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26th Gen2013

Federico Palladini E La Banda Della Scolopendra – Attorno Al Fuoco

by Marcello Zinno

Se nel rock e nella musica in generale c’è sempre un rifermento storico-temporale, in questo lavoro di Federico Palladini è l’associazione al passato l’elemento principale, il richiamo a certe sonorità di ieri che costituiscono non solo una scelta sonora ma innanzitutto una strada artistica da imboccare con decisione. Attorno Al Fuoco infatti è un tuffo nel passato, nella tradizione, nella musica che viene dal paese, in quel cantautorato che è tale non tanto per l’uso della chitarra acustica e di una voce critica ma più per l’ambientazione ricercata nei singoli brani, per le voci in sottofondo, per gli effetti artigianali e per la presenza di una vera banda che contribuisce con il proprio sound a rendere il tutto ancora più rustico (ad eccezione di un assaggio di chitarra elettrica nel primo e nel penultimo brano della tracklist). Pezzi come Il Pescatore Di Galline e Il Dono Degli Artisti richiamano maggiormente il movimento cantautorale italiano con quest’ultimo brano che contiene un fascino particolare, grazie anche ad un violino capace di dare epoca alle parole, mentre altri passaggi come Roccobecco, Canemallanco E Manicolento e Camilla E La Luna sono musicalmente diversi, il primo puntando il dito direttamente al buon vecchio swing e il secondo su una poetica che regge per intero il gioco.

Anche I Prati Del Macchione suona un pò come un esperimento, un ricordo non chiaro della propria infanzia, delle musicalità non perfette delle persone più sagge (e non più anziane) che canticchiavano forti di un senso di felicità pura che oggi forse non esiste più. E quasi come un presagio si apre il brano Gioia che richiama proprio questo concetto: il nostro passato è stato caratterizzato da eventi disastrosi (le guerre, la povertà…) ma intanto tra le persone si percepiva una gioia interiore e una speranza nei confronti del futuro, fattori ben meno presenti oggi nonostante il benessere (per certi versi) sia cresciuto. Una riflessione che non va ignorata per comprendere a pieno i sentimenti provati da Federico Palladini nel comporre i nove brani di Attorno Al Fuoco. Un lavoro un pò contrario alla modernità forzata, quella inseguita da band che la ritengono l’unica via per proporre qualcosa di nuovo. A volte il nuovo significa ripartire dal passato.

Autore: Federico Palladini E La Banda Della Scolopendra Titolo Album: Attorno Al Fuoco
Anno: 2012 Casa Discografica: Attivart
Genere musicale: Cantautorato, Folk Voto: 6
Tipo: CD Sito web: http://www.federicopalladini.it
Membri band:

Federico Palladini – testi e musiche

 

La Banda Della Scolopendra:

Giovanni Mancini – chitarra

Matteo Panetta – violino, pianoforte

Massimo Campasso – batteria, percussioni

Davide Petrillo – fisarmonica, pianoforte

Tracklist:

  1. Notte Di S.Giovanni
  2. Il Pescatore Di Galline
  3. I Prati Del Macchione
  4. Gioia
  5. Il Dono Degli Artisti
  6. Roccobecco, Canemallanco E Manicolento
  7. Camilla E La Luna
  8. Domenica Di Pasqua
  9. Villa Di Notte
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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03rd Gen2013

Danio Manfredini – Incisioni

by Amleto Gramegna

Esordio discografico per l’attore, autore teatrale e regista Danio Manfredini che con Incisioni reinterpreta, a modo suo, un vasto canzoniere che va dai Diaframma a Lucio Battisti. A dire il vero non capiamo il perchè di questa scelta, in quanto fare un disco di cover è sempre un azzardo e difficilmente il lavoro può risultare buono, a meno che non si cambi completamente il concetto di “brano originale” e si affronti il remake come uno standard jazz. Parliamoci chiaro, è un lavoro francamente trascurabile, ben suonato, ben interpretato (sulla classe di Manfredini, da oltre trent’anni in giro per i palcoscenici, non si discute), anche se la voce in alcuni punti è tremolante, ma inutile. I brani sono buttati lì, con arrangiamenti di effetto (vogliamo dire “di moda?”) ma non incisivi. Se è bella la scelta di alcuni pezzi (pensiamo a Labbra Blu dei Diaframma o Ancora di Mina) non lo è per la loro riproposizione. Resta Con Me di Cocciante e noiosa, nonostante un bel lavoro di armonica, Insieme A Te Non Ci Sto Più non convince per niente, quasi un provino e “buona la prima” (ma poi perché tutti ripropongono sempre questo pezzo?). I Giardini Di Marzo è il brano decisamente meno interessante.

