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04th Feb2017

Uriah Heep – Totally Driven

by Fabio Loffredo

Uriah Heep - Totally DrivenDopo tantissimi anni di onorata carriera, gli Uriah Heep decidono di far da sé e per la Uriah Heep Records esce questo doppio CD, Totally Driven, una raccolta di brani storici della band risuonati e riregistrati, anche se per l’esattezza erano già usciti separatamente con altri titoli. Una parte uscì nel 2001 come Remasters – The Official Anthology e l’altra nel 2004 come Uriah Heep’s Gold – Looking Back 1970-2001, un pensiero nato mentre la band si preparava per i concerti Acoustically Driven e Electrically Driven. Gli Uriah Heep decidono di dar vita per la loro etichetta personale ad un doppio CD anche per dare un ennesimo saluto allo scomparso Trevor Bolder, presente in queste registrazioni con Lee Kerslake, ex batterista storico. Cosa dire di Totally Driven, gli Uriah Heep riescono a dare un nuovo volto ai vari brani, anche senza cambiare troppo, perché i loro brani non possono essere assolutamente troppo rielaborati. La voce di Bernie Shaw è grandiosa, Mick Box è sempre presente con la sua semplicità e il basso di Trevor Bolder è perfetto e aggressivo. Chi cerca di dare arrangiamenti diversi ai vari brani è il tastierista Phil Lanzon, che oltre ad usare il caro suono dell’organo Hammond, cerca di dar più colore ai vari brani con diversi suoni delle sue tastiere e bisogna ammettere che il risultato è più che soddisfacente.

Scorrono via splendidi brani come Gypsy, arricchita da quei diversi suoni tastieristici accennati prima, Traveller In Time e una strepitosa Bird OF Prey, più veloce della versione originale, ma con gli stessi cori immortali. C’è la dolcezza di Rain e il romanticismo sinfonico di Come Away Melinda, resa più acustica per quest’occasione e ancora Sweet Freedom, la spettacolarità di July Morning e Easy Livin’ che chiude il primo CD. Il secondo si apre con Between Two Worlds, con quell’intro d’organo che incanta e poi il brano parte in velocità e con grande impeto e grandi cori e ci sono ancora grandi brani come Wonderworld, Stealin’ e Lady In Black, quest’ultima arricchita da orchestrazioni sinfoniche e anche con cornamuse celtiche, emozionante nel vero senso della parola. Dopo Totally Driven, nel 2016 la band mette in commercio una nuova raccolta, ma stavolta con brani presi dalle versioni originali dal titolo Your Time To Remember Uriah Heep – The Definitive Anthology 1970-1990. La storia degli Uriah Heep si ferma momentaneamente qui, ma sicuramente la band sta già pensando a nuovi brani inediti e nuovi tour.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Totally Driven

Anno: 2015

Casa Discografica: Uriah Heep Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Lee Kerslake – batteria

Trevor Bolder – basso, voce

Tracklist:

Disc 1:

1. Gypsy

2. Traveller In Time

3. Bird Of Prey

4. Sunrise

5. Rain

06. Come Away Melinda

07. Return To Fantasy

08. Look At Yourself

09. Come Back To Me

10. The Easy Road

11. Sweet Freedom

12. Why Did You Go?

13. July Morning

14. Easy Livin’

Disc 2:

01. Between Two Worlds

02. Only The Young

03. Different World

04. Love In Silence

05. Blind Eye

06. Wonderworld

07. Stealin’

08. Time Of Revelation

09. Cross That Line

10. More Fool You

11. Universal Wheels

12. The Golden Palace

13. Lady In Black

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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28th Gen2017

