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29th Set2021

The Hornets – Heavier Than A Stone

by Marcello Zinno
Quel suono seventies, tutto incentrato sulle chitarre affilate e senza troppi effetti, è tutto qui, in una band nata (per caso, dicono) nel 2016. Perché band del nuovo millennio, e potremo dire degli anni 20, decidono di scrivere inediti per omaggiare un’epoca lontana di 50 anni? Ognuno ha la sua motivazione, secondo noi la ragione è tutta nel fascino di un certo rock’n’roll nudo e crudo, che arriva dritto senza stare a menarsela troppo e che snobba tutti i tecnicismi, gli effetti e l’elettronica dell’epoca moderna. E allora perché non dare un ascolto ai giovani The Hornets che pubblicano un vinile composto da 9 tracce che non possono tenerti la testa e il piede fermi. L’affascinante Female Creed, la quasi rockabilly Superman (Nietzsche) o ancora Get Out (…Baby Get Out!) che suona più americana di un discorso del Presidente degli States, ma anche le cavalcate ritmiche e chitarristiche di Rockstar’s Syndrome…sono tutti brani che ti tirano su di morale e che vanno ascoltati a massimo volume. Buona la produzione, essenziale per il sound a cui si rifanno i 4 musicisti, ma capace davvero di far rivivere quegli anni.

È l’espressività musicale e la fusione dei diversi strumenti che ci esaltano di Heavier Than A Stone, un lavoro in cui ogni singola traccia si crea il proprio posto e non ci sono filler, ciascuna trasmette emozioni, diverse, di sicuro molto forti per chi ama un certo rock rollingstoniano o alla ZZ Top. Da ascoltare anche Not So Easy, un brano che prende per mano i fan dei Deep Purple e al tempo stesso dà la paga ad una serie di band rock contemporanee. Capaci di trasportati in un’altra epoca (i ’70), in un altro luogo (America e Inghilterra), i The Hornets sono una rivelazione e la scelta di uscire con un LP è sicuramente da premiare. Ottima promessa!

Autore: The Hornets Titolo Album: Heavier Than A Stone
Anno: 2021 Casa Discografica: Go Down Records
Genere musicale: Rock, Rock’N’Roll Voto: 7,5
Tipo: LP Sito web: https://www.facebook.com/thehornetsrockband/
Membri band:
Stefano Francia – chitarra, voce
Alberto Francia –  basso, voce
Giovanni Artioli – chitarra, voce
Andrea Rovituso – batteria
Tracklist:
Lato A:
1. Don’t Talk About Love
2. Female Creed
3. Superman (Nietzsche)
4. Get Out (…Baby Get Out!)
5. Fighting Man

Lato B:
1. The Best
2. 1997
3. Rockstar’s Syndrome
4. Not So Easy
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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30th Apr2021

Promise Down – I Bleed Rock’N Roll

by Marcello Zinno
Si parla di heavy rock ma quello che i Promise Down propongono al loro primo EP secondo noi è un rock’n’roll molto carico di energia, di chiara derivazione Motörhead. L’opener è una dichiarazione di intenti in questo, anche se le chitarre suonano più pulite ma tutti i piccoli elementi rimandano a quei palcoscenici. Volete un’altra conferma? Ascoltate Don’t, un pezzo che parte come una ballata blues (altro grande amore di Lemmy) e poi esplode grezzo in una corsa all’inverosimile, come i fan dello Snaggletooth esigono. C’è però un retrogusto nel refrain dell’opener, uno strascico insieme anche all’instancabile desiderio di ripetizione di alcuni riff e infine delle risate del vocalist che a nostro parere richiamano gli esordi dei Metallica e ciò viene fuori anche dalla traccia Furious Maturbator, in cui il rock’n’roll cede il passo all’heavy più impattante (troppo pulito per essere definito thrash).