Non male Nuotando Nell’aria dei Marlene Kuntz, che non fa rimpiangere la sua versione originale, anzi in alcuni punti ne è addirittura superiore. Se È Vero Che Ci Sei abbandona la sua veste da “prima della classe” e assume un luce più intimista, più vera. Però due buone interpretazioni non fanno un disco. Chiude il lavoro Vento Nel Vento del Battisti nazionale, con una bella chitarra in evidenza gonfia di tremolo ma anch’essa dopo la sua fine non lascia nulla. Non ci siamo per niente, siamo spiacenti, ma senza alcun rimorso.

Autore: Danio Manfredini Titolo Album: Incisioni
Anno: 2012 Casa Discografica: SottoControllo
Genere musicale: Cantautorale Voto: 5
Tipo: CD Sito web: http://daniomanfredini.wordpress.com
Membri band:

Danio Manfredini – voce

Marco Bedetti – pianoforte, tastiere

Marco Simon Maccari – basso

Wilco Wilderico Zanni – chitarra

Tracklist:

  1. Labbra Blu
  2. Ancora, Ancora, Ancora
  3. Resta Con Me
  4. Ci Sono Molti Modi
  5. Insieme A Te Non Ci Sto Più
  6. Povero Me
  7. I Giardini Di Marzo
  8. Le Tue Mani Su Di Me
  9. Stupido Hotel
  10. Se È Vero Che Ci Sei
  11. Nuotando Nell’aria
  12. Vento Nel Vento
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
1 Comm
14th Dic2012

Dulcamara – Uomo Con Cane

by Amleto Gramegna

Terzo tassello nella discografia di Dulcamara, moniker dietro il quale si nasconde Mattia Zani, il quale messi nell’armadio i campionatori e nel cassetto testi hip hop, ci offre un nuovo lavoro completamente impregnato di fumi, umori e odori folk, con reminiscenze quasi “western” . Un caledoscopio sonoro completamente differente dal background dell’artista faentino, ora più vicino all’universo caposseliano sebbene, come reciti nelle note di copertina, i riferimenti citati siano, tra gli altri, i Belle & Sebastian e gli Eels. In questi nuovi tredici pezzi vengono sviscerate le emozioni del viaggio, del perdersi mentalmente alla guida su strade lontane e solitarie. Con un occhio all’America e uno alle nostre autostrade. “Fra la via emilia e il west”, cantava qualcuno… Come molti altri artisti dei nostri giorni l’elemento della nostalgia si fa pesantemente sentire. Ecco l’opener Epoca che, su una struttura volutamente datata (periodo fine anni ’90), richiama un malinconico passato che una generazione ha smarrito (“…Generazione di spiccata sensibilità, ci siamo incontrati dove la strada finiva oppure iniziava, dipende dalla prospettiva”)…bella. Come bello il richiamo a Capossela in Nonsodove, con quell’atipicità dei linguaggi così cari all’artista irpino.

Trinidad si segnala per il suo ritmo countreggiante/folk e per il testo quale risultato di continui viaggi. Parlarti Piano è una poesia desertica che echeggia paesaggi morriconiani (quasi un vecchio west di Leone) accompagnati da un battito di mani straniante e ubriacante. Questo è il nuovo Dulcamara quindi, così vicino alla forma canzone battistiana (Ora Come Allora), quella forma così tante volte omaggiata da tanti nuovi cantautori. Battisti ed il suo capolavoro immortale Anima Latina tornano nella title track che è quasi un remake (ma sappiamo essere un semplice omaggio) di Abbracciala abbracciali abbracciati. E ci è piaciuto molto questo omaggio, siamo sinceri! Originale, provocante…un bel disco!