Uriah Heep – Live At Koko London 2014

by Fabio Loffredo

Uriah Heep - Live At Koko London 2014Gli Uriah Heep dei tempi recenti sono una band con una ritrovata vena artistica, gli ultimi due lavori, Into The Wild e Outrider, sono quanto di meglio hanno composto da molti anni a questa parte, c’è sempre la passione, l’entusiasmo e la carica di una band che ha scritto alcune delle più belle pagine della storia dell’hard rock, superando ostacoli, cambi di line-up, crisi compositive, ma sempre reagendo con grande forza d’animo. Neanche la morte del bassista Trevor Bolder li ha fermati, anzi la band gli rende onore andando avanti anche in suo onore. Tantissimi concerti in tutto il mondo, il tempo scorre inesorabile, ma per agli Uriah Heep sembra non importare, perché hanno lo stesso entusiasmo di un tempo. L’ultimo concerto del tour è stato effettuato al Koko di Londra e la Frontiers pensa bene a confezionare un lussuoso digipack, doppio CD e DVD e lo show è veramente esaltante, dove la band cerca di accontentare un po’ tutti, anche se è sempre più difficile riassumere circa 45 anni di carriera, in poco meno di due ore.

Ci sono i brani più recenti come One Minute, Into The Wild, e i grandi classici come Gypsy, Look At Yourself e July Morning e c’è la classe di Bernie Shaw, degno erede di David Byron, la semplicità di Mick Box con la sua chitarra, le complesse costruzioni sonore delle tastiere di Phil Lanzon, degno erede di Ken Hensley e una perfetta sezione ritmica con Russell Gilbrook alla batteria e con Dave Rimmel, le due nuove leve. Gli Uriah Heep ci sono ancora, molto presenti specialmente on stage e il futuro ci farà parlare ancora di loro.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Live At Koko London 2014

Anno: 2015

Casa Discografica: Frontiers Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD, DVD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Russell Gilbrook – batteria

Dave Rimmer – basso, voce

Tracklist:

Disc 1:

1. Against The Odds

2. Overload

3. Traveller In Time

4. Sunrise

5. Stealin’

6. I’m Ready

7. Between Two Worlds

8. Can’t Take That Way

9. One Minute

10. Nail On The Head

CD 2:

1. Into The Wild

2. Gypsy

3. Look At Yourself

4. Box With Box

5. July Morning

6. Lady In Black

ENCORE:

7. Free’n’Easy

8. Easy Livin’

DVD:

1. Against The Odds

2. Overload

3. Traveller In Time

4. Sunrise

5. Stealin’

6. I’m Ready

7. Between Two Worlds

8. Can’t Take That Way

9. One Minute

10. Nail On The Head

11. Into The Wild

12. Gypsy

13. Look At Yourself

14. Box With Box

15. July Morning

16. Lady In Black

ENCORE:

17. Free’n’Easy

18. Easy Livin’

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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21st Gen2017

Uriah Heep – Outsider

by Fabio Loffredo

Uriah Heep - OutsiderCon Into The Wild gli Uriah Heep firmano uno dei loro migliori album, sembra un momento felice per la band, ma una felicità che viene subito velata dall’annuncio nel 2013 del bassista Trevor Bolder di essere malato di cancro al pancreas e purtroppo dopo un intervento perde la sua battaglia e muore nel maggio dello stesso anno. La band decide di andare avanti con il nuovo bassista è Dave Rimmer: Outsider è il nuovo album sempre per Frontiers Records e risente un po’ della perdita di Bolder, anche se è di pochissimo inferiore a Into The Wild e risente di una rabbia che lascia poco spazio a ballad o tentazioni più commerciali. Speed Of Sound è introdotta da un organo Hammond distorto, entra poi la batteria a dare man forte alle tastiere di Phil Lanzon e subito arriva la grande voce di Bernie Shaw, mentre la chitarra di Mick Box è oscurata all’organo. Il brano ha un ritornello molto orecchiabile e più AOR rispetto alle ultime produzioni della band inglese, ma è sicuramente un punto in più per un brano eccellente, con i classici cori ed un feeling avvolgente. One Minute sembra diversa, inizia con solo pianoforte e voce, un’apparente ballad, ma poi arriva l’hard rock marchiato a fuoco Uriah Heep; The Law segue le stesse vie, puro hard rock graffiante e trascinante e la chitarra di Box è più presente.

