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26th Nov2016

Uriah Heep – Electrically Driven

by Fabio Loffredo

uriah-heep-electrically-drivenPassa solo un mese dall’uscita di Acoustically Driven e la band inglese è pronta a pubblicare un altro live album dal titolo Electrically Driven, logicamente stavolta elettrico e un ritorno all’hard rock dopo la pausa acustica. Il concerto è stato registrato sempre a Londra ma stavolta al London Astoria il 23 marzo del 2001 a poco più di tre mesi di distanza dal concerto acustico al London Mermaid Theatre. La band è sempre in ottima forma e suona sempre con grinta e passione, rivolgendo un sguardo al repertorio degli anni settanta e sembra non avere al momento nessuna intenzione di tornare in studio per un nuovo album di inediti. Elecrically Driven è un buon live anche se stavolta la resa sonora non è delle migliori e in effetti nelle note è specificato che il concerto non è stato ritoccato, è stato registrato così come è, con le sue pecche ma anche con le atmosfere di un vero show. Return To Fantasy apre le danze nel migliore dei modi, seguita da Universal Wheels e da un ottima versione di Bird Of Prey, dove la band cerca di ricreare anche i cori che caratterizzano il brano ed il risultato è più che soddisfacente. A seguire una versione infuocata di Stealin’ e viene riproposta la splendida Come Away Melinda in una versione toccante ed emozionante.

Anche in questo show, come in quello che andò a finire in Acoustically Driven, sale sul palco Ian Anderson dei Jethtro Tull ed il suo flauto per impreziosire Circus e Blind Eye, unici due momenti acustici del concerto. Poi ancora Sunrise, Gypsy, una spettacolare July Morning e Easy Livin’, brani che ad un concerto degli Uriah Heep non possono e non devono mancare. Il prossimo passo è ancora un live, una serata speciale perché sul palco saliranno due nomi che hanno scritto la storia della band inglese.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Electrically Driven

Anno: 2001

Casa Discografica: Classic Rock Legends

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 7,5

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Lee Kerlslake – batteria, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Special guest:

Ian Anderson – flauto

Tracklist:

  1. Return To Fantasy

  2. Universal Wheels

  3. Bird Of Prey

  4. Stealin’

  5. Between Two Worlds

  6. I Hear Voices

  7. Come Away Melinda

  8. Circus

  9. Blind Eye

  10. Sunrise

  11. Gypsy

  12. July Morning

  13. Easy Livin’

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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12th Nov2016

Uriah Heep – Future Echoes Of The Past

by Fabio Loffredo

uriah-heep-future-echoes-of-the-pastCon Sonic Origami gli Uriah Heep trovano una loro stabilità, principalmente per quanto riguarda una line-up oramai ben consolidata, affiatata e che dal vivo riesce a dare sempre il meglio, una stabilità anche nelle idee e nella composizione, infatti si ritorna all’hard rock classico che contraddistinse il periodo degli anni settanta; stabilità senza perdere di vista alcune sfumature AOR che fanno oramai parte del background musicale della band. Le critiche positive di Sonic Origami entusiasmano la band e il tour che ne segue è sicuramente uno dei loro migliori ed una piccola parte viene documentata in un doppio CD, Future Echoes Of The Past, in cui la band crea una scaletta che cerca di non scontentare nessuno e che dà spazio anche al primo periodo d’oro. Nel doppio CD sono documentate alcune date del tour del 1999 e del 2000 e precisamente in Germania nel novembre del 1999. Brani come Between To Worlds, Time Of Revelations, Rain e non mancano grandi classici come Stealin’ e Sweet Freedom.

