Saxon – Power & The Glory

Ed ecco allora che anche i testi risentono di tutto questo, con una maggiore intimizzazione dei brani ed un occhio più attento alle vicende che il gruppo sente di vivere in prima persona, come la titletrack, che si occupa nientemeno che della guerra delle Falklands, in prima linea vissuta dalla Gran Bretagna: il brano è veloce, aggressivo ed intenso grazie alla maggiore pulizia sonora delle chitarre che fanno posto al comunque buon lavoro del neo batterista, mentre il cantato di Byff è energico come al solito, con tanto di “declamazione” centrale del testo, giusto per fornire l’alibi al valido solo finale della consolidata coppia Oliver/Quinn. Redline è il brano preferito dal singer, come da lui stesso dichiarato nelle note di copertina: sembra ascoltare un assaggio di ZZTOP (!) che sopra un riff apparentemente semplice si gettano a capofitto come dei arrabbiati biker che si catapultano appunto verso la sottile linea rossa di un traguardo costituito da assoli brevi ma intensissimi ben scanditi dal drumming incisivo e chiarissimo. Warrior si avvicina pesantemente alle sonorità di Wheels Of Steel, includendo la fierezza delle origini nordiche del gruppo britannico che qui riversa la sua energia proprio da guerriero: sono nuovamente i circa tre minuti di durata a dare la misura della dimensione raggiunta dal gruppo, che riesce a condensare e contenere la propria energia in questo lasso di tempo senza mancare ai suoi comandamenti originari fatti di super riff che scandiscono la voce stentorea di Byford, autentico dominatore della scena.
Nightmare è il singolo assoluto dell’album: talmente singolo e singolare nella sua struttura, molto mid e rallentata, da giungere addirittura a Sanremo (!) nello stesso anno 1983 (ecco la seconda mossa di cui sopra); sarà stato magari eseguito in playback per non demolire a furia di watt gli studi dell’Ariston, ma la prestazione del quintetto spacca anche sul piccolo schermo, non potendo certo spaventarsi di fronte a poche centinaia di persone a teatro rispetto alle decine di migliaia che solitamente fronteggiano dal vivo: un’abilissima mossa, quindi, che rende ancor più accorsata la posizione dei nostri eroi. Un altro anthem si palesa da lontano: This Town Rocks pare scritto apposta per dominare le platee on stage con il suo ritmo vertiginoso e spericolato, su cui fanno da padrone il basso indiavolato di Dawson ed anche i primi “conati” di vorticosa grancassa di Glockler, che presto vengono raggiunti dagli ennesimi pirotecnici assoli delle asce. Watching The Sky è una bella traccia immediata, sulla quale si possono ascoltare vari e ripetuti stacchi di Glockler, mentre Byff torna ad essere lo screamer di turno, non senza qualche “indulgenza” al narrativo: trattasi inoltre di brano molto riflessivo, con il quale la band invita a considerare che quello umano non è il solo genere esistente nell’universo; per fortuna, ci pensano i soli della coppia Quinn/Oliver a farci tornare ad argomenti più “pratici”, oltre che ad un solido metallo.
L’esecuzione di Midas Touch è intrigante per il buon lavoro slide delle chitarre, mentre il mai troppo apprezzato Dawson disegna un solidissimo tappeto sonoro con il suo basso preciso e puntuale, che consente a Byff di enunciare a suo piacimento le note di un brano rapido, su cui aleggiano echi di un solido bagaglio tecnico, evidenziato dagli assoli spassionati e lucidissimi che le due asce sfornano in un crescendo di esaltazione tecnica. Si chiude con il crescendo di The Eagle Has Landed ed il paio di minuti iniziali che tratteggiano l’avvicinarsi di un qualcosa di maestoso che sta per approdare a bersaglio: ed è il vocione di Byff l’oggetto in questione avvistato, che qui veste i panni di un autentico “storyteller” nel tracciare le righe esatte di un brano quasi progressivo in alcuni passaggi;. Ed anche l’assolo viene di conseguenza, molto intenso e drammatizzato con un sapiente “bending” che allunga sapientemente le note a preparare la fase finale condotta dal drumming inferocito di Glockler che chiude un album ancora oggi memorabile.
Autore: Saxon | Titolo Album: Power & The Glory |
Anno: 1983 | Casa Discografica: Carrere |
Genere musicale: Heavy Metal | Voto: 7 |
Tipo: CD | Sito web: www.saxon747.com |
Membri Band: “Byff” Byford – voce Paul Quinn – chitarra Graham Oliver – chitarra Steve Dawson – basso Nigel Glockler – batteria | Tracklist: 1. Power & The Glory 2. Redline 3. Warrior 4. Nightmare 5. This Town Rocks 6. Watching The Sky 7. Midas Touch 8. The Eagle Has Landed |