Darkthrone – Panzerfaust
Panzerfaust è il capolavoro dei Darkthrone. Non siete d’accordo? Ok, smettetela di leggere queste righe, inutile andare oltre. Per chi vuol capire il peso di questa affermazione assoluta segua pure le parole. Era il 1994 e in Norvegia il black metal era quasi una religione e in un momento di splendore. Prima ancora era una setta, ma dopo fatti di sangue e roghi di chiese il black metal era diventata la nuova filosofia estrema per i giovani e gli appassionati del metal ed era un qualcosa che aveva varcato i confini nazionali. Nel 1994 i Mayhem pubblicavano De Misteriis Dom Sathanas, gli Emperor In The Nightside Eclipse e i Darkthrone tra febbraio e aprile incidevano Panzerfaust, ma uscirà oltre un anno dopo. Era un momento cruciale quello, lo era anche per il cambio di etichetta, ovvero la Moonfog e non più la Peaceville. La prima pubblicherà in seguito altri lavori estemporanei di Fenriz. I Darkthrone sono e restano definitivamente un duo, ma in questo nuovo parto discografico sarà proprio il batterista Fenriz a dare la direzione stilistica. Almeno è quanto lui stesso ha dichiarato in alcuni documentari e interviste degli ultimi anni.
Panzerfaust è stato registrato in un modo approssimativo, dal punto di vista della qualità sonora. Eppure questo disco non suona male: le distorsioni fredde e gli indicatori dei livelli delle chitarre costantemente sul rosso, la batteria che vede la cassa sepolta, come se fosse dietro a un muro, la voce di Nocturno Culto che spara come se tentasse di farsi sentire, sono tutti aspetti che danno fascino alle canzoni. Queste ultime, ovviamente, hanno una loro qualità stilistica unica: si ascoltano e si marchiano nella mente. Non siamo al cospetto di partiture confuse, ossessive, selvagge e piatte nella resa melodica. Assolutamente, qui le melodie portanti sono una lacerazione epica devastante. En Vind Av Sorg, parte in quarta. Veloce, aggressiva, spietata come un flusso malato. Triumphant Gleam raccoglie una delle migliori prestazioni di Nocturno Culto alla voce e, soprattutto, quelle tipiche frenate dei Darkthrone che scalano poi in mid tempo allucinanti e allo stesso momento coinvolgenti. Il riff di questa canzone ha le proprie radici nel thrash e qualcosa di quella struttura riporta alla mente i primi Metallica. Terminata l’accelerazione finale si passa a The Hordes Of Nebulah, un capolavoro di granitico slow time e le corde delle chitarre tirate e torturate al massimo, come nemmeno un gruppo doom riuscirebbe a fare. Fenriz nello scandire il tempo è semplicemente magnifico, suonando con uno stile essenziale ma deciso.
Sotto certi aspetti Hans Siste Vinter è come l’iniziale En Vind Av Sorg, ovvero un tipico brano veloce dei Darkthrone, con quei pezzi in cui la band parte ripetendo ipnoticamente un giro che poi evolve, rivelandosi un continuo martirio. Beholding The Throne Of Might è un’altra trovata in mid-tempo, con qualche punta di velocità, ma è nella sua forma poderosa, marcata, insomma un dolmen che viene costruito pezzo dopo pezzo. Quintessence è il capolavoro dell’album, forse uno dei pezzi più belli incisi dai Darkthrone, ma parte del merito è di Varg Vikernes (Burzum); la canzone rientra in quel gruppo che Il Conte scrisse appositamente per il loro precedente Transilvanian Hunger di Nocturno Culto e Fenriz. Quintessence venne da prima scartata e poi ripresa per Panzerfaust. Canzone in tempo lento, assassina, una sorta di marcia inesorabile accentuata dal ritmo del riff e con Nocturno Culto in magnifica forma e raggelante con l’incipit “eight miles deep well forgotten by mortals. Oh I drank it empty in one single sip“. Tutto sommato che sia una canzone alla Burzum è abbastanza palese. Chiude Snø Og Granskog (Utferd), poema di Tarjei Vesaas e declamato dalla voce di Fenriz e con la base di synth dalle melodie cacofoniche e colpi su tamburi.
Panzerfaust è assurdo perché è definitivamente un black metal estremo nella sua forma, nei suoni e nel modo di comporre dei Darkthrone. L’album porta diciture del tipo “The Norvegian Black Metal”, “Unholy Black Metal”, “The Most Hated Band In The World”, e un’altra ancora più netta nell’affermare quanto loro siano lontani dalla politica, ma anche una dedica a Satyr dei Satyricon. Come a voler dichiarare la volontà di essere contro, per il solo gusto o necessità di esserlo, per dichiarare che loro sono altro, pur non disdegnando qualche buon amico!
Autore: Darkthrone | Titolo Album: Panzerfaust |
Anno: 1995 | Casa Discografica: Moonfog |
Genere musicale: Black Metal | Voto: 9 |
Tipo: CD, LP | Sito web: http://www.darkthrone.no |
Membri band:
Nocturno Culto – voce Fenriz – batteria, basso, chitarra, tastiere |
Tracklist:
|