Il secondo CD è quello più ricco d’interesse con brani capolavoro come July Morning, Bird Of Prey, Gypsy, Easy Livin’, Look At Yourself, una lunga versione di Lady In Black e in aggiunta ad una nuova rimasterizzazione del CD, la splendida Come Away Melinda, dal primissimo album della band. Gli Uriah Heep sono in grande forma e Bernie Shaw dimostra di essere il miglior singer della band dopo l’indimenticabile David Byron.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Future Echoes Of The Past

Anno: 2000

Casa Discografica: Classic Rock Productions

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Bernie Shaw – voce

Mick Box – chitarra, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Lee Kerslake – batteria, voce

Tracklist:

Disc 1:

1. Between To Worlds

2. I Hear Voices

3. Stealin’

4. Universal Wheels

5. Time Of Revelation

6. Only The Young

7. Sweet Freedom

8. Rain

9. Feels Like

10. Sunrise

11. Heartless Land

12. Shelter From The Rain

13. Love In Silence

Disc Two:

1.July Morning

2. Bird Of Prey

3. Gypsy

4. Everithing In Life

5. Easy Livin’

6. Question

7. Look At Yourself

8. Lady In Black

9. Come Away Melinda

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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05th Nov2016

Uriah Heep – Sonic Origami

by Fabio Loffredo

uriah-heep-sonic-origamiTanta attività live, una ritrovata giovinezza, una line-up affiatata, portano gli Uraih Heep a dare un degno successore a Sea Of Light e dopo tre anni tornano con un album di inediti, l’ottimo Sonic Origami, un lavoro molto lungo, 75 minuti circa, dove la band inglese sa ben dosare il vecchio ed il nuovo corso musicale. Between Two Words è un ritorno all’hard rock classico dei primi album, torna prepotentemente l’organo Hammond di Phil Lanzon e la voce di Bernie Shaw è sempre più vicina a quella di David Byron, ma rimane molto personale e con una diversa versatilità; I Hear Voices è hard rock molto graffiante ma con un ritornello orecchiabile e vicino all’AOR, caratteristica che la band non vuole abbandonare e la cosa è molto positiva. A seguire c’è Perfect Little Heart, brano molto più vicino all’hard rock melodico dall’appeal più radiofonico, ma con raffinatezza e Heartless Land è invece una ballata romantica e acustica. Si sente in ogni brano una ritrovata vena creativa e Only The Young, con le sue sfumature tra hard rock, AOR e rock progressive ne è il migliore esempio, ma ritorna spesso quel sound roccioso e trascinante di In The Moment, dove non manca un tocco di rock progressivo e di fusion nella parte strumentale.

Si prosegue in grande stile con Question, altra ballata acustica con avvolgenti armonie vocali, con Change e Shelter From The Rain, dove, anche se in modi diversi, l’hard rock incontra il rock progressivo, due brani ricchi di idee e ancora con Everythng In Life, dove ritorna l’hard rock dei seventies. Si va verso il finale con altri ottimi brani come Across The Miles, altra ballata ma dal gusto pop, come Feels Like, dove torna l’hard rock graffiante, come The Golden Palace, altra ballata con tinte prog, AOR e pop e come Sweet Pretender, dove si sente il vero Uriah Heep style, cori compresi. In parole povere gli Uriah Heep ci sono, in grande forma e pronti a dar vita ad ottimi live e studio album, riuscendo a non far mai tramontare il proprio nome ed il proprio sound.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Sonic Origami

Anno: 1998

Casa Discografica: Eagle Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Bernie Shaw – voce

Mick Box – chitarra, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Lee Kerlsake – batteria, voce

Tracklist:

  1. Between Two Words

  2. I Hear Voices

  3. Perfect Little Heart

  4. Heartless Land

  5. Only The Young

  6. In The Moment

  7. Question

  8. Change

  9. Shelter From The Rain

  10. Everything In Life

  11. Across The Miles

  12. Feels Like

  13. The Golden Palace

  14. Sweet Pretender

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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29th Ott2016