A seguire c’è The Outsider, altra song veloce che ci riporta indietro nel tempo di un quarantennio e Rock The Foundation è più sul versante Deep Purple e una sana dose di blues. C’è ancora spazio per Is Anybody Gonna Help Me?, un’apparente power ballad che si rafforza di più in varie parti grazie al guitar work di Mick Box e al drumming di Russell Gilbrook e ancora per Looking At You, dove si ritorna a parlare di hard rock trascinante, ma con un ritornello orecchiabile e radiofonico e un grande assolo di Hammond di Lanzon. Continuando il track by track c’è Can’t Take That Away, hard’n’heavy diretto e veloce, dove emerge anche l’ottimo lavoro al basso del nuovo entrato Dave Rimmer e Jessie ha riff chitarristici elettrizzanti, poi il basso pulsante e il rientro di un Hammond più distorto. A chiudere spetta a Kiss The Rainbow, altro brano aggressivo e con bei cori e armonie vocali e Say Goodbye, altro grande brano con un Phil Lanzon che arricchisce il tutto con i suoi asti d’avorio. Fino ad ora Outsider rimane l’ultimo album in studio degli Uriah Heep, ma seguirà un live e di sicuro la loro storia non finirà qui.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Outsider

Anno: 2014

Casa Discografica: Frontiers Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8,5

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Russell Gilbrook – batteria, voce

Dave Rimmer – basso, voce

Tracklist:

  1. Speed Of Sound

  2. One Minute

  3. The Law

  4. The Outsider

  5. Rock The Foundation

  6. Is Anybody Gonna Help Me?

  7. Looking At You

  8. Can’t Take That Away

  9. Jessie

  10. Kiss The Rainbow

  11. Say Goodbye

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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14th Gen2017

Uriah Heep – Live In Armenia

by Fabio Loffredo

Uriah Heep - Live In Armenia coverGli Uriah Heep tornano a suonare quell’hard rock che li rese famosi negli anni settanta e questo per la gioia di chi li aveva abbandonati dopo la svolta più commerciale e AOR. Lee Kerslake, il batterista, ha lasciato la band e questo lo sappiamo tutti e Russell Gilbrook si è oramai perfettamente amalgamato con il resto della band. Wake The Sleeper e Into The Wild sono due ottimi lavori che mettono in risalto la voglia della band di non gettare la spugna e la passione e l’energia è ancora molto presente in ogni brano. Con Into The Wild gli Uriah Heep sono di casa Frontiers Records e prima di tornare in studio per gettare le idee per un nuovo album, viene pubblicato Live In Armenia, concerto del 2009 di celebrazione del quarantennale della band che per la prima volta approda in Armenia e il tutto è documentato in questo lussuoso digipack che racchiude due CD ed il DVD dell’intero show. Il primo CD rappresenta il presente della band (ma ci sono anche i classici), la maggior parte estratti da Wake The Sleeper, la cui title track apre il concerto, velocissima e magistralmente suonata da una band carica ed in gran forma e poi ci sono altri ottimi brani come Overload e Tears Of The World e ancora What Kind Of God; i classici dicevamo ci sono eccome, Stealin’, l’immortale Gypsy introdotta da un breve solo di Phil Lanzon, seguita da Look At Yourself, dirompente e maestosa.

Il secondo CD è ricco di brani storici risalenti al solo repertorio degli anni settanta come la sempre meravigliosa July Morning, Easy Livin’, Sunrise, Sympathy e Lady In Black, piccolo gioiello folk rock cantata da tutto il pubblico. Un grande concerto con Bernie Shaw che dimostra nuovamente di essere il miglior cantante degli Uriah Heep dopo David Byron.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Live In Armenia

Anno: 2011

Casa Discografica: Frontiers Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD, DVD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Bernie Shaw – voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Russell Gilbrook – batteria, voce

Tracklist

Disc 1:

1. Wake The Sleeper

2. Overload

3. Tears Of The World

4. Stealin’

5. Book Of Lies

6. Gypsy

7. Look At Yourself

8. What Kind Of God

9. Angels Walking With You

10. Shadow

Disc 2:

01.July Morning

02. Easy Livin’

03. Sunrise

04. Sympathy

05. Lady In Black

DVD:

1. Wake The Sleeper

2. Overload

3. Tears Of The World

4. Stealin’

5. Book Of Lies

6. Gypsy

7. Look At Yourself

8. What Kind Of God

9. Angels Walking With You

10. Shadow

11.July Morning

12. Easy Livin’

13. Sunrise

14. Sympathy

15. Lady In Black

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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07th Gen2017

Uriah Heep – Into The Wild

by Fabio Loffredo

uriah-heep-into-the-wildWake The Sleeper risveglia sia la band che i vecchi fan e gli Uriah Heep sono nuovamente pronti a rientrare in studio, aiutati dalla Frontiers Records, loro nuova label italiana, precisamente di Napoli, che ha oramai il meglio del panorama mondiale AOR, ma anche hard rock e band leggendarie come Yes e Toto. Con la Frontiers gli Uriah Heep pubblicano Into The Wild, uno dei loro migliori dischi, paragonabili ai loro capolavori degli anni settanta, ma con quel tocco più moderno che permette alla band di guardare sempre in avanti, senza mai perdere di vista il passato. Nail On The Head è uno spettacolare mid tempo, hard rock penetrante e ruggente con Bernie Shaw al meglio delle sue potenzialità e la chitarra di Mick Box che crea duri riff, c’è poi il ritornello orecchiabile e l’organo Hammond di Phil Lanzon che con la sua base sorregge l’intero brano, sezione ritmica compresa. A seguire c’è I Can See You, brano più veloce e ricco di energia e potenza e Into The Wild, la title track, è sempre veloce e trascinante, ma con un ritornello più canticchiabile, mentre i riff chitarristici non danno scampo. A seguire c’è Money Talk, molto più Uriah Heep old style nel sound, con l’organo più presente, accompagna anche la chitarra nel riff e I’m Ready, molto simile al brano precedente.

La creatività della band inglese ha nuova enfasi e si sente anche in brani come Trail Of Diamonds, lento e barocco, con i vocalizzi di Shaw e con Lanzon che emula in lontananza un timido clavicembalo, ma poi i riff di chitarra di Box riportano il sound verso l’hard rock, ma stavolta più epico. Ci sono altri ottimi brani come Southern Star, dal tocco anche AOR, ma sempre in un contesto più hard rock, come Believe, trascinante più che mai, come Lost, hard rock dal tocco più moderno e con atmosfere mediorientali e un bell’assolo di organo Hammond e come T-Bird Angel, dal tocco blues nei riff e AOR nelle parti vocali, nel ritornello e nei cori. Si chiude con grandi emozioni, perché Kiss Of Freedom è un vero capolavoro, più di sei minuti scritti dal solo Phil Lanzon, dove c’è tutto il meglio della lunga storia degli Uriah Heep, forse il loro miglior brano in assoluto, lento, epico e barocco, con cori affascinanti e meravigliosi momenti tastieristici.

Il sodalizio con la Frontiers Records dura ancora oggi e gli Uriah Heep hanno ritrovato loro stessi, incidendo uno dei loro migliori lavori di sempre e i prossimi passi saranno ancora tanti concerti, un altro album di inediti e ancora ottime performance dal vivo.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Into The Wild

Anno: 2011

Casa Discografica: Frontiers Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 9

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Bernie Shaw – voce

Mick Box – chitarra, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Russell Gilbrook – batteria, voce

Tracklist:

  1. Nail On The Head

  2. I Can See You

  3. Into The Wild

  4. Money Talk

  5. I’m Ready

  6. Trail Of Diamonds

  7. Southern Star

  8. Believe

  9. Lost

  10. T-Bird Angel

  11. Kiss Of Freedom

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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31st Dic2016