Autore: Dulcamara Titolo Album:Uomo Con Cane
Anno: 2012 Casa Discografica: Sounday
Genere musicale: Folk, Cantautorale Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.dulcamara.com
Membri band:

Mattia Zani – voce, piano

Nicola Valtancoli – batteria

Marco Manzoni – basso

Thomas Festa – chitarra

Tracklist:

  1. Epoca
  2. Fortuna
  3. A Casa in Tempo Per L’Estate
  4. Trinidad
  5. La Strada Del Ritorno
  6. Nonsodove
  7. Il Pazzo Giù all’Angolo
  8. Dimenticare Ricordare
  9. Ora Come Allora
  10. Parlarti Piano
  11. Giugno ‘99
  12. Tutto Passa Per Tornare
  13. Uomo Con Cane
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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20th Nov2012

Michele Maraglino – I Mediocri

by Rod

Succede che ad un certo punto, nel mezzo del cammin di nostra vita musicale, ci si ritrovi ad ascoltare dischi di italica fattura in cui si narrano finalmente storie vere, in cui si prova a dare alle parole un significato reale e diretto, in cui la musica diventa una scenografia di cartapesta su cui si muovono a loro agio liriche semplici ed immediate, messe lì ad arte da un compositore attento ed ispirato. La persona di cui vi parliamo è un giovane talento di belle speranze, tale Michele Maraglino, classe ’84, un passato (recente) da scrittore che gli conferisce una certa dimestichezza con l’uso caparbio della parola scritta, ed autore di un album interessante dal titolo I Mediocri che trasuda di cantautorato impegnato, sia dal punto di vista sociopolitico che interpersonale, uscito per l’etichetta indipendente di cui tra l’altro è fondatore. Sin dal primo sguardo ed ancor prima del suo ascolto, questo full lenght si presenta come un lavoro semplice ma diretto, apparentemente leggero, con un mood tendenzialmente acustico, simile ad una sorta di unplugged studio elettrificato, in cui sono presenti nove canzoni che sotto le mentite spoglie di docili accompagnamenti, puntano il dito alla realtà ed in particolar modo allo scenario giovanile, troppo incagliato ai refusi della società e troppo obnubilato dagli status simbol e dai modelli televisivi che non offrono esempi vincenti e certezze di sopravvivenza, ma soltanto frustrazione e disillusione (Verranno A Dirti Che C’è Un Muro Sopra, L’Aperitivo).

Le rimanenti tracce trasudano di viva quotidianità italiana: dal mondo della precarietà (Vita Mediocre, Lavorare Gratis), alla questione sociale dell’ILVA (Taranto), passando per tematiche più comuni ed intimiste e relative alle esperienze sentimentali (Umida, Pensavo Di Morire…, Vienimi A Cercare). Questo disco ha senza dubbio l’attitudine rabbiosa del rock che s’incanala però in arrangiamenti efficaci e non eccessivamente mordenti, ripercorrendo un solco musicale tracciato da artisti come Rino Gaetano e Daniele Silvestri, passando per una certa sfacciata teatralità che ci ricorda molto il Sergio Caputo de Il Garibaldi Innamorato. L’essenzialità lascia quindi spazio alla parola, affinché questa diventi goccia e penetri lentamente sino all’orgoglio, solleticando lo spirito critico dell’ascoltatore e suscitando reazioni e riflessioni sulla drammatica questione giovanile nel nostro Paese, riassunta bene in questo verso tratto dalla traccia n.8, L’Apertivo:“…poi ti lamenti che non ti senti vivo, che hai 30 anni e non hai un lavoro, forse dovevi pensarci un poco prima, prima di fare l’aperitivo…”.

Autore: Michele Maraglino Titolo Album: I Mediocri
Anno: 2012 Casa Discografica: La Fame Dischi
Genere musicale: Rock Cantautorale Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: http://www.myspace.com/michelemaraglino
Membri band:

Michele Maraglino – voce, chitarra

Francesco Federici – chitarra

Daniele Rotella – chitarra

Marco Zitoli – basso

Francesco Miceli – batteria

 

Tracklist:

  1. Verranno A Dirti Che C’è Un Muro Sopra
  2. Vita Mediocre
  3. Taranto
  4. Umida
  5. Pensavo Di Morire (Ma Poi Non E’ Successo)
  6. Vienimi A Cercare
  7. Lavorare Gratis
  8. L’Aperitivo
  9. Tutto Come Prima
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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12th Set2012

