Hardcore Superstar – Bad Sneakers And A Pina Colada
Anno di grazia 2000. Il rock si affaccia nel nuovo millennio in condizioni ammaccate. I giovani di tutto il mondo paiono ormai aver definitivamente sostituito al rock il rap/hip hop come genere di riferimento. In tale contesto sonoro, quattro ragazzotti svedesi sfornano un disco d’esordio destinato a scuotere il soporifero mondo dello street/sleaze rock. La Svezia che aveva già creato un filone di seminale importanza con il death metal melodico (In Flames, Dark Tranquillity, Soilwork ed altri) si mostra di grande vitalità anche in ambito rock puro con una serie di band tutte di ottimo livello (Hellacopters, Backyard Babies, Gluecifer). Nasce il cosiddetto scan-rock. In un simile scenario cosi fertile per la musica dura, fanno appunto il loro esordio gli Hardcore Superstar con questo debut album Bad Sneakers and a Pina Colada. Senza voler enfatizzare l’opera degli svedesi, appare non esagerato affermare che a partire da questo fantastico primo album, gli Hardcore Superstar siano riusciti a diventare la band di sleaze rock più importante della prima decade degli anni 2000. Pensateci bene: tra meteore da milioni di dischi (The Darkness, Buckcherry) e supergruppi dal sapore artefatto (Brides Of Destruction, Velvet Revolver), gli Hardcore Superstar per capacità sonore e qualità della proposta, hanno rappresentato l’approdo più sicuro per chi cercasse del buon rock a tinte dure. Per sgomberare il campo da fraintendimenti, basti ricordare che, a riprova del valore universale riconosciuto alla proposta musicale dei Nostri, proprio a seguito della pubblicazione dei primi due album, gli Hardcore Superstar furono chiamati ad accompagnare in tour niente meno che gli AC/DC…e scusate se è poco!
La formula magica che ha permesso agli svedesi di emergere tra tante band sta tutta nella originalità della loro proposta musicale: a differenza della stragrande maggioranza dei gruppi che si cimentano a tutt’oggi con il rock duro di matrice classica, gli Hardcore Superstar, pur rimanendo strettamente collegati al territorio streeet/sleaze/glam, non si sono mai limitati a scimmiottare le band storiche degli anni ’80. Due le caratteristiche di assoluta forza degli Hardcore: la chiara attitudine punk che ha contrassegnato questo fondamentale esordio e, soprattutto, la caratteristica voce di Jocke Berg, distante anni luce dalla classica ugola calda, pulita, “maliziosa” dei gruppi glam, ma molto più urlata ed adrenalinica…un vero punto di forza, almeno a parere di chi scrive. Ma sopra ogni cosa, a favore degli Hardcore Superstar ci sono le canzoni. Troppo spesso noi scribacchini musicali ci dilettiamo a parlare di immagine, suoni, perizia tecnica, tutte cose fondamentali, per carità. Ma ciò che alla fine della fiera fa la differenza per qualsiasi gruppo musicale, sono le grandi canzoni, quelle da cantare a squarciagola sotto il palco o in cameretta, quelle che ti restano ben impresse nella mente e non se ne vanno più. E in questo disco di grandi canzoni ce ne sono a bizzeffe.
L’album si apre con una doppietta scoppiettante, la velocissima Hello/Goodbye e la più propriamente glam You Will Never Know che danno subito l’idea di un lavoro ben sopra la media. Ma sono i due pezzi successivi a fare davvero gridare alla meraviglia. Liberation è, probabilmente, la canzone simbolo della prima parte di carriera dei Nostri: brano indiscutibilmente bellissimo, un inno liberatorio per tornare alla vita al termine di una storia d’amore…pezzo da storia del rock. Have Your Been Around inizia con uno dei riff di chitarra più incisivi del nuovo millennio, prima di far esplodere uno dei pezzi più incendiari dell’album, che viaggia ad una velocità supersonica, con un chorus irresistibile da stadio. Due canzoni che valgono da sole l’acquisto del disco, provare per credere. Si prosegue nell’ascolto con Punk Rock Song che già dal titolo non lascia dubbi sulla esuberante attitudine punk, mentre Beat Yor Down è un altro pezzone irresistibile. Con Rock’n Roll Star gli Hardcore Superstar mostrano di non avere sicuramente problemi di ego, mentre Someone Special è la immancabile ballad in un disco del genere. Attenzione però. Anche in questo caso gli svedesi sorprendono l’ascoltatore con un pezzo ben lontano dal classico lento tutta melodia e voce soffusa, dedicando una canzone a “qualcuna di speciale” mantenendo però ben inalterata la loro classica vigoria musicale. Ancora un pezzo da 9 in pagella.
A questo punto, dopo otto canzoni capolavoro, gli Hardcore Superstar forse avrebbero potuto anche chiudere il disco: i restanti cinque pezzi, pur restando di pregevole fattura, non aggiungono nulla a quanto già detto, ma è la classica voglia di strafare da parte degli esordienti che possiamo tranquillamente perdonare. Al tirar delle somme, un classico, senza ombra di dubbio, dello sleaze rock e forse “ il classico” per eccellenza del nuovo millennio. Se a distanza di oltre dodici anni dall’esordio, gli Hardcore Superstar sono gli unici tra le nuove band a dividere il palco delle tournée mondiali con i grandi nomi del passato, beh non sarà di certo un caso. Il rock non è morto, e se permettete, per noi il tempo di passare all’hip hop non è ancora arrivato.
Autore: Hardcore Superstar | Titolo Album: Bad Sneakers And A Pina Colada |
Anno: 2000 | Casa Discografica: Gain Records |
Genere musicale: Hard Rock | Voto: 8 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.hardcoresuperstar.com |
Membri band:
Jocke Berg – voce Silver Silver – chitarra Martin Sandvik – basso Magnus Andreasson – batteria |
Tracklist:
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