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09th Apr2020

Leader Negativo – Dovevo Solo Dormire

by Paolo Tocco
Anni e anni di profezie e di lunghissime esortazioni alla rivoluzione. Un tempo si scendeva in piazza armati contro il sistema tanto che uno come Cossiga mandò i carri armati come nei film per le strade di Bologna. Anni prima poeti della libertà scrivevano quel che vivevano, drogando quel che scrivevano dopo aver drogato per bene quel che vivevano. Oggi la rivoluzione si fa nei propri sogni, sulle tastiere squallide dei social e la libertà di parola è divenuta soltanto una delle tante abitudini quotidiane, un automatico modo per omologarci al sistema della banalità, dove le differenze e le singolarità sono bandite dalla società ben pensante. Restano i poeti, i cantori, la band e gli artisti d’ogni sorta a ricordarci quali burattini stiamo diventando. Ma ormai, ahimè la voce è così diffusa che, a lasciar che libera si sparga come l’olio, è divenuta di moda, iper abusata e quindi inoffensiva… come la musica, che sta ovunque e dunque non c’è. Ho come l’impressione che ci siamo assuefatti a sentir fare discorsi orwelliani, tanto per citar qualcosa di massa.

E nel leggere il nome di Luca Urbani direi che mi si sono accese tutte le lampadine: l’attesa di ascoltare questo disco ha corso parallela alla speranza (poi automaticamente divenuta certezza) di ritrovarmi alle orecchie un suono tinto di psichedelica arte pop, di luci stroboscopiche (ma senza esagerare) e pieno di tinte accese, sgargianti (ma senza esagerare) accostate a soluzioni metropolitane, rock, senza troppa facile prevedibilità. E per chi non ha la forza di navigare a vista, può afferrare tantissime etichette di stile per orientarsi. E di certo i Bluvertigo sono una di queste anche se, ad onor del vero, questo disco osa molto di meno. Osa molto meno anche di un’opera che, per il genere e le tematiche, considero molto elevata (a mio parere sia chiaro): Tommaso Tam con Cosmoillogico. E poi quando sento parlare di Luca Urbani, penso inevitabilmente a Garbo, alla sua Discipline Records e a tutto quel mondo di new wave, di synth-pop, eccetera. Gira questo nuovo progetto di Luca Urbani e compagni (per niente meno in curriculum e contaminazioni). È stato chiamato Leader Negativo – moniker emblematico senza troppe altre libertà all’immaginazione. Ascolto questo lavoro dal titolo Dovevo Solo Dormire e faccio una doccia (fredda e plasticosa) dentro una delle ormai consuete distopie popolari divenute realtà. Denuncia sociale dentro confini melodici per niente scontati, spigolosi, che abbracciano derive di ogni sorta.

Il Sogno Dei Poveri ha un’anima drumming di possente rock, belli i suoni di batteria, il cui intro mi suggeriva un massiccio fronte elettrico di chitarre che invece si sono rivelate fin troppo inglesi nella loro silhouette. E l’inciso corale, come spesso si trova, rende indie questo brano che cito a bandiera di quella che forse è il fuori pista più marcato di un disco che viaggia in direzione altra…un disco che somiglia più a brani come Gli Italiani Non Esistono o alle volute “orchestrali” (molto Talking Heads mi si permetta) di Alcuni Esemplari o al funky elettrico ed elettronico di Perdita Di Gravità con un inciso davvero sghembo e fuori controllo; ma questo disco non si vieta neanche le pennellate di un lounge in pieno relax con tappeti di gran lusso come in Buon Vino. Eppure il vero apice di condivisione, tutti dovremmo trovarlo in Quando Sono Io?, bellissima fotografia che prende a schiaffi l’ego di questo mondo. Complimenti. Un disco che rende sfacciata la varianza di ogni voce in gioco, le tante sfumature che si incontrano e non si vietano di mettere in campo le proprie individualità…un ascolto che si sarebbe reso ovvio se l’elettronica avesse imperato ovunque, che invece secondo me vince con carte di rock suonato per davvero. Società e voce contraria ma pur sempre restando dentro i confini del già permesso e del tutto lecito. Ecco: a liriche come quelle che spesso troviamo dentro queste canzoni, avrei preferito una follia compositiva maggiore, dai suoni alle soluzioni, soprattutto nei mix di voce sempre troppo composti e (questi sì) assai scontati per il genere.

Ci hanno provato i LN ma secondo me alla bella personalità non c’è un corrispettivo di forza estetica, retrocedendo a convenzioni più quotidiane spesso e volentieri come in Acido Laico, il momento più indie pop di tutto l’ascolto (secondo me, sia chiaro sempre). Ma forse, a loro, neanche interessava infrangere troppe regole. O forse sono solo sbagliate queste mie piccole impressioni. E una tazza di birra ci sta benissimo…anche se io avrei volentieri servito a tavola una brocca di “assenzio” fluorescente.

Autore: Leader Negativo Titolo Album: Dovevo Solo Dormire
Anno: 2020 Casa Discografica: Discipline
Genere musicale: Alternative Rock, New Wave Voto: 5
Tipo: CD Sito web: www.facebook.com/LeaderNegativo
Membri band:
Fabio Galvagno – voce
Luca Urbani – tastiere, chitarra, voce
Matteo Agnelli – chitarra
Alessandro Parietti – batteria, percussioni
Andrea Pellegrino – basso
Tracklist:
1. Perdita Di Gravità
2. Alcuni Esemplari
3. Rimandare
4. Buon Vino
5. Il Sogno Dei Poveri
6. Che Cosa?
7. Acido Laico
8. Quando Sono Io?
9. Gli Italiani Non Esistono
Category : Recensioni
Tags : New Wave
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