Ma non vogliamo tirare fuori altre band, l’EP I Bleed Rock’N Roll è un pugno dritto sul volto e contiene un potenziale live incredibile: se non ne siete convinti ascoltate un brano come Let It Out! e immaginate di ascoltarlo a pochi metri dal palco con gli amplificatori dritti in faccia…esperienza mistica. Per questo EP dei belgi Promise Down ascolto assolutamente consigliato!

Autore: Promise Down Titolo Album: I Bleed Rock’N Roll
Anno: 2020 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Rock’N’Roll, Hard’N’Heavy Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: www.facebook.com/Promise-Down-2326873060966725
Membri band:
William “Lawson” Debaene – voce
Daniel “Dax” Aertssen – chitarra
Ronny “Don” Clé – basso
Marc Peeters – batteria
Tracklist:
1. Turn To Break The Seal
2. Furious Masturbator
3. Don’t
4. Let It Out!
5. I Bleed Rock ‘N Roll
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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17th Mar2021

Joseph Parsons – At Mercy’s Edge

by Raffaele Astore
Di band australiane ne conosciamo bene due, King Gizzard e Lizard Wizard ed i Tame Impala. E li conosciamo a tal punto che ci siamo davvero consumati le orecchie a furia di ascolti, con i primi in modo particolare capaci di produrre album come fossero noccioline, i secondi per la loro ricercatezza sonora. E se con loro siamo in tutt’altri lidi musicali, oggi ci siamo divagati un po’ e davvero siamo felici perché era da tanto che non ascoltavamo il puro rock, quello classico, quello che abbiamo probabilmente ascoltato per la prima volta e di cui non ce ne ricordiamo più per quanta musica è passata dagli stereo di casa nostra…e non solo da quelli. E così tra tocchi folk e puro rock il disco si apre con Greed On Fire che oltre ad essere il video promozionale del disco, presenta in tutto il suo ardore il rock d’oltreoceano che un po’ assomiglia a certe cantate alla Bruce Springsteen…ma poi chi dice che Joseph Parsons non ha grinta e grande intuizione musicale come quella del Boss? Lo dimostra tutto questo disco che è da ascoltare dal primo all’ultimo pezzo ed infatti si cambia subito rotta con Changes Everything che è già molto più rock, con quelle costanti plettrate sulle corde oltre che con la voce dalle tonalità knopfleriane.

Poi ci chiediamo, quando arriva Nerve, se dopo l’era trumpiana le distese americane sono ancora le stesse perché, questo, è un brano che porta tanta nostalgia della cara vecchia America, quella dei rodei, quella delle lunghe strade nel deserto, quella degli indiani oramai a tutti gli effetti non più selvaggi, insomma l’America che abbiamo sempre immaginato completamente diversa dalla realtà. Ed infatti il bel rock’n’roll ci riporta a quella che è la realtà anche musicale di quest’America sempre nell’occhio del ciclone, anche musicale, tanto che questo At Mercy’s Edge ci sembra che sia un viaggio rock sulle strade americane alla ricerca forse di quella “strada” che Kerouac cantò. L’arrivo di Madness ci fa piombare in un blues con cui comprendiamo quanto questo At Mercy’s Edge sia diversificato ed anche coerente musicalmente; si potrebbe anche dire che lo stile Springsteen sia presente ma non crediamo molto in plagi mistici perché Parsons ha tutti gli attributi per affermare il suo di stile.

Ed il disco continua tutto in piena armonia con quanto fin qui scritto fino a Mercy’s Edge,grande e nostalgico pezzo di country rock. Ragazzi questa è l’America del rock, non c’è solo Elvis!

