The Doors – L.A. Woman
Nel novembre del 1970 lo storico ingegnere del suono dei Doors, Bruce Botnick, diventa il loro produttore, li prende per mano dopo i fasti dell’esperienza di Morrison Hotel e spalanca loro le porte di un mondo blues tutto nuovo, perfettamente in equilibrio tra la tradizione della sacra (ed intoccabile) vecchia scuola ed il richiamo ribelle delle emergenti atmosfere rock. Nel 1971 il combo si chiude nei Sunset Sound Records di Los Angeles e realizza L.A. Woman, il settimo disco della loro carriera, l’ultimo con Jim Morrison al microfono. Durante le sessioni, il Re Lucertola decide di regalare un’ulteriore leggenda da aggiungere a quelle che già circolavano sul suo mito, incidendo le parti vocali del disco chiuso nel cesso della sala di registrazione, affinché sul nastro potesse finire quell’atmosfera “privata” che tale ambientazione conferiva alla sua interpretazione. Et voilà, le jeux son fait. Alle stampe ed alla storia della musica, ci finisce un disco di ottima fattura composto da dieci tracce di blues sperimentale e moderno, frutto dell’apice di quel percorso artistico iniziato quasi per caso un decennio prima sulle spiagge di Venice Beach.
La genesi di questo ultimo atto targato The Doors si può essenzialmente compendiare prendendo come riferimento tre brani specifici di questo lavoro, fondamentali sia per il lancio dell’album che per l’intera discografia del gruppo: The Changeling, L.A. Woman e Riders On The Storm. La prima, rappresenta l’anima pop del loro sound, quella tanto detestata dal precedente produttore ed incarnata da un mood orecchiabile e vivace, enfatizzato da un frizzante giro di organo e da un ritornello tanto leggero quanto facile da memorizzare. La seconda, rappresenta la trasposizione in musica di quel concetto di donna in senso lato (e di città in senso stretto), moderna e sofisticata: un ideale di avamposto sociale prettamente glamour e platinato che darà ai Doors la possibilità di realizzare per l’occasione un sound che potesse verosimilmente impersonificarlo, dando vita così facendo, alla massima espressione di quell’ambizioso rock blues contaminato a cui probabilmente la band mirava da sempre. La terza traccia, è una lunga composizione epica che chiude il full-lenght, una soluzione alla The End tanto per intenderci, nella quale convivono e convergono tutte le anime artistiche dei Doors, in particolare quella marcatamente estrema del loro frontman, ispirata, secondo l’interessato, dalle influenze zodiacali sulla propria personalità: “Sì, sono un sagittario, il segno più filosofico di tutti!”, chioserà da un palco Mr. Mojo Risin durante una celebre esibizione.
L.A. Woman, è un lavoro che, suo malgrado, incarna la chiusura perfetta della discografia di una band tanto prolifica quanto artisticamente controversa, come quella dei Doors. Nonostante tutto, su alcune di queste tracce la voce di Morrison sembra quasi trascinarsi, palesandosi a tratti stanca, affaticata ed invecchiata, mentre di contro, i suoni del disco trasudano di atmosfere nuove e la band appare oramai matura e raggiante, forte della consolidata popolarità raggiunta. Eppure sembra che tutto questo non basti. Finite le sessioni di registrazione, Jim vola con Pam in Europa, da dove non farà più ritorno. Il progetto artistico incompiuto di una band che avrebbe potuto scrivere una storia diversa, seppur maledetta, ma capace di attraversare indenne i decenni, come quella degli Stones o degli Aerosmith, si ferma a Parigi la notte del 3 luglio 1971 insieme al cuore di Jim Morrison, in quel palazzo Beaux Arts del XIX secolo situato al n.17 di rue de Beautreillis, nel quartiere de Le Marais. Ironia della sorte, sembra proprio che tra le rime di Riders On The Storm, sia stato profeticamente nascosto il destino infausto scritto per la band in seguito all’addio del loro carismatico leader, parole vergate a fuoco sulle note iridescenti del brano, messe lì, come brillanti puntini di sospensione a cui si aggrapperà per un tempo pari all’infinito, la narrazione della loro incredibile avventura nel mondo del rock: “Cavalieri nella tempesta / nati in questa casa / buttati in questo mondo / come cani senza un osso / come attori senza una parte / Cavalieri nella tempesta“.
Autore: The Doors | Titolo Album: L.A. Woman |
Anno: 1971 | Casa Discografica: Elektra Records |
Genere musicale: Rock, Rock Blues | Voto: 9,5 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.thedoors.com |
Membri band:
Jim Morrison – voce Ray Manzarek – tastiere, synth Robby Krieger – chitarra John Densmore – batteria |
Tracklist:
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