Maurizio Bonino – Boninomaciste

by Amleto Gramegna

Undici quadretti di vita quotidiana rappresentano l’esordio del cantautore torinese Maurizio Bonino. Brani semplici, senza arrangiamenti complessi, tipici dello stile indie/lo-fi. Chitarra acustica suonata “da spiaggia”, voce un pò intonata un pò no, qualche abbozzo elementare di synth e una batteria elettronica (quando c’è). Bonino se ne frega altamente dell’estetica notturna o radical chic che tanto si accorda alla figura del cantautore triste e solitario e ci consegna undici simpatiche tracce solari e orecchiabili sempre con un occhio alla sfiga che è in agguato dietro l’angolo. Molte le figure di donna presenti: Angela, Eleonora entrambe caratterizzate da un chorus assassino. Le senti una volta e ti ritrovi a canticchiarle immediatamente sotto e fuori la doccia. Molto carina Ragazza Indie, primo singolo estratto, acusticaccia percossa alla Lust For Life, testo ironico, satirico che prende amabilmente in giro le supertipe Feltrinelliane. Elena, malinconica, suonata in solitudine, si contrappone alla vivace Fra Non Essere Triste, con quell’inizio un pò Joy Division di Love Will Tear Us Apart.

Fantastica Rockstarra, con quell’attacco a “Vasco Brondi” e il richiamo a Marcellina delle Lollipop (chi se le ricorda? Dio mio…), solare nella melodia ma micidiale nel testo. Bella! Il capolavoro dell’album è senza dubbio I Francesi grazie alla voce sgraziata di Sexy S. da bambina saggia. Il brano si distingue immediatamente dal resto anche per merito di  un synth settantiano che accompagna il ritornello intelligente e pungente sulla restituzione de “l’Alsazia e la Lorena”. Davvero un pezzo memorabile che vedremo bene anche in una più commerciale classifica. Il disco lo potete ascoltare per intero su sul link riportato in basso e decidere anche se acqusitarlo in formato digitale. Promosso e vogliamo ascoltare il seguito.

Autore: Maurizio Bonino Titolo Album: Boninomaciste
Anno: 2012 Casa Discografica: Diy Records
Genere musicale: Cantautorale, Lo-Fi Voto: 7
Tipo cd Sito web: http://mauriziobonino.bandcamp.com
Membri band:

Maurizio Bonino – voce, chitarra, synth, basso, ukulele, percussioni

Fabio Santoro – percussioni, cori

Sexy S. – voce ne I Francesi

Alberico Cibo – batteria

Matteo Nigrotti – programmazione, drum machine

 

Tracklist:

  1. I Ragazzini
  2. Angela
  3. Eleonora
  4. Ora
  5. Ragazza Indie
  6. Elena
  7. Fra Non Essere Triste
  8. Rockstarra
  9. Il Meglio
  10. Così Stanco
  11. I Francesi

 

Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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25th Ago2012

Brosolo/Tavan – Volo Sbranato

by Marcello Zinno

Pensando a questo inconsueto duo ci balza alla mente un cremoso cappuccino: così come il latte incontra il caffè in un qualcosa dal gusto unico (e che non è semplicemente la somma delle due componenti) così il musicista Marco Brosolo incontra il poeta Federico Travan dando vita a questo EP dal titolo Volo Sbranato, semplice anagramma dei loro cognomi. Il primo che imbraccia la chitarra per delle melodie che incontrano una poetica non a tutti i costi recitata; il secondo che ormai dall’eta di dodici anni è bollato come insano di mente e domiciliato in vari istituti di igene mentale, nonostante le righe da sempre scritte che mettono in luce la sua vena creativa (ma in fondo chi dei grandi artisti del passato non era anche un pò pazzo?!). Questa è la distinzione fondamentale che c’è tra questo progetto e i svariati percorsi di musicisti che hanno voluto mettere in musica dei versi, delle rime (a cui Carlo Verdone dedicò anche il film Sono pazzo di Iris Blond), in modo da fondere arti così diverse ma, così come nell’esempio del cappuccino, in grado di dire qualcosa in più di una semplice poesia o di una semplice canzone.