Autore: Joseph Parsons Titolo Album: At Mercy’s Edge
Anno: 2020 Casa Discografica: Meer Music, Blue Rose Records
Genere musicale: Rock’N’Roll Voto: 7
Tipo: CD Sito: https://www.josephparsons.com
Membri band:
Joseph Parsons – voce, chitarra
Freddi Lubitz – basso, chitarra, voce
Ross Bellenoit – chitarra, voce
Sven Hansen – batteria, voce
Tracklist:
1.Greed On Fire
2. Changes Everything
3. Nerve
4. Madness
5. Trouble Zone
6. Last One In
7. One More
8. Living With The Top Down
9. Mule Train
10. Mercy’s Edge
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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07th Gen2021

Amos & The Ruers – Dritto Dentro

by Marcello Zinno
Tornano con un nuovo EP gli Amor & The Ruers e una line-up di tre elementi. Dritto Dentro è il nuovo lavoro, di nuovo registrato in presa diretta e il sapore live infatti si percepisce subito, al primo ascolto. Il loro habitat infatti è proprio quello, il palco, magari del Summer Jamboree o di festival analoghi, in cui si mescolano rock’n’roll, punk’n’roll e rockabilly, con scarpette Vans, bretelle, maglie a righe spesse e tutti gli elementi che richiamo quel mondo. Eppure questa band mette da parte i suoni più classici e gli strumenti vintage (come il contrabbasso) e decide di abbracciare un sound elettrico, comunque fortemente rock(‘n’roll). Brani come Baby Demon (In The Silver Pants) spingono sul rock e, con tempi ben accelerati possono convincere pubblici differenti, addirittura con Fakes Stay Away ci si tuffa nel punk rock più grezzo; ma anche Betty Betty ci convince, il suo riff ci ricorda alcune prime produzioni dei Kiss.

Ma con questo Dritto Dentro la band dimostra che la sua scrittura può inglobare elementi più variabili: Meglio La Croce è un pezzo più intenso, sentito, con maggiore pathos che si distacca dall’animo stradaiolo e grezzo della restante loro discografia (compreso il loro primo EP Subito Troppo Oltre) e punta ad una strada più audace, se vogliamo più dal sapore The Clash. Una band che si muove agiatamente nel losco ambiente rock’n’roll emergente italiano ma che meriterebbe uno spazio maggiore su quei palchi che si vantano di dare spazio a rock band meritevoli. Una curiosità: se potete aspettare fino a febbraio 2021 potrete acquistare in versione fisica i loro due EP.

Autore: Amos & The Ruers Titolo Album: Dritto Dentro
Anno: 2020 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Rock’N’Roll, Rockabilly Voto: s.v.
Tipo: Digitale Sito web: https://www.facebook.com/amosandtheruers
Membri band:
Amos Villa – voce, chitarra, maracas
Enzo Lana – basso
Gabriele “Ga” Squillace – batteria

Special guest:
Irene Viboras – voce in Fakes Stay Away
Ivan Rigamonti – organo in Sortilegio
Tracklist:
1. Sortilegio
2. Baby Demon (In The Silver Pants)
3. Betty Betty
4. Meglio La Croce
5. Fakes Stay Away
6. Paradiso Fantasma
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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30th Dic2020

Mad Dogs – We Are Ready To Testify

by Raffaele Astore
Non so se i Mad Dogs abbiano deciso di realizzare questo loro terzo lavoro a seguito della pandemia o meno, fatto sta che una sferzata di rock’n’roll nella produzione discografica di questo interminabile periodo ci voleva proprio. Qui, ragazzi, c’è rock’n’roll allo stato puro, genuino come quello di una volta, a conferma che i quattro musicisti marchigiani hanno nelle mani quella capacità di saper fare musica a tutto tondo, meglio ancora a 360 gradi. E questi gradi sono l’apice della temperatura che facilmente si raggiunge ascoltando i dieci brani di questo semplicemente favoloso We Are Ready To Testify che, se pur nelle mie intenzioni meriterebbe come valutazione un bel 10 non lo assegno per il semplice fatto che non lo hanno dato mai nemmeno al sottoscritto quando si andava a scuola e nelle orecchie avevamo il rock’n’roll dei Rolling Stones, angeli maledetti. Ma il disco di questi cani pazzi, Mad Dogs appunto, mi è entrato così facilmente nel sangue che vi invito ad ascoltarlo se avete bisogno di una bella scarica di adrenalina. Adrenalina che arriva sin dal primo brano, Leave Your Mark On What You Do, che pur richiamando un certo hard rock, grazie al ritmo martellante di chitarra e batteria che sono le protagoniste, è più votato a quel rock’n’roll che in questo disco la fa letteralmente da padrone. Continuando poi l’ascolto ci si accorge che proprio quel brano di apertura appena sentito detta l’impostazione a tutta la produzione qui presente nata in questo anno pandemico.

