Intervista ai Less Than Jake
E’ il 13 agosto, primo dei tre giorni del BayFest, rassegna nella quale la Riviera Romagnola vedrà scorrere del punk rock nelle proprie vene. Ci troviamo esattamente sul tour bus degli headliners di questa prima giornata, i Less Than Jake. Ad accoglierci c’è Chris Demakes, cantante e chitarrista della band di Gainsville, Florida, che ha risposto alle nostre domande sulla band e sulla loro pluriennale carriera. Ma non solo.
R.G.: Ciao Chris e benvenuto su RockGarage! Come stai? Pronti per stasera?
L.Y.J.: Ciao e grazie! Sto benissimo e ovviamente siamo pronti per stasera. Ci piace questa location vicina alla spiaggia, ci ricorda un po’ la nostra Florida.
R.G.: E’ un bel paragone il tuo, ma forse stai esagerando!
L.Y.J.: No no credimi, è molto bello qua!
R.G.: Fa sempre piacere quando il nostro paese riscuote successo, a proposito, se non erro sono quattro anni che non venite qui, presumo che, oltre al lato estetico dell’Italia, vi piaccia molto suonare qui, vero?
L.Y.J.: Sì siamo venuti spesso qui in Italia nel corso della nostra carriera, ho dei bei ricordi sui concerti che abbiamo fatto qui da voi. E sono certo che sarà così anche stasera.
R.G.: Ne siamo certi tutti, poi è un bell’evento il BayFest, visti i nomi che ci saranno sul palco lungo questi tre giorni.
L.Y.J.: Ci fa enormemente piacere essere presenti in un bill del genere, con band che ci piacciono e per le quali nutriamo profonda stima e rispetto. Posso fare una domanda io? Ma come mai questo festival si tiene da domenica a martedì? Solitamente vengono organizzati dal venerdì alla domenica.
R.G.: Perché martedì sarà il 15 agosto, che qua in Italia è un giorno di festa, come se fosse una domenica.
L.Y.J.: Ah ho capito, non lo sapevo!
R.G.: Quindi cosa dobbiamo aspettarci dal vostro concerto? Una festa giusto per rimanere nell’argomento, vero?
L.Y.J.: Allora visto che è periodo di festa dobbiamo assolutamente bere tantissimo! (ridendo), ad ogni modo dovete aspettarvi il solito concerto dei Less Than Jake: tanta energia e divertimento. E sono certo, anzi, siamo certi che non vi deluderemo!
R.G.: Come Less Than Jake siete nati 25 anni fa, c’è un segreto per questa longevità?
L.Y.J.: Guarda, per quanto ci riguarda non esiste nessun segreto particolare; longo la nostra carriera ci sono stati alcuni cambiamenti nella line-up, ma la forza è stata l’unione di intenti che ci ha accomunato, siamo stati bravi e capaci a trovar sempre le persone giuste, e soprattutto persone che, assieme a me, hanno sempre puntato a un obiettivo comune. Tutto questo ci ha permesso di continuare e di ritrovarci qui anche dopo 25 anni.
R.G.: Circa quattro mesi fa avete pubblicato un nuovo EP, intitolato Sound The Alarm, ce ne vuoi parlare?
L.Y.J.: Si questo EP è uscito quando eravamo in tour negli U.S.A., nel momento in cui mancavano poche date alla fine. E’ composto da sette brani e abbiamo cercato di indirizzare il sound verso quello più classico dei Less Than Jake, e abbiamo cercato di realizzarlo per noi stessi. Ovviamente siamo stati influenzati da eventi diversi, ma il messaggio che abbiamo voluto dare con questo EP è quello di affrontare il peggio, ed uscirne per il meglio.
R.G.: E per quanto riguarda un full-length? Ne avete in programma uno per il futuro?
L.Y.J.: Certamente! Anche se siamo in tour non ci fermiamo per quanto riguarda le idee da portare su un nuovo disco. Le idee non mancano, ci stiamo lavorando, ma sinceramente non so dirti quando potrà uscire.
R.G.: Siete da anni un nome di fondamentale importanza nella scena punk, ma che idea ti sei fatto della scena odierna?
L.Y.J.: Non è facile rispondere a questa domanda. Io considero la scena punk, ma non solo, come delle onde, a volte possono essere grosse, a volte possono non esistere. E questo avviene ovunque, non solo negli U.S.A.; avviene a New York, come a Los Angeles, come a Tokyo, come a Montreal e come qua in Italia. Certo una ondata come quella che ci fu negli anni 90 non ci potrà più essere credo, con questo non voglio dire che dopo non siano nati gruppi di livello anzi, ma sono anche periodi diversi. Non possiamo paragonare il punk rock di oggi con quello di vent’anni fa.
R.G.: C’è anche da dire che se band come Bad Religion, Rise Against o Pennywise sono da anni gli headlines un motivo ci sarà, no?
L.Y.J.: Sì ma stai parlando di nomi storici e come dicevo prima, i gruppi più giovani esistono, ti faccio un nome che sicuramente conosci: The Interrupters, hanno fatto recentemente un tour assieme ai Green Day, secondo me loro sono fantastici! Fanno ottime canzoni e sicuramente diventeranno una band di punta.
R.G.: E se dovessi chiederti le tre punk rock band preferite come risponderesti? Tre nomi.
L.Y.J.: Tre nomi?! Ti dico Snuff, Frenzal Rhombe e Dead Obies, una band canadese di Montreal.
R.G.: Abbiamo finito, ti ringrazio per l’intervista, vuoi mandare un saluto ai vostri fan italiani?
L.Y.J.: Grazie a te, mando un caro saluto ai nostri fan italiani da parte mia ovvero Chris, e da parte dei Less Tha Jake! Grazie! (in italiano)