Dola J. Chaplin – To The Tremendous Road
È incredibile come la musica sia capace di far sentire proprie storie e tradizioni in apparenza lontane attraverso la riproposizione di un sound che non appartiene di certo alle proprie radici culturali, ma a cieli ed occhi lontani migliaia di chilometri da chi li sogna imbracciando una chitarra nel tepore di una stanza penombrata. Nel caso di Dola J. Chaplin, un passato da rocker, aspetto da giramondo e barba lunga che trovi sul viso di chi ne ha viste parecchie, la somatizzazione del processo di apprendimento e di rielaborazione della lezione blues e folk di matrice anglosassone, è stato un cammino quasi naturale, arricchito da esperienze personali ed artistiche vissute direttamente nei luoghi a cui quegli stili appartengono da sempre. Questa maturazione itinerante ha inevitabilmente influito sul processo compositivo dell’artista, consentendogli di dare alla luce le intense tracce che compongono To The Tremendous Road, il suo album d’esordio, un disco di avveniristica bellezza, stracolmo di poesia e di atmosfere delicate e sognanti; un’opera scritta, arrangiata, suonata, interpretata e prodotta in maniera impeccabile, senza sbavature ed imperfezioni, seppur mantenendo costante un marcato appeal tipicamente “unplugged”.
Impossibile poter fare una caratterizzazione singola di ogni canzone, poiché è nell’insieme che ognuna di esse si coniuga con una magia ed un calore speciale al disco intero, un effetto, quest’ultimo, che dà all’ascoltatore spazio e tempo per riflettere, ma anche venir voglia di canticchiare, non importa se guardando fuori dalla finestra o dentro se stessi. Per chi scrive, è però nata sin da subito un’affezione particolare per Frost ‘Neath The Nails, un pezzo che si traveste da ballad figlia della tradizione rock ed intrisa di aloni grunge, che basa la sua alchimia musicale sull’interpretazione coinvolgente di Chaplin, più intensa e struggente del solito. To The Tremendous Road ha il potere evocativo del viaggio, seppur musicale, attraverso i gangli sovrapposti della mente. Ha il retrogusto dell’intimità, della melanconia che si trova solo in certi libri capaci di arrivare dritti all’anima grazie al potere evocativo della parola. Nonostante il semplice telaio acustico che sorregge l’intero impianto sonoro dell’album, l’ampia gamma di strumenti utilizzati nella costruzione dei brani e la maestria con la quale vengono interpretati dagli ottimi musicisti intervenuti, è a nostro parere uno dei punti di forza dell’intero full-lenght, un humus che ha un ruolo fondamentale nella creazione delle delicate ambientazioni sonore composte principalmente dalla chitarra pulita di Dola, dalla sua voce calda e dalle liriche ispirate che sa interpretare con passione e trasporto.
Senza troppi giri di parole, To The Tremendous Road, è un album fantastico, una cura per lo spirito dell’ascoltatore, un lavoro di rara bellezza che nasce dalla passione e dal talento di un validissimo cantautore folk/blues che ha saputo reinventare con semplicità e tradurre in musica e parole, la parte più pura e cristallina del suo talento.
Autore: Dola J. Chaplin | Titolo Album: To The Tremendous Road |
Anno: 2012 | Casa Discografica: VOLUME! Records |
Genere musicale: Blues, Folk | Voto: 7,5 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.dolajchaplin.com/ |
Membri band:
Dola J. Chaplin – chitarra, xilofono, voce, cori Emma Tricca – cori in To The Tremendous Road Angelo Tracanna – doppio basso/xilofono Roberto Cervi – chitarra Giulio Berghella – basso Marco Pellegrini – armonica Christian Carano – organo, tastiere Carlo Porfilio – batteria, percussioni Fabrizio Crecchio – chitarra lap steel Diego Sartor – banjo Leo Gataleta – violino, viola Gianluigi Fiordaliso – violoncello |
Tracklist:
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