Ma è proprio grazie a dischi di questo genere che abbiamo la fortuna di dire che in fondo le restrizioni a cui siam sottoposti non sono poi così pesanti perché grazie a questa musica possiamo viaggiare in altre dimensioni. Il fatto poi che We Are Ready To Testify sia una vera e propria fusion che comprende quella via di mezzo di garage rock compreso tra MC5 e Stooges messi insieme nel frullatore la dice lunga sulla forza che questi ragazzi hanno nel tirare fuori quell’insieme di suoni che dal loro esordio con Niente E’ Come Sembra del 2015 fino ad oggi, hanno coniato. Comunque sia in questo nuovo disco la band marchigiana è davvero un concentrato di energia rock, un condensato che si trasforma passando da scatenati momenti elettrici a dolci passeggiate ma anche a piacevoli ritmiche e, sempre e comunque nel segno di quell’elettrico che spinge ad amare davvero questo disco. Oh ragazzi, che ci crediate o no qui abbiamo sentito davvero quei suoni rock che mancavano da un po’ di tempo e che viaggiano a cavallo tra passato, presente e futuro perché, se il rock ha un’anima, i Mad Dogs lo hanno capito. Basta ascoltare un brano a caso del disco per capirlo. A noi è capitato ad esempio con What Do You Say? Che ne dite? Appunto!

Autore: Mad Dogs Titolo Album: We Are Ready To Testify
Anno: 2020 Casa Discografica: Go Down Records
Genere musicale: Garage, Rock’N’roll Voto: 9
Tipo: cd Sito: https://www.godownrecords.com/mad-dogs
Membri band:
Marco Cipolletti – voce, chitarra
Luca Zenobi – chitarra
Simone Mosciatti – basso
Giacomo Zepponi – batteria, voce
Tracklist:
1. Leave Your Mark On What You Do
2. No Regrets
3. Not Waiting
4. Take The Time
5. What Do You Say?
6. Hard Fight
7. Ben’s Legacy
8. I Believe In R’n’R
9. We Are Ready To Testify
10. Postcard From Nowhere
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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14th Lug2020

The Roozalepres – The Roozalepres

by Marco Pisano
Album omonimo di debutto per la band toscana The Roozalepres, all’insegna di un punk’n’roll denso, sostanzioso, energico e che sprizza vitalità da tutti i pori. Riff di chitarra affilati, taglienti e veloci, molto in stile Ramones e punk anni 70, accompagnati da una sezione ritmica altrettanto affilata e aggressiva, e che insieme crea un muro sonoro compatto e coinvolgente, che ti fa battere il piede a tempo da inizio a fine canzone e che ti fa venire voglia di utilizzare la prima cosa che ti capita a tiro ed usarla a mo’ di bacchetta. Un sound spontaneo, immediato, anche volutamente un po’ grezzo nella produzione e nel missaggio, che punta a coinvolgere e a far divertire. Un punk rock molto sincero, schietto e diretto, che va dritto al sodo senza badare allo stile e all’etichetta, con alcune inflessioni surf rock anni 60 che rendono il tutto ancor più divertente e movimentato.

Un album che si ascolta molto volentieri dalla prima all’ultima traccia, tutto d’un fiato e senza nemmeno una pausa per respirare, in perfetto stile punk. Complimenti quindi ai The Roozalepres per il loro album d’esordio, ci avete fatto divertire un sacco!