Sicuramente Il Mostro è il brano più caratteristico dell’EP, composto in dialetto andreano perchè Federico dice di parlarlo meglio dell’italiano: delle sonorità liriche e melodiche che si confondono con gran piacere risultando un amalgama unico. Bella anche Parabola dove si sperimenta qualche effetto diverso dalla chitarra acustica preannunciando qualche variazione creativa che potrebbe esprimersi meglio su un full lenght; la stessa voce di Federico sembra ispirarsi ad un Battiato romantico omaggiando la scena cantautorale. Una quindicina di minuti sono un pò scarsi per dare un giudizio complessivo ad un progetto (più che ad un album) ma quanto anticipato da Volo Sbranato ci fa ben pensare su un futuro dei due artisti che non sia fatto solo da suoni ma anche da contenuti visivi.

Autore: Brosolo/Tavan Titolo Album: Volo Sbranato
Anno: 2012 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Cantautorale Voto: s.v.
Tipo: CD Sito web: http://marcobrosolo.jimdo.com
Membri band:

Marco Brosolo – musica

Federico Tavan – parole

Tracklist:

  1. Pensiero
  2. La Voce Piena
  3. Il Mostro
  4. Parabola
  5. Se Fossi Normale
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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02nd Ago2012

Sergio Sgrilli – Dieci Venti D’Amore

by Marcello Zinno

Cosa ci fa Sergio Sgrilli su una testata rock?! È una domanda scontata e totalmente plausibile se per rock si considera solo l’ambito musicale. Noi sappiamo però che il rock trascende le note, è uno stato di essere, di pensare, di agire (i più curiosi o diffidenti possono leggere un nostro articolo in merito al seguente link): a tal proposito Sergio Sgrilli può essere assorbito a pieno da questa scena. 20 anni di professione, 30 di palco che insieme lo hanno portato al vero successo di Zelig come comico, regista/presentatore per la festa di compleanno (e di saluto) per Marco Simoncelli, Sergio è prima di tutto cantautore perchè è proprio dalla chitarra che è partito tutto e dal suo desiderio di esprimersi. È questo il punto di partenza del suo album dal titolo Dieci Venti D’Amore il sui singolo Come Va è stato composto proprio due decenni fa, a segno dell’impronta storica da cui l’album attinge. Un singolo i cui ricavati sono stati completamente devoluti alla Marco Simoncelli Fondazione Onlus perchè dietro l’artista c’è sempre l’uomo indipendentemente dalla notorietà acquisita negli anni.

Un lavoro ottimamente pensato e confezionato: 10 tracce e due booklet pieni di informazioni e foto dei vari musicisti coinvolti da Sergio, come un viaggio nell’amicizia, un gioco che solo come fine non voluto dà vita a delle tracce piacevoli, una scommessa in un periodo in cui sempre più persone parlano di digitale e sempre meno di formato fisico (come lui stesso ammette). Ma attenzione a non banalizzare la figura di Sergio perchè in questo lavoro compaiono grandi musicisti e strumenti musicali molto particolari: violino, pianoforte, fisarmonica, strumenti a fiato e chitarra elettrica per circa 45 minuti di musica che mescolano con saggezza i diversi contributi perchè ogni elemento ha un valore, un motivo d’essere. Davvero elegante è Sposami, seconda traccia che bilancia degli arrangiamenti ad arte a un basso profondo e ineccepibile, un basso che diventa ancora più prestigioso (quasi un contrabasso) nella lunga ed eterogenea Facci Caso in cui la chitarra elettrica entra timida per non sfigurare la voce che fa melodia, ritmo e armonia, pareggiata solo dal violino in finale.

Ci sono momenti anche più semplificati come l’ “easy funk” di Nostalgia e la grande personalità di Alessandro Gallo alla chitarra, o le parti quasi comiche di L’Amico che richiamano i discorsi di Aldo – di Aldo, Giovanni e Giacomo – in Mio Cuggino di Elio E Le Storie Tese, o ancora l’estiva e anche un pò mediterranea Mon Amour. Tra i momenti più intensi c’è sicuramente Bacio Di Giuda dove Sergio veste i panni di un Fred Buscaglione ancora più triste restando in secondo piano pur assumendo un ruolo da protagonista nel brano, e la conclusiva Poesie il cui titolo dice già tutto (tralasciando l’ultima parte dance). Il vero errore che si potrebbe commettere è riconoscere in Sergio l’unico ruolo per cui è conosciuto dai più, cioè quello del comico. Lo ammettiamo, anche noi lo vedevamo con questa “maschera”, ma dopo aver ascoltato Dieci Venti D’Amore capiamo qual è la luce tramite la quale si riflette meglio la sua immagine, quella del cantautore.