Uriah Heep – Spellbinder Live

by Fabio Loffredo

uriah-heep-spellbinder-liveIl buon successo di critica di Sea Of Light, porta gli Uriah Heep a prendersi un’altra breve pausa per dar vita ad ottimi show e suonare il più possibile e in più posti possibili. Spellbinder Live è un ottimo live che vede ancora una volta una band in grande forma con una line-up che sembra sempre di più unita e molto affiatata ed è la testimonianza di uno show in Germania il 23 giugno del 1994 e precisamente al Live Music Hall di Colonia. Ci sono versioni molto graffianti di ottimi brani come Rainbow Demon, Words In A Distance, Circle Of Hands e non mancano i grandi classici degli anni settanta come Stealin’, Wizard, una splendida versione di Gypsy, con gli assoli di Phil Lanzon e di Mick Box, che come un medley è attaccata ad una fiammante versione di Look At Yourself con una grande performance vocale di Bernie Shaw. Nel finale arriva Lady In Black e Easy Livin’, altri grandi classici della band inglese. C’è anche una bonus track, Sail The Rivers, out-takes di Sea Of Light, dove ritorna la vena melodica della band. Si nota sempre di più la voglia di tornare a quel sound che contraddistinse i primi lavori degli Uriah Heep e questo è anche grazie a Phil Lanzon, tastierista che spesso rispolvera in maniera molto marcata il suono dell’organo Hammond, caratteristica che aumenterà nei successivi lavori anche in studio.

La storia degli Uriah Heep continua tra dischi in studio e ottimi live e Spellbinder Live racchiude alcuni dei momenti migliori degli Uriah Heep on stage.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Spellbinder Live

Anno: 1996

Casa Discografica: Spitfire Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: : http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Lee Kerslake – batteria, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Tracklist:

  1. Devils Daughter

  2. Stealin’

  3. Bad Bad Man

  4. Rainbow Demon

  5. Words In A Distance

  6. Wizard

  7. Circle Of Hands

  8. Gypsy

  9. Look At Yourself

  10. Lady In Black

  11. Easy Livin’

  12. Sail The Rivers ( Studio Track From The Sea Of Light Sessions) (bonus track)

Category : Recensioni
Tags : Hard Rock, Uriah Heep
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22nd Ott2016

Uriah Heep – Sea Of Light

by Fabio Loffredo

uriah-heep-sea-of-lightGli Uriah Heep si prendono lunghe pause da un disco all’altro e ne approfittano per suonare molto dal vivo. Passano ben quattro anni da Different World e Sea Of Light, il nuovo album in studio, mette in evidenza la voglia della band inglese di tornare a suonare quell’hard rock che li ha resi celebri, ma non disdegnano la svolta più melodica, presente anche, seppur in minima parte, in questo nuovo album. Con Against The Odds c’è un forte ritorno all’hard rock classico degli anni settanta, Mick Box ci dà dentro con ottimi guitar solo, Phil Lanzon rispolvera l’organo Hammond e tornano i cori marchiati a fuoco Uriah Heep, un brano splendido che dà speranza a chi non ha digerito la svolta più melodica e commerciale, ma ugualmente di grande valore, degli ultimi anni. Ottimo brano è anche Sweet Sugar, aggressivo e potente, Time Of Revelation, veloce e riprende la grinta di brani storici come Look At Yourself e Easy Livin’e Mistress Of All Time, che ha un intro da colonna sonora grazie alle orchestrazioni create dalle tastiere di Lanzon, entra poi la voce di Bernie Shaw ed il brano diventa una ballata romantica con parti acustiche e progressive. Ritorna l’hard rock con Universal Wheels con un grande Shaw, mentre Fear Of Falling vuole mantenere quel sound più commerciale, ma sempre con grinta e potenza e lo stesso discorso vale per Spirit Of Freedom, che si accosta di più a sonorità AOR, ma con tracce progressive.

C’è spazio ancora per Logical Progression, ottimo brano dalle forti melodie e dai bei cori, per Love In Silence, lenta, acustica e pianistica, ma non manca un avvolgente assolo di Hammond e belle atmosfere progressive e sinfoniche; per Words In The Distance, dove i riff chitarristici di Mick Box tornano ad essere graffianti, vi è un hard rock cadenzato e dalle melodie penetranti. A chiudere l’album arriva Fires Of Hell, dai riff aggressivi e trascinanti e Dream On, sognante per sola chitarra acustica voce e cori. Da segnalare anche il ritorno di Roger Dean ad illustrare la copertina. Ancora tanti concerti dal vivo e tre anni più tardi gli Uriah Heep torneranno con un nuovo album di inediti.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Sea Of Light

Anno: 1995

Casa Discografica: Castle Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 7,5

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Lee Kerslake – batteria, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Tracklist:

  1. Against The Odds

  2. Sweet Sugar

  3. Time Of Revelation

  4. Mistress Of All Time

  5. Universal Wheels

  6. Fear Of Falling

  7. Spirit Of Freedom

  8. Logical Progression

  9. Love In Silence

  10. Words In The Distance

  11. Fires Of Hell

  12. Dream On

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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15th Ott2016

Uriah Heep – Different World

by Fabio Loffredo

Uriah Heep - Different WorldDopo Raging Silence passano tre anni, segno che gli Uriah Heep non vogliono fare le cose di fretta, vista anche la stabilità della nuova formazione e nel 1991 pubblicano Different World, un buon album che poco si differenzia dal precedente. Different World cerca sempre di non scontentare nessuno, c’è l’hard rock degli esordi e c’è l’AOR e l’hard rock melodico e si sente una band che non ha nessuna voglia di gettare la spugna. Blood On Stone è hard rock classico che ci riporta ai primi tempi degli Uriah Heep, ma con un ritornello molto sul versante melodico e AOR e Witch Way Will The Wind Blow ne segue le stesse strade, ma con una vena più grezza. A seguire c’è All God’s Children, dal sapore più AOR e nel finale un bel coro gospel e All For One, altro brano AOR e molto radiofonico. La title track, Different World è un brano raffinato e melodico, con interessanti spunti chitarristici di Mick Box e al contrario con Step By Step si ritorna all’hard rock classico con il ritorno dell’Hammond, anche se con un po’ di timidezza. C’è spazio ancora per Seven Days, brano elettrizzante e potente, e per First Touch, l’unico brano debole dell’album, tra Kiss e Def Leppard con troppi ammiccamenti pop e radiofonici. A chiudere spetta a One By One, hard rock graffiante con bei riff chitarristici ed un intermezzo dalle tinte progressive e a Cross That Line, una preziosa ballata melodica e d’effetto.

Nella ristampa in CD del 1998 ci sono alcune bonus track, come Stand Back che non era presente nel vinile, un classico hard rock trascinante e versioni alternative di Blood Red Roses e di Hold Your Head Up, più una lunga versione dal vivo, dai concerti di Mosca, di Rockarama. Dopo Different World la band si prende una pausa per suonare molto dal vivo, ma nella loro mente ci sono molti nuovi brani che andranno sul nuovo album che vedrà la luce quattro anni più tardi.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Different World

Anno: 1991

Casa Discografica: Legacy Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 7

Tipo: CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Lee Kerslake – batteria, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Special Guests:

Brett Morgan – batteria

Danny Wood – accordino

Benny Marshall – armonica

Queen Elizabeth Grant Mainteined Grammar School, Alford Lincolnshire – cori

Andrew Willoughby – conduttore

Tracklist:

1. Blood On Stone

2. Wich Way Will The Wind Blow

3. All God’s Children

4. All For One

5. Different World

6. Step By Step

7. Seven Days

8. First Touch

9. One By One

10. Cross That Line

Bonus tracks nella ristampa in CD del 1998

11. Stand Back

12. Blood Red Roses (1990 Re-Mix)

13. Hold Your Head Up (Edited Version)

14. Rockarama (Live Alternate Vesion – From Moscow Concerts)

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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08th Ott2016

Uriah Heep – Raging Silence

by Fabio Loffredo

Uriah Heep  - Raging SilencePassano quattro anni da Equator e la nuova formazione con Bernie Shaw e Phi Lanzon ha già avuto modo di farsi le ossa dal vivo, specialmente nel concerto di Mosca documentato in Live In Moscow. Raging Silence conserva il lato AOR e più melodico della band, ma non mancano momenti più hard rock riconducibili ai primi anni della band inglese. Hold You Head Up cerca di far presa su tutti i fan degli Uriah Heep, quelli dell’hard rock più classico dei primi tempi e quelli del periodo più AOR e hard rock melodico, si sentono ancora una volta echi dei Toto più hard rock, il ritornello è di quelli che dal vivo invitano a cantare e Mick Box ci piazza un gran bell’assolo di chitarra ed anche la voce di Bernie Shaw cerca di imporsi per la sua potenza. Un altro piccolo gioiellino di hard rock melodico con tinte AOR è Blood Red Roses, brano raffinato e graffiante anche se con sottili linee melodiche ed il ritornello è di quelli che fa impazzire ogni amante dell’AOR. A seguire c’è Voice On My TV, altro brano molto AOR, radiofonico e molto melodico, invece al contrario con Rich Kid riesplode l’hard rock, graffiante ed anche un po’ radiofonico.