Uriah Heep – Celebration

by Fabio Loffredo

uriah-heep-celebrationCon Wake The Sleeper gli Uriah Heep tornano quelli di una volta, con quell’hard rock che li ha lanciati nei primissimi anni settanta: Phil Lanzon è sicuramente erede di Ken Hensley, Bernie Shaw è il miglior cantante della band dai tempi di David Byron ed il nuovo batterista, Russell Gilbrook, dà sicuramente più energia ai brani e anche lui degno erede del grande Lee Kerlsake, oramai stanco. Celebration celebra i 40 anni di attività degli Uriah Heep, che decidono di reinterpretare e riarrangiare alcuni dei loro brani storici con la nuova formazione e il risultato è più che degno, anche perché i vari brani non perdono nulla se confrontati con le versioni originali del passato. Only Huaman e Corridors Of Madness sono gli unici brani inediti del CD, due hard rock song che ricordano i Deep Purple di Perfect Strangers e la voce di Bernie Shaw si avvicina molto a quella di Ian Gillan, ma quello meno “urlatore”. Poi la celebrazione di grandi classici come Bird Of Prey e Lady In Black, da Salisbury del 1971, come Sunrise da The Magicians Birthday del 1972 e ancora come Stealin’ da Sweet Freedom del 1973. Tutti brani rielaborati e riaggiornati, ma che non perdono la potenza, la carica e il sound classico della band inglese.

Si prosegue con altri grandi classici come Between The World, dal più recente Sonic Origami del 1998 e si ritorna indietro nel tempo con The Wizard e Easy Livin’ da Demons And Wizards del 1972, con Free Mee e Free’n’Easy da Innocent Victim del 1977 per passare alla sempre splendida e trascinante Gypsy dal primissimo Very Eavy Very Umble del 1970 e non mancano Look At Yourself e la meravigliosa July Morning da Look At Yourself del 1971. Molto bella anche la veste grafica, lussuoso digipack con una illustrazione molto affascinante e con un DVD che racchiude 45 minuti di performance degli Uriah Heep allo Sweden Rock Festival del 2009. Il futuro è un altro cambio di label ed un nuovo e meraviglioso album di inediti.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Celebration

Anno: 2009

Casa Discografica: Ear Music, Edel Germany

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 7,5

Tipo: CD, DVD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Russell Gilbrook – batteria, voce

Tracklist:

CD:

1.Only Human

2. Bird Of Prey

3. Sunrise

4. Stealin’

5. Corridors Of Madness

6. Between Two Worlds

7. The Wizard

8. Free Me

9. Free And Easy

10. Gypsy

11. Look At Yourself

12. July Morning

13. Easy Livin’

14. Lady In Black

DVD:

From The Uriah Heep Vaults – Official Video Bootleg 45 Minutes From The Sweden Rock Festival 2009

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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24th Dic2016

Uriah Heep – Wake The Sleeper

by Fabio Loffredo

uriah-heep-wake-the-sleeperDopo vari live è il momento per gli Uriah Heep di ritornare in studio per dare vita ad un nuovo album di inediti e Wake The Sleeper è l’ottimo risultato che esce esattamente a dieci anni di distanza da Sonic Origami uscito nel 1998. In Wake The Sleeper non c’è più Lee Kerslake alla batteria che decide di abbandonare per problemi di salute e al suo posto entra Russell Gilbrook, che dà sicuramente altra linfa vitale alla band inglese. Si parte subito in grande stile, com Wake The Sleeper, la title track, un grandissimo brano che possiamo definire semi strumentale, non c’è un vero testo, ci sono i cori che rimandano direttamente a Salisbury e a volte citano solo il titolo del brano e dell’album, il nuovo drummer dà sicuramente una spinta in più rendendo il brano molto accattivante, veloce ed aggressivo e Overload è un hard rock anni settanta, molto classico e con l’organo Hammond molto presente, poi la grande voce di Shaw, gli inconfondibili riff di Box ed un affascinante gusto retrò. A seguire c’è Tears Of The World, altro grande brano che non sfigura affatto se paragonato a classici come Easy Livin’ e Look At Yourself, 100% Uriah Heep e con un finale di solo tappeto d’Hammond.

Il sound rallenta un po’ ma senza perdere grinta e Light Of A Thousand Stars e Heaven’s Rain sono due brani più cadenzati ricchi di spunti melodici. C’è poi Book Of Lies, splendida song che fa andare su e giù la testa, alzare il pugno in cielo, ma non mancano momenti dove l’AOR e l’hard rock melodico arrivano prepotentemente e What Kind Of God, dalle tinte epiche e sinfoniche, sa come emozionare chi ascolta. Assolutamente da menzionare anche Ghost Of The Ocean, dove tornano le ritmiche più dinamiche e Angels Walk With You, dalle splendide melodie intimiste e romantiche, ma il brano poi si riappropria di accattivanti momenti di puro hard rock. Il finale è per Shadow, altro brano dove esce la vera anima degli Uriah Heep e per War Child, che segue le orme del precedente.