Autore: Sergio Sgrilli Titolo Album: Dieci Venti D’Amore
Anno: 2012 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Cantautorale Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://wwwsergiosgrilli.it
Membri band:

Sergio Sgrilli – voce, chitarra

Fabrizio Morganti – batteria

Stefano Allegra – basso

Alessandro Gallo – chitarra, mandolino

Tracklist:

  1. Come Va
  2. Sposami
  3. Se Tu
  4. Facci Caso
  5. Nostalgia
  6. L’amico
  7. Mon Amour
  8. Bacio Di Giuda
  9. Plagio Totale
  10. Poesie
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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31st Mag2012

Colapesce – Un Meraviglioso Declino

by Alessandro

Un Meraviglio Declino è l’album di debutto di Colapesce ovvero Lorenzo Urciullo, giovane e promettente cantautore siciliano, per anni colonna portante degli Albanopower. L’album si compone di 13 brani che sono un distillato di poesia ed emozione, e meritano di essere ascoltati. Colapesce canta di pomeriggi assolati, dell’odore del bucato steso al sole, del frinire delle cicale, del salmastro del mare, della terra bagnata dalla pioggia, di frammenti di quotidianità resi poesia. Con le parole questi momenti prendono vita e diventano reali, ci rendono protagonisti di un viaggio onirico verso un meraviglioso ma inesorabile declino. A fare da sfondo è  il senso di incertezza, inscindibile legame con il presente,  che permea l’intera opera, a partire da Restiamo In Casa, il brano di apertura: la chitarra acustica accompagna la voce sussurrata di Colapesce, che descrive l’amore quotidiano di una coppia “Restiamo in casa, l’amore è anche fatto di niente”, l’incedere leggero cresce di intensità proprio per mostrarci l’inatteso “Arriveranno presto si prenderanno anche il silenzio”. A seguire il pop nostaglico di Satellite ci fa vivere una giornata al mare di fine primavera, su una spiaggia semi deserta con una radio che diffonde note del passato, si fa subito sera e la luna rischiara due amanti sulla sabbia. La Zona Rossa, invece ci offre uno spunto di riflessione sull’affannosa ostentazione degli ideali, spesso solo sventolati come bandiere.

Più elettronica e cupa Un Giorno Di Festa si dipana in scenari apocalittici, fra festini porno e brandelli di città, fra riferimenti di attualità e ricerca di libertà. Oasi è una serenata all’estate sull’autostrada infuocata verso il miraggio delle ferie, a seguire Le Foglie Appese surreale e romantica, forse i brani meno convincenti, ma comunque piacevoli. A metà strada fra Max Gazze e Niccolò Fabi troviamo Quando Tutto Diventò Blu estremamente pop immediata riesce ad offrire anche qualche spunto di riflessione. Per I Barbari, le sonorità tonano cupe, elettroniche con un pizzico di retrò che non guasta,  interessanti le sessioni di fiati.  Colapesce ci parla dei nuovi barbari, ora muniti di lauree, che si nutrono dei tuoi fallimenti, riuscendo ad offrire uno crudo spaccato della società moderna. La Distruzione Di Un Amore è un brano essenziale, riesce a comunicare con intensità quasi dolorosa la tristezza che accompagna al fine di un amore. Di toni un po più leggeri è Sottotitoli, un viaggio a due attraverso l’universo immaginario della celluloide. E’ l’alba e S’illumina uno splendido paesaggio estivo, con le barche riflesse nella finestra, le signore che fanno la spesa, la piazza si riesce quasi a sentire il salmastro del mare. Il Mattino Dei Morti Viventi, il risveglio svogliato in una giornata oziosa, è n brano in cui non è difficile scorgere l’impronta dei grandi classici dei Pink Floyd.