Viene rispolverato l’organo Hammond in Cry Freedom, anche se rimane un po’ timido, ma il brano è ottimo tra hard rock classico, melodico e progressivo e Bad Bad Man torna ad essere veloce ed elettrizzante. In More Fool You c’è anche una chitarra acustica ed il brano è ricco di variazioni armoniose e When The War Is Over è quasi soul e pop, ma poi cresce trasformandosi in un’avvolgente ballata AOR. Gli ultimi due brani sono Lifeline e Rough Justice, puro e semplice hard rock che chiudono degnamente un buon album. Nella versione rimasterizzata uscita nel 1998 ci sono vari brani come Miracle Child, che era presente solo come B-side del 12” di Hold Your Head Up, una altro brano di semplice hard rock e poi una versione di Look At Yourself dal vivo ed altre tracce prese dai concerti a Mosca ed altre in edizione diverse. Con questa line-up gli Uriah Heep hanno un po’ di stabilità e continueranno tra live e album inediti di ottimo livello.

Autore: Uriah Heep Titolo Album: Raging Silence
Anno: 1989 Casa Discografica: Enigma Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: : http://www.uriah-heep.com
Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Lee Kerlsake – batteria, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Tracklist:

1. Hold Your Head Up

2. Blood Red Roses

3. Voice On My TV

4. Rich Kid

5. Cry Freedom

6. Bad Bad Man

7. More Fool You

8. When The War Is Over

9. Lifeline

10. Rough Justice

 

Bonus tracks nella ristampa in CD del 1998

11. Miracle Child ( B- Side To Hold Your Head Up)

12.Look At Yourself (B-Side On 12” Release Of Blood Red Roses. Also On US Version Of The Raging Silence CD Releases)

13. Too  Scared To Run (Previously Unreleased Live Version From Moscow Recordings)

14. Corina (Previously Unreleased Live Version From Moscow Recordings)

15. Hold Your Head Up (12” Extended Version)

16. Blood Red Roses (Alternate Remix)

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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01st Ott2016

Uriah Heep – Live In Moscow

by Fabio Loffredo

Uriah Heep - Live In MoscowE’ ancora presto per un nuovo album di inediti nel 1988, ma i nuovi entrati Bernie Shaw e Phil Lanzon hanno modo di riscaldarsi con una serie di concerti che li porta a suonare per ben 10 date in Russia, allo Stadio Olimpico di Mosca, un tappa molto importante della loro storia essendo una delle prime band a varcare i confini della Cortina Di Ferro. Gli Uriah Heep vengono accolti da vere star e ogni concerto è un grande successo. Bird Of Prey, lo storico brano che apriva Salisbury del 1970, è qui in una versione molto diversa dall’originale, la band riesce a riprodurre molto bene i cori anche dal vivo e le tastiere di Phil Lanzon cercano di essere più al passo con i tempi, anche se l’Hammond è sempre presente e Stealin’ è invece molto fedele all’originale. Ci sono poi brani più vicini alla produzione recente (di allora), come Too Scared To Run, Corina e Mister Majestic, brano che confermano che gli Uriah Heep sanno scrivere anche dei brani di hard rock melodico e AOR e dal vivo trasformarli in momenti di pura energia. Si continua con i grandi classici come The Wizard, July Morning, attaccate fra loro, brani che provocano sempre grandi emozioni e le tastiere di Lanzon, riescono a convincere sempre di più e Easy Livin’, trascinante più che mai. That’s The Way That It Is e Pacific Highway, sono gli ultimi brani del vinile e della prima edizione del CD e sono perfettamente eseguiti ed il pubblico russo si lascia andare in vere e proprie evocazioni richiamando a gran voce gli Uriah Heep.