Autore: The Roozalepres Titolo Album: The Roozalepres
Anno: 2020 Casa Discografica: Go Down Records
Genere musicale: Punk Rock, Rock’N’Roll Voto: 7
Tipo: CD Sito web: www.facebook.com/roozalepres
Membri band:
Decomposed Sam – voce, chitarra
Frah – basso
Gaggia – batteria
Toty – chitarra
Tracklist:
1. Rough’n’Roll Rooze ‘Em All
2. Come And Go
3. Whose Fault It Is?
4. Anti-You
5. Down Below
6. Alien Television Show
7. Black Magic Killer
8. Frankenstein Hearth
9. Riding Cosmos
10. Mean Mean World
11. Coffin Nails
12. Tiger Fangs
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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01st Mag2020

Danzig – Danzig Sings Elvis

by Massimo Volpi
Che Danzig sia appassionato di Elvis e di quell’epoca in generale (visto anche che il nome Misfits è legato a Marilyn Monroe) non è certo un mistero; così come non lo era l’arrivo di questo disco dedicato al Re del Rock’n’Roll, annunciato tempo fa e rimasto a lungo in lievitazione. Non è una novità nemmeno il suo coverizzare Elvis, lo aveva fatto un po’ sempre, durante la sua carriera, né il suo essere etichettato come Evil Elvis anche per quella sua voce, spesso simile a quella di Elvis, si dice; ma ora è arrivato: Danzig Sings Elvis. Quattordici canzoni selezionate, suonate, cantate, prodotte da Danzig. Qualche famosissima ma in generale scelte ricercate, cercando di evitare con cura le hit troppo inflazionate (ad eccezione forse di Fever e Always On My Mind). Rigoroso però fare una riflessione: un album di cover non è mai qualcosa di eccezionale, un album di cover dello stesso artista (un tributo) lo è ancora meno, un album di cover dello stesso artista, quando questo artista è Elvis, è quasi sempre un’idea pessima. Pessima se si pensa al paragone che inevitabilmente nascerà, ma non è questo il caso. Danzig è prima di tutto un estimatore di Elvis, da sempre. Questo album è un omaggio e allo stesso tempo un qualcosa che probabilmente Danzig si sentiva di dover fare, da sempre.

I brani sono molto scarni, con accompagnamento minimale, pochissime, quasi nessuna, le variazioni rispetto agli originali; la voce tenuta vagamente vintage. Immaginate di trovarvi a fine serata in un pub sperduto nella campagna del centro America, sul palco un impersonator di Elvis, convinto quanto improbabile, vestito di tutto punto, con un filo di sbronza malinconica. Ecco. Ma tutto questo non è un commento negativo, anzi. Danzig riesce a dare un senso a qualcosa di improbabile (un album di cover dello stesso artista, quando questo artista è Elvis) senza nemmeno scomodarsi mettendoci del proprio. Magari, per questo motivo proprio, nemmeno piacerà ai suoi fan; difficilmente piacerà ai puristi di Elvis. Ma un album che, in qualche modo, potrebbe regalare ascolti interessanti; un album che può variare in funzione dell’umore dell’ascoltatore, proprio come quella scena di fine serata nel pub, descritta poco sopra. Un lavoro crudo, onesto, di completa devozione verso il Re.

Autore: Danzig Titolo Album: Danzig Sings Elvis
Anno: 2020 Casa Discografica: Cleopatra, Evilive
Genere musicale: Rock’N’Roll Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: http://www.danzig-verotik.com/
Membri band:
Glenn Danzig – voce, chitarra
Johnny Kelly – batteria, percussioni
Steve Zing – basso, voce
Tommy Victor – chitarra
Tracklist:
1. Is It So Strange
2. One Night
3. Lonely Blue Boy
4. First In Line
5. Baby Let’s Play House
6. Love Me
7. Pocket Full Of Rainbows
8. Fever
9. When It Rains It Really Pours
10. Always On My Mind
11. Loving Arms
12. Like A Baby
13. Girl Of My Best Friend
14. Young And Beautiful
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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09th Mar2020

