Ground Control – Insanity
Attacco preannunciato all’estremo e prepotente mondo del thrash metal. Come? Riff molto graffianti, un sound davvero cattivo capace di coinvolgere anche chi non ama proprio questo genere, una forza ben calibrata, velata dietro sei corde capaci di farci tornare ai mitici fasti degli anni 80, quando i jeans con gli strappi, maglie nere e borchie distribuite in ogni dove stavano diventando un’icona, un motivo di vita. Potrebbe questa essere la ricetta della solita band americana che cerca di conquistare un settore saturo puntando ad un target molto giovane ed invece si tratta di 4 notevoli musicisti italiani che, armati da un’ammirazione spropositata per i famosi paladini del “thrash world”, cercano di ricostruirne trame e scene attualizzando il tutto ai giorni nostri e cercando, tramite un’interpretazione personale, di aggiungere quel quid che fa la differenza. La band esprime concetti molto chiari, in maniera molto disinvolta grazie a delle doti ben sviluppate negli anni e soprattutto costruendo le song in modo sapiente, meglio di quanto fatto da gruppi con decine di album alle proprie spalle. I nostri, infatti, hanno visto la prima genesi nel lontano 1996, quando con il monicker Deluge si battevano per riproporre le longeve idee della Bay Area fino al 2002 quando, ribattezzati, hanno deciso di fare le cose sul serio lavorando per il loro primo full-lenght qui proposto.
La commistione delle idee, delle persone e della musica, permette al disco di giungere ad un valore consistente, capace di distruggere su tutti i fronti tantissime altre new band che non hanno le idee (così) chiare. Di certo le influenze dei vecchi eroi (Metallica e Anthrax su tutti, ma anche Megadeth e Testament si nascondono dietro qualche passaggio) sono molto incisive ed evidenti ma siamo sicuri che con il passare del tempo e l’esperienza accumulata cavalcando palchi in giro per l’Europa, i quattro ragazzi posso forgiare un’anima tutta personale. Certo, la title track colpisce per come è strutturata, laddove ricorda in alcune sfuriate l’ottimo lavoro fatto dai Four Horsemen (ed in primo luogo ci riferiamo alla parte compositiva di Cliff Burton) e le varie backing vocals del ritornello proiettano l’immagine degli Anthrax proprio dinanzi ai nostri occhi. Piacevole sensazione, anche perché deliziata da un’ottima produzione, con degli assoli hard rock oriented, che allontanano (anche solo per un attimo) la percezione della canzone come diretta erede della scena ottantiana. L’album subisce un calo con la ballad Alone che vuole rappresentare il pezzo struggente ma, strizzando in parte l’occhio agli Helloween più smielati, finisce per essere banale, soprattutto nel ritornello scontato ed insipido. Una traccia probabilmente anche da riposizionare all’interno della tracklist.
Agilissimo Fabio Perini in Vortex Of Violence, un pezzo che potrebbe trovarsi benissimo in Among The Living, con le dovute proporzioni e con degli stacchi mozzafiato davvero appetibili. Sempre curata la parte compositiva, in prima linea quella melodica. L’alone di Belladonna & Co. resta sempre lì, come una macchia dura a tirar via, mentre più si procede nell’ascolto più si raffinano anche i tocchi e gli arrangiamenti: Oriantal Sorrow riporta il sorriso sulle labbra grazie anche ad una forte attenzione compositiva e Face This Night estrapola le budella estrme presenti in Kill ‘Em All e le riporta dritte dritte al 2006. Vero è che appagate le nostre pareti uditive, i nostri sensi iniziano a chiedere qualcosa di nuovo, di personale, e date le capacità della band ci si potrebbe aspettare molto di più. Free Your Soul è uno dei pezzi più impattanti dell’intera uscita, con un muro di suono che ci prende come ostaggio ed una carica adrenalinica che scuote l’anima; ovviamente non poteva mancare una cover dei succitati…la scelta è caduta per la poderosa Metal Thrashing Mad, energia pura interpretata alla grande da Garavello che, superfluo a dirsi, dispone di doti vocali da puro glamster! (in qualche acuto ci ricorda un Axel Rose in raggiante carica energetica). Ottimo lavoro per i Nostri. La scommessa su di loro sta tutta nel futuro: non immobilizzarsi troppo sui medesimi schemi ma cercare sempre nuovi stimoli e personalizzare sempre di più il proprio sound, come hanno fatto i loro immortali predecessori.
Autore: Ground Control | Titolo Album: Insanity |
Anno: 2006 | Casa Discografica: Punishment 18 Records |
Genere musicale: Thrash Metal | Voto: 8 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.ground-control.it |
Membri band:
Alessio Garavello – voce, chitarra Fabio Cavallaro – chitarra, voce Giovanni Raddi – basso, voce Fabio Perini – batteria, voce |
Tracklist:
|