Nella versione in CD rimasterizzata del 1998 ci sono tre brani in più, una lunga versione di Gypsy, con un bell’assolo di tastiere di Lanzon, tra Hammond e sonorità più progressive, un breve assolo di Mick Box ed un Bernie Shaw veramente in grande forma, il brano uscì solo in un 12’ come B-side di Easy Livin’/Corina e poi ancora Rockarama, dove viene dato un piccolo spazio per Lee Kerslake e principalmente per il basso di Trevor Bolder e Heartache City. Ancora qualche anno per un nuovo album di inediti, ma gli Uriah Heep sembra che stiano vivendo una seconda giovinezza.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Live In Moscow

Anno: 1988

Casa Discografica: Legacy Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: LP, CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

Mick Box – chitarra, voce

Lee Kerslake – basso, voce

Trevor Bolder – basso, voce

Phil Lanzon – tastiere, voce

Bernie Shaw – voce

Tracklist:

1.Bird OF Prey

2. Stealin’

3. Too Scared To Run

4. Corina

5. Mister Majestic

6. The Wizard

7. July Morning

8. Easy Livin’

9. That’s The Way That It Is

10. Pacific Highway

Bonus tracks nella ristampa in CD del 1998

11. Gypsy (B-Side on 12” Of Easy Livin’/Corina)

12. Rockarama (Previously Unreleased Live Moscow Recording)

13. Heartache City (Previously Unreleased Live Moscow recording)

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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24th Set2016

Uriah Heep – Live In Europe 1979

by Fabio Loffredo

uriah heep live in eurpoe 79Mick Box decide di non affrettare il futuro della band e dopo Live At Shepperton ’74, la decisione è di pubblicare un altro live album per documentare i concerti in Europa del 1979 per promuovere Fallen Angel uscito l’anno prima e Live In Europe 1979 ne è la perfetta testimonianza. Il doppio album documenta una band in grande forma e John Lawton ce la mette tutta per riuscire a tenere il confronto con David Byron, ma i due cantanti sono molto diversi tra loro; Lawton cerca di dare una sua impronta originale e bisogna ammettere che ci riesce anche in sede live. Look At Yourself e Easy Livin’ sono due versioni strepitose, attaccate l’un l’altra e in cui ognuno della band da veramente il meglio di sé. Altre ottime performance di brani come Woman Of The Night, Lady In Black, The Wizard e July Morning, unite fra loro e dove ritorna a primeggiare l’organo Hammond di Ken Hensley. La vena più commerciale del nuovo corso della band traspare anche in sede live e precisamente nel secondo CD, Free Me, riesce a coinvolgere i presenti grazie alla grinta di John Lawton, poi l’assolo molto blues di Mick Box in Who Needs You e le diavolerie tastieristiche di Sweet Lorraine, tra Hammond e Moog e non manca un altro lungo assolo di chitarra di Box. C’è spazio anche per Gypsy, strepitosa come sempre.
Nella ristampa in CD del 2000 sono state aggiunti altri brani presi da altre date sempre dello stesso tour, tra cui una lunga e coinvolgente Lady In Black. Il passo futuro della band sarà un altro live album molto importante, prima di dar vita ad un nuovo album di inediti.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Live In Europe 1979

Anno: 1986

Casa Discografica: Castle Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: LP, CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

John Lawton – voce

Mick Box – chitarra

Ken Hensley – tastiere, chitarra

Trevor Bolder – basso

Lee Kerslake – batteria

Tracklist:

Disc 1:

1. Easy Livin’ (Erebsthalle, Ludwishaven 20-01-79)

2. Look At Yourself (Stadhalle, Frieburg 19-01-79

3. Stealin’ (Erebsthalle, Ludwishaven 20-01-79)

4. Falling In Love (Erebsthalle, Ludwishaven 20-01-79)

5. Woman Of The Night (Erebsthalle, Ludwishaven 20-01-79)

6. Lady In Black (Erebsthalle, Ludwishaven 20-01-79)

7. Cheat ‘n’ Lie (Apollo, Manchester 03-03-79) (Previously Unrelesased)

8. The Wizard (Erebsthalle, Ludwishaven 20-01-79)

9. July Morning (Erebsthalle, Ludwishaven 20-01-79)

Disc 2:

1. Free Me (Stadhalle, Offenbach 21-01-79)

2. One More Night (Stadhalle, Offenbach 21-01-79) (Previously Unreleased)

3. I’m Alive (Hammersmith Odeon, London 07-03-79)

4. Who Needs Me (Hammersmith Odeon, London 07-03-79) (Previously Only Available On “Time Of Revelation” Box Set

5. Sweet Lorraine (Hammersmith Odeon, London 07-03-79)

6. Free ‘n’ Easy (Hammersmith Odeon, London 07-03-79)

7. Gypsy (Erebsthalle, Ludwishaven 20-01-79)

8. Easy Livin’ (Apollo, Manchester 03-03-79) (Previously Unreleased)

9. Stealin’ (Apollo, Manchester 03-03-79) (Previously Unreleased)

10. Lady In Black (Stadhalle, Offenbach 21-01-79) (Previously Unreleased)

11. Gypsy (Hammersmith Odeon, London 07-03-79) (Previously Unreleased)

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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17th Set2016

Uriah Heep – Live At Shepperton ‘74

by Fabio Loffredo

Uriah Heep - Live At Shepperton ‘74La morte di David Byron ha scosso gli animi della band, specialmente di Mick Box che ha sempre cercato di riportare il singer inglese nella band. Nello stesso anno uscì Equator, sicuramente il passo più debole della lunga storia degli Uriah Heep e altre defezioni minano il futuro della band. John Sinclair lascia per approdare negli Shy con cui inciderà un solo album e per raggiungere la band di Ozzy Osbourne e anche Peter Goalby decide di lasciare la band. Passano circa quattro anni prima che gli Uriah Heep rilascino un nuovo album di inediti e nella band arrivano Phil Lanzon, ottimo tastierista con un lungo curriculum con band come i Grand Prix, i Lionheart e gli Sweet e Bernie Shaw, canadese e già cantante dei Grand Prix e degli Stratus. Mick Box cerca di rimettere in ordine le idee e decide di far uscire alcuni live, tra cui Live At Shepperton ’74, un live uscito con ben 12 anni di ritardo, ma che fa tornare la nostalgia della formazione classica, quella con Byron, appena scomparso e con Gary Thain, scomparso anche lui nel 1975 e logicamente c’è la presenza delle tastiere di Ken Hensley.

In Live At Shepperton ’74 c’è tutta la magia degli Uriah Heep degli anni settanta, la voce di Byron è inimitabile e le tastiere di Hensley sempre presenti, anche se nascondono spesso la chitarra di Box. Ci sono i grandi classici come Easy Livin’, con un’introduzione che ricorda Highhway Star dei Deep Purple da Made In Japan, poi Sweet Freedom, le lente melodie di Something Or Nothing, Stealin’ e Rock’n’Roll Medley, quasi identico alla versione apparsa sul primo live della band Uriah Heep Live del 1973. Nella ristampa in CD del 1997 ci sono delle bonus tracks e out-takes.

Autore: Uriah Heep

Titolo Album: Live At Shepperton ‘74

Anno: 1986

Casa Discografica: Castle Records

Genere musicale: Hard Rock

Voto: 8

Tipo: LP, CD

Sito web: http://www.uriah-heep.com

Membri band:

David Byron – voce

Mick Box – chitarra

Gary Thain – basso

Lee Kerslake – batteria

Ken Hensley – tastiere

Tracklist:

1.Easy Livin’

2. So Tired

3. I Won’t Mind

4. Something Or Nothing

5. Stealin’

6. Love Machine

7. The Easy Road

8. Rock’n’Roll Medley:

  1. Roll Over Beethoven

  2. Blue Suede Shoes

  3. Hound Dog

  4. At The Hop

  5. Blue Suede Shoes

Bonus tracks nella ristampa in CD del 1997

9. Out-Takes:

  1. The Easy Road

  2. Sleazy (Easy Livin’)

  3. Easy Livin’

10. Stealin’

Category : Recensioni
Tags : Uriah Heep
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