Top Album anno 1994 Part 1
Ah come vi abbiamo abituato bene voialtri debosciati noi di RockGarage! E le classifiche degli anni ’70, evviva il vero rock, e tante verità che piano piano state iniziando a conoscere. Però ora vi facciamo piangere! Dopo aver visto le classifiche musicali di quarant’anni fa, vi facciamo (ri)scoprire (rullo di tamburi)…gli anni ’90! Andiamo dritti nel 1994, quindi appena venti anni fa. Cosa succedeva in quel periodo? Beh, tante cose che alcuni di voi ricordano: la seconda Repubblica, il mitico rigore sbagliato di Baggio ai mondiali di calcio americani, le morti di Don Peppino Diana, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la morte di Cobain (con la conseguente fine del grunge), Mandela viene eletto presidente del Sudafrica, la Uno Bianca, l’ultimo concerto di Frank Sinatra. Insomma, un anno pregno di novità e di eventi. Nel lato più prettamente musicale, come detto, abbiamo la fine del grunge con il suicidio del suo principale esponente. Ma attenzione! Siamo in Italia, mai dimenticarlo. I Nirvana ebbero la loro massima popolarità – ovviamente – dopo la morte di Kurt (nonostante i famosi concerti di quell’anno), quindi vediamo che cosa si vendeva e cosa finiva in classifica. I 45 giri sono ormai fuori produzione, sostituiti dai più comodi mini-cd, il vinile non lo si produce più e quelli che si trovano sono venduti a pacchi per poche lire (bei tempi!). Quindi cd e musicassette sono gli unici supporti in circolazione. Ok, si comincia, partiamo dalla decima posizione dei singoli più venduti del 1994:
10) Il Cielo – Fiorello
Chi di voi ricorda il karaoke? Per i più giovani sappiate che era una trasmissione televisiva in cui il buon Rosario Fiorello girava per le piazze italiane a far cantare la folla festante. Il programma ebbe un successo incredibile, Fiorello lanciò la moda della coda di cavallo e delle giacche terrificanti con le spalline di Mazinga Z. Fortunatamente dopo quell’orgia di sovraesposizione mediatica lo showman siciliano ebbe l’ottima idea di ritirarsi dalle scene e dedicarsi alla radio, cosa che fa ancora oggi con enorme successo. In ogni caso, visto il successo, incise vari inutili album sia di cover che di inediti, dove metteva in mostra la sua voce (c’è a chi piace…). Questa era una cover di uno storico brano di Renato Zero. L’utilità? Uguale al cognome del cantante romano.
09) All For Love – Bryan Adams, Rod Stewart & Sting
Eh beh, tre grandissimi nomi per un brano che fu colonna sonora di uno dei film più “sciapi” di sempre: I Tre Moschettieri. Il pezzo è un ottimo brano pop-rock elegante al punto giusto.
08) I’ll Remember – Madonna
La cantante italo-americana, sulla cui carriera Mtv ha costruito la propria fortuna, piazza questo centone. In realtà, come tutta la produzione anni ’90 di Madonna, anche questo brano non gira a dovere anche se – a dirla tutta – era la carriera di Miss Ciccone che in quel periodo andava a “random”: prima zoccola (vedi alla voce libro “Sex”) e poi miss sofisticata e poi ancora spirituale al punto giusto e poi ancora …che palle!
07) It’s Rainy Day – Ice Mc
Zan zan! E qui vi volevamo. Negli anni ’90 si portavano questi pezzi eurodance interpretati – sulla carta – da veri ‘mmerigani, in realtà produzioni completamente italiane, buone per le serate più truzze nelle discoteche più zarre del Belpaese. Bastava un synth cafone al punto giusto (e qui ci sta), un rapper che si rendeva ridicolo al punto giusto (e qui ci sta) ed una vocalist italiana che buttasse lì un ritornello memorizzabile (abbiamo anche questo). Per la cronaca l’illustre sconosciuta vocalist in questo brano era Alessia Aquilani, meglio nota come Alexia.
06) Sweet Dreams – La Bouche
Progettino eurodance voluto dal produttore tedesco Frank Farian, la vera mente dei Boney M. e dei Milli Vanilli. Solito discorso, le dancefloor di tutta Europa si incendiavano quando passava questo pezzo.
05) 7 seconds – Neneh Cherry & Youssou N’Dour
Pezzone world music come non se ne sentivano da tempo! Youssou N’Dour aveva un debole per i duetti (Shaking The Tree con Peter Gabriel) anche se da solista qui da noi non se l’è mai filato nessuno. Neneh Cherry (ovviamente finita del dimenticatoio) è la figlia del grande jazzista free Don Cherry e sorella della meteora Egle Eye Cherry (d’altra parte con quei nomi…ma che carriera vuoi fare?). Però il pezzo spaccava davvero.
04) Penso positivo – Jovanotti
Ovvero come trasformare una carriera a 360°. Da “cazzone” che girava con i cappellini “Boy” a icona intellettuale de sinistra ce ne vuole e il buon Lorenzo c’è riuscito alla grande. Il brano è una grande “paraculata” del cantante più volemose bene che ci sia (una per tutte “…Io credo che a questo mondo esista solo una grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa, passando da Malcom X attraverso Gandhi e San Patrignano arriva da un prete in periferia che va avanti nonostante il Vaticano.. non male eh? Le ha messe tutte!!!).
03) Streets of Philadelphia – Bruce Springsteen.
Onore a te, o Boss. Si vabbè, qua Bruce non sapeva ancora che fare nella vita. Se mantenere viva la E-Street Band o proseguire da solista. Tornerà sui suoi passi dopo l’introspettivo The Ghost Of Tom Joad (presentato al Festival di Sanremo come The Ghost of Tom Jones da Pippo Baudo!) ri-arruolando i vecchi compari. Il brano faceva da colonna sonora al film Philadelphia con Tom Hanks e Denzel Washington, drammone incentrato sull’Aids. Personalmente quella batteria elettronica non c’ha mai convinto, ma piaceva a tutti ‘sto pezzo.
02) Come Mai – 883
Et voilà, magicamente per i 35enni di oggi ritornano alla mente le feste del liceo. Altra grande paraculata del magico duo milanese, argomento ancora oggi di infinite discussioni al pari delle dimensioni del campo da calcio di Holly & Benji (ma il biondino degli 883..che fine ha fatto?)
01) The Rhythm of the night – Corona
And the winner is…ebbene sì, questo è il brano truzzo per eccellenza, tipico rappresentante della musica dance anni ’90 e parodiato da un’infinità di artisti di caratura internazionale (Leone di Lernia, Gigione). Inutile dire che Corona non è il fotografo protagonista di recenti vicende di cronaca giudiziaria, ma un progetto musicale che sovrapponeva all’immagine della modella Olga de Souza, la voce di Jenny B.