Upanishad – Crossroad

La chitarra ha una personalità molto bene definita, decisamente rock e nonostante giochi talvolta con gli effetti (come in This Room ad esempio) sa presentarsi con irruenza (l’impatto di Feelings è a dir poco impulsivo), promossa a pieno titolo. La cosa affascinante è che ogni singolo brano si evolve in una direzione inaspettata rispetto ai suoi primi secondi, portandoti alla scoperta di qualcosa di inaspettato; allo stesso tempo non li definiremo però una band sperimentale in senso stretto perché, grazie alla vena rock e alla sezione ritmica decisamente incisiva, i brani entrano dentro fin dal primo ascolto. Connected è un’altra sferzata rock che non riesce a fare pace con il metal, pur avendo una sei corde molto ruvida e a modo suo distorta, sopratutto nella parte centrale: un brano che ha delle buone aperture e che fagocita una certa psichedelia (potenziata ancora di più in Clouds) che lo rende ancora più affascinante. E poi arriva l’ammaliante Parasite che spiazza tutti, con quel basso che fa da colonna portante e quel rullante aperto che alletta, aprendosi ad influenze latine che ci hanno riportato alla memoria i The Mars Volta.
Con la seconda parte dell’album gli Upanishad mettono in scena una forma più stratificata, introspettiva, danno più spazio ad effetti e scoprono il fianco ad un’evoluzione stilistica non da tutti che, in combo con la prima parte, rende Crossroad un assoluto capolavoro.
Autore: Upanishad | Titolo Album: Crossroad |
Anno: 2019 | Casa Discografica: Red Cat Records |
Genere musicale: Crossover | Voto: 8 |
Tipo: CD | Sito web: https://www.facebook.com/upanishadproject |
Membri band: Vanni Raul Bagaladi – voce, chitarra Mirko Bazzocchi – basso, voce Lapo Zini – batteria | Tracklist: 1. Look At You 2. This Room 3. Feelings 4. Side Effects 5. Spikes Trap 6. Connected 7. Crossroad 8. Parasite 9. Clouds 10. The River 11. No Way Out |