Licantropy – Extrabiliante

by Gabriele Rusty Rustichelli
Molto particolare questo disco che mi trovo tra le mani. 10 brani collegati tra loro da un filo conduttore, un disco che parla di lincantropia attraverso un genere garage molto particolare. Musicalmente i ragazzi hanno stile, nulla di rivoluzionario ma fatto con stile e attitudine. Un disco divertente e ben suonato. Batterie prettamente rock’n’roll, suonate con groove e gusto. Chitarre garage suonate con la giusta intenzione che accompagnano un cantato perfettamente contestualizzato nel genere. Gli organi e i synth aiutano ad immergersi definitivamente nel genere colorando il tutto con un po’ di psichedelia che fa da collante. Davvero un viaggio interessante, di certo nulla che faccia pensare ad una band italiana. Nella presentazione viene citato “La band compone brani distanti dai cliché e dalle strutture, preferendo derive musicali destabilizzanti, inaspettate, che narrano ironiche e bizzarre avventure di uomini-lupo in preda ad una sindrome indomabile, evocata dai suoni grezzi e dall’attitudine punk” e trovo questa definizione perfetta per descrivere il progetto e il disco Extrabiliante.

Il disco suona bene, ben prodotto e ben curato. Non vi aspettate una produzione stile rock alternative americano. Stiamo parlando di garage rock con attitudine punk…e tutto suona coerente. Anche la copertina è molto rappresentativa del progetto. Bravi! Davvero un disco interessante, fuori dai canoni e in controtendenza.

Autore: Licantropy Titolo Album: Extrabiliante
Anno: 2020 Casa Discografica: Go Down Records
Genere musicale: Garage, Rock’N’Roll Voto: 7,5
Tipo: CD Sito web: www.facebook.com/licantropyband
Membri band:
Tommaso Tom Wolf Mantelli – chitarra, voce
LucaLuke Sky Walker Ramon – batteria, percussioni, voce
Alberto Royal Albert Wolf De Lazzari – organo, synth voce
Tracklist:
1. Hispanic Wolf
2. Big Bad Affair
3. Pale Moonlight
4. My Fat Long Tail
5. Extrabiliante
6. I Wolf The Line
7. Another Wolf Game
8. The Revenge Of The Wise Wolf
9. Bite Me Wolf
10. Coyote?
Category : News
Tags : Rock'N'Roll
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06th Dic2019

Boogie Spiders – Inner Gold

by Marcello Zinno
Arrivano dalla periferia di Milano e sono una rock’n’roll band rodata i Boogie Spiders. Vicini ormai al decennio di attività, questo power trio si presenta come una rock’n’roll band e lo è in tutto e per tutto. Spirito, attitudine, ritmica, sudore…tutto è compresso nei loro 4 album e anche nel nuovo, potente, Inner Gold. Pochi effetti alla sei corde, se non tanta distorsione e approccio ruvido, uno stile semplice e spudoratamente live quello della band: ascoltandoli in cuffia ci si gode solo a metà, perché l’energia sprigionata dal combo obbliga a stare dinanzi ad un palco. Brani da 2 minuti secchi che arrivano come schiaffi e che fanno ballare…impossibile restare immobili dinanzi alla loro musica. Inner Gold si apre con un brano di rock’n’roll blues, poggiato su una pentatonica che, massiccia, arriva all’ascoltatore e che rende questa traccia predestinata come una importante componente delle setlist dal vivo. La componente blues/boogie è ben presente, non è solo il moniker a richiamarlo: Watch Your Step (con delle liriche che sembrano cantate da uno Strummer impazzito) è l’ennesimo marchio di fabbrica della band e che caratterizza la loro proposta. Buoni anche i cori di Never Too Old, un pezzo dal titolo immancabile in un album di questo genere, cori che anche qui lo rendono un buon momento live per coinvolgere il pubblico; influenze in stile Rolling Stones invece arrivano con Summertime mentre influenze punk sono presenti qui e lì (Goodboy su tutte).

