Darkthrone – Transilvanian Hunger
A voler contestualizzare il momento in cui i Darkthrone sono diventati una band black metal a tutti gli effetti, bisogna concentrarsi inevitabilmente su Transilvanian Hunger. Tuttavia l’album rientra in un discorso più ampio, in quello di una storia che incominciò prima delle sue registrazioni. Negli anni precedenti il black metal in Norvegia non era un genere musicale nascente, ma un vero problema. Le antiche chiese cristiane (molte di queste erano in legno) bruciavano e la gente moriva. Si uccideva in Norvegia e gli omicidi più illustri videro coinvolti Bård Faust (batterista degli Emperor) e Varg Vikernes (Burzum): il primo uccise un omosessuale, il secondo, anche lui autore di roghi, pensò di accoltellare il 10 agosto 1993 Euronymous ovvero il chitarrista e fondatore dei Mayhem, personaggio centrale della scena estrema di quei tempi in Norvegia e proprietario della Deathlike Silence Productions, dalla quale uscirono album di Burzum, Mayhem, Abruptum, Enslaved. Erano questi gli eventi causati dalla Inner Circle, nome dato all’insieme di questi giovani arrabbiati, nazionalisti e spietati, e che presero piede nelle cronache nazionali e nella quiete della Scandinavia.
In Transilvanian Hunger quattro canzoni su otto sono state scritte da Varg Vikernes detto Il Conte, Count Grishnack, mente dell’istituzione Burzum e nemico e carnefice di Euronymous, ormai all’epoca ex amico di Fenriz e Nocturno Culto. Una quinta canzone finirà poi nel successivo album dei Darkthrone, cioè Panzerfaust. L’album è un lavoro controverso dal punto di vista testuale e prima di uscire si guadagnò un comunicato stampa dissociativo da parte della Peaceville nei confronti del pensiero espresso dai Darkthrone e i contenuti dell’album. A quanto sembra le tensioni esplosero anche per via del termine “ebreo”, il quale saltò fuori, si racconta, in una dichiarazione dei due. Pare che in norvegese il termine è spesso equiparato a quello di “sciocco”, ma accertare la veridicità della cosa è arduo. Alcuni distributori minacciarono di non trattare e diffondere il disco e si narra che le prime copie recavano in calce la scritta “Norsk Arisk Black Metal“, cioè black metal norvegese ariano. Il vespaio di polemiche portò di conseguenza Fenriz e Nocturno Culto ad aggiustare il tiro di alcune loro dichiarazioni. Del resto, esclusa la title track e As Flittermice As Satans Spys, l’album vede il resto delle canzoni in norvegese. I Darkthrone si dichiararono apolitici, cosa confermata più volte negli anni a seguire, eppure quel clima estremo e ariano traspare nella loro storia…
Transilvanian Hunger è uno degli album peggio registrati dai Darktrhone, ma è indiscutibilmente uno dei migliori mai incisi nel black metal! Se Under A Funeral Moon aveva quelle distorsioni fredde e ronzanti, in questo disco i suoni potrebbero essere equiparati a quelli di un demo tape. I riff sono minimali, giocati spesso su lunghi fraseggi sulla medesima nota. La batteria è come al solito ultraveloce. Tanto che a posteriori, in una intervista, Fenriz dirà che fu lui l’autore del materiale non redatto da e con Varg Vikernes. Il suono della chitarra è estremamente gelido. Transilvanian Hunger è una canzone dannatamente drammatica, il riff principale è intriso di tensione. Rispecchia l’album nel suo essere sparato, veloce e senza rallentamenti di sorta. Le canzoni sono tutte così, il drumming è un motore in azione a velocità costante (e con un livello audio schifoso). Anche Over Fjell Og Gjennom Torner è una conferma, in poco più di 2′, di questa sintetica, scarna, rovinosa velocità e di qualità approssimativa e la sua coda che, probabilmente, altro non è che l’incipit di Raining Blood degli Slayer. Forse solo Graven Takeheimens Saler mantiene quel black metal embrionale esposto in A Blaze In The Northern Sky o Under A Funeral Moon. Si sente la mano nei successivi pezzi di Vikernes, in particolare si intuisce in I En Hall Med Flesk Og Mjíd, ma Il Conte distribuisce la sua indole anche nelle altre sue tre figlie.
Transilvanian Hunger è uno dei capolavori, uno dei momenti più torbidi e quindi bellissimi nel black metal norvegese. Non è un album per palati fini, non è un disco inteso come tale, Transilvanian Hunger è un concetto, un modo di essere e se il black metal è cresciuto a dismisura lo deve anche a questo lurido album, il quale ha dato poi il coraggio a tante anime nere di suonare, appunto, black metal.
Autore: Darkthrone | Titolo Album: Transilvanian Hunger |
Anno: 1994 | Casa Discografica: Peaceville Records |
Genere musicale: Black Metal | Voto: 8 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.darkthrone.no |
Membri band:
Fenriz – chitarra, basso, batteria Nocturno Culto – voce |
Tracklist:
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