Scorpions – Pure Instinct
“A volte ritornano”. Non sempre è possibile scacciare o liberarsi dei fantasmi del passato, tanto da rimanervi spesso morbosamente attaccati e desiderosi di condividerne il destino. Nel caso del nostro quintetto, il successo planetario di Crazy World e dell’indimenticabile Wind Of Change restano ben impressi nella mente e nell’animo dei nostri eroi, tanto da spingerli a tentare di confermarsi sulla stessa falsariga, anche a costo di “tradire” temporaneamente le loro origini. Il sound della band è ormai orientato verso la sperimentazione più sfrenata, non solo per l’inserimento delle tastiere, ma soprattutto per il tentativo della band di analizzarsi attraverso le tematiche della vita che rendono i brani ancora più orecchiabili. Anche l’ennesimo cambio di produttore, con Erwin Musper alla consolle, contribuisce ad estremizzare le intenzioni della band, che ritrova in questo caso unità ed armonia di intenti. Scorrendo la tracklist, non si può non notare che il cantato di Meine sia ora molto più nitido e melodico, senza la ricerca affannosa di gorgheggi ed urla lancinanti dell’immediato passato, mentre le asce ormai si consolidano nel perseguire sonorità molto più “radiofoniche” che tuttavia, paradossalmente, nulla tolgono al loro valore, inquadrando gli strumenti nell’ottica di cui sopra si è detto e che ben rendono la definizione attuale del gruppo. Potremmo dire che anche questo album, forse più dei precedenti, si delinea come un potenziale jukebox avulso dalle allora imperanti correnti che prediligevano un rock puro ed incontaminato.
Il cambio del drummer conferisce l’ennesimo slancio al processo di “modernizzazione” della band, stante il background compositivo e di arrangiamenti che Cress porta in seno al combo. Brani quale l’opener Wild Child rendono appieno quanto affermato: il rilassamento in cui ora i Nostri desiderano operare si ascolta chiaramente nell’esecuzione del brano, molto easy nei passaggi centrali e nel delicato ritornello. Fa sempre capolino una sana presenza “elettrica”, che viene tuttavia tenuta saggiamente a freno nell’economia dl brano. Tutte le composizioni risentono ampiamente del nuovo target che la band intende fornire al disco: la nuova sezione ritmica è molto più posata nelle battute e nel dettare i tempi alle chitarre. Does Anyone Know, ad esempio, si erge a caposaldo della direzione intrapresa: voce molto “catchy” e strumenti che sono al servizio del vocalist in un connubio di rara intensità e lirismo. Strutturato intorno ad una saggia combinazione di tutti gli strumenti, si candida ad esserne brano vessillo anche in sede live nella nuova versione del gruppo. Oh Girl non è melensa, nel suo svolgimento: anche stavolta la band sforna un brano solido e corale al tempo stesso, che tuttavia si avvolge su se stesso nel refrain centrale, proprio per il desiderio di voler offrire una base molto meno sostenuta al pezzo. Alla ricerca della sperimentazione, il gruppo non lesina di osare e di pretendere da sé stesso il tirare fuori doti canore e compositive che probabilmente non sapeva di possedere.
Where The River Flows riflette bene il titolo: un lento scorrere del brano, su cui lasciar esibire nella massima tranquillità tutti gli interpreti, qui visibili nella nuova versione quasi AOR. Non certo esenti dal proporre brani “top” in ogni full-lenght, i teutoni stavolta lo individuano in You And I dove Meine e soci sono maestosi ognuno per la loro parte. Si riascolta il singer di quasi un decennio precedente, con la voce modulata e dalla timbrica eccellente, mentre asce e sezione ritmica non perdono un colpo nell’esecuzione alternata di momenti semiacustici ed altri molto più elettrificati. Certificano la scelta ancora una volta azzeccata i due dischi d’oro ed uno di platino che Pure Instinct porta a casa: il pubblico mostra di apprezzare ancora il sound proposto dopo 20 anni di carriera ed è ben disposto a perdonare eventuali passaggi a vuoto, quali ad esempio Are You The One, che non rende giustizia ai 5 per la sua semplicità quasi imbarazzante e fine a se stessa. O anche la conclusiva She’s Knocking At My Door, in cui lo scimmiottare una famosa track dei Purple si riduce ad una pedissequa riproduzione del clichè prediletto dalla band dell’Uomo In Nero. Il passaggio, se non a vuoto, quanto meno contraddittorio dell’album riflette il momento di “trapasso” della band che, senza rinnegare il leggendario passato, si offre devotamente a percorrere nuove strade sonore che allo stato non immagina quali saranno, pur in presenza di un immutato e devoto affetto degli aficionados.
Autore: Scorpions | Titolo Album: Pure Instinct |
Anno: 1996 | Casa Discografica: Polygram |
Genere musicale: Hard Rock | Voto: 7 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.the-scorpions.com |
Membri band:
Klaus Meine – voce Rudolf Schenker – chitarra Matthias Jabs – chitarra Ralph Rieckermann – basso Curt Cress – batteria |
Tracklist:
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