Con Bogotà si chiude questa esperienza musicale con Colapesce, si chiude con una lettera struggente al fratello, reale o immaginario, un fratello che viene usato come specchio della nostra anima. Siamo trasportati indietro nel tempo, in un passato spensierato di purezza e innocenza, in cui le giornate passavano lente fra bicicletta e soldatini. L’infanzia cede il posto alla giovinezza con le prime sfide affrontate a viso aperto, e poi la separazione da quel periodo e l’ingresso nell’età adulta e con essa inzia la ricerca affannosa di quello stato di grazia svanito troppo in fretta, tanto tempo è stato perso e tanto ancora se ne perde ripensadoci. Sicuramente il punto forte dei quest’album è rappresentato dai testi, parole mai scelte a caso, pensieri profondi, momenti descritti con pennellate dai colori accesi, vibranti, il punto debole l’eccessiva pacatezza e alcune volte la monotonia di alcuni brani troppo simili, che trovano una giustificazione nell’armonia generale dell’album, ma alla lunga stancano. Colapesce ci ha convinto e consiglio un ascolto attento, di un album che riesce a emozionare e commuovere. 

Autore: Colapesce Titolo Album: Un Meraviglioso Declino
Anno: 2012 Casa Discografica: 42 Records
Genere musicale: Cantautorale Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: http://colapesce.tumblr.com
Membri band:

Lorenzo Urciullo – voce, chitarra

Tracklist:

1. Restiamo In Casa
2. Satellite
3. La Zona Rossa
4. Un Giorno Di Festa
5. Oasi
6. Le Foglie Appese
7. Quando Tutto Diventò Blu
8. I Barbari
9. La Distruzione Di Un Amore
10. Sottotitoli
11. S’illumina
12. Il Mattino Dei Morti Viventi
13. Bogotà

Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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30th Apr2012

Modì – Il Suicidio Della Formica

by Marcello Zinno

Modì altro non è che il progetto da solista di Giuseppe Chimenti, artista emergente che, dopo una gavetta vissuta da chitarrista di altre band, si dedica alla carriera “in proprio”. Un percorso che fa mandare all’aria la sua abilitazione all’insegnamento in disegno e storia dell’arte e lo trascina nel vero mondo dell’artista, quello fatto di creazioni di cui ne possa giovare uno qualsiasi dei cinque sensi che l’uomo possiede. Così dopo un EP nel 2009 giunge ad inizio anno Il Suicidio Della Formica composto da 11 tracce che si alternano tra il cantautorato ed il rock più melodico possibile, un’opera incentrata sulla chitarra acustica e intorno alla quale si muovono suoni ed arrangiamenti che però restano sempre di cornice. In questo balenare musicale si assiste ad alcuni attimi piacevoli, come la gradevole armonica a bocca di Persistenza Della Memoria, o la poesia di Carnevale.

In generale però le composizioni soffrono di un approccio semplicistico, sicura scelta dell’autore in quanto l’approccio musicale racchiuso nelle sue corde ideative risulta molto diretto fin dai primi minuti d’ascolto. La Ballata Del Grande Nulla (cover del brano Ballad Of Big Nothing di Elliot Smith) diviene ancora più orecchiabile e con il brano Di Venerdì Tutto Scorre i testi si trasformano in qualcosa di ancora più semplice, rasentando talvolta la banalità. L’Amore Ci Brucerà nasconde qualcosa di più, un pizzico di melodia timida che prova imbarazzo rispetto ad un ritmo imposto, ed un refrain che invece di esplodere si trascina dietro il resto e piace nel suo sapore un po’ dark. Così l’album procede tra una voce che fa troppo spesso da melodia ed una chitarra che strizza troppo l’occhio al pop.

Quindi Il Suicidio Della Formica è fatto di brani ascoltabili ma ci si aspetterebbe di più da un giovane artista che vorrebbe aggiungere qualcosa al panorama musicale moderno. Per noi nostalgici, se volessimo ascoltare un buon disco cantautorale avremo davvero l’imbarazzo della scelta, guardando al passato.

