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24th Mar2020

TSbluesone – ‘Na Spiranza

by Marco Pisano
“Non è per niente strano che il blues attecchisca così spesso e così tanto nel sud del mondo. Prende forme diverse in periodi e luoghi diversi ma la sua presenza si manifesta sempre.” Così recita la cartella stampa di presentazione del lavoro di TSbluesone (AKA Antonio Spina) e onestamente non saprei trovare parole migliori per descrivere la capacità del blues di diventare la voce degli ultimi, degli emarginati, di rappresentare in tutte le sue sfumature e sfaccettature, la vita di provincia e in generale, delle zone più povere e bistrattate del mondo. Che si tratti dei sobborghi di New Orleans, Chicago, Los Angeles, Nashville, St. Loius (luoghi di elezione e nascita del blues) o del più sparuto e sperduto paesino della provincia catanese (luogo di provenienza di Antonio Spina), rimane inalterata e immutata la sua fortissima carica rappresentativa ed evocativa, anche fondendosi e mischiandosi nella maggior parte dei casi con i costumi e le usanze dei luoghi di adozione, creando così suggestive e particolari creature e forme espressive; come nel caso di questo lavoro, ‘Na Spiranza, diviso fra l’uso del dialetto catanese e dell’italiano per quanto riguarda la parte vocale e testuale.

Attualizzando e rielaborando in maniera coraggiosa e dinamica alcuni dei temi più canonici del blues, quali la sofferenza d’amore, la delusione per una vita al di sotto delle proprie aspettative, le difficoltà della vita quotidiana, Antonio ci prende per mano, e, assieme al suo fidato dobro e alla sua voce calda e densa, ci porta alla scoperta della sua Sicilia e della sua Catania. Ci racconta, con tono schietto e sincero, le difficoltà e le problematiche quotidiane della sua città e della sua gente, affrontate sempre con realismo, ma anche con il sorriso e con la speranza di un avvenire più sereno e felice, di trovare sempre una soluzione ai problemi e una possibilità di riscatto, anche nelle situazioni più disagiate e difficili. Una Catania dipinta con le tinte calde del blues, che si apre anche all’influsso di altre suggestioni musicali, come l’elettronica, il folk, il cantautorato più classico della tradizione italiana e del blues rock anni 60/70. Un blues errante e vagabondo, sempre pronto a far fagotto e a ripartire per chissà quale altra destinazione in ogni momento, un’anima inquieta, che necessità di grandi spazi, di libertà, e che non può essere rinchiusa dentro quattro mura.

Questa è la sensazione più spiccata che si ha ascoltando questo disco, di sentirsi costantemente in movimento, mai fermi nello stesso luogo e con una forte esigenza di libertà. Un buon esempio di roots rock e di blues nostrano, a dimostrazione di quanto detto all’inizio, cioè della grande capacità del blues di attecchire nei luoghi più disparati e di scaldare il cuore di chi lo ascolta e di chi lo fa, parlando quel linguaggio universale in grado di abbattere le barriere, i confini e di farsi voce degli ultimi e degli emarginati. Intrigante e interessante la scelta da parte di Antonio di utilizzare il dialetto catanese per i testi, comunicando così un forte senso di appartenenza e di amore per la sua Sicilia e la sua Catania.

Autore: TSbluesone Titolo Album: ‘Na Spiranza
Anno: 2020 Casa Discografica: Dcave Records
Genere musicale: Blues Rock, Folk, Cantautorale Voto: 7
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/TSBluesone/
Membri band:
Antonio Spina – voce, chitarra, dobro
Daniele Grasso – chitarra, basso, elettronica
Peppe Scalia – batteria, percussioni in Sempri No
Tracklist:
1. Sempri No
2. C’Ama Fari
3. Solite Ragioni
4. Canta Ca Passa
5. Segno
6. Uno Come Me
7. Non Ni Vogghiu
8. ‘Na Spiranza
Category : Recensioni
Tags : Rock Blues
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