Sembra quasi impossibile ma la storia degli Uriah Heep è nuovamente in ascesa e il prossimo passo sarà nuova label, nuovo album e ancora molti concerti.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Wake The Sleeper

Anno: 2008

Casa Discografica: Sanctuary Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 9

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Russell Gilbrook – batteria, voce

Tracklist:

  1. Wake The Sleeper

  2. Overload

  3. Tears Of The World

  4. Light Of A Thousand Stars

  5. Heaven’s Rain

  6. Book Of Lies

  7. What Kind Of God

  8. Ghost Of The Ocean

  9. Angels Walk With You

  10. Shadow

  11. War Child

Category : Recensioni
Tags : Hard Rock, Uriah Heep
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17th Dic2016

Uriah Heep – Magic Night

by Fabio Loffredo

uriah-heep-magic-nightPrima di rientrare in studio gli Uriah Heep si prendono ancora qualche anno per portare la loro musica on stage e specialmente a Londra. Nel 2004 esce Magic Night, altro ottimo live che documenta un concerto tenutosi al London Astoria l’8 novembre del 2003 e dove ancora una volta la band, con una line-up stabile dal 1987, dimostra di vivere realmente una seconda giovinezza, visto l’entusiasmo di ogni componente della band. Non poteva mancare Easy Livin’ come brano d’apertura, graffiante e ruggente che scalda subito i presenti, che vengono travolti da una carrellata di grandi classici come Shadow OF Grief, estratta da Look At Yourself del 1971, brano sorretto dalle tastiere di Phil Lanzon e dalla chitarra di Mick Box e si passa poi a Pilgrim, altro ottimo brano che impreziosiva Sweet Freedom del 1973. Si sente un affiatamento tra tutti i membri degli Uriah Heep che permette loro di dare il meglio e altre ottime performance sono la delicata Wise Man e ancora una parentesi acustica con brani come Firefly, Heartless Land, Free Me ed una particolare The Wizard, vero capolavoro degli Uriah Heep.

Arrivano gli ospiti ed ad impreziosire e a duettare con Bernie Shaw in Love In Silence arriva la bravissima ed affascinante Heather Findlay, ex Mostly Autumn e dotata di una grande voce; dopo l’estasi del pubblico arriva anche John Lawton, ex cantante della band che ha unito alla perfezione la sua ugola con quella di Shaw in Been Away Too Long e in Stealin’. Magic Night è quindi un live molto importante per gli Uriah Heep e finalmente il prossimo passo sarà un album con brani totalmente inediti.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Magic Night

Anno: 2004

Casa Discografica: Classic Rock Legends

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Bernie Shaw – voce

Mick Box – chitarra, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Lee Kerslake – batteria, voce

Special Guests:

Heather Findlay – voce in Love In Silence

John Lawton – voce in Been Away Too Long

Tracklist:

  1. Easy Livin’

  2. Sadows Of Grief

  3. Cry Freedom

  4. Pilgrim

  5. Bad Bad Man

  6. Devil’s Daughter

  7. Wise Man

  8. Firefly

  9. Heartless Land

  10. Free Me

  11. The Wizard

  12. Love In Silence

  13. Been Away Too Long

  14. Stealin’

  15. Too Scared To Run

  16. The Other Side OF Midnighr

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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10th Dic2016

Uriah Heep – Live In The USA

by Fabio Loffredo

uriah-heep-live-in-the-usaAncora live in casa Uriah Heep, una band che non smette di suonare dal vivo e che purtroppo mette in secondo piano l’uscita di un nuovo album di inediti, che vedrà luce però 5 anni più tardi. Gli Uriah Heep sono così motivati e nemmeno agli inizi, i loro anni d’oro, mettevano tanto entusiasmo nei loro show. Bernie Shaw è sempre in grande forma e la sua voce è diventata oramai una certezza e Mick Box dà, in questo concerto, molto spazio anche alla chitarra acustica. Live In The USA racchiude parte di un concerto tenutosi negli Stati Uniti, precisamente all’U.S. Classic Rock Festival nel New Jersey nel 2002 e la band è motivata perché è sempre molto acclamata anche oltre oceano e i fan sono accontentati con uno show di grande spessore. Ci sono alcuni classici come Easy Livin’, The Wizard, Return To Fantasy e viene dato spazio a momenti acustici, ma solo nelle parti chitarristiche a brani come Tales, The Other Side Of Midnight e That’s The Way That It Is.

