova lontano dai capostipiti del genere rock comico/demenziale italiano come anche dai grandi nomi del rock made in Italy. Nella confezione anche un secondo CD, con la stessa scaletta eseguita in inglese. Scelta bizzarra, forse con mire di esportazione, che però non cambia il risultato del prodotto. Anche in lingua inglese le sensazioni restano le stesse. La sufficienza è per rispetto alla carriera e per la musica, oggettivamente ben suonata. Se diventasse realmente un musical, forse sarebbe da andare a vedere.

Autore: The Danger

Titolo Album: The Danger

Anno: 2017

Casa Discografica: Autoproduzione

Genere musicale: Rock

Voto: 6

Tipo: CD

Sito web: http://www.d-a-n-g-e-r.com

Membri band:

Marco Spinelli – Voce

Denis Bedetti – Chitarra Solista

Giorgio Crociati – Chitarra Ritmica

Nicola Sbrighi – Basso

Stefano Vasini – Batteria

Tracklist:

Disc 1

1. The Danger

2. Metallari

3. Scemo

4. Il Libeccio (Il Mio Bar)

5. R’n’R

6. L’Amore No

7. Bla Bla Bla

8. Alpornononsicomanda

9. California

10. Cattivo Esempio

11. Adrenalina (strumentale)

Disc 2

1. The Danger

2. Metalheads

3. Stupid

4. the Bar

5. R’n’R

6. Through With Love

7. Bla Bla Bla

8. The Porn Wants What The Porn Wants

9. California

10. Bad Example

11. Adrenaline (strumentale)

Category : Recensioni
Tags : Rock
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