Brani pregni di Rock’n’roll in cui anche Silvia Zanin si diletta (bene!) a ricoprire le vesti di “singer alcolico” dando ancora più animo rock ai pezzi (The King Of Kings); un momento più pacato è invece Lose Control, un buon esercizio di stile che conferma il fatto che il trio si muove anche all’interno di schemi lontani dalla ritmica veloce, ottimo pezzo per spezzare il fiato e far riprendere gli spettatori; in questa direzione arrivano i fiati (?!) in Nothing To Say, davvero molto apprezzati! Certo il territorio del rock’n’roll è molto battuto dalla scena emergente ed è davvero difficile emergere con una proposta originale, il trio in questione ci prova anche se non crea davvero qualcosa di innovativo. Con Inner Gold quindi i Boogie Spiders continuano nel loro percorso fatto di rock’n’roll puro con piccole affascinanti fuoriuscite e fermarli sarebbe un oltraggio alla musica suonata con attitudine. Bravi!

Autore: Boogie Spiders Titolo Album: Inner Gold
Anno: 2019 Casa Discografica: Duff Records
Genere musicale: Rock’N’Roll Voto: 7
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/boogiespiders/
Membri band:
Fabio Federico Gallarati – voce, chitarra
Silvia Zanin – basso, voce
Stefano Mornata – batteria
Tracklist:
1. Better Call Boogie Spiders
2. Love Song
3. Watch Your Step
4. The King Of Kings
5. Get It On
6. Never Too Old
7. Lost Control
8. Nothing To Say
9. Summertime
10. Goodboy
11. Without Love
12. Dog On A Leash
13. 20 Spiders In Love
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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17th Nov2019

Aldo – Dentro Un’Orbita

by Marcello Zinno
Giovani e ruspanti gli Aldo arrivano al primo full-lenght dopo un EP autoprodotto. Dentro Un’Orbita, questo il titolo, presenta una band davvero originale che si barcamena egregiamente tra punk rock, alternative rock e funky. Quante band vi vengono in mente citando questi generi tutti insieme? Vero, perché di certo gli Aldo non inventano nulla, ma portano freschezza e attitudine come poche altre realtà che abbiamo ascoltato in questi ultimi tempi. Tutti gli strumenti si collocano alla perfezione nelle tracce, ciascuno con il proprio spazio, il proprio ruolo e a colorare il tutto c’è la voce di Elisa che attinge dal rap/spoken word prendendone gli schemi ma trasformandoli in idee e forme da inserire in brani sicuramente rock. La chitarra è un altro emblema del loro stile, sia negli assoli che nei riff è asciutta, molto rock’n’roll (La Gabbia): al contrario di tante altre band che puntano su effetti e suoni iperprodotti, qui arriva proprio l’essenza della sei corde. Il funky di Tonino è adrenalina in sede live, il reggae di Tutto Gravità è suadente e dimostra l’ampio spettro musicale su cui si muovono questi ragazzi, davvero lodevole. E se non siete ancora convinti ascoltate I Won’t Wait e rendetevi conto che stiamo parlando di una band “solo” al primo full-lenght!

I chorus sono belli e si fanno ascoltare con piacere, peccato solo che la band finisca per ripeterli un po’ troppe volte soprattutto nei primi brani, segno che Dentro Un’Orbita è stato concepito per essere suonato in sede live e fare presa sul pubblico; questa è l’unica critica che ci sentiamo di fare a questo quintetto davvero interessante e che tra l’altro, tramite il proprio profilo bandcamp, offre la possibilità tramite un’apposita sezione di acquistare bootleg e stream dei pezzi. Una band assolutamente meritevole, ci vediamo sotto il palco.

Autore: Aldo Titolo Album: Dentro Un’Orbita
Anno: 2019 Casa Discografica: Scatti Vorticosi
Genere musicale: Rock’N’Roll, Punk Rock, Alternative Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/aldoconspiracy
Membri band:
Elisa – voce
Luca – chitarra
Stefano – tastiere, cori
Cristiano – basso
Matteo – batteria
Tracklist:
1. Afa
2. Tonino
3. 40%Vol.
4. La Gabbia
5. Tutto Gravita
6. Traccia9
7. I Won’t Wait
Category : Recensioni
Tags : Rock'N'Roll
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