Splendida la versione di The Magician’s Birthday, estesa a quasi tredici minuti, con un grande assolo di chitarra di Mick Box, sorretto dalla sola batteria di Lee Kerslake. Gli Uriah Heep si stanno ricaricando suonando dal vivo in ogni parte del globo, stanno assorbendo energie e voglia di tornare a scrivere ottime song, succederà e torneranno poi nuovamente a suonare dal vivo. Ma la storia di questa grande e storica hard rock band non finisce affatto qui.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Live In The USA

Anno: 2003

Casa Discografica: Classic Rock Legends

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Lee Kerslake – batteria, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Tracklist:

  1. Rainbow Demon

  2. Easy Livin’

  3. The Wizard

  4. Return To Fantasy

  5. Tales

  6. Heartless Land

  7. Blind Eye

  8. The Other Side Of Midnight

  9. That’s The Way That It Is

  10. The Magician’s Birthday

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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03rd Dic2016

Uriah Heep – The Magician’s Birthday Party

by Fabio Loffredo

uriah-heep-the-magicians-birthday-partyCon l’avvento del nuovo millennio gli Uriah Heep sembrano rivivere una seconda giovinezza, specialmente on stage ed Electrically Driven, un altro ottimo live, è nella collezione di ogni fan della band inglese. The Magician’s Birthday Party è un live migliore del precedente, un audio più decente e registrato nove mesi dopo, sempre a Londra, al London Shepherd’s Bush il 7 dicembrre 2001, ma uscito nell’aprile del 2002. La band è ancora in grande forma, ma dallo storico album del 1972, The Magician’s Birthday, vengono riproposti solo Tales, Sunrise e The Magician’s Birthday, in versioni molto accattivanti e suonate con tanta passione. Ci sono altri ottimi brani della lunga carriera della band come Return To Fantasy, con un Bernie Shaw da incorniciare, la sempre splendida July Morning, dove emerge anche il grande talento di Mick Box e di Phil Lanzon e una infuocata Easy Livin’, sorretta dalla sezione ritmica potente di Lee Kerlsake e di Trevor Bolder.

Ci sono anche delle sorprese, come il flauto di Thijs Van Leer dei Focus che impreziosisce la passionale Tales e due nomi che hanno scritto la storia degli Uriah Heep, salgono sul palco anche Ken Hensley, tastierista storico nella band dagli esordi fino al 1981 e John Lawton, cantante in Firefly, Innocent Victim (entrambi del 1977) e Fallen Angel (del 1978). Ad arricchire il sound c’è anche la presenza di tre coriste che danno quel tocco diverso agli arrangiamenti. Nella back cover del CD c’è scritto “The Ultimate Celebration Of Uriah Heep Live”, ma la band ancora oggi è molto attiva in sede live e un tour è schedulato anche per il 2017.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: The Magician’s Birthday Party

Anno: 2002

Casa Discografica: Classic Rock Production

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Lee Kerslake – batteria, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Special Guest:

Ken Hensley – tastiere, chitarra acustica, voce

John Lawton – voce

Thijs Van Leer – flauto

Emma Robbins – cori

Kim Chandler – cori

Aileen McLaughlin – cori

Tracklist:

  1. Return To Fantasy

  2. Tales

  3. Sweet Pretender

  4. I’ll Keep On Trying

  5. July Morning

  6. Paradise/The Spell

  7. Circle Of Hands

  8. The Magician’s Birthday

  9. Sympathy

  10. Free’n’Easy

  11. Sunrise

  12. Easy Livin’

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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