Opeth – Pale Communion
L’universo Opeth si arricchisce di un altro capitolo e di un altro sogno. I visionari svedesi, giunti con Pale Communion alla loro undicesima release, rilasciano un’opera dove la prevalenza ce l’hanno il progressive tinto di sfumature jazz e di tanta quantità di anni ’70, proseguendo la strada del suo predecessore Heritage. Bene o male? Secondo il nostro modesto punto di vista, bene. Perché il combo svedese non è mai banale, non si sa mai cosa ci riserverà la volta dopo in studio, è sempre variabile e variegato. E quindi death, prog, heavy…chi se ne importa! I dischi degli Opeth sono sempre qualcosa che lascia sempre a bocca spalancata. Ci troviamo davanti a qualcosa che calzerebbe a pennello su un thriller o un film italiano di genere di quarant’anni fa e, per chi ama quel tipo di musica e di cinema, di certo è un valore aggiunto. Mikael non ha mai nascosto la sua passione per quel tipo di musica italiana, soprattutto nei live. Ha sempre idolatrato i Goblin a cui regala il tributo Goblin che assomiglia anche un po’ alla sigla di Starsky e Hutch (quella del telefilm originale, mica quella ciofeca di film che hanno fatto!!).
Comunque sia, isolando queste considerazioni e parlando strettamente da ascoltatore che si avvicina al gruppo per la prima volta, lo stesso trattasi di goduria intensa. Atmosfere sognanti, musica avvolgente, grande tecnica esecutiva. Non meri passaggi con ottocento note e controtempi, tutta roba con personalità e anima. Cusp Of Eternity con le sue melodie orientali è un qualcosa che ti trasporta interamente in un immaginario fantasioso e suadente, avvolgendo l’ascoltatore completamente e a tutti gli effetti. Ed anche il resto non scherza per niente. Ci sono poche parole da utilizzare e sprecare. Qui si tratta di ascoltare un grandissimo gruppo ed un grandissimo disco.
Pale Communion è di tutto e di più. Ed anche oltre. È la sintesi di cinque menti che regalano qualcosa di eccezionale e sempre superlativo e che devono avere una mescolanza di musica ascoltata nelle loro vite che atterrirebbe chiunque. Da ascoltare, ascoltare, ascoltare come tutti i suoi predecessori e quello che verrà poi.
Autore: Opeth | Titolo Album: Pale Communion |
Anno: 2014 | Casa Discografica: Roadrunner Records |
Genere musicale: Progressive | Voto: 10 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.opeth.com |
Membri band:
Mikael Åkerfeldt – voce, chitarra Fredrik Åkesson – chitarra Martin Mendez – basso Martin Axenrot – batteria Joakim Svalberg – tastiere |
Tracklist:
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