Autore: Modì Titolo Album: Il Suicidio Della Formica
Anno: 2012 Casa Discografica: Hydra Music
Genere musicale: Cantautorale Voto: 5
Tipo: CD Sito web: http://www.hydramusic.it
Membri band:

Giuseppe Chimenti – voce, chitarra, basso, armonica

Marco Bucci – batteria, basso, wurlitzer, tastiere, percussioni, cori

Giovanni Di Cosimo – flicorno

Tracklist:

  1. Persistenza Della Memoria
  2. La Ballata Del Grande Nulla
  3. Gli Anni Chiusi In Tasca
  4. Carnevale
  5. Di Venerdì Tutto Succede
  6. L’amore Ci Brucerà
  7. Suicidio In Stazione
  8. Preferisco Il Silenzio
  9. Il Suicidio Della Formica
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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04th Gen2012

Dente – Io Tra Di Noi

by Marcello Zinno

Giuseppe Peveri, in arte Dente, non è un nome del tutto nuovo nella scena musicale nostrana. E non sono solo i cinque album all’attivo dell’artista che fanno parlare ma le varie apparizioni live in giro sui palchi di mezza Italia oltre che sui principali mass-media (termine ormai divenuto obsoleto), che hanno fatto diffondere il suo nome. Questo Io Tra Di Noi rappresenta sicuramente un capitolo più maturo rispetto agli esordi di Dente, un passaggio dai suoni più ricercati, mai complessi ed intricati perchè è nella semplicità che lui intende infondere le proprie tracce. Semplicità coniata nelle musiche quasi sempre incentrate nella sua sei corde acustica, e nei testi caratterizzati da parole semplici ma non banali che ruotano intorno ai temi dell’amore costruendo scene di malinconia o di sentimenti sfuggiti. Trasversale in quanto a generazioni, Dente riesce a mettere d’accordo tutti, con tanta democrazia musicale ma zero populismo.

Non manca un pò di sana ironia, come l’inizio di Piccolo Destino Ridicolo che racconta di un amore non del tutto genuino (“Più che il destino è stata la ADSL che vi ha unito…”), giusto per ammorbidire i toni semi-seri sia dei testi che delle musiche composte. Profonde le liriche di Da Varese A Quel Paese in cui si racconta di un amore nato la sera stessa e finito prima che il protagonista stesso se ne accorgesse, il tutto incorniciato con estrema sensibilità lasciando all’ascoltatore estrapolare le emozioni dell’accaduto. Affascinante Puntino Sulla i, estrema altalena tra la follia (di una punteggiatura) e la realtà (di un abbandono) che però accarezza per la sua ambientazione senza sbavature, così come gli arrangiamenti di fiati in Pensiero Associativo. È qui la capacità di Dente: trascinarci in scene tanto bizzarre quanto comuni che ci riportano a sensazioni già provate in prima persona trasmettendoci un senso di simpatia mista a imbarazzo e facendo sentire le sue esperienze non molto anomale. Un pò un Jovanotti del nuovo millennio, un artista che riesce ad arrivare dritti al cuore ed alla mente senza stravolgimenti, senza innovazioni, in barba a tutte le band che si definiscono moderne e fanno i salti mortali per rendersi uniche, a rischio di sembrare (e spesso ci riescono) assolutamente fuori luogo.

Di certo il tutto si deve al suo costante richiamo alla scena cantautorale italiana ed alla sua concezione poetica della musica, passione talmente forte da essere inserita anche nelle scelte sonore, grazie ad organi, contrabassi e strumenti a fiato di vario tipo che innalzano il valore dei brani. Un lavoro da gustare, con una certa apertura mentale ma soprattutto con la capacità di apprezzare davvero la buona musica.

Autore: Dente Titolo Album: Io Tra Di Noi
Anno: 2011 Casa Discografica: Ghost Records
Genere musicale: Cantautorale Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.amodente.it
Membri band:

Giuseppe Peveri – voce, chitarra, percussioni

Gianluca Gambini – batteria

Andrea Cipelli – organo, pianoforte

Nicola Faimali – basso

Tracklist:

  1. Due Volte Niente
  2. Piccolo Destino Ridicolo
  3. Saldati
  4. Casa Tua
  5. Cuore Di Pietra
  6. Giudizio Universatile
  7. Da Varese A Quel Paese
  8. Io Sì
  9. Puntino Sulla i
  10. La Settimana Enigmatica
  11. Pensiero Associativo
  12. Rette Parallele
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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