Wailin Storms – Sick City
Siamo sinceri: per noi feticisti della musica (e anche del formato fisico, che è poi una conseguenza) basta un font come quello usato sull’artwork di questo lavoro per essere trasportati in un ambiente scuro, un po’ malato, pieno di sostanze chimiche e lisergico. Ma non è questa l’unica verità che va accettata come effetto naturale di Sick City, nuovo dei Wailin Storms. C’è anche la loro catalogazione per genere o meglio la descrizione che loro danno alla propria espressione musicale: un misto tra doom e punk. In molti potrebbero storcere il naso e, detto da chi fa (o conta di fare) critica musicale, non a torto visto che rende l’idea del sound del quartetto americano ma è deontologicamente una dicotomia in termini. Piuttosto i Wailin si vestono da band new wave ingerendo chili di watt distorti e macchiati, come se fossero una band che gioca con gli amplificatori alla ricerca di quelli che saranno i prodromi del grunge. E allora se loro giocano con i generi (doom e punk?!) noi esageriamo con un paragone: è come se i Joy Division avessero incontrato i Turbonegro. Non a caso le tracce di questo Sick City (già il titolo è tutto un programma) risultano pesanti dal punto di vista sonoro, claustrofobicche, mai intente a creare pulsazioni accelerate, piuttosto giocare con l’intimità dell’ascoltatore senza tralasciare un animo rock, anzi potremo dire “dirty rock”.
In Clean Shirt, unico momento che supera i sei minuti, c’è una spinta ritmica un po’ diversa anche se nelle strofe si riprende l’incedere funereo, affascinante Night Of The Long Nights un brano che prosciuga ogni sfumatura di colore spegnendo le luci e lasciano le nostre pupille guardare fisse nel vuoto scuro. Al contrario passaggi come Blue As The Blind risultano troppo pesanti e indigesti a meno che non siate abituati a questi suoni, fatta eccezione per la chitarra solista che di tanto in tanto esce fuori come una scheggia troppo affilata per stare sotto chili e chili di decibel. Una prova spigolosa, poco amichevole, lenta e che rischia di corrodere il timpano, ma in fondo è pur sempre un’altra interpretazione del rock.
Autore: Wailin Storms |
Titolo Album: Sick City |
Anno: 2017 |
Casa Discografica: Antena Kzyku |
Genere musicale: New Wave, Grunge, Post-Rock |
Voto: 6 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.wailinstorms.com |
Membri band: Justin Storms – voce, chitarra Todd Warner – chitarra, voce Steve Stanczyk – basso Mark Oates – batteria |
Tracklist:
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